Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 365 dell'1/10/2003
Back Index Forward

Pag. 59

(Inchiesta presso l'istituto «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como - n. 3-02706)

PRESIDENTE. L'onorevole Rizzi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Cè n. 3-02706 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.

CESARE RIZZI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la procura della Repubblica di Como ha condotto un'inchiesta durata quattro mesi a carico di Ermanno Capatti, sindaco di Montano in Lucino e segretario amministrativo dell'istituto professionale «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como. L'inchiesta, conclusasi all'inizio di settembre e basata, oltre che sulle testimonianze dei protagonisti, anche su filmati realizzati da una telecamera posta dagli inquirenti nell'ufficio dell'indagato, ha confermato l'accusa di abusi sessuali e concussione a danno di almeno 32 studenti per episodi risalenti fino al 1990.
L'indagato non ha negato i fatti, limitandosi ad affermare che gli studenti erano consenzienti. L'accusa di concussione si riferisce al fatto che per ottenere prestazioni sessuali da studenti minorenni o maggiorenni, Capatti avrebbe abusato della sua posizione nella scuola e dei suoi poteri di pubblico ufficiale.
La sospensione cautelare obbligatoria dal suo impiego nella scuola che compete all'ufficio scolastico regionale, è stata predisposta ben 11 giorni dopo l'arresto dell'indagato, mentre ad oggi non è ancora stata predisposta la sospensione dal contratto nazionale di lavoro.

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dottoressa Moratti, ha facoltà di rispondere.

LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il signor Capatti, direttore dei servizi generali amministrativi presso l'Ipsia Ripamonti di Camerlata di Como è stato assoggettato alla misura interdittiva degli arresti domiciliari il 5 giugno del 2003. Benchè la direzione scolastica regionale fosse a conoscenza di quanto avvenuto, i provvedimenti di sua competenza non potevano essere assunti che dopo la formale comunicazione da parte della procura della Repubblica. In data 10 giugno 2003 quest'ultima ha comunicato all'ufficio scolastico regionale che il signor Capatti era stato sottoposto a misura restrittiva ed il giorno successivo, l'11 giugno, è stata disposta la sospensione dal servizio.
Per quanto riguarda i fatti contestati al Capatti, poiché le indagini sono coperte da segreto istruttorio, l'amministrazione non è a conoscenza, né può esserlo, dei dati e degli elementi sulla base dei quali la procura sta svolgendo le indagini, anche in considerazione del fatto che il Capatti non è stato ad oggi rinviato a giudizio.
Vorrei a questo riguardo ricordare che le disposizioni vigenti prevedono che il procedimento disciplinare rimanga sospeso per tutta la durata del procedimento penale, proprio al fine di porre a fondamento del procedimento disciplinare stesso e delle conseguenti sanzioni, fatti accertati dall'autorità giudiziaria.
L'ufficio scolastico regionale disponeva inoltre un'ispezione al fine di accertare se vi fossero state illecite coperture da parte delle diverse componenti scolastiche ovvero interferenze nell'attività didattica o conseguenze sul clima dell'istituto. La prima relazione dell'ispettore, che è pervenuta il 21 luglio, non segnalava che vi fossero state coperture delle attività illecite del Capatti da parte del dirigente scolastico o di altri.
Peraltro, lo stesso ispettore incaricato di seguire continuativamente l'andamento della scuola sta raccogliendo ulteriori informazioni dalle famiglie e dagli alunni. Qualora le informazioni assunte confermassero quanto riportato dalla stampa, la direzione scolastica regionale provvederà immediatamente ad avviare il procedimento per la revoca dell'incarico al dirigente scolastico anche al fine di assicurare la serenità nella scuola. Vorrei in ogni caso assicurare gli onorevoli interroganti che da


Pag. 60

domani il dirigente scolastico non sarà più presente nell'istituto e che l'incarico di vicepreside non è stato confermato al docente incaricato nell'anno scolastico scorso, ma è stato conferito ad altro dirigente.
Vorrei anche assicurare che, fin dall'inizio del mio mandato, ho seguito una linea diversa da quella seguita in passato, una linea di maggior rigore. Non ho firmato quanto mi veniva a volte proposto dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione, per quanto riguarda le firme di conformità e, non avendovi apposto la mia firma, ho provveduto a destituire docenti che avevano agito in maniera indicibile con reati che non è neppure ipotizzabile pensare possano essere perpetrati nei confronti dei deboli e dei giovani come i ragazzi delle scuole. Quindi, la linea che ho seguito sin dall'inizio è stata quella del maggior rigore possibile.

PRESIDENTE. L'onorevole Rizzi, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.

CESARE RIZZI. Signor ministro, non posso che essere soddisfatto. So benissimo che lei è particolarmente sensibile a situazioni del genere, che definirei a dir poco squallide.
Vorrei farle notare che questo personaggio - chiamiamolo così - alla fine ha confessato e ha detto chiaramente che cosa aveva fatto. Le proteste dei professori - pochi sia ben chiaro - non hanno impedito al segretario di continuare a soddisfare la propria insaziabile deviazione sessuale. A me fa specie, signor ministro, come tutti coloro che erano attorno a questo personaggio coprissero le sue malefatte: provveditore, viceprovveditore, tutti coloro che erano attorno alla scuola e che sapevano. È da quattro anni che va avanti questa faccenda. Il paese è indignato, perché - si diceva - nessuno fa niente! Giustamente, come lei ha detto, sarebbe bene che qualche genitore, qualche ragazzo cominciassero a svilupparsi, però vede, di solito si prendono quei ragazzi che hanno bisogno e li si paga - diciamolo fuori dai denti - per far sì che non parlino. Questo è quello che è successo!
Ripeto, signor ministro, io la ringrazio perché vedo che lei si è interessata a questa faccenda e l'ha presa a cuore. Le consiglierei un'ultima cosa; la prego, mi dia almeno questa soddisfazione. Nella scuola materna di Montano in Lucino sono affisse tre fotografie: una del Presidente della Repubblica, una di Ciampi e, tra le due, una di questo personaggio. La prego, la faccia togliere, perché è uno scandalo!

Back Index Forward