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PRESIDENTE. L'onorevole Raffaella Mariani ha facoltà di RAFFAELLA MARIANI. Signor Presidente, PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, senatore D'Alì, ha facoltà di ANTONIO D'ALÌ, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interpellanza all'ordine del giorno si richiede una serie di valutazioni in merito ad una situazione verificatasi nel comune di Lucca, alla quale gli onorevoli interpellanti attribuiscono un particolare valore politico. Comunque, prima di esporre le valutazioni del Governo in merito a tale situazione, consentitemi di descrivere i fatti oggetto dell'interpellanza medesima.
Ad ulteriore integrazione della sua azione, il sindaco ha inviato una formale richiesta alla competente soprintendenza per i beni ambientali, per verificare la possibilità di eliminare dai lampioni lo stemma con i fasci, non ricevendo a tutt'oggi una risposta ufficiale.
PRESIDENTE. L'onorevole Raffaella Mariani ha facoltà di RAFFAELLA MARIANI. Signor Presidente, sono soddisfatta parzialmente, nel senso che riconosco nell'ammissione del sindaco e, quindi, nelle dichiarazioni del Governo una marcia indietro rispetto all'atteggiamento iniziale. Chi ha vissuto quel momento - sottolineo che si trattava di campagna elettorale - sa bene che le dichiarazioni non furono subito di questo tenore. E la stampa le ha riportate. Al contrario, la vicenda, attivata dalle riprese di una TV locale, innescò una polemica politica - d'altronde quello era il periodo della campagna elettorale - che, per qualche giorno, vide il sindaco in una posizione interrogativa, oltretutto nell'incertezza se nascondere o meno i fasci littori. Si stava, però, determinando un clima veramente sopra le righe, per cui la decisione fu quella di nascondere i simboli, come il sottosegretario ci ha riferito.
forza di Alleanza nazionale, fece dichiarazioni ben diverse da quelle del sindaco.
Nel quadro degli interventi di riqualificazione di varie vie e piazze di Lucca, effettuati dall'amministrazione comunale nel precedente mandato, rientrava anche il restauro di piazza Ricasoli, situata davanti alla stazione ferroviaria. L'ufficio tecnico municipale aveva a tal proposito fatto presente all'amministrazione che nei magazzini comunali giacevano da molti anni gli originali lampioni in ghisa, assai suggestivi e di notevole valore artistico, che fino agli anni sessanta erano collocati ai quattro angoli della suddetta piazza; ne proponeva, quindi, il recupero previo necessario restauro.
Debbo far presente fin d'ora che, in quella sede, non è stata sottolineata la presenza sui lampioni dello stemma comunale precedente contenente i fasci littori, stemma impresso nella ghisa, di piccole dimensioni e monocromatico. Effettuato l'intervento e ricollocati i lampioni al loro posto, la presenza dei fasci littori è stata segnalata da una televisione locale proprio durante la campagna elettorale che ha preceduto la rielezione del sindaco. Il sindaco, appena informato del fatto, si è recato sul posto ed ha disposto che tali simboli fossero ricoperti con placche metalliche, motivando la decisione con la necessità di rispettare la sensibilità di chi si fosse sentito offeso dagli stemmi littori.
Debbo, perciò, concludere che l'entità del fatto sia assai più modesta di quella prospettata dagli interpellanti; soprattutto, dallo svolgersi degli eventi traspare un chiaro evento pacificatore del sindaco.
Per quanto riguarda, poi, il convegno del 25 aprile 2001, cui parteciparono circa 50 aderenti al movimento Forza nuova, risulta che la manifestazione abbia avuto ad oggetto la presentazione di un libro in materia di antiglobalizzazione vista da destra; quindi, non vi si può assolutamente ravvisare l'intenzione del sindaco di Lucca di screditare la Resistenza e i suoi valori. Debbo anzi essere completamente sincero: in quell'occasione ad opera di altra parte politica vennero posti in essere comportamenti poco tolleranti nei confronti di idee diverse. Infatti, circa 300 appartenenti ai centri sociali toscani si sono diretti nel medesimo luogo ove era in corso la manifestazione citata e, a seguito del loro passaggio, sono stati riscontrati danneggiamenti alla saracinesca e alla vetrata di ingresso delle sedi di Forza Italia e del movimento Forza nuova, provocati da oggetti contundenti. Ciò che è ancor più grave per la rilevanza morale del danno è il fatto che le sedi medesime siano state altresì imbrattate con vernice spray, riproducente la stella a cinque punte simbolo delle brigate rosse.
