Allegato B
Seduta n. 320 del 9/6/2003

TESTO AGGIORNATO AL 10 E ALL'11 GIUGNO 2003


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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,
premesso che:
in Italia vi sono circa trentamila medici specializzandi, che, pur essendo iscritti al rispettivo ordine professionale, vengono considerati a tutti gli effetti degli studenti;
detti medici frequentano le scuole universitarie nei vari reparti per conseguire, alla fine di un lungo percorso, la specializzazione. Durante questi anni essi vengono utilizzati a tutti gli effetti come medici, ma con una retribuzione di circa 800 euro al mese, senza contributi previdenziali, non tutelati nel periodo di maternità e senza ferie e malattie pagate oltre i 30 giorni annui;
nel nostro Paese, diversamente da tutta Europa, si continua a considerare gli specializzandi come studenti, mentre si sottopongono ai turni di guardia e di servizio, visitano i malati, formulano diagnosi, prescrivono cure, attuano terapie. Insomma fanno i medici seguendo un percorso formativo teorico-pratico, che, alla fine della specializzazione (4-5 anni), dovrebbe costruire la loro professionalità;
il contributo previsto dall'attuale borsa di studio non è mai stato rivisto negli ultimi anni;
spesso i medici specializzandi operano all'interno delle rispettive unità con un carico di lavoro ben superiore a quello previsto dal contratto formativo: 60/70 ore settimanali svolte mediamente a fronte delle 38 previste, svolgendo frequentemente compiti che non competono loro;
il decreto legislativo n. 368 del 1999 prevedeva la trasformazione delle borse di studio in contratti di formazione e lavoro e un allineamento al livello europeo, dove gli specializzandi sono tutelati e hanno una retribuzione di circa il doppio dei colleghi italiani. Veniva, inoltre, proibito alle aziende ospedaliere di utilizzare i giovani medici in formazione per riempire i buchi delle piante organiche;
la situazione sopra esposta permane anche a causa della disapplicazione del suddetto decreto n. 368 del 1999, che recepiva una direttiva europea del 1993 a tutela dei medici specializzandi quali figure professionali;
la legge finanziaria per il 2003 non prevede alcuno stanziamento dei fondi per la formazione medica specialistica per risolvere il problema degli specializzandi. Gli stessi rappresentanti di questa categoria avevano proposto, come compromesso, di fornire una copertura non totale, ma programmata. Ossia stanziando un terzo dei fondi nel il 2003, un terzo nel 2004 e andando a regime in tre anni;
si continua, quindi, di fatto a negare il diritto a questa categoria di lavoratori a vedersi riconoscere normativamente ed economicamente funzioni e compiti che da sempre svolgono con passione e professionalità al servizio dei cittadini;
nel novembre 2002, durante la discussione in Parlamento della legge finanziaria, i medici specializzandi avevano iniziato uno sciopero nazionale ad oltranza, reclamando l'applicazione del decreto legislativo n. 368 del 1999 e arrivando ad attuare uno sciopero della fame per chiedere lo stanziamento delle risorse necessarie per la trasformazione delle borse di studio (circa 900 euro al mese) in contratti di formazione lavoro e la definizione di un percorso formativo di qualità;
dopo queste proteste si erano moltiplicate le manifestazioni di sostegno alla «causa» degli specializzandi;
le stesse regioni hanno ribadito più volte la loro richiesta al Governo, formulata anche con un emendamento alla legge finanziaria, per prevedere risorse aggiuntive


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ad hoc, pari a 100 milioni di euro annui, rispetto a quelle stabilite con il patto di stabilità dell'8 agosto 2001;

impegna il Governo:

a prevedere, già con il prossimo documento di programmazione economico-finanziaria e, quindi, con la legge finanziaria per il 2004, e in accordo con le regioni, risorse finanziarie adeguate per i medici specializzandi, in attuazione del decreto legislativo n. 368 del 1999 e delle direttive comunitarie in materia, ai fini della trasformazione delle borse di studio in contratti di formazione lavoro;
ad adeguare la loro retribuzione anche sulla base dei più elevati parametri europei;
a definire e garantire un percorso formativo di qualità a carattere europeo e il passaggio allo status di lavoratore del medico in formazione specialistica;
a prevedere il riconoscimento per gli specializzandi dei diritti, quali la copertura previdenziale e la tutela dello stato di malattia e gravidanza.
(1-00219)
«Zanella, Pecoraro Scanio, Boato, Bulgarelli, Cento, Cima, Lion».

