Allegato B
Seduta n. 401 del 15/12/2003


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SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

BUEMI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in data 5 settembre 2003 il signor Fabio Gaetano Arcuri a seguito di un trauma di natura accidentale, riportando una frattura-lussazione alla spalla sinistra, si rivolgeva al pronto soccorso dell'ospedale San Giacomo di Roma al fine di ricevere le idonee cure del caso;
presso la struttura ospedaliera veniva in contatto con il sedicente dottor Roberto Ingravalle, aiuto primario del reparto ortopedia del San Giacomo;
l'Ingravalle, ritenendo urgente un intervento chirurgico dirottava il signor Arcuri presso la clinica privata di Roma, Pio XI ove, il giorno dopo le dimissioni dal San Giacomo, veniva sottoposto al programmato intervento che veniva effettuato dall'Ingravalle stesso;
a causa dell'esito infausto dell'operazione chirurgica il signor Arcuri - oltre a doversi sottoporre ad altro intervento chirurgico e ad impegnative e costose cure riabilitative - svolgeva una serie di indagini sul conto dell'aiuto primario del reparto ortopedico del San Giacomo, con somma sorpresa verificava senza alcuna difficoltà che l'Ingravalle non aveva mai conseguito alcuna laurea in medicina né era mai stato iscritto nell'Albo dei medici chirurghi;
da notizie di stampa e televisione si apprendeva successivamente che l'Ingravalle prestava la propria attività presso il San Giacomo da oltre quindici anni e che lo stesso aveva partecipato tanto a convegni in qualità di relatore quanto a trasmissioni televisive trasmesse dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in qualità di «noto» specialista ortopedico;
tale situazione è stata determinata da una carenza di idonei controlli tanto all'atto dell'assunzione presso le strutture


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pubbliche, quanto all'atto dell'inizio della collaborazione con le strutture private;
quanto sopra, come il caso del signor Arcuri testimonia, con grave pericolo e nocumento per la salute dei cittadini utenti tanto delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale quanto di quelle erogate dal sistema sanitario privato -:
se e quali iniziative intenda assumere il Ministro della salute attraverso la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri affinché sia accertata l'eventuale presenza di casi analoghi a quello segnalato, affinché si eviti il ripetersi di fatti analoghi a quello considerato e affinché la Federazione stessa segnali alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo l'esigenza di verificare l'iscrizione all'albo, dei medici chiamati a partecipare a trasmissioni televisive.
(4-08379)

SGOBIO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da un'indagine effettuata dall'associazione Greenpeace risulta che nei punti vendita Disney sono in commercio due pigiami per l'infanzia, i modelli Buzz Lightyear e Tigger, che contengono elevate quantità di ftalati, composti chimici sospettati di provocare nell'uomo danni al sistema riproduttivo, dermatiti, asma, depressione del sistema nervoso centrale e persino di elevare il rischio di cancro;
a tutt'oggi non esiste nessun regolamento Ue sull'utilizzo degli ftalati negli indumenti in generale e tantomeno nei pigiami per bambini, ma soltanto una normativa che riguarda i giocattoli e i prodotti di puericultura;
la mancanza di un tale regolamento purtroppo non basta a garantire la sicurezza dei prodotti in oggetto;
il problema tocca i settori più disparati: dall'abbigliamento ai profumi, dai mobili ai tappeti, dagli shampoo ai computer, dalle tappezzerie alle vernici, dai detersivi alle stoviglie di plastica;
un documento della Commissione della comunità europea - «Libro bianco: strategia per una politica futura in materia di sostanze chimiche» - afferma che: «la produzione complessiva di tali sostanze è passata da un milione di tonnellate nel 1930 a 400 milioni di tonnellate oggi» e che «quelle registrate nel mercato comunitario sono circa 100 mila»;
se sia a conoscenza della suddetta notizia e se vi sia un effettivo pericolo derivante da tali prodotti di abbigliamento;
in caso affermativo, in assenza di un regolamento Ue e tenuto conto che la tutela della salute dei cittadini rientra tra i compiti dello Stato, quali atti abbia intrapreso o intenda intraprendere al fine di tutelare e garantire la salute di cittadini, nel complesso, quali accorgimenti voglia predisporre nella valutazione della sempre più massiccia invasione di composti chimici nella nostra vita quotidiana.
(4-08381)