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PRESIDENTE. L'onorevole Grandi ha facoltà di
ALFIERO GRANDI. Signor Presidente, l'onorevole Antonio Leone dovrebbe sapere che siamo anche al primo posto in Europa per un'altra ragione, cioè perché si arraffano soldi comunque sia.
ANTONIO LEONE. Lo avete fatto voi in altri tempi, questo!
ALFIERO GRANDI. In questo caso si tratta di un fondo formato nel tempo grazie allo 0,30 per cento di versamenti che viene oggi di fatto consolidato...
ANTONIO LEONE. Se interroga me, rispondo io, Presidente!
ALFIERO GRANDI. ...si allontana cioè dallo scopo per il quale era stato in origine costituito; è un fondo dei dipendenti dello Stato che, in sostanza, concede prestiti sulla base del famoso quinto dello stipendio come massimo utilizzabile e che, a questo punto, diventa semplicemente dello Stato attraverso un meccanismo in cui guadagnano soltanto le banche; inoltre, si crea di fatto un debito occulto. Le banche, infatti, ricevono in questo momento crediti certi per i quali anticipano soldi, avendo la certezza dell'aggio. Vi è, inoltre, un debito pubblico perché in questo modo si crea di fatto un problema di scoperto e ci si impadronisce di quattrini che erano stati accumulati per un'altra ragione. Mi domando allora se per finanza creativa si intende raschiare il fondo del barile al punto da fare forzature come queste.
PRESIDENTE. Il ministro dell'economia e delle finanze, onorevole Tremonti, ha facoltà di
GIULIO TREMONTI, Ministro dell'economia e delle finanze. Senta, innanzitutto; lo strumento della cartolarizzazione appare nell'ordinamento giuridico e nella struttura finanziaria del nostro paese durante la scorsa legislatura, ad opera di iniziative assunte dai Governi diversi dal nostro. Quindi, se lei usa il termine «finanza creativa», ne ha la titolarità perché avete iniziato questo tipo di finanza (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)! Mi sembra sia un dato che può trarre dalla piana lettura dei numeri della Gazzetta Ufficiale del periodo.
PRESIDENTE. L'onorevole Grandi ha facoltà di
ALFIERO GRANDI. Signor Presidente, vi è evidentemente un imbarazzo del Governo che è stato molto dovizioso di particolari nella risposta offerta all'onorevole Volontè, mentre in questo caso se la cava semplicemente con due battute, dicendo, ad esempio che vi era qualcosa nella precedente legislatura.
GIULIO TREMONTI, Ministro dell'economia e delle finanze. È la prima volta che lo dice.
ALFIERO GRANDI. Mi pare che in questo caso la finanza creativa sia semplicemente inventarsi cespiti che, in realtà, non sarebbero disponibili se non con una forzatura, incamerando quattrini che hanno un'altra destinazione.
e, da ultimo, ad esempio dopo le varie aste SCIP (SCIP 1 e 2), ci si trova oggi in una condizione per cui sono state presentate richieste affinchè gli inquilini degli edifici pubblici abbiano la possibilità di non essere posti in una condizione insopportabile. Ci risulta, ad esempio, la lettera del sindaco di Roma al Presidente del Consiglio che parla, nella sua città, del rischio di 30 mila sfratti. Siamo di fronte ad iniziative che sul piano sociale, politico ed economico non possono che preoccupare. Per questo sono insoddisfatto della risposta avuta dal ministro e ritengo che l'arroganza con la quale egli ha risposto sia francamente una cosa insopportabile (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)!
PRESIDENTE. Evidentemente giudizi politici sono sempre possibili.
ALFIERO GRANDI. Soprattutto liberi!
PRESIDENTE. È un giudizio politico. Io ringrazio il ministro perché oggi in particolare, avendo un impegno di Governo anche sul piano internazionale, ha rinunciato, dopo una telefonata con il Presidente della Camera; lo ringrazio pertanto della sua presenza.
Per quanto riguarda tutti i dati che lei assume, le assicuro che sono totalmente falsi e siamo a disposizione per ogni ulteriore informazione.
La cartolarizzazione, cioè farsi anticipare i soldi dalle banche, perché si capisca di cosa si sta parlando, è un'operazione in sé giusta, ma il problema è in merito a cosa e per quali ragioni.
Seconda questione: nelle risposte vi era una sottovalutazione a cui il ministro purtroppo è abituato, dimenticando che ormai non soltanto l'Unione europea, l'OCSE, ma anche la Banca d'Italia raccomanda di «andare piano» con le entrate una tantum che non consentono di avere certezze sui conti pubblici.
La verità è che i conti pubblici vanno male; tutti i dati sui quali erano stati costruiti erano in pratica inventati e ad oggi pur di trovare il modo di far quadrare i conti non ci sono limiti alla Provvidenza, ovvero alle iniziative del ministro e della sua finanza creativa.
Voglio dire che non c'è soltanto questo episodio, perché se ci sono 5,8 miliardi di questo fondo che vengono sottratti alla destinazione originaria, vi sono anche le aste che vengono svolte sugli edifici pubblici