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PRESIDENTE. L'onorevole Palma ha facoltà di NITTO FRANCESCO PALMA. Signor Presidente, mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Berselli, ha facoltà di FILIPPO BERSELLI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, a premessa si deve ricordare che il comando interregionale Carabinieri Vittorio Veneto è stato istituito nel 2001 elevando di rango l'omonima divisione dell'Arma che, precedentemente dislocata a Padova, è stata trasferita a Treviso nel 1996 per esigenze strutturali.
stata avviata l'istituzione del raggruppamento tecnico, logistico e amministrativo del comando interregionale, con compiti di supporto per tutti i reparti dell'Arma esistenti nelle quattro regioni.
di intervento operativo di Milano ed il rafforzamento dei servizi preventivi. Inoltre, è stato elevato a colonnello il livello del comando provinciale, con ulteriori incrementi organici.
PRESIDENTE. L'onorevole Palma ha facoltà di NITTO FRANCESCO PALMA. Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione le parole dell'onorevole sottosegretario ed evidentemente comprendo le esigenze che sono sottese al trasferimento di questo comando interregionale.
ella ha richiamato, verificatasi tra il mese di maggio del 2001 e lo stesso mese del 2002, ove non rapportata ad altre diminuzioni, è sì un dato importante ma, in sé, non univoco (perché va comunque rapportato ad una quantità di reati che, nell'anno 2000, era nettamente superiore a quella di altre zone).
PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Palma.
Il comando ha giurisdizione sulle regioni carabinieri Veneto, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Recentemente, a seguito dell'emanazione del decreto legislativo n. 297 del 2000 che prevede fra l'altro la riorganizzazione del sostegno tecnico, logistico ed amministrativo mediante l'attribuzione delle relative attività a poli funzionali interregionali con competenze per aree, è
Il raggruppamento sarà costituito da uffici e servizi, che in larga parte sostituiranno quelli attualmente esistenti presso i comandi di regione ed i restanti comandi di corpo delle organizzazioni addestrative e mobile (scuola di Vicenza, reggimenti e battaglioni). Da esso dipenderanno, inoltre, tutti gli organi esecutivi - quali infermerie, officine e laboratori telematici - che operano a favore dei reparti dell'Arma ubicati nell'area di competenza del comando interregionale. Le esigenze logistiche connesse all'istituzione del nuovo raggruppamento TLA non hanno trovato i necessari spazi nelle caserme «Villa Felissent» (appartenente al demanio militare), «Villa Margherita» (di proprietà comunale), in cui ha sede il comando interregionale «Vittorio Veneto», e nelle altre caserme dell'Arma di Treviso. Ciò ha portato alla designazione di sede del raggruppamento stesso nella caserma «Podgora» di Padova, nella quale sono già situati alcuni degli organi esecutivi e potranno essere sistemati adeguatamente gli uffici ed i servizi di nuova costituzione. Conseguentemente, è stato anche deciso il trasferimento da Treviso a Padova degli uffici del comando interregionale, soprattutto per esigenze di funzionalità, connessi all'ampliamento delle attribuzioni del comando stesso. Lo spostamento di sede del comando, previsto per il prossimo 19 agosto, al termine dei lavori di adattamento della caserma «Podgora», consentirà, inoltre, di: restituire all'ente proprietario la Villa Margherita, realizzando il risparmio di circa 62 mila euro del canone di locazione annuo, in linea con le disposizioni emanate dal Ministero dell'interno per la contrazione dei rilevanti oneri sul relativo capitolo di spesa; pervenire ad un recupero di 16 unità attualmente impiegate per la vigilanza alla caserma, da destinare al controllo del territorio.
In merito al provvedimento si deve precisare che il comando interregionale «Vittorio Veneto» è organo di direzione, coordinamento e controllo e, pertanto, non assolve alcun compito operativo. Dal punto di vista, invece, della sicurezza della città di Treviso, va rilevato che, dall'esame dei dati operativi relativi al periodo 1o giugno 2001-31 maggio 2002, emerge, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, una diminuzione dei delitti consumati pari al 9,8 per cento (23.389 rispetto ai 25.940 del periodo precedente), nonché di tutte le principali fattispecie delittuose. In particolare, i furti evidenziano una diminuzione del 13 per cento (16.631 rispetto ai precedenti 19.027), le rapine del 20 per cento (232 rispetto alle precedenti 292) e gli incendi dolosi del 6 per cento (44 invece di 47).
