Allegato B
Seduta n. 317 del 3/6/2003


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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta immediata:

PISICCHIO e MASTELLA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
le drammatiche statistiche sulla povertà in Italia, recentemente diffuse dall'Istat, sollevano il velo su uno spaccato di difficoltà e di indigenza assolutamente drammatico;
in base a questi dati un quarto delle famiglie meridionali sono sotto la soglia di povertà e un milione e settecentomila minori si trovano in condizioni di assoluta indigenza;
tali statistiche vanno integrate con i dati relativi allo sfruttamento dei minori in età tra i sette e i quattordici anni da parte di adulti senza scrupoli;
si tratterebbe di 31.000 bambini costretti all'accattonaggio, parte di un esercito di 144.000 minori, oltre il 3 per cento dell'intera popolazione in quella fascia di età, che avrebbero avuto un'esperienza di lavoro nero -:
quali urgenti misure si intendano adottare per arginare la povertà e porre fine al drammatico fenomeno dello sfruttamento dei minori.
(3-02339)

Interrogazione a risposta in Commissione:

CHIANALE. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle attività produttive, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
la Elettronica Meccanica Sistemi s.r.l., azienda di San Benigno (Torino), strada per Lombardore 13, che occupa circa 24 dipendenti con pari ricaduta nell'indotto, produttrice di macchine postali


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quali: affrancatrici e impacchettatrici di corrispondenza, versa in gravi condizioni finanziarie e mancanza di lavoro, a causa di una mancata commessa da parte di Poste Italiane;
la EMS è fornitrice delle Poste da ben 35 anni, fino al 1999, conversione euro, l'Azienda ha fornito 5.000 affrancatrici per raccomandate. Con l'avvento della nuova moneta tali macchine sono diventate obsolete, la EMS offrì a Poste Italiane macchinari conformi alle nuove esigenze, e , in accordo con Poste Italiane fornì 300 esemplari di una nuova affrancatrice polivalente in grado di offrire più efficienza e più velocità alle operazioni di sportello. La sperimentazione di questo nuovo modello confermò la bontà del prodotto e di conseguenza la EMS iniziò la produzione del nuovo modello con obiettivo 6.000 pezzi. La mancata conferma dell'ordinativo da parte di Poste Italiane ha provocato l'attuale situazione di giacenze di magazzino e conseguente grave situazione finanziaria che impedisce alla EMS l'acquisizione di nuove commesse, anche all'estero, mettendo a rischio i posti di lavoro. È da considerare che, l'eventuale chiusura dell'Azienda, provocherebbe la rapida obsolescenza, per mancanza di manutenzione, del parco macchine, fornito da EMS a Poste Italiane, stimato in 15.000 pezzi e valutato 15 milioni di euro -:
quali iniziative di concertazione intendano intraprendere i Ministri interrogati affinché si eviti, con la chiusura dell'Azienda, la perdita di posti di lavoro, e si eviti un grave danno alla operatività Poste Italiane, con conseguenti ricadute sull'utenza, per la mancata manutenzione del parco macchine esistente.
(5-02043)

Interrogazioni a risposta scritta:

CAPUANO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
l'Inail riveste un ruolo fondamentale nel progetto di realizzazione di un polo pediatrico nel comune di Acerra, in quanto ente partecipante all'accordo di programma relativo, siglato in data 12 ottobre 1998;
tale ente risulta, allo stato attuale, fortemente inadempiente per quanto riguarda gli atti concreti di acquisto del terreno destinato alla realizzazione dell'impianto sanitario, l'inizio delle indagini e delle prove preliminari e l'avvio delle procedure di appalto-concorso -:
se non ritenga assolutamente necessario ed urgente intervenire, nell'ambito delle proprie competenze e funzioni, per indurre l'Inail ad un effettivo rispetto degli impegni assunti ai fini della realizzazione di una così fondamentale struttura sanitaria specialistica.
(4-06468)

GIORDANO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
la Datitalia Frocessing SpA è una società di informatica napoletana con un organico di circa 260 persone, con filiali a Palermo e Milano; di proprietà del Banco di Napoli per il 70 per cento fino a gennaio 2002, è stata successivamente venduta alla Gepin Engineering, società del gruppo Gepin di Roma, anch'essa sostanzialmente monocliente (mercato di riferimento Telecom);
tale società, che nel passato ha operato sia nel settore industriale che nella pubblica amministrazione locale, negli ultimi anni, per scelte imposte dalla proprietà, ha operato quasi esclusivamente per il Banco di Napoli, limitandone così la possibilità di penetrazione sul mercato;
a poco più di un anno dalla vendita della Datitalia da parte del Banco di Napoli, duramente avversata dai lavoratori per le evidenti incognite che essa recava in sé, nessun elemento nuovo e positivo è intervenuto a modificare uno scenario di


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inquietante precarietà sul piano delle prospettive industriali ed occupazionali della Datitalia Processing;
le responsabilità derivanti da un'operazione di cessione dai profitti incerti, che ha posto nelle mani di un gruppo imprenditoriale privato a capitale familiare (famiglia Zavaroni) una realtà industriale prestigiosa e qualificata, non potranno che ricadere sul Gruppo Bancario San Paolo Imi, che ha tenacemente perseguito e perfezionato l'estromissione della Datitalia dal gruppo bancario, venendo meno anche agli impegni solennemente assunti e certificati, di affidare la società ad una realtà imprenditoriale di primo livello e con un proprio mercato diversificato e perciò idonea a garantire un progetto credibile di sviluppo e di rilancio;
nel frattempo i lavoratori assistono sgomenti alla progressiva perdita di competitività e di fatturato della Datitalia, all'assottigliamento delle commesse e dei margini, al blocco di qualsiasi iniziativa volta alla formazione, alla premeditata marginalizzazione di questa importante realtà informatica, che si sostanzia nel progressivo abbandono dei segmenti di attività più qualificati, sostituiti da attività di modesta qualificazione e prospettiva;
non emerge alcuna certezza sul futuro dei lavori di Datitalia, anche dopo l'avvio della prodecura di fusione con altra società. Peraltro le motivazioni imprenditoriali, il piano industriale, gli obiettivi strategici dell'operazione di fusione sono ancora una volta taciuti alle, organizzazioni sindacali ed ai lavoratori, i quali temono seriamente per il proprio futuro lavorativo -:
quali iniziative intenda assumere a tutela dei livelli occupazionali della Datitalia Processing, in modo da far sì che il già provato tessuto campano non subisca un ulteriore colpo attraverso la mancata valorizzazione delle professionalità locali.
(4-06470)