Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 187 del 17/9/2002
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Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 9,37).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.

(Interventi sulle tratte ferroviarie Potenza-Battipaglia e Napoli-Salerno-Potenza-Taranto - n. 2-00255)

PRESIDENTE. L'onorevole Lettieri ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00255 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 1).

MARIO LETTIERI. Signor Presidente, ieri il Presidente della Repubblica, parlando a Pistoia, ha sollevato con forza e con l'autorevolezza che gli è propria la questione del Mezzogiorno. È stato un atto di grande valenza politica ed istituzionale rispetto all'intervento del Presidente Berlusconi alla fiera di Bari che, tra una barzelletta ed un sorriso, ha avuto l'abilità di non assumere alcun impegno per il Mezzogiorno.


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Il Mezzogiorno da decenni ormai rivendica il diritto a correre di più rispetto alle altre parti d'Italia per poter diventare protagonista in questa fase di attuazione della Unione europea. Lo sviluppo del Mezzogiorno passa non soltanto attraverso il sostegno alle attività produttive e l'incentivo all'occupazione - purtroppo bloccata con una decisione scellerata del ministro dell'economia relativamente al credito d'imposta - ma anche attraverso la realizzazione di essenziali infrastrutture viarie e ferroviarie.
La questione delle ferrovie in Basilicata, quindi, diventa centrale, non tanto come fatto di sviluppo locale. La tratta ferroviaria di cui si parla nell'interpellanza del collega Annunziata e del sottoscritto è la Salerno-Potenza-Taranto. Essa va inquadrata nell'esigenza di un rilancio del trasporto pubblico su rete ferrata in relazione ad un disegno complessivo, ossia quello di ridurre drasticamente il trasporto su gomma. Basti pensare che nell'ultimo week-end vi sono stati ben 67 morti; è una falcidia continua di cui il Parlamento non vuole continuare a far finta di niente. Se ciò risponde al vero, bisogna potenziare le ferrovie. Questa tratta deve essere inserita nell'alta velocità, in questo asse Napoli-Salerno-Potenza-Taranto, considerando che nel quadro complessivo del piano dei trasporti le «vie del mare», legate all'esistenza del porto di Salerno da un lato e del porto di Taranto dall'altro, diventano essenziali in questo trasporto integrato. La tratta ferroviaria Taranto-Potenza-Battipaglia è in una situazione di vera e propria indecenza.
Non so se le ferrovie italiane siano all'ultimo posto in Europa, ma sicuramente le ferrovie in Basilicata sono all'ultimo posto nel nostro paese.
Il dottor Cimoli può fare tutte le propagande di questo mondo. Trenitalia ormai è presentata attraverso bei dépliant; ma quando i cittadini si trovano a viaggiare nell'Eurostar che parte da Taranto, cosa accade?
Vorrei evidenziare all'onorevole sottosegretario che, per percorrere i 98 chilometri - dico 98! - da Potenza a Salerno, l'Eurostar impiega 1 ora e 45 minuti! Credo che tale dato sia rivelatore dell'inefficienza di una tratta che va assolutamente rifatta.
Ma c'è un aspetto scandaloso sul quale mi auguro che il Governo apra un'inchiesta. La linea ferroviaria Potenza-Battipaglia è stata chiusa per circa dieci anni allo scopo di effettuarne l'elettrificazione, costata diverse centinaia di miliardi di vecchie lire. Tuttavia, i grandi soloni dei dirigenti e dei tecnici delle ferrovie dello Stato non hanno pensato a rettificare la tratta, per cui l'elettrificazione non ha arrecato il benché minimo beneficio sotto l'aspetto del tempo di percorrenza!
Mi auguro che tra le priorità del ministro Lunardi e del Governo, tra le grandi opere, vengano inseriti anche i necessari lavori di ammodernamento e di rettifica della tratta in parola, essenziali per lo sviluppo non solo di una regione come la Basilicata, che vuole crescere, ma dell'intero Mezzogiorno, nel quale la Basilicata, come si sa, riveste un ruolo centrale.
Non voglio dilungarmi, ma debbo sottolineare la mia indignazione nei confronti degli amministratori delle ferrovie dello Stato, i quali, a mio avviso, non conoscono affatto le regioni meridionali, il cui sviluppo è di fatto bloccato proprio dall'assoluta inadeguatezza del sistema ferroviario e, più in generale, infrastrutturale.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole Sospiri, ha facoltà di rispondere.

