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SEC (omologo negli USA della CONSOB italiana), all'esito di un'indagine aperta nei mesi scorsi sulla vicenda del cosiddetto «caso ENRON», definiva i termini di una transazione finanziaria di 255 milioni di dollari a danno di due tra le principali banche di affari di Wall Street;
nel corso dell'ultimo anno sul territorio nazionale si è verificata una massiccia espansione delle imprese cinesi produttrici di beni, soprattutto nel settore tessile-manifatturiero e dell'abbigliamento;
tali aziende risultano non essere in regola con le leggi fiscali ed occupano, per la quasi totalità, dei lavoratori cittadini cinesi immigrati clandestinamente che lavorano «in nero»: elementi che consentono alle imprese di produrre - e conseguentemente vendere - beni sottocosto che sono imitazioni delle merci italiane, realizzando un vero e proprio caso di concorrenza sleale;
questo tipo di concorrenza sta minando gravemente il settore tessile-manifatturiero nazionale, che in Italia rappresenta, invece, con il marchio «made in Italy», uno dei fattori trainanti della nostra economia ed occupa quasi un milione di addetti, e rischia di portare alla chiusura di decine di imprese, soprattutto artigiane e di piccole e medie dimensioni;
molte aziende - lombarde, toscane, venete, emiliane di Carpi e Correggio, napoletane vesuviane e dell'area frattese, salernitane - hanno già lanciato, anche attraverso lo Smi (Sistema moda Italia), un grido di allarme per denunciare la grave situazione nella quale si stanno venendo a trovare;
le imprese cinesi operanti nel settore sono spesso legate a doppio filo alla malavita organizzata di quel Paese e si sospetta che vi siano legami anche con le associazioni criminali italiane -:
quali siano le informazioni del Governo in merito al grave fenomeno illustrato in premessa, soprattutto in relazione ai risvolti illegali dell'attività delle imprese cinesi operanti sul territorio nazionale ed in merito alla commercializzazione dei loro prodotti e di quelli importati illegalmente, quali iniziative abbia assunto ed intenda assumere al riguardo e quali misure siano allo studio, anche di intesa con gli enti locali, per combattere questa forma di concorrenza sleale, ponendo al riparo le imprese nazionali operanti nel settore nel pieno rispetto della legalità e delle norme vigenti.
(3-02688)
nella seduta del 31 luglio 2003 l'Assemblea della Camera dei deputati ha approvato con 313 voti a favore, 5 astenuti e 1 contrario la parte delle motivazioni e alcuni significativi capoversi del dispositivo della risoluzione presentata dai gruppi di opposizione n. 7-00261 Pistone ed altri, concernente le procedure di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico;
il dispositivo approvato quasi all'unanimità impegna, tra l'altro, il Governo a prevedere l'istituzione, entro il mese di settembre 2003, di un tavolo di confronto con le parti sociali e con i vari livelli istituzionali sul problema della dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e, in via generale, della casa, finalizzato a valutare le iniziative da intraprendere in ordine alle misure da adottare, anche nell'ambito della prossima manovra di bilancio, al fine di agevolare l'acquisto della abitazione da parte dei conduttori, in particolare di quelli economicamente svantaggiati, residenti nelle aree con forti tensioni abitative;
le organizzazioni degli inquilini hanno di recente denunziato l'inerzia del Governo nel risolvere le numerose problematiche connesse alle procedure di dismissione degli immobili -:
se il Governo abbia sinora intrapreso alcuna iniziativa formale volta a dare seguito all'impegno recato dal citato atto di indirizzo relativo all'istituzione di un tavolo di confronto con le parti sociali, quali iniziative intenda adottare sul piano normativo e amministrativo per ottemperare ai molteplici impegni assunti in sede di approvazione della citata risoluzione, nonché della mozione Buontempo ed altri n. 1-00258, quali siano le società aventi particolare esperienza nel settore immobiliare alle quali - ai sensi dell'articolo 3, comma 9, del decreto legge n. 351 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 410 del 2001 e dei relativi decreti di attuazione - sono stati affidati i compiti di determinazione esatta del prezzo di vendita e le attività connesse alle procedure di dismissione degli immobili, con quali procedure competitive le società sono state individuate e quali siano gli importi risultanti dall'esito delle predette procedure competitive.
(5-02357)
da notizie diffuse da organi di stampa risulta che il Governo abbia manifestato l'intenzione di attuare, già nell'ambito della prossima finanziaria, una significativa riforma della riscossione, demandando la relativa funzione ad una società pubblica, controllata dall'Agenzia delle entrate e partecipata dalle banche, che attualmente svolgono l'attività in regime di concessione -:
se risponda al vero quanto riportato dagli organi di stampa e, in caso affermativo, quali iniziative intenda assumere tempestivamente al fine di preservare i livelli occupazionali dei dipendenti degli attuali concessionari della riscossione.
