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LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE. Vorrei sottoporre all'attenzione della Presidenza della Camera e a quella dei colleghi dell'Assemblea una questione che riguarda il Governo e i rapporti del Governo con il Parlamento. Poniamo oggi tale questione perché proprio oggi è stata presentata una relazione da parte della Corte dei conti sull'andamento dei conti pubblici. Prima di affrontare rapidamente la questione, vorremmo sottoporre all'attenzione dei colleghi un problema che credo dia un po' di malessere a tutti. Da molte settimane, i quotidiani italiani parlano del processo di sgretolamento della maggioranza. Qualcuno tenta di nasconderlo, il Tg1 in particolare, ma anche lì sta esplodendo la protesta, perché quando si superano i limiti del mascheramento della verità è chiaro che la protesta esplode. Oggi, alle ore 17, alcuni militanti della Lega pare che porteranno due poltrone in dono ai colleghi dell'UDC e di Alleanza nazionale (ciò risulta dalle cronache), per porre un elemento di raccordo e di coesione della maggioranza.
Siamo arrivati al ridicolo in una questione che non riguarda soltanto le forze di maggioranza, ma tutto il paese.
Il paese è infatti spaventato per...
PRESIDENTE. Onorevole Violante, lei sa che io l'ascolto sempre con interesse e con ammirazione, talvolta. Vorrei dirle, però, che il suo intervento, più che sull'ordine dei lavori, esprime una visione extra ordinem dei lavori.
LUCIANO VIOLANTE. Arrivo subito alle richieste che riguardano più da vicino il nostro lavoro, ma volevo prima spiegare la motivazione di tali richieste. Dicevo che il paese è spaventato per la questione Parmalat, per la questione Finmatica, per il costo della vita e così via.
La Corte dei conti ha dichiarato che vi sono coperture inconsistenti per la riforma del fisco e per quella del welfare; ha indicato, inoltre, lo spreco delle risorse come causa principale del dissesto; ha dichiarato l'abuso del ricorso a consulenze private da parte del Governo, che salgono del 50 per cento nel 2003 rispetto al 2002; sul sommerso, l'azione del Governo è senza successo; la discrezionalità di Tremonti non ha paragoni nel panorama comparatistico delle democrazie occidentali. Questo è ciò che ci ha detto la Corte dei conti (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).
A questo punto, signor Presidente, noi chiediamo che il Governo venga qui, in Parlamento, a rispondere su alcune questioni. In primo luogo, vorremmo sapere come intenda gestire la crisi interna alla maggioranza, perché abbiamo diritto di saperlo, così come ne ha diritto il paese, che aspetta dal Governo un indirizzo politico chiaro anche sul suo futuro (Applausi
dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani), mentre questo indirizzo non c'è!
BENITO PAOLONE. Ma voi le vostre crisi le venite a raccontare a noi?
LUCIANO VIOLANTE. In secondo luogo, chiediamo al Governo come intenda rispondere alle critiche della Corte dei conti.
Chiediamo, infine, che il Governo presenti al Parlamento l'elenco delle consulenze che i ministri hanno affidato a consulenti esterni (che sono aumentate del 50 per cento). Non ci interessano i nomi, bensì ci interessa sapere perché sono state date tali consulenze, con quale obiettivo, a quale costo e qual è la qualità dei consulenti privati. Ciò al fine di capire che fine fanno i conti pubblici (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).
PRESIDENTE. Onorevole Violante, lei ha posto delle questioni che sono di carattere politico. Il Governo credo farà ciò che ritiene opportuno nella sede in cui ciò sarà possibile.
PIERLUIGI CASTAGNETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'onorevole Castagnetti, desidero dire, colleghi, che tali questioni non possono essere discusse nell'ambito di interventi sull'ordine dei lavori, perché sono argomenti che possono formare oggetto di strumenti di sindacato ispettivo e che non possono quindi essere posti nel corso di un'altra discussione come spunti per aprire un dibattito.
Comunque, parli pure, onorevole Castagnetti, dato che lei ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori. Io ho detto qual è l'ordine; poi, se invece dell'ordine si preferisce il disordine, allora è un altro discorso.
Prego, onorevole Castagnetti.
