Allegato B
Seduta n. 364 del 30/9/2003

TESTO AGGIORNATO AL 1° OTTOBRE 2003


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INTERNO

Interpellanza urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro per la funzione pubblica, per sapere - premesso che:
il giorno 24 luglio 2003 la segreteria generale del DICCAP/SULPM, sindacato maggiormente rappresentativo delle Polizie Municipali, firmatario del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Regioni ed Autonomie locali ha dichiarato lo stato di agitazione di tutta la categoria della Polizia Locale d'Italia;
in data 5 agosto 2003 lo stesso sindacato ha individuato e segnalato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'obbligatorio tentativo di conciliazione, quali controparte il Ministero dell'interno ed il Ministero della funzione pubblica. In data 8 agosto 2003, a norma della legge n. 146 del 1990 (autoregolamentazione del diritto di sciopero), si è tenuto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'incontro di conciliazione tra le parti, che comunque andava deserto per la mancanza del rappresentante del Ministero della funzione pubblica;
il sindacato che è membro del movimento sindacale per la riforma della polizia locale, movimento che unisce tutte le sigle sindacali esistenti, con molta responsabilità ha accettato la riconvocazione di un'altra seduta di conciliazione allo scopo di consentire la presenza del Ministero interessato, al fine di rimediare la vertenza in atto;
il tavolo di trattativa veniva riconvocato in data 17 settembre e si concludeva con l'assenza questa volta del Ministero dell'interno;
per tale assenza ad avviso degli interpellanti, irresponsabile, a norma della citata legge n. 83 del 2000 vista l'evidente volontà del Governo di non addivenire ad una concreta risoluzione della problematica esistente le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione. L'organizzazione è libera di attuare, nei previsti 120 giorni, tutte le forme democratiche di lotta che riterrà necessarie al fine di indurre il Governo alla risoluzione di un problema, quello di riconoscere ai lavoratori di polizia locale pari dignità con le altre forze di Polizia dello Stato ed a una conseguente riforma della legislazione che disciplina l'operato delle polizie locali. Quanto l'organizzazione sindacale ha fin qui richiesto è ricompreso nel programma di Governo dell'attuale esecutivo;
l'organizzazione sindacale ha proposto la costituzione di una commissione paritetica composta dai rappresentanti sindacali, dal Ministro dell'interno e della funzione pubblica, avente lo scopo di confrontare le rispettive posizioni e concordare eventuali soluzioni legislative da adottare nell'immediato allo scopo di evitare inutili incomprensioni tra forze di polizia locali e compagine governativa -:
quali iniziative siano state intraprese per giungere ad una soluzione della grave vertenza in atto;


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se i Ministri interrogati non ritengano di accogliere la richiesta, delle organizzazioni sindacali per la costituzione di un tavolo paritetico.
(2-00910)
«Saia, Alberto Giorgetti, Raisi, Airaghi, Foti, Butti, Carrara, Bellotti, Giorgio Conte, Canelli, Fatuzzo, Malgieri, Riccio, Alboni, Caruso, Fasano, Trantino, Anedda, Franz, Lo Presti, Scalia, Zacchera, Catanoso, Migliori, Arrighi, Serena, Taglialatela, Benedetti Valentini, Saglia, Menia».

Interrogazione a risposta immediata:

LA RUSSA, AIRAGHI, ALBONI, AMORUSO, ANEDDA, ARMANI, ARRIGHI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BORNACIN, BRIGUGLIO, BUONTEMPO, BUTTI, CANNELLA, CANELLI, CARDIELLO, CARRARA, CARUSO, CASTELLANI, CATANOSO, CIRIELLI, COLA, GIORGIO CONTE, GIULIO CONTI, CORONELLA, CRISTALDI, DELMASTRO DELLE VEDOVE, FASANO, FATUZZO, FIORI, FOTI, FRAGALÀ, FRANZ, GALLO, GAMBA, GERACI, GHIGLIA, ALBERTO GIORGETTI, GIRONDA VERALDI, LA GRUA, LA STARZA, LAMORTE, LANDI DI CHIAVENNA, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, LOSURDO, MACERATINI, MAGGI, MALGIERI, GIANNI MANCUSO, LUIGI MARTINI, MAZZOCCHI, MENIA, MEROI, MESSA, MIGLIORI, MUSSOLINI, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, ONNIS, PAOLONE, PATARINO, ANTONIO PEPE, PEZZELLA, PORCU, RAISI, RAMPONI, RICCIO, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SAIA, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SELVA, SERENA, STRANO, TAGLIALATELA, TRANTINO, VILLANI MIGLIETTA, ZACCHEO e ZACCHERA.- Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 12 settembre 2003 la magistratura di Genova ha concluso le indagini relative all'irruzione da parte delle forze dell'ordine nella scuola Diaz ed alle perquisizioni a carico dei manifestanti effettuate all'interno della caserma di Bolzaneto, avvenute in occasione del G8 svoltosi a Genova nel luglio del 2001, con l'invio di 73 avvisi di conclusione indagini ad agenti, funzionari e dirigenti della polizia di Stato;
già in occasione degli scontri, il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Gianfranco Fini, aveva espresso la solidarietà del Governo alle forze dell'ordine;
all'indomani della notizia della chiusura delle indagini, il Ministro interrogato ha dichiarato che «Forza Italia sta dalla parte dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia», denunciando, inoltre, «il tentativo di trasformare gli aggrediti in aggressori e i facinorosi in vittime innocenti», critiche non dirette alla magistratura, ma a chi sta «cercando di montare una polemica politica su un atto dovuto», come è stato poi successivamente precisato dal Ministro interrogato;
nel luglio del 2001 Genova venne devastata con bottiglie molotov ed incendi appiccati ovunque, aggredita e saccheggiata dal «movimento» dei black-bloc, che, per «sfondare la zona rossa» ed impedire il G8, premeditò con cura, per giorni e giorni, lo scontro, portando nel capoluogo ligure una guerra annunciata, che lasciò attoniti gli italiani ed ebbe gravissime ripercussioni sull'immagine del nostro Paese a livello internazionale -:
se sia a conoscenza di quanti manifestanti violenti fossero presenti a Genova, quanti di loro siano stati denunciati e quanti rinviati a giudizio e, contestualmente, quanti fossero i rappresentanti delle forze dell'ordine presenti per garantire la sicurezza durante lo svolgimento del summit e quanti di loro complessivamente siano stati denunciati, se sia a conoscenza di quanti danni alla proprietà siano stati quantificati e se e in che misura questi siano stati risarciti e se ritenga di dover esprimere ufficialmente la solidarietà del Governo alle forze dell'ordine e quali iniziative intenda promuovere al fine di sostenere coerentemente e concretamente


