Allegato B
Seduta n. 299 del 16/4/2003

TESTO AGGIORNATO AL 28 APRILE 2003


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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,
premesso che:
sono trascorsi due anni dall'entrata in vigore della legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico, approvata senza contrarietà nella fase finale della scorsa legislatura;
già nel 1995 la VIII Commissione permanente della Camera dei Deputati aveva approvato una risoluzione che impegnava il Governo a predisporre un quadro normativo organico per la tutela dell'inquinamento elettromagnetico, modificando le normative esistenti e conformandole al principio della massima cautela, in relazione ai possibili effetti a lungo termine dovuti alle esposizioni prolungate a campi elettrici, magnetici, ed elettromagnetici, sulla base delle ricerche epidemiologiche;
in data 13 luglio 1999, prima ancora che fosse promulgata la legge 22 febbraio 2001, n. 36, la Camera dei deputati, con un larghissimo consenso aveva approvato una mozione (1-00360) che impegnava il Governo a predisporre uno schema di decreto relativo alla determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità della popolazione e dei lavoratori professionalmente esposti;
nella fase finale della scorsa legislatura il Governo, per dare seguito alla mozione e alle risoluzioni parlamentari, sulla base delle indicazioni dell'apposito gruppo di lavoro interministeriale aveva predisposto due bozze di schemi dei decreti; tali bozze furono elaborate, come previsto dalla mozione del 13 luglio 1999, coerentemente con gli indirizzi contenuti nel documento congiunto predisposto dall'ISS e dall'ISPESL del 29 gennaio 1998; esse erano altresì coerenti con la proposta di legge quadro all'epoca in via di approvazione definitiva da parte del Parlamento;
le bozze erano state elaborate sulla base di alcuni riferimenti scientifici e in particolare: le linee guida predisposte nel 1998 dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) ai valori espressi dalla quale (solo per gli effetti immediati derivanti da esposizione a campi elettromagnetici, ma non per i possibili effetti a lungo termine) fa riferimento la raccomandazione dell'Unione Europea del 25 giugno 1999; il rapporto congiunto ISS-ISPESL del 29 gennaio 1999 in merito ai rischi connessi alla esposizione prolungata ai campi elettromagnetici a bassa frequenza, che indicava, in particolare, come «i livelli per i quali è stato rinvenuto un rischio (per leucemia infantile) maggiore dell'unità sono identificati nella maggior parte degli studi epidemiologici nei termini di >0,2 microtesla»; il rapporto 1999 del National Istitute for Enviromental Health Sciences (NIHES) del Governo USA che include i campi magnetici a bassa frequenza tra i possibili cancerogeni e suggerisce l'adozione di misure precauzionali per ridurre l'esposizione di lungo periodo della popolazione infantile; i risultati delle ultime ricerche epidemiologiche, comunicate dalla International Epidemiologic Association (4 settembre 1999) che mettono in evidenza che l'insieme delle esposizioni, categorizzate in passato per motivi pratici come superiori a 0,2 microtesla, comprende una fascia tra 0,2 e 0,5 microtesla, nella quale il rischio di leucemia infantile è invariato rispetto alla fascia di 0,2 microtesla, e una fascia superiore a 0,5 microtesla nella quale il rischio è all'incirca raddoppiato;
i nuovi schemi dei decreti definiti nelle scorse settimane dal Governo hanno profondamente modificato tale impostazione maturata nella scorsa legislatura, proponendo in particolare per quanto riguarda gli elettrodotti valori di attenzione 20 volte superiori a quelli previsti negli schemi di decreto predisposti nella precedente legislatura (10 microtesla anziché


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0,5) e obiettivi di qualità 15 volte più elevati (3 microtesla anziché 0,2); tali valori comporterebbero distanze minime dalle abitazioni addirittura superiori a quelle previste in un D.p.c.m. del 1992;
per quanto riguarda le frequenze comprese tra 100 khz e 300 Ghz non è comprensibile come si possono indicare valori uguali (6 V/m) per due categorie concettuali assolutamente diverse (valori di attenzione e obiettivi di qualità) in base alla legge 36/2001;

impegna il Governo:

a prevedere in sede di adozione definitiva dei decreti di cui in premessa;
a) per quanto riguarda le basse frequenze (50 Hz) un valore di attenzione pari a 0,5 microtesla ed un obiettivo di qualità pari a 0,2 microtesla;
b) per quanto riguarda le frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz un valore di attenzione pari a 6V/m e un obiettivo di qualità pari a 3V/m;
a dare rapida e coerente attuazione alla legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico, in tutti i suoi aspetti, per garantire la tutela dell'ambiente e della salute.
(1-00190)
«Vigni, Realacci, Lion, Pappaterra, Maura Cossutta, Calzolaio, Bandoli, Abbondanzieri, Raffaella Mariani, Vianello, Dameri, Chianale, Piglionica».

