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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'interpellanza e di interrogazioni.
PRESIDENTE. L'onorevole Zanotti ha facoltà di
KATIA ZANOTTI. Signor Presidente, illustrerò rapidamente la mia interpellanza che peraltro ho presentato circa un anno fa, perché il tema riguarda una questione su cui la sensibilità dei cittadini è massima. Sulla base di una delibera CIPE del dicembre del 1997, il comune di Bologna ha ottenuto dei finanziamenti per realizzare dei programmi in via sperimentale riguardanti l'efficienza energetica, con lo scopo di ridurre le emissioni da traffico e le loro conseguenze sul livello dell'inquinamento.
che lo stesso provoca sulla salute dei cittadini.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di
ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Signor Presidente, in merito all'interpellanza indicata in oggetto dell'onorevole Zanotti, concernente il progetto sperimentale per ridurre l'inquinamento da traffico, riferisco che nel novembre del 1999, in attuazione della delibera CIPE del 3 dicembre 1997, il comune di Bologna ha tra l'altro proposto al Ministero per l'ambiente e la tutela del territorio la realizzazione di un progetto di valutazione dell'esposizione della popolazione e degli effetti sulla salute di alcuni inquinanti atmosferici, quali benzene ed altri composti organici volatili, a sua volta diviso in due sottoprogetti: uno relativo alla valutazione dell'esposizione e l'altro concernente la valutazione degli effetti. Gli obiettivi dei due sottoprogetti (valutazione dell'esposizione della popolazione ad alcuni inquinanti atmosferici, quali particelle sospese PM10, benzene, benzopirene ed altri composti organici volatili e valutazione di possibili effetti dell'esposizione ad inquinanti atmosferici in un gruppo di soggetti che svolgono la propria attività lavorativa nelle strade del comune di Bologna), secondo il programma operativo di dettaglio trasmesso dal comune di Bologna in data 16 giugno 2000, a seguito dell'ammissione al cofinanziamento con provvedimento dirigenziale 505/99SIAR, si possono così riassumere.
stampa hanno riguardato: la possibilità di approfondire lo studio, con l'utilizzo di ulteriori dati relativi alle variabili meteorologiche; la possibilità di ulteriori e diverse letture dei dati rilevati durante il progetto; la possibilità di ulteriori e differenti elaborazioni dei dati sulla base di nuovi dati resi disponibili dal comune di Bologna, relativi ai flussi traffico.
PRESIDENTE. L'onorevole Zanotti ha facoltà di
KATIA ZANOTTI. Signor sottosegretario, mi dichiaro insoddisfatta rispetto alle richieste avanzate nell'interpellanza, e vorrei spiegarle il perché.
determinati esiti. Ora, in considerazione del loro impatto, nonché dell'attenzione e della sensibilità che l'opinione pubblica manifesta al riguardo, penso che quegli esiti dovessero doverosamente costituire oggetto di una presentazione pubblica da parte dell'amministrazione comunale.
Nell'ambito di questo finanziamento era anche prevista la realizzazione di un'indagine concernente la valutazione dell'esposizione della popolazione e gli effetti sulla salute di alcuni inquinanti atmosferici quali benzene ed altri ancora: questa indagine fu finanziata per un ammontare in vecchie lire di 1 miliardo 250 milioni. Gli esiti di questa indagine dovevano essere presentati entro il giugno del 2001, ma la data è poi slittata al giugno del 2002. A tutt'oggi non è possibile conoscere gli esiti di questa indagine, nonostante le sollecitazioni pervenute al comune di Bologna, in particolare dai comitati antismog. Il lavoro finale non è stato quindi reso pubblico, a scapito del diritto all'informazione dei cittadini per quanto riguarda l'inquinamento ambientale e le ricadute
Pertanto, chiedo al sottosegretario - come ho fatto per iscritto, lo faccio ora anche verbalmente - se sia a conoscenza della fine che hanno fatto questi dati, se questa indagine sia peraltro congrua e conforme al progetto sul quale è stato poi predisposto lo stanziamento e infine, ove si ravvisasse una incongruità, che cosa intenda fare al riguardo il ministero.
In primo luogo, definire l'esposizione media di gruppi di persone che lavorano a diretto contatto con l'inquinamento generato dal traffico urbano e valutarne le variazioni (giorno della settimana, mattina/pomeriggio, stagione, zona percorsa).
In secondo luogo, impiegare metodi innovativi per accertare l'esposizione al benzene (e suoi omologhi), dosando questi composti nelle urine dei soggetti partecipanti per identificare un pattern di distribuzione degli indicatori, utilizzabile per sorvegliare l'esposizione di tutta la popolazione urbana a tale composto.
Infine, determinare la possibile presenza di effetti citogenetici (valutati in termini di frequenza di micronuclei nei linfociti) in un gruppo di soggetti che svolgono la loro attività lavorativa per le strade della città di Bologna ed indagare un'eventuale associazione con l'esposizione ad inquinanti a livelli tipici dell'ambiente urbano.
Il campione di popolazione è stato, quindi, scelto tra categorie di lavoratori esposti professionalmente all'inquinamento da traffico. Pertanto, anche secondo quanto previsto dal programma operativo di dettaglio, trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, al progetto hanno partecipato, alternandosi, un gruppo di lavoratori alle dipendenze del comune di Bologna o dell'ATC (Accertatori della sosta) e un gruppo di agenti della Polizia municipale.