La Camera,
premesso che
in Italia circa 25 mila specializzandi svolgono da anni nelle cliniche universitarie e negli ospedali un lavoro indispensabile per il buon funzionamento dei reparti;
nonostante questo, i medici specializzandi non godono di alcun riconoscimento retributivo, previdenziale e normativo, ma usufruiscono unicamente di un'insufficiente borsa studio, senza alcun pieno riconoscimento delle mansioni svolte ed alcuna garanzia, né dal punto di vista economico, né formativo;
il Governo non si è in alcun modo impegnato per la soluzione delle condizioni degli specializzandi, anzi, in sede di approvazione della legge finanziaria per il 2003, ha respinto tutte le proposte emendative volte a dare piena attuazione al decreto legislativo n. 368 del 1999, che prevede la trasformazione delle borse di studio in contratti di formazione lavoro;
nel corso del dibattito parlamentare sulla legge finanziaria per il 2003, il Governo, tramite l'accoglimento di una serie di ordini del giorno, si era impegnato a reperire le risorse finanziarie necessarie al finanziamento dei contratti per tale categoria di medici, impegnandosi anche a dare piena attuazione al decreto legislativo n. 368 del 1999;
al momento, alcun provvedimento è stato ancora varato al fine di un pieno riconoscimento del ruolo e delle mansioni svolte dai medici specializzandi;
la situazione dei medici specializzandi, da anni impegnati in una dura battaglia per il riconoscimento dei propri diritti, ha ormai assunto proporzioni insostenibili;

impegna il Governo:

a riconoscere le mansioni e il ruolo svolto dai medici specializzandi tramite la piena e tempestiva applicazione del decreto legislativo n. 368 del 1999, che prevede la trasformazione delle borse di studio dei medici in contratti di formazione lavoro;
a prevedere nel prossimo documento di programmazione economico-finanziaria le risorse economiche necessarie da stanziare nella legge finanziaria per il 2004 a favore dei medici specializzandi, al fine di rimuovere lo stato di precarietà economica e professionale al quale da anni sono costretti.
(1-00220)
«Maura Cossutta, Rizzo, Diliberto, Armando Cossutta, Bellillo, Franci, Nesi, Pistone, Sgobio, Vertone».


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La Camera,
premesso che:
il decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, recependo la direttiva 93/16/CEE, ha disciplinato la formazione specialistica per i medici, prevedendo espressamente all'articolo 37 che il medico stipuli con l'università, all'atto dell'iscrizione alla scuola universitaria di specializzazione in medicina e chirurgia, uno specifico contratto di formazione lavoro;
il decreto legislativo in questione, disponendo che il periodo di specializzazione venga disciplinato mediante i suddetti contratti, sottoposti sia alla normativa prevista dal decreto, sia a quella generale dei contratti di formazione, ha determinato, de iure, la trasformazione dello status dello specializzando da titolare di borsa di studio a quello di lavoratore subordinato;
l'attuazione del nuovo status di lavoratore subordinato è condizionato, secondo il dettato degli articoli 39 e 46 del decreto legislativo citato, sia all'emanazione di un decreto ministeriale che determini il trattamento annuo onnicomprensivo da corrispondere allo specializzando, sia all'emanazione di un provvedimento legislativo che autorizzi la spesa prevista;
il Governo allora in carica trascurò il delicato problema del reperimento delle necessarie risorse finanziarie, limitandosi a fissare un principio che non è riuscito a soddisfare, e, a tutt'oggi, il provvedimento legislativo con cui si deve autorizzare la spesa non è stato emanato, lasciando i rapporti tra gli specializzandi e le singole università sotto la disciplina della vecchia normativa;
i medici specializzandi continuano a percepire una borsa di studio di 800 euro al mese, lorde, senza alcun diritto a ferie, pensione, maternità e malattie, con il divieto di svolgere ogni altro lavoro, in evidente contrasto con la direttiva n. 93/16/CE;

impegna il Governo:

a dare tempestiva attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e a sostenere le iniziative intraprese per la soluzione del problema legato alla posizione dei medici specializzandi, definendo, sin dal documento di programmazione economico-finanziaria 2004-2007, i finanziamenti necessari ad assicurare l'attuazione concreta della disciplina contrattuale e previdenziale per questa categoria.
(1-00221)
«Giulio Conti, Castellani, Gianni Mancuso, Mussolini, Taglialatela, Porcu, Lo Presti, Alboni, Benedetti Valentini, Caruso, Fasano, Serena».