La Camera,
premesso che,
il 18 marzo 2003 sono stati arrestati a Cuba 78 attivisti per i diritti politici nell'isola caraibica, molti dei quali appartenenti o sostenitori del «Progetto Varela», campagna per la democratizzazione di Cuba che ha recentemente promosso una raccolta di firme per un referendum istituzionale teso a introdurre il multipartitismo nello Stato centro-americano;
i Tribunali competenti hanno già comminato ai suddetti detenuti pene severe, dai 6 ai 28 anni di reclusione, con l'accusa di cospirazione politica in concorso con il governo degli Stati Uniti, attraverso il nuovo capo della sezione di interessi USA a Cuba, James Cason;
al processo ai dissidenti non sono stati ammessi né i giornalisti, né i diplomatici stranieri presenti nell'isola;
tra gli imputati figurano l'economista Martha Beatriz Roque, il poeta e giornalista Raul Rivero, il sindacalista Pedro Pablo Alvarez, il giornalista Ricardo Conzalez, direttore di una rivista di opposizione cubana e il dissidente Elias Biscet;
il giorno 4 aprile i giornalisti di Reporters sans Frontieres (RSF) e diversi intellettuali francesi e cubani hanno occupato per protesta l'ufficio del turismo di Cuba a Parigi, in segno di protesta contro gli arresti, definendo Cuba «la più grande prigione per i giornalisti»;
alcuni gruppi di opposizione cubana tra cui «Todos Unidos», il movimento per i diritti umani a Cuba e «Assemblea per promuovere la società civile» hanno lanciato un appello alla comunità internazionale perché intervenga al fine di ottenere la liberazione dei dissidenti arrestati;
dure condanne dell'accaduto sono state espresse da organizzazioni internazionali come Amnesty International, nonché da diversi governi e organizzazioni internazionali e dall'Unione Europea;
il giorno 11 aprile sono stati fucilati tre dei sequestratori del traghetto che il 2 aprile ha tentato, senza riuscirvi di approdare sulle coste degli Stati Uniti, e altri quattro sono stati condannati a 30 anni di reclusione;
con un editoriale sul quotidiano spagnolo El Pais, il premio Nobel per la letteratura José Saramago, comunista e finora


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sostenibile del regime di Fidel Castro, ha preso le distanze dal governo cubano a causa degli ultimi avvenimenti -:
vista la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, e in particolare gli articoli 10 e 19;
vista la risoluzione del Parlamento Europeo sui diritti umani a Cuba approvata il 10 aprile 2003;
preso atto delle intenzioni del Governo espresse nella III Commissione, in risposta alle interrogazioni in merito agli arresti dei dissidenti di cui sopra;
considerato che nella Repubblica di Cuba i fondamentali diritti politici dei cittadini sono conculcati dal governo di quel Paese, il quale, più volte negli anni passati, ha perseguitato gli oppositori del partito unico al potere, costruendo così un vero e proprio «embargo democratico» nei confronti del cittadini cubani;
considerato che l'embargo economico contro Cuba adottato dagli Stati Uniti, lungi dall'indurre il governo dell'isola a riforme democratiche, procura gravissimo nocumento all'economia cubana, mettendo quindi a repentaglio il benessere sociale dei cittadini di quel Paese;
considerato che, al contrario, maggiori relazioni internazionali, sia nell'ambito culturale che in quello commerciale, sono il presupposto per la diffusione dei valori universali di democrazia e di rispetto dei diritti umani, e che quindi un più intenso contratto tra i Paesi occidentali e Cuba può essere uno strumento per indurre un processo di democratizzazione di quel Paese;
rilevato che l'ondata di repressione sta avvenendo nel momento in cui Cuba si sente minacciata dagli Stati Uniti quale obiettivo della guerra contro il terrorismo -:
dichiara la propria preoccupazione per la situazione dei diritti umani e politici a Cuba;
condanna gli arresti e le pene inflitte agli attivisti democratici di cui in premessa;
esprimendo la propria contrarietà alla pena di morte utilizzata da Cuba, come del resto ovunque perpetrata nel mondo, condanna le fucilazioni dei sequestratori del traghetto di cui in premessa;
impegna il Governo italiano ad adottare tutti i mezzi diplomatici a sua disposizioni, in sede bilaterale e multilaterale, al fine di ottenere la liberazione dei detenuti politici di cui in premessa, come anche degli altri arrestati nel corso degli anni passati, e a chiedere al governo cubano spiegazioni in merito alle condanne dei sequestratori del traghetto di cui in premessa;
impegna il Governo a sostenere l'azione delle associazioni e organizzazioni che si battono per l'affermazione dei diritti umani e politici a Cuba e per la democratizzazione delle istituzioni cubane e a chiedere al governo cubano la fine dell'«embargo democratico» nei confronti dei cittadini di Cuba;
impegna altresì il Governo ad agire, in concorso con l'Unione Europea, al fine di spingere gli USA a revocare l'embargo economico contro Cuba.
(1-00191)
«Folena, Violante, Sereni, Spini, Lumia».

