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costruzione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, diversi reperti archeologici;
intorno alla discarica di Cupinoro nella zona del Lago di Bracciano (Roma), sono stati scoperti già dal 1998, durante un sopralluogo da parte dei cittadini della zona preoccupati dalle notizie di un possibile allargamento della discarica e dalla
la soprintendenza archeologica per l'etruria meridionale, con un'altra lettera datata 27 giugno 2000 e indirizzata ai cittadini della zona, ribadisce quanto già comunicato nel 1998, e cioè che l'area denominata Cupinoro è stata inserita nel PTPR, come «area archeologica» ai sensi dell'articolo 3, comma 2 della legge regionale n. 24 del 1998. Nella lettera si specifica inoltre che non risultano essere pervenute richieste per il parere di competenza di progetti inerenti strutture pertinenti detta discarica e che non sono stati erogati finanziamenti dal ministero competente per interventi di scavo poiché l'area attualmente è sottoposta a tutela;
a detta dei cittadini della zona recentemente si stanno effettuando i lavori per lo scavo di un nuovo invaso di circa 300.000 metri cubi;
negli ultimi giorni sono avvenuti fatti che aggravano ulteriormente la situazione, infatti sono stati scoperti due tubi che dall'interno della discarica scaricavano direttamente sul terreno circostante del liquido nero che, grazie all'intervento dei NOE, è stato posto sotto sequestro in attesa dei risultati delle analisi da parte della Asl di Bracciano;
i terreni circostanti la discarica sono destinati al pascolo ed alla semina ed inoltre fatto più grave, risultano presenti nel sottosuolo falde acquifere che alimentano il territorio di Cerveteri e Ladispoli -:
se i ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti e se questi corrispondano al vero;
quali provvedimenti intendano intraprendere, ognuno per la propria competenza, atti a verificare se detti scavi abbiano ottenuto le dovute autorizzazioni da parte degli enti competenti e soprattutto verificare il loro impatto ambientale in una zona posta a vincolo archeologico;
se non ritengano necessario avviare un monitoraggio dell'intera zona per verificare se il liquido nero esaminato possa esser nocivo o meno alla popolazione e soprattutto eventuali altre fuoriuscite dalla discarica di sostanze pericolose per la salute degli abitanti della zona.
(4-05441)