Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 414 del 28/1/2004
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(Iniziative del Governo per superare la crisi aziendale delle imprese catanesi «Cesame» e «Latte Sole» - n. 3-02986)

PRESIDENTE. L'onorevole Finocchiaro ha facoltà di illustrare la sua


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interrogazione n. 3-02986 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).

ANNA FINOCCHIARO. Signor Presidente, signor ministro, premetto un dato che, nella sua crudezza, credo possa sostituire molti discorsi: l'ultima indagine ISTAT rileva che in Sicilia il tasso di disoccupazione in generale supera il 20 per cento, che il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50 per cento e che almeno 20 mila ragazzi e ragazze, per lo più diplomati e laureati, ogni anno lasciano la Sicilia per mancanza di lavoro.
Detto questo, credo che le aziende «Cesame» e «Latte Sole» rappresentino due esempi emblematici di come crisi di natura nazionale, dovute ovviamente a comportamenti e a decisioni politiche, possano diventare, in Sicilia, situazioni produttive di assoluta disperazione, non soltanto per gli addetti delle stesse aziende ma anche per l'indotto. Voglio ricordare che l'impresa «Latte Sole», per la lavorazione, riceve latte da tutti gli allevatori della provincia di Ragusa. Analoga è la situazione per la Emmegi di Termini Imerese, che riceve le arance rosse; anche questa azienda risente di una forte difficoltà dovuta alla crisi Parmalat.
Da una parte, la relazione molto difficile tra il sistema bancario ed il sistema imprenditoriale siciliano e, dall'altra, il taglio agli investimenti in tema di ricerca ed innovazione di prodotto e di lavorazione rendono assai difficile alle due aziende citate nell'interrogazione riuscire a sopravvivere senza un'attenzione seria da parte del Governo e senza investimenti adeguati.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevole Finocchiaro, quando si parla di «Latte Sole» si parla di Parmalat, perché le due aziende sono collegate. Quindi, con il decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, recante misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza, adottato specificatamente per la Parmalat, si è consentita l'immediata apertura della procedura di amministrazione straordinaria per l'azienda in questione.
Tale procedura è indirizzata proprio all'adozione di tutti gli atti necessari, compresa l'estensione degli stessi alle altre imprese del gruppo, come la «Latte Sole», per garantire la continuità delle attività produttive di tali imprese e del relativo indotto. Pertanto, della stessa procedura potranno avvalersi le imprese del gruppo, previa predisposizione da parte del commissario straordinario di un programma di ristrutturazione economica e finanziaria del gruppo. Insomma, «Latte Sole» continuerà a far parte del gruppo, con la finalità del salvataggio dello stesso, proprio per garantire e tutelare i lavoratori e i produttori.
Per quanto riguarda la «Cesame», come noto, il tribunale di Catania ha dichiarato l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria della citata società e su questa procedura il ministero aveva espresso parere favorevole. L'apertura della procedura consente di far fronte immediatamente all'esigenza di tutelare i lavoratori attraverso il ricorso alla cassa integrazione e, nel termine di 60 giorni, il commissario predisporrà un programma di prosecuzione delle attività produttive, finalizzato al riequilibrio economico dell'impresa, da attuare attraverso la cessione del complesso aziendale o attraverso la sua ristrutturazione. In questo caso, naturalmente, un ruolo strategico lo gioca il sistema bancario. Le notizie che giungono sulla disponibilità di Capitalia e di altre banche - la Montepaschi, la BNL, l'UniCredito, il San Paolo - a contribuire a risolvere la crisi fanno ben sperare che si possa procedere ad una ristrutturazione di questo complesso, evitando così fenomeni di disoccupazione in una regione che ha già problemi tanto gravi di occupazione.

PRESIDENTE. L'onorevole Finocchiaro ha facoltà di replicare.


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ANNA FINOCCHIARO. Signor Presidente, signor ministro, non siamo soddisfatti della risposta, ma non per ragioni strumentali, perché credo che tutto dovremmo fare tranne che sollevare polemiche strumentali su vicende come queste. Le spiego subito i motivi della nostra insoddisfazione.
La società «Latte Sole» non è una società che possa essere ritenuta in stato di insolvenza; essa ha caratteristiche di presenza sul mercato, di competitività del marchio e di radicamento nella realtà produttiva siciliana, che sicuramente escludono una situazione di difficoltà economica. Quindi, capisco bene la risposta che lei ha dato; mi rendo anche conto, però, che si rischia di massacrare delle aziende che hanno una vitalità piena per tentare di risolvere un problema transeunte, che non le riguarda. Tra l'altro, voglio ricordare al Governo che la «Latte Sole» vanta un credito IVA di 5 milioni di euro; sarebbe ben strano se questo credito IVA non venisse corrisposto, così da consentire alla «Latte Sole» di fronteggiare quanto meno l'emergenza di questi giorni.
Per quanto riguarda la società «Cesame», credo che noi abbiamo forse qualche notizia in più rispetto a quelle del Governo. Lo stesso presidente della regione è venuto a rappresentare la disponibilità dei gruppi bancari, con i quali esiste una linea di credito che in questo momento è stata interrotta; ma tutto ciò è ovviamente subordinato alla presentazione di un piano industriale che abbia un senso, che venga ovviamente concertato tra le parti, che davvero restituisca alla «Cesame» il posto che riteniamo meriti, anche per la qualità del suo marchio, non solo nel mercato siciliano, ma in quello nazionale ed internazionale. Il fatto è che la nomina del commissario straordinario, annunciata dal presidente della regione per lunedì o martedì, non è ancora avvenuta.
Invito il Governo - e lo faccio davvero guardando con molta attenzione e con molta apprensione a queste situazioni - a provvedere al più presto alla nomina del commissario straordinario e a fornire al più presto anche al sistema bancario e a tutti gli altri attori sociali un piano industriale di rilancio della «Cesame». Si tratta di 320 famiglie di lavoratori: non vorremmo francamente vederle tornare a casa con una sconfitta.

PRESIDENTE. Colgo l'occasione per salutare, anche a nome dell'Assemblea, i rappresentanti della gloriosa Juventus, che si trovano nelle nostre tribune (Applausi).

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