PIERLUIGI CASTAGNETTI. Signor Presidente, sarò molto rapido, poiché non voglio contribuire al disordine.
La questione sollevata dal collega Violante è molto seria e riguarda il Parlamento: oggi tre fonti autorevolissime, del tutto estranee ad ogni polemica politica (la Corte dei conti, l'Istat e la Commissione europea), hanno bollato la politica economica del Governo. In particolare, la Corte dei conti ha posto un problema che riguarda direttamente il Parlamento, dal momento che riconosce che lo stesso, di fatto, è stato offeso nelle proprie prerogative nel corso dell'approvazione dell'ultima legge finanziaria. Poiché è stato posto un problema al Parlamento, ci rivolgiamo alla Presidenza, perché si assumano le iniziative necessarie al riguardo.
Mi consenta, inoltre, di esprimere un'ultima considerazione: sui giornali si legge che è in corso una verifica di Governo. Sono esattamente duecentocinquanta giorni che si parla di verifica in atto, cioè dalle ultime elezioni amministrative. Abbiamo il diritto di sapere se la maggioranza sia ancora tale; se vi sia un programma in cui la maggioranza si riconosce; se vi sia una compagine governativa da cui la maggioranza si sente rappresentata. Il Parlamento non è un soprammobile nella vita democratica del paese. È da un anno che è in corso una verifica strisciante ed inconcludente, con riti antichi ed inadeguati.
Che vengano almeno parlamentarizzate queste procedure, per renderle meno dannose e meno odiose! Questa è la richiesta che avanziamo (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).
PRESIDENTE. Onorevole Castagnetti, ho una certa anzianità di servizio e mi è capitato in molte occasioni di dolermi, nel corso delle varie legislature - specialmente quando esercitavo la mia funzione all'opposizione - di come le cose fossero valutate dalle varie compagini di Governo.
È un problema che può essere sollevato nell'ambito della Conferenza dei presidenti
di gruppo la cui riunione è prevista proprio questa sera. In quella sede, potrà essere sollevato il problema dei rapporti tra Parlamento e Governo, con riferimento alla fase in cui in questo momento si svolgono le operazioni politiche in corso.
DARIO GALLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DARIO GALLI. Signor Presidente, vorrei, in primo luogo, invitare l'onorevole Violante a non preoccuparsi di cosa il gruppo della Lega o qualunque altro movimento all'interno della maggioranza farà, di non occuparsi delle consulenze di questo Governo, perché mi pare che con Prodi, Nomisma e quant'altro, di consulenze se ne potrebbe parlare a iosa (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega Nord Federazione Padana, di Forza Italia e di Alleanza nazionale)!
A parte questo discorso, vorrei far notare che se l'onorevole Violante fosse stato seduto al posto dell'onorevole Biondi, a cui rivolgo la mia stima, non avrebbe fatto parlare l'onorevole Violante stesso, perché, secondo il manuale Violante, questi discorsi dovrebbero essere affrontati al termine della seduta, non avendo attinenza con la discussione in corso (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana).
Se però vogliamo entrare nel merito del problema, vorrei ricordare che, dopo quasi tre anni, assolve alle sue funzioni sempre lo stesso primo ministro, lo stesso Governo, che si manterrà in carica fino alla primavera del 2006, mentre voi, nello stesso arco temporale, avete avuto tre primi ministri (onorevole Castagnetti, non siete venuti ad informare l'Assemblea sui vostri cambiamenti e non ci avete spiegato come avete fatto a far fuori prima Prodi e poi D'Alema!) e cinque governi (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega Nord Federazione Padana, di Forza Italia e di Alleanza nazionale)! Parliamo, quindi, delle cose serie del paese e lasciamo perdere queste pagliacciate (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega Nord Federazione Padana, di Forza Italia e di Alleanza nazionale)!
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Galli, per la sua stima. Credo che un minimo di fair play nei rapporti all'interno del Parlamento, anche da parte della Presidenza nei confronti dei colleghi, non guasti per evitare che la liturgia prevalga sulla sostanza.