Risoluzioni in Commissione:

La V Commissione,
premesso che:
la complessa questione concernente la cartolarizzazione dei crediti vantati dall'Inps nei confronti degli imprenditori agricoli si protrae ormai già da molto tempo e sembra ancora lontana da una soluzione definitiva;


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in un momento particolare che investe il comparto agricolo per le note difficoltà legate al mercato e per una serie di calamità naturali che hanno duramente colpito la capacità produttiva delle aziende nel corso degli ultimi anni, va ancora una volta evidenziata la grave situazione in cui versano i datori di lavoro agricoli sotto il profilo fiscale e previdenziale;
le associazioni di categoria in più occasioni hanno espresso forte preoccupazione per la crisi in atto che ormai attanaglia il comparto agricolo, rilevando che alla già disastrosa situazione finanziaria si aggiunge l'oneroso problema della cartolarizzazione, con conseguenti gravi ripercussioni, sia per la tenuta degli attuali livelli occupazionali che per i problemi connessi all'ordine pubblico;
un'altra grave conseguenza di tale vicenda è stato l'enorme contenzioso giudiziario sollevato dalle imprese agricole le quali - nonostante i provvedimenti di sospensione delle cartelle esattoriali da parte di numerosi tribunali italiani - si sono viste recapitare lettere di diffide in cui si preannunciavano procedure esecutive ed iscrizioni di ipoteche;
già nei mesi scorsi il Ministro delle politiche agricole e forestali aveva manifestato interesse e sensibilità sulla questione della cartolarizzazione proponendo una soluzione interessante consistente nel ritrasferimento all'Inps dei crediti contributivi in agricoltura;

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative per risolvere in tempi rapidi e brevi il grave ed annoso problema legato ai danni causati dalla cartolarizzazione dei crediti vantati dall'Inps nei confronti dei datori di lavoro agricoli soccombenti, valutando in particolare l'ipotesi, congiuntamente alle associazioni di categoria, di una rateizzazione a lungo termine (10-15 anni) - con relativi interessi molto bassi ed accessibili - di tutti i crediti contributivi maturati passivamente riferiti agli anni pregressi e di una immediata sospensione del ruolo e delle cartelle esattoriali;
relativamente alle cartelle degli anni 2001 e 2002, a non cederle, ovvero a riacquistarle, qualora fossero state gia cedute, con l'impegno di attivare possibili forme di condono previdenziale il cui unico obiettivo resti quello di fare emergere le forme di lavoro irregolare e quindi favorire la sistemazione di tutte le posizioni, in maniera da avviare i conseguenti ed indispensabili processi di trasparenza amministrativa.
(7-00244)
«Blasi, Marras, Gioacchino Alfano, Tarantino, Giudice».

La VI Commissione,
premesso che:
l'articolo 12 della legge finanziaria per il 2003 prevede, relativamente ai ruoli emessi da uffici statali e affidati ai concessionari del servizio nazionale della riscossione, la possibilità per i debitori di estinguere il debito in maniera agevolata con il pagamento del 25 per cento dell'importo iscritto a ruolo, nonché delle somme dovute al concessionario a titolo di rimborso spese per eventuali procedure esecutive;
considerato che da notizie diffuse da molteplici organi di stampa risulta che i concessionari della riscossione abbiano, in queste ultime settimane, inviato ai contribuenti un numero rilevante di avvisi di pagamento - concernenti la citata procedura di definizione agevolata delle somme iscritte a ruolo - erronei, in quanto fondati su crediti tributari inesistenti, annullati ovvero prescritti;
rilevata la necessità di non suscitare inutili allarmismi tra i contribuenti mediante l'invio dei suddetti avvisi di pagamento e constatata altresì la necessità di un'attenta e rigorosa applicazione da parte dei concessionari dei criteri in base ai quali procedere alla definizione agevolata delle somme iscritte a ruolo, nonché di un costante monitoraggio dell'operato dei concessionari medesimi diretto ad evitare


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gli errori, le duplicazioni e le inesattezze relative all'esigibilità dei carichi di ruolo pregressi,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intraprendere tempestivamente qualsiasi iniziativa utile al fine di evitare l'invio ai contribuenti di avvisi di pagamento concernenti carichi di ruolo pregressi a vario titolo non più esigibili, monitorando in particolare lo scrupoloso adempimento degli obblighi di legge da parte dei concessionari nazionali della riscossione.
(7-00245)«Leo».