(5-02358)
le recenti dichiarazioni del sottosegretario Vegas evidenziano un calo di gettito tributario dell'ordine di circa 10 miliardi di euro, di cui oltre 4,5 miliardi imputabili a diminuzione dell'Irpeg;
tali dati sono di rilevante gravità ed appaiono di segno radicalmente diverso rispetto alle assicurazioni più volte date in tema di entrate -:
quali siano le ragioni della menzionata diminuzione di gettito.
(5-02359)
l'articolo 34, comma 11, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, prevede che, ai fini del concorso delle autonomie regionali e locali al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo accordo tra Governo, regioni e autonomie locali da concludere in sede di Conferenza unificata, siano fissati i criteri ed i limiti in materia di assunzioni a tempo indeterminato per l'anno 2003 per le amministrazioni regionali, per le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti che abbiano rispettato le regole del patto di stabilità interno per l'anno 2002, per gli altri enti locali e per gli enti del Servizio sanitario nazionale;
il citato comma 11, dell'articolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, stabilisce che le sopraindicate assunzioni devono comunque, fatto salvo il ricorso alle procedure di mobilità, essere contenute entro percentuali non superiori al 50 per cento delle cessazioni dal servizio verificatesi nel corso dell'anno 2002;
il Governo e la Conferenza unificata, in data 19 giugno 2003, hanno raggiunto l'accordo di cui sopra e hanno, di comune accordo, individuato il contenuto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dovrà sbloccare le assunzioni negli Enti Locali;
a tutt'oggi, vale a dire ad oltre otto mesi dalla legge finanziaria 2003 e ormai alla vigilia della prossima legge finanziaria, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non è stato ancora emanato, ponendo in grave difficoltà gli Enti locali che hanno rispettato le regole del patto di stabilità interno per l'anno 2002 e penalizzando centinaia di lavoratori che attendono di essere assunti -:
quali sono i motivi che stanno ritardando, ancora oggi, l'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui sopra, tenuto conto che l'accordo con gli Enti locali è stato raggiunto il 19 giugno scorso;
quando si prevede che lo stesso sarà emanato e quando è prevista la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
(4-07447)
recenti notizie di stampa informavano la pubblica opinione del fatto che la
nello specifico, le due suddette banche sono la Citigroup, a cui sono stati addebitati 135 milioni di dollari, e la JP Morgan, che pagherà 120 milioni di dollari;
la transazione finanziaria che ha riguardato la Citigroup e la JP Morgan è frutto di un patteggiamento richiesto dalle due banche affinché la SEC chiudesse le investigazioni in relazione all'aiuto dato alla ENRON dalle due banche con lo scopo di disorientare gli investitori con la contestuale commissione di frodi fiscali: aiuto che è servito alla ENRON ad occultare i suoi enormi buchi di bilancio;
nel novembre 2002, il Governo italiano, tramite il Ministero dell'economia e delle finanze, ha avviato la seconda cartolarizzazione di immobili pubblici denominata SCIP 2 con l'emissione contestuale di obbligazioni per un valore di oltre 6,6 miliardi di euro;
tale cartolarizzazione vede come sponsor quattro istituti bancari tra cui compaiono la JP Morgan e la Schroder Salomon Smith Barney (membro della Citigroup);
non va dimenticato che la seconda cartolarizzazione degli immobili pubblici degli enti previdenziali avviata dal citato Ministero risulta essere l'operazione più grande mai realizzata in Europa continentale: essa infatti prevede la cessione di oltre 62.000 unità immobiliari e di conseguenza coinvolge 62.000 famiglie, con tutti i comprensibili risvolti sociali di una dismissione così massiccia;
c'è da chiedersi se il coinvolgimento nello scandalo ENRON costituisca una forma di accredito presso il Ministero dell'economia del nostro Paese;
ci si chiede ancora se il patteggiamento-transazione a cui le due citate banche sono addivenute con la SEC abbia restituito prestigio morale e gestionale a due banche capaci di commettere frodi fiscali e di inquinare il mercato borsistico americano -;
sulla base di quali criteri e di quali garanzie siano state scelte le banche sponsor della seconda operazione di cartolarizzazione degli immobili pubblici, ed in particolare la JP Morgan e la Schroder Salomon Smith Barney del gruppo Citigroup;
se non si ritenga che la transazione di 255 milioni di dollari pagata dalla JP Morgan e dalla Citigroup alla SEC statunitense per bloccare le indagini relative ad accuse gravi quali l'aiuto dato alla ENRON per disorientare gli investitori e commettere frodi fiscali, non debba portare ad un attento e puntuale monitoraggio delle attività svolte dalle banche coinvolte nella seconda cartolarizzazione;
quali siano i criteri di affidabilità a cui ci si è ispirati per reclutare la JP Morgan e la Schroder Salomon Smith Barney membro della Citigroup in qualità di sponsor della più gigantesca dismissione di patrimonio immobiliare pubblico che la storia europea ricordi.
(4-07451)