Allegato B
Seduta n. 217 del 5/11/2002


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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VII Commissione:

COLASIO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
recentemente in Cassazione tre componenti della commissione giudicatrice del concorso a cattedre per professore ordinario di prima fascia del raggruppamento F15A (otorinolaringoiatria) indetto con decreto ministeriale 4 agosto 1988, hanno confermato le condanne già riportate in primo e secondo grado di giudizio dinanzi alla Corte di appello di Roma;
la Corte di appello - ai sensi dell'articolo 537 codice di procedura penale - ha dichiarato, tra l'altro, che, essendo stati falsificati i risultati finali del concorso, cioè l'indicazione dei nomi dei vincitori, attraverso la falsificazione soggettiva di giudizi individuali, giudizi collegiali e verbali di commissione, doveva essere dichiarata la falsità del verbale conclusivo 17 febbraio 1990, della commissione giudicatrice, contenente appunto i risultati finali;
nella sentenza si esprime lo sdegno dei giudici per il comportamento dei commissari legittimati a prendere decisioni di alto profilo, soprattutto perché manifestano «una visione del mondo accademico, ancestrale ed ottocentesca..., da considerare come un feudo baronale di famiglia, da strumentalizzare a suo libero arbitrio per sistemare primo e secondo figlio, pupilli, allievi ed altri», evidenziando inoltre la continuazione, «la gravità e la pluralità dei fatti, la molteplicità dei soggetti favoriti e di quelli danneggiati, lo sfacciato nepotismo e dispotismo d'altri secoli, che caratterizza la faccenda, l'enorme discredito procurato al mondo accademico italiano ed al settore sanitario nazionale, verso i quali i delittuosi comportamenti dei personaggi che contano non possono non aver alimentato la sfiducia»;
alle innumerevoli voci di biasimo su tali comportamenti gravissimi si è aggiunta la voce degli stessi professori universitari del CIPUR, che hanno inteso costituirsi parte civile per l'enorme discredito procurato al mondo accademico italiano -:
quali iniziative anche normative intenda adottare al fine di salvaguardare il credito dell'università italiana, massima assise della cultura, della ricerca e della didattica, da tali fatti che sempre più spesso si compiono durante i pubblici


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concorsi, distorcendone il fine che è quello della selezione dei migliori a vantaggio di tutta la collettività, nonché al fine di garantire il rispetto dei valori civili, morali e professionali in situazioni peculiarmente delicate quali quelle che insistono nella Facoltà di medicina, conservando la fiducia dei cittadini nella istituzione accademica e nei suoi collegamenti con il settore sanitario nazionale.
(5-01384)

SASSO, VIOLANTE, GRIGNAFFINI, CAPITELLI, LOLLI, TOCCI, MARTELLA, PINOTTI, CARLI, CHIAROMONTE e GIULIETTI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
in queste ore il problema della sicurezza degli edifici scolastici si pone drammaticamente all'attenzione dell'Italia;
obiettivo di tutte le forze politiche e sociali del nostro paese è garantire che non si ripetano mai più tragedie come quelle di San Giuliano;
esistono precise disposizioni normative in merito alla sicurezza degli edifici scolastici, in particolare il decreto legislativo n. 626 del 1994;
sullo stato di applicazione del citato decreto legislativo esiste un rapporto del Ministero dell'aprile 2002, da cui si possono evincere dati assai inquietanti sulla sicurezza delle scuole, sull'esistenza dei prescritti certificati di agibilità statica, dei certificati prevenzione incendi, sulla messa a norma degli impianti elettrici, eccetera. Dal monitoraggio è emerso un quadro di grande precarietà sullo stato di applicazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza nella scuola italiana;
lalegge n. 23 del 1996 attivava un sistema di programmazione e di finanziamenti per edilizia scolastica. Negli ultimi 5 anni sono stati realizzati interventi di manutenzione su 8.560 scuole (89,26 per cento); un dato come si vede consistente, ma ancora insufficiente in quanto ben 9.257 (96,53 per cento) scuole hanno fatto ulteriore richiesta di intervento da parte degli enti locali, ma solo il 58,72 per cento di tali richieste sono state soddisfatte;
la legge finanziaria del 2002 e la proposta di legge finanziaria del 2003 hanno infatti ridotto gli stanziamenti per sostenere i mutui per l'edilizia scolastica, previsti in misura di 30 milioni di euro annui dai governi di centro sinistra, i finanziamenti sono stati sospesi nella finanziaria 2002 e limitati a dieci milioni di euro nella proposta di finanziaria 2003;
di tale difficile situazione si è fatta ripetutamente portavoce l'ANCI, chiedendo al Governo di intervenire in merito -:
quali interventi urgenti ed indifferibili il Governo intenda porre in atto per esprimere un deciso intento di accrescere le garanzie di sicurezza degli edifici scolastici ed in particolare, quali specifici investimenti intenda tempestivamente prevedere per questo obiettivo.
(5-01386)

Interrogazione a risposta scritta:

LEZZA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
in riferimento al corso-concorso riservato per l'accesso alla dirigenza scolastica per i presidi incaricati triennalisti, la determinazione del requisito dei 3 anni di anzianità di incarico - peraltro fissato nel lontano 1993 - si basa su criteri arbitrari, non correlati al riconoscimento della professionalità maturata che si contestualizza in rapporto al periodo in cui l'incarico è stato svolto, ovvero prima o dopo l'entrata in vigore del Regolamento sull'autonomia (decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275), nonché di tutta la complessità dell'impegno derivante dalla gestione di una scuola autonoma sotto il profilo didattico organizzativo e amministrativo-contabile;
un anno di incarico nell'attuale scuola dell'Autonomia non può essere paragonato ad un anno svolto come preside incaricato nella scuola degli anni '90 (vedasi nuovo


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Regolamento di Contabilità - decreto ministeriale n. 44 del 2001, eccetera);
nella bozza a suo tempo presentata per ciò che riguarda la procedura concorsuale ordinaria non è previsto alcun adeguato riconoscimento dell'esperienza e della professionalità acquisita dai presidi incaricati -:
se non ritenga opportuno:
a) di svincolare il meccanismo di partecipazione al concorso riservato dal vincolo della triennalità, consentendo la partecipazione a tutti i presidi incaricati con almeno un anno di servizio effettivamente prestato, al fine di qualificare la selezione/formazione del concorso, che nell'attuale procedura si configura più come corso che come concorso (dal momento che il numero dei posti è pari al numero degli aspiranti);
b) di consentire l'accesso al concorso ai presidi incaricati con almeno un anno di effettivo servizio con la formulazione di due distinte graduatorie a scorrimento che, nel rispetto dei numeri di posti messi a concorso, consentano, in tempi diversi, l'assunzione in ruolo;
c) in subordine di prevedere che nel concorso ordinario siano previste corsie preferenziali per i presidi incaricati, non triennalisti, con riconoscimento dell'esperienza maturata in campo, prevenendo comportamenti fortemente discriminanti rispetto ai presidi triennalisti ammessi al 1o corso-concorso con modalità semplificate.
(4-04364)