La X Commissione,
premesso che:
il settore del turismo attraversa una fase di pesanti incertezze per il combinarsi di una serie di fattori negativi, quali la guerra contro l'Irak e le minacce del terrorismo, la crisi economica internazionale e la conseguente sfiducia dei consumatori, l'emergenza sanitaria legata al pericolo di diffusione della SARS, la negativa congiuntura economica attraversata da mercati particolarmente importanti per il turismo italiano quale quello tedesco;
il turismo ha chiuso l'anno 2002 con una perdita di fatturato pari a quasi 3 miliardi di Euro di entrate valutarie, che hanno fatto calare il giro d'affari annuo del settore a 72 miliardi di Euro rispetto ai 75 miliardi del 2001, mentre il 2003 si preannuncia sotto il segno di una vera e propria recessione;
d'altra parte anche il turismo verso l'estero conosce pesanti difficoltà, in parte compensate dalla diversificazione delle destinazioni operata da alcuni tour operator, ma permane forte il rischio che venga messa in discussione la programmazione della stagione estiva, a causa della concomitante crisi registrata dalle destinazioni interessate agli eventi bellici e all'emergenza sanitaria;
il mondo del turismo ha espresso, a più riprese, una fortissima preoccupazione sulle prospettive del turismo italiano, in particolare, in una situazione di generale stagnazione, si evidenziano alcuni punti di maggiore difficoltà: le grandi città d'arte, il turismo verso l'estero e il settore congressuale;
nelle città d'arte e d'affari la caduta delle presenze provenienti dagli USA e dal Giappone, che ancora non si erano riprese dai colpi subiti dopo l'11 settembre, e di quelle provenienti dalla Gran Bretagna, ha raggiunto livelli impressionanti e anche laddove altri mercati hanno sostituito in parte le perdite subite, si registrano pesanti cali di fatturato;
secondo alcuni dati pubblicati da Federalberghi-Confcommercio il calo degli statunitensi, in alcune delle predette realtà toccherebbe punte del 50 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre per quanto riguarda il turismo congressuale, la Federazione degli albergatori riferisce che le multinazionali americane avrebbero bloccato lo svolgimento di meeting e congressi in Italia e nel mondo;
sempre secondo i dati forniti da Federalberghi-Confcommercio «la componente statunitense copre circa il 10 per cento del turismo congressuale italiano, con punte del 20 per cento in alcune città quali Roma e Milano», quanto al peso economico del turista statunitense nel 2000 le spese in Italia sono state «pari a 2,5 miliardi di Euro, nel 2001 di 2 miliardi di Euro e nel 2002 di 1,3 miliardi di Euro»;
secondo l'Osservatorio congressuale italiano, nel 2002 l'insieme del settore ha subito una flessione del 5 per cento sul 2001 in termini di incontri e di partecipanti; del 12 per cento in termini di giornate di presenza, del 23 per cento in termine di pernottamenti e del 19 per


