DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Campania, onorevole Antonio Rastrelli, era nominato commissario delegato per gli interventi nei territori dei citati comuni;
condizioni di precarietà e di pericolo per la loro vita ogni qualvolta si verificano eventi di pioggia;
di risarcimento dei danni come richiesto dalla regione Toscana per gli eventi verificatisi dall'ottobre del 2001.
Libra di Caserta, di proprietà di tre dipendenti dei fratelli Clemente, tra cui la loro segretaria personale e il direttore dei quotidiani, tale Giovanni Lucianelli, il quale - come pubblicato dal settimanale telematico di editoria Justitia.it del 23 agosto e 11 ottobre 2003 - è attualmente sotto processo a Napoli per il reato di tentata truffa sui fondi Pop della regione Campania per una precedente iniziativa editoriale, ed è anche citato in giudizio con un'azione di responsabilità per il fallimento della sua «Videoprogetti». Alla Cooperativa Libra sono stati ceduti anche i contratti di pubblicità con la Publikompass, di abbinamento con La Stampa, di diffusione, distribuzione e stampa con altre società di Napoli e Caserta;
capo alle mogli dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente ha assunto dipendenti dalle liste di mobilità del personale licenziato dalla società «Editoriale Corriere» di proprietà dei mariti e se anche se in tale ipotesi spettini gli sgravi fiscali previsti dalla legge vigente;
la Conferenza intergovernativa ha stabilito che la sede alimentare sia fissata a Parma;
bisogna ora determinare la sede dell'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare;
la città di Torino ha maturato in questi anni una specifica e riconosciuta esperienza nel campo della sicurezza alimentare con l'attività di prevenzione e di controllo della sanità pubblica regionale, supportata da una valida rete di laboratori pubblici imperniata sull'asse Istituto zooprofilattico-Arpa, centri accreditati a livello europeo;
a Torino si sono attivati programmi di vigilanza e monitoraggio avanzati e innovativi che sono diventati esperienze pilota per le altre regioni italiane: le azioni contro l'impiego di anabolizzanti nei bovini da carne, la lotta alle malattie infettive nel bestiame, le analisi per individuare la presenza di Ogm negli alimenti, l'attività di controllo sulla presenza di residui di fitofarmaci nell'oretofrutta, la vigilanza sulla produzione dei mangimi;
al raggiungimento degli obbiettivi sopra indicati hanno concorso strutture di ricerca e didattica delle facoltà di agraria e medicina veterinaria dell'università degli studi di Torino nonché laboratori come quello della camera di commercio di Torino;
alle indicazioni sopra riportate occorre aggiungere la realtà di un tessuto produttivo piemontese costituito da piccole e piccolissime aziende che hanno fatto dell'eccellenza agroalimentare la loro bandiera, la presenza di importanti bacini enogastronomici come il Monferrato e le Langhe, per citare le aree più note, eventi come il Salone del gusto e il Salone del vino ed altre importanti rassegne nel settore alimentare;
la proposta di Torino come sede dell'Autorità ha il pregio di essere «economicamente leggera» perché si possono utilizzare e valorizzare esperienze e strutture già esistenti in tutto il Piemonte senza duplicazione di investimenti -:
quale sia l'opinione del Governo in ordine alla individuazione di Torino come città sede dell'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare.
