Allegato B
Seduta n. 278 dell'11/3/2003

TESTO AGGIORNATO AL 17 MARZO 2003


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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del


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territorio, il Ministro della salute, il Ministro delle attività produttive, per sapere - premesso che:
la società Terna, del gruppo ENEL spa, è affidataria del progetto di realizzazione dell'elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi, nella regione Calabria;
la realizzazione dell'elettrodotto è stata autorizzata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 383 del 1994, a seguito del pronunciamento della conferenza dei servizi, convocata in data 24 luglio 2001 dal provveditore alle opere pubbliche per la Calabria;
ad avviso degli interpellanti non era possibile l'applicazione del citato comma 4 dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 383 del 1994, in quanto la conferenza dei servizi non ha deliberato all'unanimità, ma con il parere contrario del comune di S. Vincenzo la Costa e sarebbe pertanto stata necessaria l'applicazione del comma 4 dell'articolo 81 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977;
risulta inoltre che non sia stato rilasciato il prescritto parere della provincia di Cosenza sull'impatto paesaggistico ed ambientale dell'opera;
al di là degli aspetti puramente formali della deliberazione assunta in conferenza dei servizi, merita di essere sottolineata la grande rilevanza paesaggistica ed ambientale dei territori interessati dall'infrastruttura, per la presenza di boschi (faggi, castagni, querce), sia per la presenza di un patrimonio idrografico (i torrenti Emoli e Settimo) di grande importanza per l'intero comprensorio;
il percorso dell'elettrodotto andrebbe inoltre ad interessare un'area protetta di grande interesse naturalistico ambientale che ricade interamente nella perimetrazione del parco del Pollino, all'interno del quale sono consentiti solo interventi finalizzati alla protezione dell'ambiente ed alla ricostituzione degli equilibri naturali dell'ecosistema;
non vanno infine sottovalutati gli acclarati effetti nocivi sulla salute dei cittadini derivanti dall'esposizione alle onde elettromagnetiche, in particolare quelle prodotte dagli elettrodotti ad alta tensione;
secondo gli interpellanti l'approvazione del progetto non tiene nella dovuta considerazione quanto disposto dalla legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico - legge n. 36 del 2001 -, soprattutto se si tiene conto della diffusa presenza di insediamenti abitativi, scolastici e sportivi nelle immediate vicinanze del costruendo elettrodotto, in particolare:
a) non vi è traccia della documentazione che attesti la concertazione piena con tutti gli enti locali nell'ambito dei procedimenti amministrativi di definizione dei tracciati;
b) manca una chiara individuazione delle tipologie delle infrastrutture a minore impatto ambientate, paesaggistico e sulla salute dei cittadini;
c) non c'è una precisa e dettagliata valutazione del campi elettromagnetici esistenti;
alcuni comuni della provincia di Cosenza hanno presentato un motivato e circostanziato ricorso contro il decreto di autorizzazione alla realizzazione dell'elettrodotto, sulla base dei vizi procedurali e di merito degli atti autorizzativi posti in essere per la realizzazione del manufatto;
l'inserimento dell'opera nell'elenco delle opere «strategiche» che godono delle procedure accelerate e semplificate previste dalla legge obiettivo - legge 443 del 2001 - comporta un'ulteriore riduzione delle garanzie per l'ambiente, il paesaggio e la salute dei cittadini, che verrebbero messi in secondo piano rispetto alla realizzazione dell'opera, in spregio del dettato costituzionale che tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo -:
se i Ministri interrogati non ritengano che debba essere riconsiderata la realizzazione dell'elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi, le cui implicazioni negative sul


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piano ambientale, paesaggistico e per la salute dei cittadini rischiano di provocare gravi danni al territorio interessato e temibili conseguenze sotto l'aspetto socio-sanitario;
qualora non sia in alcun modo possibile impedirne la realizzazione, se non intendano studiare l'ipotesi di fattibilità di un tracciato alternativo che attraversi zone non antropizzate e di modesto interesse ambientale e paesaggistico e, comunque, prevedere l'interramento dei cavi;
se sia stata fatta una stima dei danni alle attività agricole e pastorali che la realizzazione dell'elettrodotto comporterebbe e, nel caso, quali siano i risultati di questa stima.
(2-00672)
«Pappaterra, Bonito, Bova, Buglio, Cabras, Camo, Chianale, Frigato, Gasperoni, Giordano, Guerzoni, Lettieri, Lolli, Mancini, Paola Mariani, Raffaella Mariani, Mazzarello, Molinari, Nieddu, Nigra, Oliverio, Ottone, Piglionica, Pinotti, Quartiani, Raffaldini, Rava, Rossiello, Rotundo, Vianello, Zunino, Abbondanzieri, Albertini, Bandoli, Buemi, Bulgarelli, Calzolaio, Cento, Ceremigna, Cima, Cusumano, Di Gioia, Grotto, Intini, Lion, Loiero, Meduri, Pecoraro Scanio, Pistone, Potenza, Realacci, Reduzzi, Vendola, Vigni, Villetti, Zanella».

Interrogazione a risposta immediata:

VIGNI, CALZOLAIO, BANDOLI, ABBONDANZIERI, CHIANALE, DAMERI, RAFFAELLA MARIANI, PIGLIONICA, SANDRI, VIANELLO, ZUNINO, RUZZANTE e INNOCENTI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
la legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico (legge n. 36 del 2001) prevede l'emanazione di decreti attuativi finalizzati alla determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, nel rispetto del principio di precauzione;
il precedente Governo di centrosinistra aveva predisposto schemi di decreto, che, per quanto riguarda i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità alle basse frequenze (elettrodotti), prevedevano valori rispettivamente pari a 0,5 e 0,2 microtesla; tali indicazioni andavano nel senso indicato dal documento Iss-Ispesl del 1998 e da vari atti di indirizzo parlamentari, tra i quali la mozione n. 1/00360, approvata con un larghissimo consenso dalla Camera dei deputati il 13 luglio 1999;
il decreto proposto nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri prevede, invece, valori molto più elevati per le basse frequenze (10 microtesla e 3 microtesla), mentre per le alte frequenze, in modo del tutto incoerente con le disposizioni della legge quadro, indica come obiettivo di qualità lo stesso valore già fissato come valore di attenzione (6 v/m) dal decreto ministeriale n. 381 del 1998;
nonostante il parere contrario delle regioni, che hanno negato l'intesa ritenendo troppo elevati i valori proposti, il Governo ha, dunque, deciso di procedere su una strada che - considerando anche il cosiddetto «decreto Gasparri»emanato nei mesi scorsi - porta, di fatto, allo svuotamento della legge quadro approvata dal Parlamento italiano -:
sulla base di quali motivazioni siano state assunte queste decisioni, che contrastano, tra l'altro, con la posizione espressa dalla conferenza unificata Stato-regioni.
(3-02061)