NINO SOSPIRI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, in un paese moderno ed industrializzato come l'Italia, l'efficienza del sistema nazionale dei trasporti costituisce un obiettivo del Governo, quale indispensabile supporto all'evoluzione delle esigenze sociali e del sistema produttivo.
È noto che questo Governo ha posto lo sviluppo infrastrutturale del paese ai primi posti del proprio programma di lavoro e si è prontamente attivato al fine di dotare le amministrazioni competenti alla realizzazione


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delle infrastrutture strategiche per la modernizzazione del necessario quadro normativo: legge n. 443 del 2001, legge n. 166 del 2002 (collegato alla legge finanziaria in materia di infrastrutture) e decreto legislativo di attuazione della predetta legge n. 443, di recente approvato dal Consiglio dei ministri.
In tale contesto, il trasporto ferroviario è senza dubbio destinato a rivestire un ruolo strategico sempre più importante per i suoi innegabili connotati di compatibilità ambientale e di maggiore efficienza tecnico-energetica di trasporto. Infatti, nell'ambito del nuovo contesto normativo, ogni anno, verranno identificati i progetti di realizzazione infrastrutturale da inserire nella legge finanziaria. Tali progetti non interesseranno soltanto la rete viaria, ma anche quella ferroviaria ed importanti infrastrutture «puntuali», come porti ed aeroporti, e prevederanno lo sviluppo della telematica e dell'informatica di sistema, finalizzato anche all'ottimizzazione dell'utilizzo delle infrastrutture esistenti.
Per il finanziamento di tali opere si incoraggerà fortemente il ricorso all'iniziativa progettuale ed ai capitali privati.
In particolare, questo Governo ha espresso chiaramente il preciso intendimento di intervenire velocemente ed efficacemente per superare il gap infrastrutturale del paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
Per gli investimenti infrastrutturali ferroviari, il documento cardine è rappresentato dal contratto di programma 2001-2005 tra lo Stato ed il gestore dell'infrastruttura ferroviaria (Rete ferroviaria italiana-RFI), il quale si configura - per l'infrastruttura ferroviaria - come lo strumento applicativo per il primo quinquennio del piano generale dei trasporti, tenuto conto delle direttive di politica nazionale dei trasporti del Governo, del piano d'impresa di Ferrovie dello Stato Spa e delle possibili evoluzioni normative del settore.
Per quanto riguarda il collegamento con il porto di Salerno, il completamento previsto per il 2005 della linea cosiddetta «a monte del Vesuvio» consentirà di disporre di un itinerario merci veloce direttamente connesso con la linea alta velocità/alta capacità Roma-Napoli.
Peraltro, già dalla prima metà degli anni novanta è stato attivato all'esercizio un primo tratto della linea «a monte del Vesuvio» tra il bivio S. Lucia e il bivio Sarno, che consente di instradare sulla linea per Cancello tutto il traffico merci della linea Tirrenica, senza interessare il nodo di Napoli.
Per quanto riguarda il collegamento con il porto di Taranto, si evidenzia come questo, attraverso la linea Bari-Taranto in corso di raddoppio (2006), sia radicato sull'itinerario adriatico, del quale si sta completando il raddoppio della tratta Pescara-Foggia (2006-2007). Peraltro, il 1o programma delle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale, previsto dalla legge 21 dicembre 2001, n. 443, approvato dal CIPE il 21 dicembre 2001, ha programmato interventi per 182,309 milioni di euro per le opere di potenziamento della trasversale ferroviaria Taranto-Sibari-Reggio Calabria, nel cui ambito si inserisce l'itinerario merci Gioia Tauro-Metaponto-Taranto, finalizzato allo sviluppo del traffico merci dal porto di Gioia Tauro verso il nord d'Italia e il centro Europa, attraverso la linea Adriatica, con una disponibilità di 42,87 milioni di euro.
Quanto ai lavori relativi alla Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto, si evidenzia che detto collegamento è stato elettrificato nei primi anni novanta; l'intervento traeva origine dall'esigenza di potenziare i servizi ferroviari verso le zone più interne della regione Basilicata e, contemporaneamente, attrezzare un itinerario merci alternativo per i traffici interessanti la linea Tirrenica. Tale impostazione portava a prevedere gli interventi sull'infrastruttura strettamente funzionali all'elettrificazione della linea.
Nel citato programma di infrastrutture strategiche, non rientrano, tuttavia, interventi relativi alla tratta Potenza-Battipaglia, il cui raddoppio è previsto tra le ipotesi di nuovi progetti di potenziamento


