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a garantire il miglior controllo del territorio e a potenziare nella zona del Veneto Orientale l'azione preventiva e repressiva delle forze dell'ordine.
tentativo di fuga, alcuni dei quali feriti, sarebbero stati precipitosamente rimpatriati -:
da notizie apparse sul quotidiano Il Manifesto di domenica 9 febbraio 2002 risulterebbe che:
le forze dell'ordine starebbero effettuando accertamenti, nei vari condomini ove vengono esposte, dei nominativi delle famiglie che hanno esibito le bandiere della pace dai propri balconi;
alcuni agenti in borghese si sarebbero recati in un condominio di Milano annunciando che, in caso di scoppio della guerra contro l'Iraq, le bandiere della pace sarebbero state tolte d'autorità -:
se le notizie citate in premessa rispondano al vero e, in caso affermativo, se non ritenga di voler al più presto verificare la legittimità di tali azioni da parte delle forze dell'ordine.
(4-05368)
nel corso degli ultimi giorni precisamente dal 31 gennaio al 5 febbraio 2003 nel Veneto orientale sono state portate a termine cinque rapine da bande di criminali addestratissimi e molto violenti;
nell'ultima rapina compiuta al grande magazzino Sme di Portogruaro i rapinatori si sono presentati armati di mitragliatori kalashnikov e dopo aver terrorizzato i clienti del negozio hanno preso in ostaggio una commessa per proteggersi la fuga;
questa escalation di violenza in cui vengono utilizzate armi da guerra e vengono minacciate di morte persone dedite alle proprie abitudini quotidiane ha diffuso un sempre più opprimente senso di insicurezza a causa della libertà e dell'impunità con cui si muovono i criminali -:
quali misure intenda adottare il Ministro di fronte al proliferare di tali episodi di criminalità che non possono essere assolutamente trascurati;
quali iniziative si intendano assumere per garantire la sicurezza dei cittadini e delle attività commerciali;
se il Ministro interrogato non ritenga di prevedere interventi urgenti rivolti a incrementare il personale delle forze dell'ordine,
(4-05374)
nei giorni scorsi sono stati eseguiti, nei comuni di Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Petilia Policastro, sedici ordini di custodia cautelare in carcere nell'ambito di un'operazione contro un'organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, detenzione e porto illegale di armi;
l'operazione, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, è stata denominata Ri-Scacco in quanto rappresenta il seguito del maxi blitz portato a termine nel dicembre 2000 contro gli affiliati alle cosche di Cutro e Isola Capo Rizzuto;
nello stesso giorno in cui è stata portata a termine tale inchiesta, è avvenuto a Isola Capo Rizzuto un duplice omicidio in cui sono morti due uomini già coinvolti nell'operazione antimafia «Scacco Matto»;
secondo quanto emerso dalle prime indagini, l'agguato potrebbe collegarsi ad una vendetta maturata negli ambienti della 'ndrangheta crotonese a seguito degli ultimi arresti -:
quali iniziative intenda il Ministro al più presto assumere per porre fine a questa guerra esplosa da ormai diversi anni tra le varie cosche del crotonese e garantire una maggiore sicurezza dei cittadini che vivono in quelle zone;
quali siano i motivi per cui, pur essendo state condotte diverse indagini da parte della Commissione Antimafia, non sia stato ancora adottato alcun provvedimento nei confronti del comune di Isola Capo Rizzuto indagato per mafia.
(4-05378)
in data 30 novembre 2002 una delegazione di cui faceva parte l'interrogante si recava presso il centro di permanenza temporanea Regina Pacis di San Foca (Lecce) per verificare le condizioni di permanenza di numerosi cittadini extracomunitari ivi ospitati;
nel corso di tale visita, la delegazione raccoglieva numerose testimonianze degli extracomunitari su presunte violenze cui molti di loro sarebbero stati sottoposti in più di una occasione ad opera di operatori civili in servizio presso la struttura in oggetto; tali operatori avrebbero abitualmente in dotazione bastoni;
nel corso del sopralluogo effettuato la delegazione ha avuto l'opportunità di incontrare alcuni extracomunitari, in particolare di nazionalità marocchina, che il 22 novembre 2002 avevano tentato la fuga dal Regina Pacis e che erano poi stati ricondotti all'interno della struttura da personale civile che ivi prestava servizio; essi raccontavano di essere stati portati a piccoli gruppi, dopo il loro tentativo di fuga dal centro Regina Pacis, all'interno di un locale e duramente percossi con bastoni di legno e calci con anfibi da alcuni operatori del centro; inoltre un altro cittadino marocchino riferiva di essere stato ammanettato ed esposto nudo l'intera notte nel cortile del centro e un suo connazionale riferiva di essere stato percosso nei locali del dormitorio, alla presenza di tutti i suoi compagni, come ulteriore forma di umiliazione;
gli extracomunitari presentavano lividi, tumefazioni, punti di sutura ed alcuni di loro avevano arti fasciati o ingessati; gli extracomunitari sostenevano di essere stati malmenati una volta ripresi e che in più di un'occasione operatori interni alla struttura erano ricorsi a percosse e sevizie, oltre che a minacce e intimidazioni, nei loro confronti; risulta all'interrogante, inoltre, che al fine di nascondere l'accaduto e in previsione della visita della delegazione, undici magrebini coinvolti nel
se non ritenga opportuno avviare immediatamente indagini tese ad appurare la veridicità delle affermazioni rilasciate dagli extracomunitari ai membri della delegazione a riguardo della presenza di operatori civili che ricorrerebbero abitualmente all'uso della violenza; in particolare, se risponda al vero che in occasione del tentativo di fuga effettuato in data 22 novembre 2002, numerosi degli extracomunitari catturati furono violentemente percossi da operatori del Regina Pacis.
(4-05379)
la giunta comunale di Sabaudia, con l'atto n. 313 del 14 dicembre 2002, presieduto dal sindaco Salvatore Schintu, delibera di affidare l'incarico esterno e una sottoscrizione popolare per il ripristino del bassorilievo «La Vittoria in marcia», posto nella parte superiore del portone di ingresso del palazzo comunale eseguito nel 1934, dallo scultore Nagni, con tre stemmi sovrastanti: dell'O.N.C., Sabaudo e comunale, ricollocando, quindi, tra le braccia il Fascio littorio;
la minoranza del consiglio comunale ha già espresso contrarietà all'iniziativa. Tale iniziativa viene definita nella premessa dall'atto n. 313 tesa a rafforzare il senso di appartenenza alle proprie radici, della comunità di Sabaudia e il ripristino come azione riparatrice di azioni dissennate;
le motivazioni non tengono in alcun conto del contesto storico in cui avvennero;
né, altresì, che il ripristino non si configura come recupero urbanistico e di una simbologia di Sabaudia - città di fondazione - né se tale fosse potrebbe e dovrebbe essere collocato nel museo cittadino e non ripristinato all'ingresso del palazzo comunale -:
se il Governo non ritenga che i fatti esposti in premessa costituiscano violazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e della legge 20 giugno 1952, n. 645, e, in caso affermativo, quali iniziative intenda adottare.
(4-05384)