Allegato B
Seduta n. 285 del 24/3/2003


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INTERNO

Interrogazione a risposta orale:

ZANELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso della manifestazione contro la guerra che si è svolta davanti alla sede del Consolato britannico, a Venezia, nella mattinata di sabato 22 marzo 2003, la polizia ha reagito con violenza ad un simbolico lancio di vernice rossa da parte dei manifestanti, lanciando lacrimogeni per disperdere i partecipanti al corteo composto principalmente da studenti universitari e medi;
la sede consolare era totalmente transennata e protetta da un enorme cordone di forze dell'ordine che avevano di fronte ragazze e ragazzi disarmati il cui unico obiettivo era manifestare il proprio dissenso alla guerra;
il lancio di lacrimogeni ha provocato una situazione di grave tensione e di pericolo non solo per chi manifestava ma anche per chi transitava nella zona e per gli abitanti, dal momento che i fumi dei lacrimogeni sono penetrati anche nelle abitazioni e che l'evento si svolgeva in un'area dove le calli sono particolarmente strette e non consentono vie di fuga sicure -:
chi fosse responsabile delle forze dell'ordine e chi abbia dato l'ordine di sparare lacrimogeni, creando una situazione di grave pericolo per la popolazione residente e per i manifestanti, tra i quali moltissimi ragazzi minorenni, studenti delle scuole superiori;
se risponda al vero che siano stati utilizzati lacrimogeni simili a quelli usati al G8 di Genova, come riportato da alcuni partecipanti alla manifestazione e giornalisti presenti, il cui uso è proibito in ambito urbano perché contengono Cs, un composto a base di gas nervino.
(3-02104)

Interrogazione a risposta in Commissione:

RAISI, SAIA, NESPOLI e MAZZOCCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
martedì 19 marzo 2003, alle ore 15.00, presso la facoltà di giurisprudenza dell'università di Bologna, due militanti di Azione Universitaria/Bologna sono stati vittime di un'aggressione;
gli aggressori erano dei partecipanti ad una manifestazione indetta dalla sinistra contro il terrorismo e contro la presunta rinascita del fascismo;
un gruppo di circa dieci persone è entrato in un'aula della Facoltà di Giurisprudenza dove i due militanti di Azione Universitaria offrivano - presso lo «Spazio Studenti» regolarmente concesso dalla Facoltà - un servizio di supporto studenti;


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urlando slogan antifascisti hanno cominciato a strappare tutti i volantini di Azione Universitaria - tra cui alcuni in memoria della morte di Marco Biagi - a sferrare calci contro la porta dell'aula in cui sono stati costretti ad asserragliarsi i due militanti e a effettuare delle scritte sulle pareti esterne dell'aula stessa;
sul posto si sono recati immediatamente alcuni militanti di Azione Universitaria, tra cui il presidente ed il vicepresidente provinciale della stessa organizzazione studentesca; il gruppo veniva circondato da oltre cento militanti di estrema sinistra che hanno iniziato ad inveire, aggredire e lanciare bottiglie di vetro verso gli aderenti all'organizzazione universitaria di Alleanza Nazionale;
durante l'aggressione un ragazzo è stato raggiunto da un calcio sferrato alla milza e lo stesso presidente di Azione Universitaria è stato colpito al volto da un pugno;
gli agenti della DIGOS di Bologna presenti sul posto sono intervenuti per cercare di allentare la tensione e fare da scudo tra i militanti di Azione Universitaria e i violenti che li aggredivano e che lanciavano insulti, anche nei confronti delle forze dell'ordine;
alla fine dell'increscioso episodio il capogruppo di Alleanza nazionale del comune di Bologna, Galeazzo Bignami, accompagnato da alcuni agenti della DIGOS è andato a fare un sopralluogo nei locali di Alleanza Universitaria nella facoltà rinvenendo sul muro le seguenti scritte a pennarello: «Nazi Raus» e «Fasci cani» -:
se il Ministro dell'interno sia a conoscenza dei fatti accaduti e quali misure di sicurezza intenda adottare per evitare il verificarsi di nuovi episodi di tale gravità;
se il Ministro della giustizia intenda comunicare se l'autorità giudiziaria abbia prontamente aperto un'inchiesta per appurare l'identità degli aggressori al fine di assicurarli alla giustizia.
(5-01802)