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cento del fatturato con la prospettiva di pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali del settore;
particolarmente negativi i risultati per gli eventi congressuali di medie e grandi dimensioni, spesso di carattere internazionale, ovvero i più significativi per l'industria congressuale e per l'immagine stessa del Paese, dove la crisi ha colpito, oltre alle citate città d'arte, anche le destinazioni marine, che hanno perso un terzo del loro fatturato;
le difficoltà del settore congressuale sono legate sia alla decisione delle grandi multinazionali di rinviare o sospendere i congressi all'estero, sia ai provvedimenti adottati dal Governo in tema di convegnistica medico-farmaceutica, che, con l'intento di moralizzare il settore è intervenuto con criteri sommari e privi di adeguate distinzioni, si sono rivelati assai deleteri per gli operatori congressuali;
occorre inoltre evitare che si accentui la tendenza delle grandi imprese italiane a investire in congressi all'estero per le note convenienze fiscali;
secondo i rappresentanti delle Associazioni delle agenzie di viaggi e turismo, entro la fine di maggio alcune migliaia di addetti (dai 7 ai 9 mila), rischiano di rimanere fuori dal comparto, ma se si considera anche il settore alberghiero questa cifra è destinata a levitare in modo preoccupante se si considera che, secondo una stima di Federalberghi «nei tre mesi successivi all'attentato dell'11 settembre del 2001 nei soli alberghi e ristoranti si persero circa 40 mila posti di lavoro fra mancate e nuove assunzioni sia di carattere annuale che stagionale»;
anche le previsioni del WTTC (World Travel & Tourism Council) tracciano, nella situazione di crisi internazionale in atto, uno scenario per il turismo mondiale e in particolare per quello italiano segnato da una caduta dell'occupazione nell'ordine di alcune decine di migliaia di addetti;
i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati dei lavoratori hanno posto l'accento sulla necessità di assumere provvedimenti efficaci nel fronteggiare la crisi;
deve essere in particolare evitato quanto occorse dopo l'11 settembre, quando, mentre tutti i paesi competitori si dotarono di strumenti ed assunsero iniziative adeguate ad affrontare le emergenze e ad aprire nuove prospettive di sviluppo, il governo lasciò il turismo italiano in una pericolosa solitudine;
l'importanza del settore è evidenziata da questi pochi dati: il turismo ha fatturato nel 2001 quasi 75 miliardi di Euro (circa il 7 per cento del PIL) dei quali 30 spesi dagli stranieri in Italia, ha dato lavoro nei periodi di punta ad oltre 2 milioni di persone, impegna 270 mila tra piccole e medie imprese e pesa per quasi il 50 per cento delle entrate alla voce servizi della bilancia commerciale;
è divenuta inderogabile l'esigenza di scongiurare una crisi del settore e di assumere misure urgenti per il suo sostegno e per il futuro sviluppo, per evitare il rischio di una crisi ancora più grave e di una altrettanto forte caduta dei livelli occupazionali:

impegna il Governo

a istituire un tavolo permanente di monitoraggio volto a aggiornare in tempi reali la situazione in relazione all'evolversi della crisi e ad assumere le conseguenti iniziative;
a intervenire urgentemente per salvaguardare i livelli occupazionali, estendendo la cassa integrazione al settore del turismo e riducendo gli oneri sociali per le imprese;
a introdurre misure straordinarie per la promozione turistica, in particolare quella rivolta ai mercati alternativi, a dare vita a un convention bureau nazionale e a sostenere le imprese congressuali italiane nell'accesso ai fondi comunitari;
a prevedere, nell'ambito del sostegno alla promozione e allo scopo di rafforzare


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il turismo straniero di prossimità, il sostegno del trasporto alternativo a quello aereo anche attraverso interventi sull'IVA;
a introdurre come provvedimento anticrisi, anche in via transitoria, misure volte alla riduzione del differenziale di competitività nei confronti dei paesi concorrenti, tramite interventi finalizzati a superare le differenti imposizioni fiscali che, in un mercato integrato e concorrenziale, penalizzano l'offerta italiana e si trasformano immediatamente in vantaggi competitivi per il turismo dei paesi che hanno livelli impositivi più bassi;
a introdurre in materia fiscale, misure atte a rendere uniforme il trattamento fiscale all'interno del comparto, parificando tutte le aliquote al livello più basso, superando l'attuale penalizzazione di alcuni settori (balneari, agenzie di viaggi, case ed appartamenti per vacanze, ecc.);
ad attivarsi per giungere in breve tempo all'armonizzazione su scala europea delle aliquote IVA nel settore alberghiero;
a introdurre misure fiscali per sostenere il turismo congressuale, tramite la deducibilità dell'IVA per servizi congressuali e la detraibilità dell'IVA sui servizi turistici delle agenzie di viaggi per i clienti del settore affari;
ad attivarsi affinché si giunga alla convocazione di un tavolo con le agenzie di viaggio e l'Alitalia finalizzato a trovare una soluzione volta a consentire, sospensione, almeno temporanea, dei previsti tagli alle commissioni agenziali che dovrebbero entrare in vigore dal mese di maggio prevedendo i necessari strumenti compensativi;
ad adottare nel corso del semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea iniziative per rafforzare il ruolo del settore nel Trattato istitutivo della medesima.
(7-00246)
«Gambini, Benvenuto, Buglio, Cazzaro, Cialente, Duca, Lulli, Nieddu, Quartiani, Rugghia, Carli, Albonetti, Calzolaio, Gasperoni, Mazzarello, Pinotti, Michele Ventura, Vigni, Zunino».