(3-02910)
a seguito dei tragici eventi alluvionali del 5 e del 6 maggio 1998 nei comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano e San Felice a Cancello ed alla connessa dichiarazione di stato di emergenza, il Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile, con ordinanza n. 2787 del 21 maggio 1998, disponeva per l'attuazione immediata di interventi finalizzati al soccorso della popolazione, alla salvaguardia della pubblica incolumità ed alla ripresa delle normali attività;
con l'articolo 2 della citata ordinanza il presidente pro-tempore della regione
in data 12 giugno 1998, dopo appena 22 giorni dagli eventi di cui sopra, il commissario delegato Rastrelli approvava e metteva in essere, per un importo di 70 miliardi di vecchie lire, un primo stralcio degli interventi infrastrutturali di emergenza e di prima sistemazione da realizzare nei Comuni alluvionati e nelle Province di Avellino, Caserta e Salerno;
in data 5 agosto 1998, 54 giorni dalla sua nomina, il Commissario delegato Rastrelli approvava l'intero piano degli interventi infrastrutturali di emergenza nelle province anzidette per un importo complessivo di 750 miliardi di lire, individuando ed appaltando altresì opere relative a 40 interventi prioritari nell'ambito del finanziamento disponibile di 150 miliardi di lire;
a seguito delle dimissioni dell'onorevole Rastrelli dalla carica di Presidente della regione Campania, nel gennaio 1999 l'onorevole Andrea Losco, quale nuovo presidente della regione Campania, gli subentrava quale commissario delegato e che nel maggio 2000 gli succedeva in dette cariche e mansioni l'onorevole Antonio Bassolino;
con ordinanza commissariale n. 383 del 27 agosto 1999 il commissario delegato Losco avviava una procedura concorsuale per l'affidamento delle progettazioni e dei connessi servizi di ingegneria finalizzati al completamento degli interventi e delle opere di cui ai precedenti punti;
nel disciplinare di oneri allegati a detta ordinanza n. 383/1999 era stabilito che i soggetti aggiudicatari della procedura dovevano presentare, entro 40 giorni dalla data di richiesta del commissario, il progetto preliminare, entro 30 giorni il progetto definitivo ed entro 30 giorni quello esecutivo;
nel citato disciplinare era altresì stabilito che il commissario esaminasse e approvasse i citati progetti in tempi pari al 50 per cento di quelli assegnati per la progettazione in maniera che tutto l'iter propedeutico all'appalto si completasse nel tempo massimo di 150 giorni in tempi consoni con lo stato di emergenza;
nel disciplinare medesimo era anche stabilito che, in caso di ritardo massimo di 30 giorni dalle scadenze citate da parte dei soggetti aggiudicatari, il Commissario delegato aveva facoltà di sciogliere ogni rapporto contrattuale con gli inadempimenti, senza onere alcuno;
le procedure concorsuali duravano fino al 27 marzo 2000, data alla quale il Commissario delegato affidava formalmente le progettazioni ed i servizi di ingegneria più volte citati e che pertanto da questa data iniziavano i connessi tempi di consegna;
alla data odierna nulla risulta ancora approvato e, conseguentemente, che nessuna delle opere previste sia stata appaltata;
come d'altro canto più volte riferito dai giornali e dalle televisioni nazionali, in ogni occasione di eventi meteorici anche di non eccezionale entità nei comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, S. Felice a Cancello scatta l'allarme di temuta alluvione e di pericolo per la vita ed i beni della popolazione rendendosi talvolta finanche necessaria predisporre la relativa evacuazione, e non è pertanto possibile riprendere le normali condizioni di vita;
il commissario delegato si avvale di un vice-commissario, di commissioni consultive, di esperti di vario genere nonché di una struttura, che, ad avviso dell'interrogante, appare del tutto pleonastica e ridondante rispetto alla scarsità delle attività finora messe in essere e dei ritardi accumulati -:
se ritenga ammissibile, anche sotto il profilo umano, che le popolazioni dei comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, già così duramente colpite nei loro affetti per le centinaia di vittime degli eventi alluvionali del 1998, debbano ancora vivere, a quasi cinque anni da detti tragici eventi, in
se non ritenga di rimuovere il commissario delegato, il vice-commissario, i vari consulenti e la struttura commissariale che, palesemente, ad avviso dell'interrogante, ha dato ampia prova di incapacità tecnico-amministrativa nel gestire un delicatissimo problema di tutela dell'ambiente e del territorio dai rischi idrogeologici, affidando ad altri soggetti, anche in via ordinaria, la realizzazione degli interventi operativi;
quali azioni di vigilanza e controllo abbia finora esercitato il dipartimento della protezione civile, la cui attività appare esorbitare da quella che la vigente legislazione gli assegna relativamente ai soli interventi immediati e di emergenza, ma non certo estendibile alla gestione finora quasi quinquennale dell'emergenza in questione;
se non ritenga indispensabile istituire con ogni urgenza una commissione di inchiesta tecnico-amministrativo-contabile che dia conto delle motivazioni della incuria, della sottovalutazione del rischio e dei possibili sprechi finanziari che potrebbero fin d'ora adombrarsi;
quali siano i motivi dei ritardi accumulati nella approvazione delle progettazioni;
se i soggetti affidatari delle progettazioni abbiano o meno ottemperato agli obblighi contrattuali delle date di consegna dei progetti e, se inadempienti, quali provvedimenti il commissario delegato abbia adottato in merito;
quali tempi possano essere previsti per l'appalto e la realizzazione delle opere intese alla messa in sicurezza del territorio;
quali siano il numero e le qualificazioni professionali dei componenti della struttura commissariale e delle varie commissioni di esperti che la supportano e a quanto siano finora ammontate le spese della struttura e gli emolumenti finora versati al vice-Commissario nonché agli esperti prima detti.
