Allegato B
Seduta n. 308 del 13/5/2003


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DIFESA

Interrogazione a risposta immediata:

DEIANA e ALFONSO GIANNI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
grande enfasi è stata data dal Governo italiano all'invio in Iraq di una delegazione della Croce Rossa italiana con la scorta dei carabinieri e con lo scopo di allestire un ospedale da campo;
il delegato del comitato internazionale per la Croce Rossa in Iraq, Giuseppe Renda, ha fortemente criticato l'iniziativa del Governo italiano e della Croce Rossa italiana, giudicando l'invio dell'ospedale da campo inutile e rispondente esclusivamente a fini propagandistici;
il Manifesto del 10 maggio 2003 riporta un'intervista a Renda, nella quale il delegato del comitato internazionale sostiene che quella messa in piedi della sezione italiana è un'azione unilaterale, che viola tutte le normali procedure della Croce Rossa internazionale a cui sono vincolate le singole sezioni nazionali della medesima;
Renda, per spiegarsi come un simile fatto sia potuto accadere, avanza anche l'ipotesi che l'operazione sia parte di un progetto del Governo italiano negoziato prima della guerra e, comunque, esprime e spiega che il comitato internazionale si dissocia nettamente dalla decisione del Governo italiano -:
se la critica del delegato Renda corrisponda o meno a verità, quale sia stato il ruolo del Governo nell'adozione di una procedura che appare gravemente lesiva dell'immagine della sezione italiana della Croce Rossa e quali ne siano le ragioni.
(3-02283)

Interrogazioni a risposta scritta:

BUTTI e TABORELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
attualmente il Comando provinciale dei carabinieri di Como è ubicato in una struttura, costruita nel 1939, di proprietà dell'amministrazione provinciale di Como;
tale struttura risulta essere decisamente insufficiente a soddisfare le esigenze del Comando, sia in ordine alla volumetria di interni che quanto concerne gli spazi esterni;
in data 8 ottobre 2001 il Comando provinciale dei carabinieri di Como ha chiesto il trasferimento presso la dismessa caserma «Venini» di Como, ex sede del distretto militare;


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recentemente, dopo reiterate richieste degli interroganti, lo stato maggiore della difesa, d'accordo con lo stato maggiore dell'esercito ha espresso parere favorevole alla cessione della caserma «Venini» all'arma dei carabinieri;
l'amministrazione provinciale di Como, alla ricerca di nuovi spazi, attende di riacquisire la propria struttura sede dell'attuale comando dei carabinieri;
la spesa ipotizzata per la ristrutturazione della caserma «Venini» sarebbe di circa 5 milioni di euro -:
se non sia il caso di sollecitare il trasferimento del comando provinciale dei carabinieri di Como come evidenziato in premessa, alla luce delle oggettive difficoltà nelle quali operano i carabinieri di Como, più volte denunciate dagli interroganti e non ulteriormente prorogabili;
se non sia il caso di finanziare rapidamente la ristrutturazione della caserma «Venini» per consentire tale trasferimento.
(4-06281)

BUTTI e TABORELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la caserma «de Cristoforis» localizzata a Como e un tempo sede del 23 battaglione fanteria «Como» ospita attualmente in una ridottissima parte dell'ampia e non utilizzata struttura quel che resta del vecchio distretto militare di Como (circa 30 soldati);
la caserma molto ampia e in discreto stato di manutenzione ospitava un tempo due compagnie di reclute ed un plotone comando ed ora è relegata a «cattedrale nel deserto» -:
quali siano, alla luce delle recenti dismissioni operate dall'esercito italiano, i progetti per quella prestigiosa e strategica struttura;
se non sia il caso di valutarne la totale o parziale dismissione in relazione alla esigenza, manifestata dagli enti locali territoriali, di nuovi spazi da adibire ad altre funzioni.
(4-06282)

BUTTI, TABORELLI, PALMIERI e RIZZI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
a Como la prestigiosa caserma «De Cristoforis» ha ospitato per decenni il centro addestramento reclute del 23 BTG Fanteria «Como» suddiviso in due compagnie di reclute ed un plotone comando;
dopo lo scioglimento del battaglione l'enorme e prestigioso stabile risulta occupato da pochi militari del distretto militare di Como -:
quale sia l'orientamento dell'Amministrazione della difesa rispetto alla sottoscrizione di un accordo di programma, ai sensi delle vigenti norme, per una diversa destinazione ad uso pubblico dell'area su cui insiste la caserma, atteso che quest'ultima risulta quasi del tutto inutilizzata tant'è che come specificato in premessa ospita poche decine di soldati che potrebbero trovare favorevole allocazione in altre strutture presenti nell'ambito del territorio del Comune di Como.
(4-06283)