Tuttavia, signor sottosegretario, non sono soddisfatta della giustificazione fornita a proposito della manifestazione del 25 aprile 2001. Chi era lì quel giorno - e io c'ero insieme a molti altri rappresentanti delle istituzioni - voleva anche denunciare l'inopportunità della scelta dell'amministrazione che, proprio in quella data, aveva autorizzato una simile manifestazione. È vero che si trattava della presentazione di un libro, ma all'evento si affiancavano manifestazioni del movimento di Forza nuova.
In qualche modo, vorrei anche informarla che non è stato un fatto episodico. Due settimane fa a Lucca, di nuovo, Forza nuova è stata autorizzata ad una manifestazione con precisi intenti provocatori nei confronti degli immigrati di quella città che ha innescato non poche tensioni nella città e in tutte le forze politiche, come anche quelle del volontariato, che come voi saprete in quella città hanno una tradizione e trovano un terreno molto fertile.
Quindi, quello che noi volevamo sottolineare con l'interpellanza e con la riflessione su questi elementi era proprio che, se per alcuni versi queste non erano situazioni da denunciare come sfuggite all'attenzione dell'amministrazione - che in campagna elettorale aveva comunque fatto l'errore di non verificare la questione dei lampioni, così come aveva detto il sindaco - e, quindi, se si poteva considerare come una svista la questione dei fasci littori sui lampioni in piazza Ricasoli, questo noi non lo crediamo fino in fondo, visto che il vicesindaco, appartenente alla
In ogni caso, in quel periodo, subito prima e anche dopo le elezioni, l'aver voluto legittimare un movimento che ha praticamente una ispirazione fascista di cui assolutamente si vanta e che mostra ogni volta con veemenza nelle manifestazioni svolte non solo a Lucca, ci lascia in qualche modo perplessi.
Onorevoli colleghi, aver vissuto in quel modo la giornata del 25 aprile, che per noi tutti significa un momento di celebrazione del valore della lotta di liberazione e della Resistenza, che hanno in qualche modo unificato una pluralità di movimenti politici e che a Lucca e nella sua provincia hanno un significato particolare, viste le stragi e le pesanti e gravissime situazioni che si sono verificate durante il periodo dell'occupazione nazifascista (cito soltanto l'episodio di Sant'Anna di Stazzema, per il quale anche in questo momento si stanno riconoscendo iniziative, come il Parco della pace ed altre ancora), ha comportato insieme alla vicenda dei lampioni e alle manifestazioni di Forza nuova l'innescarsi di una situazione di tensione.
Lascio a voi valutare se fosse opportuno in quel periodo, con quella tensione e in quel momento particolare politico della campagna elettorale, ma anche durante le celebrazioni del 25 aprile, innescare una provocazione politica bella e buona.
In questo senso ritengo che, quando si autorizzano manifestazioni di questo tipo con la giustificazione che comunque si tratta di pluralismo e che quindi bisogna avere tolleranza anche rispetto agli altri movimenti, si debba in ogni caso fare anche una chiara distinzione rispetto alle motivazioni e alla caratterizzazione di certi movimenti che, appunto, non nascondono la loro ispirazione e anzi la ribadiscono con forza.
Io credo che non bisogna fare di ogni erba un fascio. Pertanto, bisogna considerare in questo caso Forza nuova come un movimento che, comunque, ha il pieno diritto di affermare alcuni suoi convincimenti, intendimenti ed anche alcuni suoi atteggiamenti nei confronti di attuali leggi - su questioni che riguardano, per esempio, nell'ultimo caso, l'immigrazione - ma, in ogni caso, occorre effettuare anche una valutazione più profonda ed una riflessione più attenta rispetto all'ispirazione che questo movimento vuole ogni volta ribadire.