Interrogazioni a risposta scritta:

BALDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ilregolamento per le zone con posti per residenti, previsto nel piano generale del traffico urbano 2002, redatto dal comune di Firenze, che prevede aree definite di particolare rilevanza urbanistica e indicate alla cittadinanza con apposita segnaletica sul perimetro, per cui vengono riservate alla sosta gratuita dei soli veicoli dei residenti spazi di sosta;
per usufruire di tale servizio i residenti - secondo il paragrafo 5 del suddetto regolamento - dovranno «esporre ben visibile sul vetro anteriore del veicolo la fotocopia ben leggibile delle pagine del libretto di circolazione dalle quali risulti l'ultimo indirizzo di residenza dell'attuale proprietario, la targa ed il tipo di veicolo»;
secondo il paragrafo 7 dello stesso regolamento, la sosta negli spazi riservati ai residenti è comunque consentita gratuitamente anche alle seguenti categorie di autoveicoli e con le seguenti modalità:
a) autoveicoli in leasing con contratto intestato a residenti nella ZPR con esposizione, ben visibile sul vetro anteriore del veicolo di fotocopia ben leggibile delle pagine del contratto di leasing dal quale risulti la targa ed il tipo di autoveicolo e del certificato di residenza anagrafica, qualora la stessa non risulti dal contratto di leasing;
b)
autoveicoli in leasing con contratto intestato a una ditta e utilizzati in maniera esclusiva da dipendente o titolare residente nella ZPR con esposizione, ben visibile sul vetro anteriore del veicolo, di fotocopia ben leggibile delle pagine del contratto di leasing dal quale risulti la targa ed il tipo di autoveicolo, di dichiarazione della società su carta intestata che attesti la destinazione a uso esclusivo del mezzo alla persona residente e del certificato di residenza anagrafica;
c) autoveicoli con contratti di noleggio a lungo termine, intestato a residenti


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nella ZPR con esposizione ben visibile sul vetro anteriore del veicolo, di fotocopia ben leggibile del contratto di noleggio dal quale risulti l'ultimo indirizzo del residente;
d) autoveicoli di proprietà di ditte e utilizzati in maniera esclusiva da dipendente o titolare residente nella ZPR con esposizione, ben visibile sul vetro anteriore del veicolo, di fotocopia ben leggibile delle pagine del libretto di circolazione dalle quali risulti la targa e il tipo di veicolo, di certificato di residenza anagrafica e dichiarazione della società su carta intestata che attesti la destinazione a uso esclusivo del mezzo alla persona residente;
e) autoveicoli di proprietà di parenti di primo grado in uso a residenti nella ZPR con esposizione di fotocopia ben leggibile delle pagine del libretto di circolazione dalle quali risulti la targa ed il tipo di autoveicolo, dichiarazione sostitutiva di atto notorio, fatto dal proprietario dell'autoveicolo, dal quale risulti l'uso esclusivo dell'autoveicolo da parte del residente nella ZPR;
f) per quanto concerne gli autoveicoli di proprietà dei domiciliati, nella ZPR, impossibilitati a prendere la residenza, potrà essere concessa per periodi limitati la sosta negli spazi riservati ai residenti con esposizione di dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti il domicilio e le motivazioni della suddetta impossibilità»;
come risulta dal paragrafo 6 del regolamento summenzionato: «E consentito, a salvaguardia della propria riservatezza e della propria incolumità di occultare, sulla fotocopia, il nome del proprietario del veicolo» -:
se non ritenga che l'esposizione del nominativo dei proprietari degli autoveicoli possa mettere a repentaglio la sicurezza delle persone e creare problemi di ordine pubblico.
(4-05801)