(4-08403)
sul finire della scorsa settimana l'intera provincia di Foggia ha subito precipitazioni piovose di eccezionale intensità;
la pioggia ha martellato senza sosta l'indicato territorio per più giorni facendo impazzire i corsi d'acqua, allagando le campagne, interrompendo e dissestando strade e collegamenti ferroviari, cagionando danni enormi all'economia agricola, industriale, turistica e ad ogni infrastruttura -:
quali provvedimenti, ognuno per quanto di propria competenza, intendano assumere, in via di urgenza e per il medio tempore, al fine di sostenere le popolazioni colpite, l'imprenditoria danneggiata e le amministrazioni locali in insopportabile difficoltà.
(4-08405)
nei giorni 15, 16, 17, 25 e 26 del mese di novembre 2002 il litorale della regione Marche è stato colpito da eccezionali fenomeni naturali costituiti da rilevanti altezze d'onda e a sovralzo del livello del medio mare;
i sindaci dei Comuni colpiti hanno segnalato ingenti danni sia ad infrastrutture pubbliche che attività turistiche insistenti sul litorale, con evidenti ricadute anche economiche ed occupazionali;
l'evento ha interessato la fascia litoranea adriatica nel suo complesso e sia per gli ingenti danni registrati e sia per la complessità e l'urgenza degli interventi necessari ad evitare ulteriori pericoli per importanti infrastrutture pubbliche (fognature, strade litoranee, linea ferroviaria) e private, può essere classificato nella tipologia prevista dall'articolo 2, comma 1, lettera c) della legge n. 225 del 1992;
la regione Marche ha tempestivamente richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza di cui all'articolo 5 della legge 225 del 1992 per l'evento segnalato e la messa a disposizione delle necessarie risorse -:
quali interventi urgenti il Ministero intenda assumere al fine di riconoscere alla regione Marche lo stato di emergenza e le risorse necessarie, considerando che è necessario eseguire gli interventi di ripristino al più presto, eliminando e mitigando inoltre, possibili ulteriori ipotesi di rischio nei territori comunali interessati e compresi nella relazione prodotta dalla regione Marche.
(4-08409)
come già richiamato nell'interrogazione del 30 ottobre 2002 a firma Innocenti, Raffaella Mariani, a seguito di straordinari eventi meteorologici abbattutisi sul territorio delle province di Pistoia e Lucca interessando i comuni di Piteglio, Pistoia, Pescia, Villa Basilica, Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano, si sono prodotti danni gravi alla viabilità, a numerose abitazioni civili, ad imprese sino a provocare l'isolamento temporaneo di alcune frazioni;
a seguito di tali eventi la regione Toscana ha deliberato la richiesta al Governo dello stato di emergenza ed a distanza di molti giorni non si hanno informazioni dal Governo;
a partire dal mese di ottobre 2001 sul territorio della regione Toscana si sono abbattuti altri eventi:
a) nubifragio nelle province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, e Pisa in data 20-21 ottobre 2001;
b) frana Firenzuola del 13 aprile 2002;
c) tromba d'aria-nubifragio nelle province di Firenze, Lucca e Pisa 6-9 agosto 2002;
d) nubifragio Elba 4 settembre 2002;
per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza da parte del Governo, ma non sono state assegnate risorse finanziarie;
ci si avvicina alla data del 30 novembre 2002, data in cui i comuni devono avere disposto gli assestamenti di bilancio e previste le risorse necessarie a far fronte alle operazioni urgenti di ripristino dell'assetto idrogeologico e di messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture;
le risorse destinate nella legge finanziaria alla protezione civile appaiono insufficienti a coprire le spese di ristoro anche dei primi interventi necessari a superare le emergenze che si abbattono sui bilanci già duramente penalizzati delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunità montane;
non ci sono nella legge finanziaria criteri che individuano la trattazione analoga di situazioni similari tra le regioni del nostro Paese, tanto da creare tensioni tra i differenti territori -:
se e quando intenda accogliere l'istanza avanzata dalla regione Toscana e dichiarare lo stato di emergenza per i territori colpiti delle province di Pistoia e Lucca;