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gli esponenti delle forze dell'ordine nel loro quotidiano impegno sul fronte della sicurezza, anche in vista di futuri impegni internazionali del Governo italiano.
(3-02710)

Interrogazione a risposta orale:

LUCIDI e MARAN. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la segreteria provinciale di Gorizia del Siulp ha indirizzato in data 16 settembre 2003 una lettera al Capo della polizia per denunciare i gravi ritardi nel liquidare al personale i servizi di missione, le prestazioni straordinarie e le varie indennità accessorie, ritardi che sono causa di forti preoccupazioni e demotivazione tra il personale;
la riduzione dei fondi destinati alla sicurezza inoltre pregiudica fortemente le capacità operative e di contrasto alla criminalità da parte della Polizia di Stato, con una disponibilità di automezzi, equipaggiamenti e attrezzature assolutamente insufficienti;
la situazione della provincia di Gorizia, per la specificità di zona di confine extra-Schengen, comporta per le forze dell'ordine un onere operativo assai gravoso relativo alle attività di controllo delle frontiere e di contrasto al fenomeno dell'immigrazione clandestina;
si registra, a fronte di responsabilità così significative assegnate alla Polizia di frontiera, un'insufficienza di mezzi, di strumenti informatici e di materiale di rapido consumo, ed in particolare risulta agli interroganti che:
8 degli 11 mezzi che costituiscono il parco auto sono ricoverati in attesa di riparazioni per mancanza di fondi. Tra questi sono compresi i fuoristrada utilizzati per il pattugliamento svolto insieme al personale della polizia slovena;
al valico internazionale di S. Andrea i terminali Schengen delle cabine sono fuori uso da alcuni mesi e sostituiti con computer portatili, tanto costosi per il necessario collegamento via satellite, quanto inefficienti, a causa di frequenti interruzioni delle connessioni e della impossibilità di effettuare gli accertamenti e gli inserimenti negli archivi Schengen, così come invece previsto dalla normativa vigente;
al valico di Casa Rossa sono fuori uso da diversi mesi i terminali in cabina, ma in questo caso non sono sostituiti neanche da computer portatili; solo in caso di transiti sospetti si procede ad accertamenti più approfonditi utilizzando l'unico terminale in funzione, presente all'interno degli uffici;
in data 8 settembre 2003 operatori della società Digitel predisponevano per conto di Telecom Italia un collegamento Adsl presso il valico di S. Andrea; tuttavia, nel corso del pomeriggio dello stesso giorno, gli stessi tecnici ricevevano l'ordine di provvedere a disinstallare l'apparecchiatura citata in assenza di risorse sufficienti per sostenere i costi dell'intervento;
diversi dipendenti in servizio presso i valichi di frontiera citati, seppur in regime di zona disagiata, non riescono ad ottenere, dopo un considerevole periodo di attesa anche di molti anni, il trasferimento presso altri sedi richieste e un avvicendamento con nuovo personale -:
se non ritenga di dover assumere un'iniziativa urgente volte ad assicurare quella disponibilità di mezzi, di personale e di risorse in misura da consentire alle forze dell'ordine di Gorizia di poter assolvere con efficacia ai propri compiti di controllo delle frontiere, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina.
(3-02701)

Interrogazioni a risposta scritta:

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come si evince da un articolo a firma di Rodrigo Rodriguez, nato da un'interrogazione dei consiglieri comunali Marco Mansueto e Dario Cigliano, sul quotidiano


