Allegato A
Seduta n. 316 del 29/5/2003


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(Sezione 2 - Emergenza rifiuti in Campania)

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per sapere - premesso che:
negli ultimi giorni si è riproposto con intensa gravità il problema della gestione dei rifiuti nella regione Campania;


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in relazione ai «roghi di immondizia» verificatisi a Napoli e provincia nelle ultime settimane, il Presidente della regione Campania, Antonio Bassolino, ha parlato chiaramente di episodi camorristici;
in un'analoga situazione di emergenza, veriticatasi nel primo trimestre 2001, la regione Emilia Romagna aveva contribuito a smaltire parte dei rifiuti campani, conferendo agli impianti di Forlì, Bologna e Modena, rispettivamente 10.000 tonnellate, 12.000 tonnellate e 20.000 tonnellate al giorno;
a supporto dello stato di emergenza, l'assessore regionale aveva allora ricordato che la regione Campania era in procinto di allestire nuovi impianti;
dal rapporto annuale gestione rifiuti 2002, a cura dell'osservatorio nazionale sui rifiuti (presso il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio), emerge che, in base al piano di smaltimento dei rifiuti elaborato dal commissario straordinario del Governo il 31 dicembre 1996, poi aggiornato in seguito all'emanazione del decreto legislativo n. 22 del 1997, si prevedeva: un obiettivo di raccolta differenziata del 35 per cento dei rifiuti urbani prodotti nella regione, la realizzazione di 7 impianti per la produzione del combustibile derivato dai rifiuti (Cdr), nonché la realizzazione di impianti di termodistruzione in 5 dei 6 ambiti territoriali ottimali di smaltimento (Atos) in cui è suddiviso il territorio regionale campano;
sempre in base al suddetto rapporto, si evidenzia come, a fronte di una produzione pressoché stabile di rifiuti, le discariche siano scese da 85 a 62, gli impianti per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti in funzione siano rimasti 4 (dal momento che i tre restanti impianti sarebbero in fase di ultimazione), mentre nessuna indicazione è fornita in relazione agli impianti di termodistruzione;
la raccolta differenziata ha avuto nelle province campane un andamento altalenante (tranne la provincia di Napoli, fissa all'1 per cento, con una media regionale dell'1,8 per cento all'anno, aggiornata al 2000);
le deficienze politico-amministrative mostrate dalle autorità locali nella gestione e risoluzione dell'emergenza rifiuti della regione Campania, per di più alimentate dalla protesta dei cittadini campani, non possono periodicamente gravare su altre regioni;
la pianificazione deve essere, per tutti, lo strumento principale per una gestione dei rifiuti che sia partecipata, consapevole e sempre più tendente alla diminuzione dei rifiuti, al fine di incrementarne il riciclo;
la situazione dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania continua ad essere grave e confusa -:
se il Governo sia a conoscenza dei motivi che non hanno consentito negli anni passati di affrontare in maniera definitiva il problema dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e se risulti al Governo che il reiterarsi delle situazioni di emergenza ed i relativi casi di cronaca siano collegati alla presenza delle attività e degli interessi della criminalità organizzata.
(2-00754)
«Polledri, Bertolini, Bianchi Clerici, Bricolo, Di Teodoro, Didonè, Ercole, Fontanini, Fratta Pasini, Daniele Galli, Dario Galli, Galvagno, Garagnani, Gastaldi, Gibelli, Lainati, Leccisi, Lussana, Martinelli, Francesca Martini, Moretti, Pagliarini, Palma, Parolo, Rizzi, Rodeghiero, Guido Giuseppe Rossi, Sergio Rossi, Saponara, Scherini, Stucchi, Vascon, Alfredo Vito, Zanetta, Butti, Riccardo Conti, Cozzi, Foti, Gamba».
(13 maggio 2003)