quando intenda trasferire le risorse finanziarie necessarie per i lavori di massima urgenza, e di ripristino dei servizi e
(4-08412)
il giorno 11 dicembre 2003 i carabinieri del Nucleo operativo di Caserta hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere, firmato dal gip di Santa Maria Capua Vetere Raffaele Piccirillo su richiesta dei sostituti procuratori Alessandro D'Alessio e Giovanni Conzo, nei confronti di Clemente Maurizio, nato a Montesarchio (Benevento) il 19 agosto 1961 e ivi residente. Il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Mariano Maffei, nel comunicato stampa spiega che il Clemente Maurizio è «editore occulto della testata giornalistica Il Corriere di Caserta», ed è «ritenuto gravemente indiziato di estorsione continuata in concorso, per avere indotto, mediante la minaccia di pubblicazione di articoli diffamatori, politici, imprenditori e professionisti della provincia di Caserta, a stipulare contratti pubblicitari ovvero ad avvalersi della consulenza della società Eurobic, da lui controllata»;
Maurizio Clemente è presidente del consiglio d'amministrazione della «Editalia Srl» di Caserta, di cui, assieme al fratello Pasquale Clemente, attraverso la Tricovef di Montesarchio (Benevento), controlla il 55 per cento. La società «Editrice La Stampa Spa» di Torino è proprietaria del restante 45 per cento di «Editalia Srl». I fratelli Clemente e la Stampa, attraverso «Editalia Srl», sono proprietari di due testate di giornali quotidiani in Campania, il Corriere di Caserta e Cronache di Napoli. I due quotidiani sono in vendita nelle province di Napoli e Caserta in abbinamento con il quotidiano La Stampa di Torino;
in precedenza le due testate erano di proprietà dell'«Editoriale Corriere Srl» di Caserta dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente, società che ha anche edito fino ai 31 luglio 2003 i due quotidiani in questione. La «Editoriale Corriere Srl» ha accumulato negli ultimi anni rilevanti profitti dalla gestione delle due testate, ma anche ingenti debiti tuttora insoluti nei confronti di personale giornalistico per vertenze di lavoro e di altri soggetti per condanne per risarcimento per diffamazioni a mezzo stampa (clamorosa quella a favore degli eredi del prete anti-camorra don Peppe Diana, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994, diffamato dal quotidiano in oggetto con l'accusa di essere stato un «camorrista» e di aver avuto delle amanti). Attualmente sono ancora pendenti decine di cause di lavoro da parte di giornalisti a cui non sono stati pagati stipendi e Tfr e oltre cinquanta procedimenti per diffamazione;
negli ultimi tre anni la «Editoriale Corriere» dei fratelli Clemente si è spogliata della proprietà delle testate in favore della «Tricovef» degli stessi fratelli Clemente, e quindi di «Editalia» dei fratelli Clemente e della «Editrice La Stampa», senza riceverne, a quanto consta all'interrogante, il giusto corrispettivo, ma anzi spogliandosi anche dei mezzi economici, in favore sempre delle società dei Clemente e della Stampa di Torino, attraverso un contratto d'affitto settennale delle due testate, pagato in anticipo per oltre 3,5 miliardi di vecchie lire in favore delle altre società del «gruppo Clemente-La Stampa»;
dopo aver stipulato il contratto d'affitto settennale, i cui canoni sono stati tutti pagati in anticipo, la «Editoriale Corriere Srl» ha però dichiarato nel luglio 2003 ai sindacati di non avere più i mezzi per editare le due testate quotidiane e di cessare pertanto l'attività. Tutto il personale, giornalistico, poligrafico ed amministrativo, è stato licenziato e posto nelle liste di mobilità;
contestualmente, i fratelli Clemente e la «Editrice La Stampa» hanno affidato le due testate, a titolo gratuito, alla Cooperativa
l'Associazione della stampa di Napoli e l'Ugl di Napoli e di Caserta hanno stipulato, in data 30 luglio 2003 (dopo un solo incontro e nonostante le diffide scritte dei giornalisti ex dipendenti delle due testate che ancora aspettano stipendi e Tfr), un accordo con la Cooperativa Libra: in base a questo accordo, una terza società, la «Sud Notizie srl», che non è tra i partecipanti alle trattative e tra i firmatari dell'accordo, avrebbe riassunto tutti i dipendenti licenziati dalla «Editoriale Corriere» dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente (società, quest'ultima, che pure, a quanto risulta all'interrogante, non compare tra le parti dell'accordo). La «Sud Notizie Srl» di Montesarchio, è stata creata solo alla fine del luglio 2003, è di proprietà delle signore Rosanna Riccio e Annalisa Moio di Montesarchio, mogli dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente;
