Allegato B
Seduta n. 210 del 24/10/2002

TESTO AGGIORNATO AL 20 NOVEMBRE 2002


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AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta in Commissione:

ZACCHERA e RIZZI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
dal gennaio 2004 l'Unione europea estenderà ad est i propri confini inglobando dieci Paesi e che - per centinaia di chilometri - la nuova frontiera europea si confronterà con la Bielorussia;
è questo un Paese di oltre 10 milioni di abitanti ed esteso quasi quanto l'Italia, con enormi problemi di carattere economico, ma anche legati alla sicurezza europea oltre che ad avere un regime politico di discutibile democrazia e dove


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quindi è necessaria un'attiva presenza europea per sostenere il raggiungimento di adeguati standard nel rispetto dei diritti umani e delle regole democratiche;
ogni anno circa 30.000 bambini bielorussi vengono ospiti in Italia provenienti dalle aree contaminate di Cernobyl in una grande operazione umanitaria che pone l'Italia in un'ampia visibilità davanti all'opinione pubblica bielorussa;
ad oggi alla nostra ambasciata di Minsk è in servizio un solo funzionario appartenente alla carriera diplomatica -:
se non ritenga indispensabile, anche in vista della presidenza italiana della Unione europea nel secondo semestre 2003, rinforzare al più presto il nostro staff residente a Minsk con un secondo diplomatico in appoggio all'ambasciata italiana in Bielorussia, così come a livello minimo avviene in quasi tutte le nostre rappresentanze all'estero.
(5-01347)

Interrogazioni a risposta scritta:

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il reclutamento dei docenti per le scuole italiane statali e non (SCC), a partire dal 1991, viene effettuato secondo l'attuale normativa che appare spesso confusa e complicata, tanto che i vari bandi di concorso hanno comportato varie predisposizioni per le griglie di valutazione: alcune volte modifica dei requisiti richiesti, altre delle valutazioni dei titoli, altre ancora delle modalità di svolgimento delle prove;
ultimamente è stato modificato il testo unico 297/1994 e sulla base della contrattazione decentrata sono stati sostituiti i concorsi con prove strutturate di accertamento linguistico, il cui punteggio conseguito ha peso determinante su tutte le altre valutazioni dei titoli professionali e culturali, pur richiesti dalle autorità del Paese che ospita la scuola italiana;
la sola prova strutturata di accertamento linguistico crea palese disparità di valutazione tra docenti di lingua straniera ed i docenti di altra disciplina;
il citato tipo di selezione, portato avanti con grande fatica del personale del ministero degli affari esteri, ha già creato numerosi contenziosi e certamente ne creerà ulteriormente al momento delle verifiche degli attestati; variamente valutabili, visto che la griglia dei titoli culturali e professionali è poco chiara e manca di aggiornamento perché non riporta importanti titoli professionali e di attività effettuate nella scuola con la nuova normativa;
inoltre, l'alto punteggio assegnato alla prova linguistica ha provocato l'assegnazione di punteggio totale molto poco differenziato, per cui compaiono elenchi di candidati con lo stesso punteggio totale e che si differenziano solo per la data di nascita -:
se non ritengano necessario ed opportuno predisporre iniziative normative volte a rivedere la disciplina in vigore;
se non ritengano, altresì, necessario predisporre un blocco della selezione in atto che provocherà disagi nella gestione del personale anche per i prossimi 9 anni di validità delle graduatorie permanenti in via di formazione, già evidenti con il ritardo delle nomine per il corrente anno scolastico, iniziato il 1o settembre 2002.
(4-04259)

GIULIO CONTI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro degli italiani nel mondo. - Per sapere - premesso che:
numerosi cittadini italo-argentini giunti in Italia a seguito della grave crisi economica che ha colpito il loro Paese sono ospiti dei loro parenti italiani, con un permesso di soggiorno per «attesa di cittadinanza» che ha comunque consentito loro l'ingresso in Italia;


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i tempi di attesa per l'ottenimento della cittadinanza sono lunghissimi e il possesso di un permesso di soggiorno così motivato non permette ai suddetti cittadini italo-argentini di essere avviati al lavoro poiché il motivo «in attesa di cittadinanza» non è condizione utile per il rilascio dell'autorizzazione a lavorare (decreto legislativo n. 286 del 1998 e decreto del Presidente della Repubblica n. 397 del 1999);
questa situazione pesa innanzitutto sugli stessi interessati, che vivono con disagio, la prolungata ospitalità presso i loro parenti;
molti di loro sono in grado e desiderano lavorare, rispondendo così anche ad una seria e pressante esigenza delle imprese (anche con il rischio, più generale, di forzoso «lavoro sommerso» che danneggia gli stessi lavoratori, le imprese e l'intera comunità provinciale);
se non si ritenga opportuno e urgente adottare iniziative, anche normative, volte a provvedere all'avviamento al lavoro per periodi brevi e ripetuti in attesa del rilascio della cittadinanza italiana, disponendo comunque che sia assicurata la precedenza nell'ottenimento e nella concessione della cittadinanza italiana ai cittadini «italo-argentini» che, una volta rientrati, vogliono restare in Italia.
(4-04260)