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artigianali, commerciali ed industriali (a tale riguardo si segnalano i gravissimi danni subiti da alcune industrie tra cui la «Silaro conserve», la «Orsi e Pedicini», l'«Artes ed Ingegneria», la «Conserve Annalisa»);
nella notte tra il 22 e il 23 settembre 2002 il territorio di Oliveto Citra, e più in generale dell'alto-medio Sele, al confine con la provincia di Avellino, è stato interessato da un'ondata straordinaria di maltempo che ha causato lo straripamento dei torrenti Puceglia ed Acque Negrelli, arrecando danni gravissimi, quantificabili in circa 50 milioni di euro;
in particolare, sono state rese inagibili strade comunali e provinciali per smottamenti franosi, sono state allagate case, nonché danneggiate gravemente attività
sono state altresì gravemente colpite le aziende agricole che rischiano di perdere tutto o porzioni significative del raccolto dell'anno in corso e le aziende zootecniche che hanno subito la perdita di numerosi animali;
inoltre è stato seriamente danneggiato il collettore di depurazione della zona, causando lo sversamento delle acque reflue nel fiume Sele;
in sintonia con la Prefettura di Salerno sono stati prontamente attivati il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) ed il C.O.M. (Centro Operativo Misto) della Protezione Civile e si è provveduto immediatamente a chiedere lo stato di calamità naturale per tutta l'alta valle del Sele;
se il Governo ritenga di dichiarare lo stato di calamità naturale per le zone sopra citate, e in particolare per la zona di Oliveto Citra, e quali interventi urgenti intenda adottare, anche di tipo economico, per garantire la sicurezza del territorio e dei cittadini e per sostenere gli agricoltori, i commercianti e tutti gli operatori economici delle zone colpite dal nubifragio. (3-01423)
(1o ottobre 2002)