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della rete meridionale da includere eventualmente nei futuri documenti di programmazione.

PRESIDENTE. L'onorevole Lettieri ha facoltà di replicare.

MARIO LETTIERI. Signor Presidente, sono davvero sconcertato, perché questo Governo non pensa minimamente ad una eventuale rettifica e ad un ammodernamento della tratta Potenza-Battipaglia che è la conditio sine qua non per il funzionamento dell'intero sistema dei trasporti in Basilicata e sarebbe funzionale al decollo dell'intero sistema nell'Italia meridionale. Lei ha parlato del porto di Taranto, del porto di Salerno, dell'ammodernamento di altre tratte, certamente importanti, ma non ha considerato, ripeto, la posizione della Basilicata, che è centrale e funzionale all'intero sistema. Sono sconcertato! Prendo atto: il Governo ignora che la città di Potenza è un capoluogo di regione; altro che federalismo!
Io, però, la invito formalmente, onorevole sottosegretario, a disporre un'inchiesta, anche amministrativa, trasmettendo poi, eventualmente, gli atti alle competenti autorità, sui lavori di elettrificazione, su quanto è stato speso o sul perché le Ferrovie dello Stato non hanno pensato alla rettifica di quella tratta; perché le centinaia di miliardi spesi per l'elettrificazione oggi risultano essere uno spreco visto che, di fatto, non hanno portato all'accorciamento dei tempi di percorrenza. Lavori inutili, dopo dieci anni! Perché sono stati fatti quei lavori? A cosa servono? Sostanzialmente a nulla se è vero che per percorrere 98 chilometri, tra la città capoluogo della Basilicata, Potenza e Salerno, lo ripeto, si impiegano ancora un'ora e 45 minuti.
Ora, le priorità di questo Governo sono altre, ignorano il Mezzogiorno e non soltanto per quanto riguarda i trasporti. Noi continueremo a batterci e mobiliteremo le popolazioni su questo. Lo dico con molta franchezza: la disattenzione del Governo Berlusconi nei confronti nel Mezzogiorno è diventata intollerabile, in particolare nei confronti di una piccola regione come la Basilicata che non può continuare a registrare quotidiane dichiarazioni di soddisfazione da parte di qualche rappresentante suo collega, onorevole Sospiri, soltanto perché di nascita lucana che continua a vendere fumo ma, di fatto, nei programmi del Governo la Basilicata è ignorata, ignorata! E non solo, è anche defraudata. Si pensi alla vicenda dell'acquedotto pugliese, regalato in toto alla regione Puglia. Non voglio fare una guerra tra poveri, me ne guardo bene perché acqua e ferrovie sono condizioni indispensabili per lo sviluppo complessivo del Mezzogiorno. Forse si vuole penalizzare la Basilicata perché governata dall'Ulivo? Sarebbe davvero una cosa scellerata. Mi auguro che così non sia e che il Governo riveda le proprie decisioni e imponga, nell'approvare il piano aziendale delle ferrovie, una riconsiderazione sull'opportunità di ammodernare e rettificare la tratta Potenza-Battipaglia.

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