va anche sottolineato che in calce al verbale di accordo, con il timbro pagina per pagina della «Federazione della Stampa» in grande e in piccolo «Associazione napoletana della stampa», manca non solo la firma di chi assume, ma è del tutto assente anche «l'Editoriale Corriere» dei fratelli Clemente, società che taglia l'intero organico dei due quotidiani senza fornire ai licenziati alcuna garanzia. Dal verbale, dunque, risultano assenti le due controparti, sia chi licenzia, sia chi assume;
per tutto il mese di agosto 2003 i due quotidiani di proprietà della «Editrice La Stampa» e dei fratelli Clemente sono usciti regolarmente in edicola in abbinamento con «La Stampa», editi dalla Cooperativa Libra, senza avere alcun dipendente né giornalistico né poligrafico o amministrativo. Dal primo settembre 2003, a quanto risulta all'interrogante, soltanto una parte dei dipendenti dei due quotidiani sarebbe stata riassunta dalla «Sud Notizie Srl» delle mogli dei fratelli Clemente, società che fornisce in service le pagine dei due quotidiani di proprietà della «Editrice La Stampa» e dei fratelli Clemente;
da quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Maurizio Clemente, quest'ultimo in realtà non ha mai smesso il controllo delle testate giornalistiche e dei due quotidiani, risultando anche dopo l'apparente cambiamento di società editrice il vero «editore occulto;
il giornalista-editore napoletano Sergio De Gregorio ha dichiarato, in un'intervista al settimanale telematico Iustitia del 18 ottobre 2003, senza essere al momento smentito: «Dal primo gennaio entra in vigore la legge che eleva da tre a cinque anni l'anzianità necessaria per le cooperative e le testate che chiedono di accedere ai contributi pubblici. Per tagliare i tempi c'è chi ha cercato, comprato o recuperato cooperative editoriali già esistenti; è la strada scelta, ad esempio, da Cronache di Napoli e dal Corriere di Caserta»;
all'indomani dell'arresto di Maurizio Clemente, in data 12 dicembre 2003 il giornale «La Stampa» ha deciso di sospendere immediatamente la pubblicazione del «Corriere di Caserta» e delle «Cronache di Napoli» in abbinamento con il quotidiano nazionale, mentre in data 16 dicembre 2003 il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Campania ha sospeso dall'Albo l'ex editore dei due succitati quotidiani locali -:
se il Ministro del lavoro sia al corrente che la società «Sud Notizie», che fa
se al Dipartimento dell'Editoria della Presidenza del Consiglio sia stata presentata domanda di accesso ai contributi previsti per le cooperative editrici da parte della Cooperativa Libra di Caserta, di proprietà dei dipendenti dei fratelli Clemente, per la testata «L'Occhio sulla Città» il cui nome compare dal 2 agosto 2003, affiancato a quello delle testate «Cronache di Napoli» e «Corriere di Caserta» sui due quotidiani in questione;
se il Dipartimento dell'Editoria sia al corrente che tale ultima testata «Occhio sulla Città» registrata al tribuna1e di Napoli il 19 luglio 1988 col numero 3776, non è mai stata in edicola fino al 2 agosto 2003; che come risulta dallo stesso registro della stampa presso il Tribunale di Napoli, solo il 26 maggio 2003 è diventata di proprietà della Cooperativa Libra; che, come risulta dallo stesso registro, solo il 9 ottobre 2003 è stata variata la periodicità della testata «Occhio sulla città», da imprecisata che era, a «periodicità quotidiana»;
se la Presidenza del Consiglio rapportata la vigilanza in futuro sulla presentazione di domande volte ad ottenere contributi per le cooperative editrici da parte delle società citate per le testate in oggetto. Quali iniziative intende adottare per evitare che testate giornalistiche già esistenti possano fruire di tali contributi attraverso un fittizio passaggio a cooperative editrici e/o il surrettizio «affiancamento» alla testata esistente di marchi e testate già falsamente editi dalle cooperative facenti domanda.
(4-08414)