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, vorrei scusarmi con lei e con i colleghi per il fatto di prendere parte a questo dibattito irrituale. Il Parlamento, oltre ad approvare le leggi, è il luogo primario in cui si discute di politica. La richiesta dei rappresentanti dell'opposizione mi pare davvero singolare, perché vi sono delle cose che possono esser soddisfatte, Presidente Violante, tramite l'utilizzo dei normali strumenti parlamentari (mi riferisco alle interrogazioni ed alle interpellanze, alle quali, come sappiamo, il Governo non mancherà puntualmente di rispondere), mentre ve ne sono altre che appartengono alla polemica politica.
È come se, onorevole Violante, chiedessimo di aprire un dibattito parlamentare sul triciclo (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)! È come se, onorevole Castagnetti, chiedessimo di discutere se la proposta di Rutelli sulle pensioni rappresenti tutta la Margherita (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)! È come se chiedessimo di fare un dibattito parlamentare sulla vostra posizione in merito all'Iraq (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)! Lasciamo che questi dibattiti avvengano, come è legittimo e naturale, all'interno dei vostri partiti e, quando sarà il momento delle decisioni parlamentari, saremo curiosi di sapere se esisterà una vostra posizione, della Margherita, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di tutta l'opposizione, sulle
pensioni, sull'Iraq e su altre questioni (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
Quindi, Presidente, ritengo ci si trovi su un terreno di polemica politica che, tuttavia, non riguarda il normale svolgimento dei lavori parlamentari (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e della Lega Nord Federazione Padana).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, non vi è dubbio che la relazione del presidente della Corte dei conti meriti attenzione da parte di tutte le forze politiche ed un approfondimento. Mi pare meno opportuno che questo approfondimento avvenga attraverso interventi sull'ordine dei lavori.
In ogni caso, vorrei ricordare che il leader della Margherita, Francesco Rutelli, quando era sindaco di Roma, è stato condannato dalla Corte dei conti per le «consulenze d'oro» (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).
Ritengo che questo ping pong non debba avvenire in Parlamento; vi è una relazione della Corte dei conti che indubbiamente le forze politiche devono valutare e, se il Parlamento dovrà svolgere un dibattito in proposito, ciò dovrà avvenire in maniera chiara, approfondita e non approfittando della cortesia del Presidente Biondi e del suo rispetto per l'Assemblea.
FRANCESCO GIORDANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO GIORDANO. La ringrazio, signor Presidente. Francamente, ritengo - lo voglio affermare con toni pacati - che richiedere una discussione sul giudizio espresso dalla Corte dei conti sia un atto doveroso per questo Parlamento. Infatti, quel giudizio esprime una critica di metodo su come si è determinato il bilancio del nostro paese - con modalità del tutto insolite, a detta della Corte dei conti - nonché un giudizio di merito su come si è posta in essere la politica economica. Tra l'altro, ritengo opportuno che tale dibattito si svolga in quanto mi pare di capire che anche all'interno della maggioranza vi sono posizioni del tutto difformi. Il Vicepresidente del Consiglio, Fini, ha persino affermato che il giudizio della Corte dei conti è positivo, ammettendo implicitamente che il giudizio negativo, reso sulla gestione dell'economia del nostro paese, è condiviso.
Vorrei dire all'onorevole Elio Vito che una differenziazione tra le forze politiche appare del tutto legittima, ma non stiamo criticando l'esistenza di posizioni diverse su singoli aspetti della politica economica o su singole questioni di carattere politico. Anche voi siete alle prese con problemi di questo tipo, e nessuno si sogna di infierire in questa sede su tali aspetti. Ciò che vorremmo affrontare in questa sede e che non può sfuggire alla vostra attenzione è, al contrario, il fatto che esiste un problema relativo alla natura della crisi di questa coalizione che investe direttamente il Governo. Se esiste un Governo, è il Parlamento che deve verificare la sua efficacia e la sua capacità di iniziativa (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista e Misto-Comunisti italiani)!
PRESIDENTE. Mi scuso con i colleghi e faccio autocritica in quanto ritengo che, in alcuni momenti, sia giusto farla.
Ho dato corso all'intervento del collega Violante in quanto credevo vertesse sull'ordine dei lavori, e l'ho anche in parte interrotto quando era il momento di farlo, perché mi pareva si trattasse di una questione di carattere politico che, dunque, esulasse dall'ordine dei lavori.
Ciò è avvenuto anche in altre occasioni e, per quanto mi riguarda, non accadrà più.
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