REALACCI, FILIPPESCHI, MAURA COSSUTTA, BINDI, PISTELLI, RAFFAELLA MARIANI e VIGNI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nelle notti fra il 16 e il 18 marzo 2003, due sedi di Alleanza Nazionale in provincia di Pisa, a Capannoli e a Calci, sono state oggetto di attentati che hanno provocato il danneggiamento delle porte di ingresso alle suddette sedi e anche a materiali e arredi all'interno delle stesse;
tali attentati hanno provocato un giustificato allarme nella popolazione civile, e suscitato un'unanime condanna da parte di istituzioni e di forze politiche;
la città di Pisa nei mesi scorsi è stata teatro di azioni simili che hanno avuto come vittime sindacati e stampa (attentato sede Cisl e de Il Tirreno) fra le quali è opportuno segnalare le minacce e la bomba carta recapitata alla residenza del sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, episodi analoghi per alcune sedi di partito, muri del centro città con scritte eversive e che incitano all'insurrezione, volantini che teorizzano forme di azioni armate e che si richiamano alle Brigate Rosse, aggressioni nei confronti delle sedi di società anche fuori Pisa e ad agenzie di lavoro interinale, ed infine, ultimo ma non meno importante, minacce anonime rivolte alla locale Camera del Lavoro;
le forze dell'ordine devono trovare risposte a livello di misure preventive e di indagine tali da impedire ulteriori degenerazioni delle azioni di stampo terroristico oltre che nel livello di apprensione dei cittadini;
tali episodi, per l'eterogeneità degli obiettivi e per la continuità dimostrata nel tempo, colpiscono tutta la comunità nelle sua interezza che come tale deve rispondere con il massimo della compattezza istituzionale e politica -:
cosa si intenda fare per aumentare o rafforzare le misure di sicurezza, le azioni di prevenzione e soprattutto per l'approfondimento e l'affinamento delle capacità e potenzialità di indagine da parte della magistratura e degli organi di polizia, per scongiurare il ripetersi di simili eventi,


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tenendo presente l'esigenza di assicurare una rete di protezione più fitta per i cosiddetti obiettivi sensibili, autorità, partiti, sindacati;
come si intendano aumentare le attualmente insufficienti misure di sicurezza senza intaccare le fondamentali libertà di associazione, partecipazione all'attività politica e sindacale e rispettando la privacy di militanti ed iscritti.
(4-05807)

RUSSO SPENA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 7 marzo 2003, una quarantina di manifestanti (Giovani Comunisti, CSA Depistaggio, Forum Ambientalista) si era dato appuntamento presso la stazione di Ponte-Casalduni (Benevento), per protestare contro il passaggio del «treno della morte» partito da Battipaglia e bloccato, in precedenza, anche a Maddaloni (Caserta);
i manifestanti, constatate le difficoltà legate alla dimensione esigua della stazione e all'impossibilità del treno di frenare la corsa in una stazione che presenta solo due binari, avevano, autonomamente, scartato l'idea di bloccare il treno, decidendo, però di rimanere sulla banchina esponendo uno striscione;
il vicequestore vicario dottor Emilio Ilario, alla guida delle forze dell'ordine, che avevano assunto, fin dall'inizio, un atteggiamento inutilmente aspro, ha intimato ai manifestanti di abbandonare la stazione, minacciandoli di farli caricare;
Gianluca Serafini, portavoce dei manifestanti, faceva presente al dottor Ilario che i motivi perché la situazione precipitasse non c'erano, e che, quindi, a suo avviso (per i rapporti a Benevento sempre corretti tra Movimento nel suo insieme e forze di Polizia) una posizione così netta, che di fatto restringeva sempre di più i margini di una discussione, non aiutava nessuno;
per tutta risposta, il vicequestore dava l'ordine di caricare i manifestanti;
durante la carica, due manifestanti, Francesco Caruso e Vitaliano Della Sala venivano condotti in questura, dove venivano identificati e denunciati per manifestazione non autorizzata. Essendo i due già noti come dirigenti politici l'atto di prelievo e di identificazione in Questura appariva, ad avviso dell'interrogante, un'inutile e sciocca dimostrazione muscolare -:
se non ritenga il comportamento del Vicequestore lesivo del diritto ad esprimere il proprio dissenso nei confronti della guerra, peraltro in modo pacifico e del tutto non violento;
quali iniziative intenda assumere affinché episodi siffatti non abbiano a ripetersi ed i rapporti tra movimenti e forze dell'ordine ad essere impostati sulla correttezza e sulla relazione democratica.
(4-05810)