Dai rendiconti trimestrali delle attività svolte e dalla relazione conclusiva, trasmesse dal comune di Bologna alla scrivente direzione, in ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 2 del decreto dirigenziale 505/SIAR/99, la realizzazione del progetto è risultata ultimata al giugno 2002 e conforme a quanto previsto sia dall'istanza di cofinanziamento, sia dal programma operativo di dettaglio.
Il professor Violante, coordinatore del progetto e responsabile del gruppo di ricerca che ha condotto lo studio oggetto di tale progetto nel dipartimento di medicina clinica e biotecnologia applicata dell'università di Bologna e nell'azienda ospedaliera di Bologna - unità operativa di medicina del lavoro, ha confermato che il progetto è stato completato a giugno 2002, e che le sue dichiarazioni rese alla
Per quanto sopra esposto, in relazione ai quesiti posti con l'interpellanza in oggetto, non si ritiene che occorrano gli estremi per la revoca del cofinanziamento concesso al comune di Bologna, che, secondo quanto previsto dall'articolo 4, può essere disposta in caso di impossibilità di svolgere i progetti, ovvero qualora non venga trasmesso il programma operativo di dettaglio.
In riferimento alla pubblicizzazione dei risultati della ricerca, si ritiene, sulla base delle informazioni disponibili, che non siano stati tenuti celati alla popolazione dati preoccupanti circa l'esposizione dei cittadini allo smog.
In primo luogo, infatti, lo studio sugli effetti dell'esposizione ad alcuni inquinanti è stato effettuato su un campione di popolazione scelto tra categorie di lavoratori esposti «professionalmente» all'inquinamento da traffico, e quindi, in quanto tale, non rappresentativo dell'intera cittadinanza del comune di Bologna.
In secondo luogo, i risultati dello studio in oggetto sono stati resi disponibili, sul sito della città di Bologna, già dal dicembre 2002, all'indirizzo informatico del comune
Il comune di Bologna, infine, pubblica regolarmente, e da qualche anno anche sul suo sito web, il «Rapporto annuale sulla qualità dell'aria del comune di Bologna», che illustra, nel dettaglio, l'esposizione dell'intera popolazione alle concentrazioni rilevate per i diversi inquinanti atmosferici, secondo le rilevazioni eseguite a cura dell'ARPA.
Lei ha citato il dottor Violante e le considerazioni da questi svolte all'esito della ricerca. Ebbene, proprio il dottor Violante dichiarò ai giornali che i dati sarebbero a disposizione e che basterebbe semplicemente elaborarli. Tuttavia, la giunta non si è mai mostrata particolarmente interessata ad indagare ulteriormente in ordine alle quantità di benzene e di polveri respirate dai bolognesi. Come lei ha precisato, signor sottosegretario, il dottor Violante è, appunto, il responsabile del progetto di ricerca finalizzato, che si scompone nei due sottoprogetti da lei pure menzionati.
Di fronte ad una sollecitazione che riguardava la presentazione pubblica dei dati in questione, i cittadini di Bologna - in particolare quelli più sensibili e competenti che fanno parte dei comitati antismog, si sono sempre trovati di fronte ad un diniego, che non è risolvibile, come ha affermato nella sua risposta, signor sottosegretario, mediante la semplice lettura delle pagine Internet dei siti del comune di Bologna. È evidente, infatti, che si tratta di dati che vanno presentati corredandoli di un'interpretazione e di un'elaborazione adeguate.
Ci si può domandare, allora, se un'elaborazione dei predetti dati concernente le ricadute sulla salute della popolazione bolognese sia possibile. Io ritengo di sì. Nella sua risposta, signor sottosegretario, lei ha affermato che tali dati si riferiscono a lavoratori che, a causa del lavoro che svolgono, hanno un impatto più consistente con il traffico. Sarebbe già stato sufficiente che, relativamente a questa categoria di persone, ci fosse stato modo di conoscere gli esiti dell'indagine.
Ritengo di poter dire con sufficiente certezza che l'opinione pubblica non ne ha saputo niente. Mi risulta che, ad un certo momento - ma non a dicembre dell'anno scorso, bensì nel luglio di quest'anno -, sono comparse alcune tabelle, da cui sono emersi, sia pure in modo del tutto informale,
Ciò precisato, ritengo che la mia insoddisfazione per la sua risposta, signor sottosegretario, si giustifichi anche in relazione ad altre questioni. In particolare, lei afferma che c'è congruità con il progetto; io, invece, sulla base di ciò che ho potuto vedere, ritengo che non vi sia fino in fondo congruità. Da questo punto di vista, credo che il ministero sarebbe potuto essere più incalzante anche con riferimento al tipo di risposte che il comune di Bologna avrebbe doverosamente dovuto fornire. Quelle che lei mi ha dato nella sua risposta, signor sottosegretario, non le giudico soddisfacenti. Mi premurerò di verificare e di capire meglio cosa sia successo in comune, a Bologna, in relazione alla sua risposta. Eventualmente, mi preoccuperò di dare un seguito alla mia interpellanza.