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d'informazione Il Giornale di Napoli di martedì 23 settembre 2003, la città di Napoli perde abitanti dopo il censimento e pertanto vanno ridisegnati i collegi provinciali;
il comune di Napoli, pur avendone avuto comunicazione il 19 giugno 2003, avrebbe portato a conoscenza della commissione competente solo alcuni giorni fa una proposta di modifica, dando al consiglio comunale di Napoli solo qualche giorno di tempo per analizzare una bozza di rideterminazione dei collegi provinciali della città;
dall'analisi della bozza e dalla rideterminazione dei collegi, si evidenzia di fatto, una accentuata presenza della attuale maggioranza di centro sinistra, facendo letteralmente scomparire, di fatto e per legge, il centro destra dal centro urbanistico della città, cosa che non è consona ad una operazione elettorale trasparente -:
se ritenga che la proposta di ripartizione dei collegi sia congrua con riferimento ai criteri previsti dalla legge;
se intenda appurare per quale motivo i risultati del censimento siano stati «oscurati» con un inspiegabile e anomalo ritardo di tre mesi, quando la risposta del prefetto va consegnata entro il 10 ottobre;
se la provincia abbia predisposto la proposta di ripartizione dei collegi di sua competenza e in quali tempi.
(4-07524)

MINNITI, RUZZANTE, PISA, PINOTTI, ANGIONI, LUMIA, LUONGO e ROTUNDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
un treno che trasportava scorie nucleari indirizzato a Sellafield in Inghilterra è stato fatto oggetto di una manifestazione di protesta condotta con modalità assolutamente pacifiche e non violente nella notte tra il 21 e il 22 settembre 2003 presso la stazione di Vercelli da un gruppo di 34 attivisti di Greenpeace;
per bloccare le azioni di protesta, condotte a ridosso dei binari dove sarebbe dovuto transitare il convoglio ferroviario le forze dell'ordine sono intervenute per sgomberare i manifestanti che hanno opposto loro forme di resistenza passiva;
le notizie riportate da diversi quotidiani e dagli stessi manifestanti, per altro non smentite, attribuiscono alle forze dell'ordine una reazione decisamente sproporzionata, che ha fatto oggetto molti manifestanti di violenze fisiche e verbali, queste ultime indirizzate particolarmente verso le manifestanti donne sotto forma di insulti e minacce a sfondo sessuale;
sempre secondo quanto riportato dalle notizie diffuse sulla vicenda parte di queste violenze sarebbero in grado di essere documentate;
tali episodi, nell'ipotesi che si siano verificati così come ne è stata data notizia, risultano di assoluta gravità ed è pertanto necessario fare chiarezza, al di là dei resoconti giornalistici, su quale sia stato esattamente il comportamento delle forze dell'ordine la cui iniziativa deve essere sempre e comunque improntata al rispetto del principio di legalità e dei diritti della persona ed è altrettanto necessario sanzionare con severità, innanzitutto da parte delle autorità della Polizia di Stato, qualunque trasgressione di tali principi -:
come valuti l'accaduto e se ritenga di chiarire nella sede parlamentare tutti i particolari dell'episodio con particolare riguardo per quanto attiene ai comportamenti delle forze dell'ordine, nonché alle condizioni di sicurezza in cui avviene il trasporto di materiale estremamente sensibile come le scorie radioattive che si trovavano sul treno diretto a Sellafield chiarendo, altresì, da quale località esse provengano.
(4-07532)

ALBERTO GIORGETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nell'ultimo consiglio comunale di Verona del 18 settembre 2003 il Sindaco Paolo Zanotto si è reso protagonista di una vicenda spiacevole;


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giunto molto tardi alla seduta perché impegnato in un consiglio di amministrazione, erano infatti circa le una della notte, resosi conto che l'ordine del giorno era avanzato di soli due punti ha iniziato a gesticolare in malo modo verso i consiglieri della minoranza rei, a suo dire, di ostacolare il normale svolgimento del consiglio;
il Sindaco Zanotto, presa la parola in sede di dichiarazione di voto, ha dato mandato al presidente del consiglio comunale di trasmettere il verbale della seduta in corso alla Procura della Repubblica di Verona per interruzione di pubblico servizio da parte dei consiglieri di minoranza;
andando evidentemente oltre, testimone più di un consigliere, ha usato parole e gesti chiaramente sprezzanti nei confronti di chi ha svolto all'interno dei regolamenti vigenti un'attività di legittima opposizione;
i consiglieri attaccati dal Sindaco Zanotto, il verbale conferma, si sono avvalsi durante la seduta degli strumenti consentiti da regolamento e statuto del Consiglio Comunale di Verona;
già da tempo sono invece discutibili le procedure utilizzate dallo stesso Sindaco che, forte del suo ruolo, pare non abbia rispettato nelle riunioni i limiti di rappresentanza delle minoranze, considerato che non si ha ricordo di consiglieri imputati di interruzione di pubblico servizio nel regolare svolgimento del proprio ruolo;
se non ravvisi nei fatti esposti gravi violazioni di legge e se non intenda conseguentemente esercitare i poteri previsti dal testo unico degli enti locali.
(4-07533)