Allegato A
Seduta n. 330 del 26/6/2003


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INTERPELLANZE URGENTI

(Sezione 1 - Interventi per il problema dell'acqua alta a Venezia)

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
il consiglio comunale di Venezia ha approvato, in data 1o aprile 2003, un ordine del giorno sul progetto definitivo delle opere mobili di regolazione delle maree alle bocche di porto, che, al punto 1), dopo una serie di considerazioni, sosteneva come «allo stato dell'elaborazione dei documenti di progetto presentati il parere al progetto definitivo non può che essere negativo»;
al successivo punto 2) si affermava che un parere che consenta l'approvazione del progetto stesso non può prescindere dal recepimento di una serie di indicazioni, espresse in 11 punti, all'accoglimento integrale delle quali si subordinava il consenso del comune di Venezia;
il comitato di indirizzo coordinamento e controllo (ex articolo 4 legge n. 798 del 1984), nella seduta del 3 aprile 2003, ha recepito gli 11 punti espressi nell'ordine del giorno del comune di Venezia;
tra le richieste del comune di Venezia (accolte in sede di «comitatone» al punto 2 della delibera), vi è il punto f), che prevede che venga studiata la possibilità di moderare tutta una serie di medi eventi di acqua alta mediante un adeguato incremento delle resistenze al moto che l'onda di marea subisce penetrando dal mare verso la laguna, anche prevedendo l'inserimento delle bocche di porto di interventi opportunamente dimensionati, il punto j), che prevede che si proceda, conseguentemente, ad una preliminare revisione della scansione temporale delle progettazioni e degli interventi, nonché alla connessa ridestinazione dei finanziamenti, e il punto k), nel quale viene detto di introdurre «il necessario adeguamento progettuale delle opere mobili, anche al fine di analizzare un possibile beneficio in termini di contenimento dei costi di realizzazione e gestione delle opere stesse e valutando la possibilità di sperimentazioni temporanee con strutture removibili»;
è stato presentato il 6 marzo 2003 nella Commissione consiliare «Ambiente e legge speciale per Venezia» del comune di Venezia, all'interno dell'audizione «Progetti alternativi e integrativi al Mose», il progetto «Arca» (Apparecchiature rimovibili contro l'acqua alta), che prevede strutture che sarebbero in grado di fermare le acque alte eccezionali, senza bisogno di cementare i fondali della laguna, e che prevede la messa in opera al Lido di cassoni galleggianti - affondabili in caso di necessità - nei varchi portuali, la cui profondità sarebbe dimezzata, da 12 a 6 metri; un sistema reversibile, economico (costerebbe meno della metà del Mose) e rapido, perché sarebbe pronto in due anni (contro i dieci delle paratoie), e che, quindi, rispetta le undici condizioni poste dal comune di Venezia e riprese in sede di comitatone del 3 aprile 2003;
l'assessore alla legge speciale, bilancio partecipativo, tributi, politiche economiche e finanziarie, Giampaolo Sprocati, ha inviato al presidente del magistrato alle acque, in data 26 maggio 2003, una lettera


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in cui richiede un incontro di lavoro per «concordare le modalità comuni di collaborazione operativa», constatando «l'immotivato ritardo che ha impedito (...) l'insediamento dell'ufficio di piano, privando le amministrazioni locali della possibilità di esprimere le opportune valutazioni attraverso i propri rappresentanti», dato che il comune di Venezia «intende proseguire e sviluppare le indicazioni contenute negli 11 punti preposti e approvati», e con l'intento di anticipare gli interventi «di natura sperimentale, reversibili e di costi contenuti» per renderli operativi prima della stagione autunnale -:
cosa intenda fare il Governo per rispettare e dare attuazione nei fatti alla serie di richieste e di osservazioni che risultano formalmente accolte dalla delibera del comitatone del 3 aprile 2003;
cosa intenda fare il Governo per rispettare la legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia, che stabilisce di «porre al riparo gli insediamenti urbani lagunari dalle acque alte eccezionali, anche mediante interventi alle bocche di porto con sbarramenti manovrabili per la regolazione delle maree, nel rispetto delle caratteristiche di sperimentalità, reversibilità e gradualità contenute nel voto del Consiglio superiore dei lavori pubblici n. 201 del 1982».
(2-00813) «Zanella, Boato».
(24 giugno 2003)