La Camera,
premesso che
il decreto legislativo n. 368 del 1999 recepiva la direttiva comunitaria n. 93/16/CEE in materia di contratti di formazione lavoro;
nella XIII legislatura è stato emanato il decreto legislativo n. 368 del 1999 senza adeguate risorse finanziarie per la sua attuazione, innescando una serie di equivoci e difficoltà che il presente Governo si trova ad affrontare;
nel nostro Paese i medici specializzandi di tutte le facoltà di medicina in Italia sono oltre 25 mila e, nonostante si tratti di professionisti che hanno conseguito una laurea, l'abilitazione professionale ed hanno vinto un concorso per la specializzazione, vengono ancora considerati alla stregua di studenti, sono costretti a pagarsi in proprio un'assicurazione, prestano un servizio lavorativo controllato, che comprende visite in corsia e in ambulatori, turni in camera operatoria e guardie mediche vicino a un tutor;
l'attuale Governo ha già provveduto al riconoscimento del periodo di specializzazione quale titolo di carriera per tutti quei medici che si siano specializzati, secondo le modalità previste dal decreto legislativo n. 257 del 1991;


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il Governo, avendo accolto i diversi ordini del giorno presentati alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, ha dato prova di essere particolarmente sensibile a trovare soluzioni idonee a questo problema, anche perché è cosciente del disagio morale e materiale che i medici specializzandi vivono quotidianamente;

impegna il Governo:

a dare rapida e completa attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo n. 368 del 1999, individuando già nel prossimo documento di programmazione economico-finanziaria i fondi da stanziare nella legge finanziaria per il 2004 per il riconoscimento economico, previdenziale e normativo, al fine di attivare i contratti di formazione lavoro per questi giovani medici specializzandi che versano in uno stato di precarietà e disagio.
(1-00222)
«Di Virgilio, Antonio Leone, Santulli».

La Camera,
premesso che
il decreto legislativo n. 368 del 1999 recepiva la direttiva comunitaria n. 93/16/CEE in materia di contratti di formazione lavoro;
nella XIII legislatura è stato emanato il decreto legislativo n. 368 del 1999 senza adeguate risorse finanziarie per la sua attuazione, innescando una serie di equivoci e difficoltà che il presente Governo si trova ad affrontare;
nel nostro Paese i medici specializzandi di tutte le facoltà di medicina in Italia sono oltre 25 mila e, nonostante si tratti di professionisti che hanno conseguito una laurea, l'abilitazione professionale ed hanno vinto un concorso per la specializzazione, vengono ancora considerati alla stregua di studenti, sono costretti a pagarsi in proprio un'assicurazione, prestano un servizio lavorativo controllato, che comprende visite in corsia e in ambulatori, turni in camera operatoria e guardie mediche vicino a un tutor;
l'attuale Governo ha già provveduto al riconoscimento del periodo di specializzazione quale titolo di carriera per tutti quei medici che si siano specializzati, secondo le modalità previste dal decreto legislativo n. 257 del 1991;
il Governo, avendo accolto i diversi ordini del giorno presentati alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, ha dato prova di essere particolarmente sensibile a trovare soluzioni idonee a questo problema, anche perché è cosciente del disagio morale e materiale che i medici specializzandi vivono quotidianamente;

impegna il Governo:

attraverso il massimo coinvolgimento possibile delle regioni nelle opportune sedi istituzionali, a dare rapida e completa attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo n. 368 del 1999, individuando già nel prossimo documento di programmazione economico-finanziaria i fondi da stanziare nella legge finanziaria per il 2004 per il riconoscimento economico, previdenziale e normativo, al fine di attivare i contratti di formazione lavoro per questi giovani medici specializzandi che versano in uno stato di precarietà e disagio.
(1-00223)
«Ercole, Dario Galli, Guido Giuseppe Rossi, Francesca Martini, Gibelli, Lussana, Sergio Rossi, Bricolo, Polledri, Pagliarini».