Parallelamente, l'attività di contrasto delle forze di polizia, sempre con riferimento agli stessi periodi, ha fatto registrare un incremento delle persone deferite in stato di libertà del 7 per cento (5.610 rispetto alle 5.236 precedenti) ed una diminuzione del 6 per cento di quelle arrestate (764 rispetto alle precedenti 812), mentre la percentuale dei delitti scoperti e passata al 20 per cento rispetto al 17 per cento del periodo precedente.
Dunque, anche alla luce dei confortanti dati statistici, il paventato timore di una diminuzione di attenzione istituzionale o di presunte flessioni dell'attività di controllo del territorio di Treviso, in conseguenza del trasferimento del comando interregionale, non trova alcun obiettivo riscontro.
Va inoltre considerato che il personale in forza al comando interregionale è adibito esclusivamente ad attività di ufficio ed ai servizi di caserma; il dispositivo territoriale della provincia di Treviso - articolato su un comando provinciale, cinque compagnie, una tenenza e 36 stazioni, con una forza organica di 604 militari - nell'ultimo biennio è stato potenziato con 137 unità, nonché con l'elevazione nel novembre 2001, a tenenza della stazione carabinieri di Oderzo, ed è stato integrato negli ultimi mesi con aliquote della compagnia
Tuttavia, mi permetto di rappresentare talune circostanze con riguardo alla risposta che o non sono state evidenziate degli uffici o emergono come contraddittorie dalla risposta stessa.
Questo comando interregionale - lei, onorevole, lo ricordava precedentemente - è stato spostato da Padova a Treviso nel 1996. Ciò ha comportato, da parte dell'amministrazione comunale, oneri di tipo finanziario a causa del restauro della villa all'interno della quale doveva essere allocato il comando interregionale.
A distanza di cinque anni, il Governo decide di spostare il comando interregionale, ma è evidente il malessere che tale decisione provoca alla città e all'amministrazione di Treviso che evidentemente avevano fatto conto su ben altro andamento della questione.
Alla luce di questa considerazione, mi sembra che il risparmio di 62 mila euro (sostanzialmente, 120 milioni di lire) non sia così rilevante da poter essere ritenuto prevalente rispetto all'esigenza che prima mi permettevo di rappresentare.
E un'altra considerazione che pongo alla sua attenzione è la seguente: essendo il comando interregionale Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, il posizionamento logistico nella città di Treviso è preferibile rispetto a quello della città di Padova, non essendovi dubbi sulla maggiore centralità della città di Treviso in ordine al territorio che rientra nelle competenze del comando, ciò principalmente - lei, onorevole, conosce bene il territorio - alla luce dell'intollerabile situazione viaria che caratterizza tali zone. Le strade provinciali e comunali, infatti, le stesse degli anni sessanta, sono oggi percorse da un traffico commerciale il cui volume è ormai assolutamente intenso; per ciò che concerne, invece, le strade diverse da quelle provinciali e comunali, abbiamo - come ella sa - il nodo fondamentale della tangenziale di Mestre.
Sotto tale profilo, mi sembra - lo affermo con voce molto sommessa - che il posizionamento logistico nella città di Padova, in ragione della competenza territoriale, non sia preferibile rispetto all'attuale posizionamento nella città di Treviso.
Ella ha sostanzialmente evidenziato che il comando interregionale - quindi, il personale in forza presso detto comando - non sia adibito a scopi di tipo operativo. Ella sa che nel testo dell'interpellanza si faceva riferimento alla sicurezza dei cittadini ma anche, giocoforza, al prestigio della città di Treviso, un prestigio che verrebbe, in qualche modo, diminuito dalla perdita di un comando così importante come quello interregionale; anche perché, è vero che esistono delle esigenze di tipo funzionale, strutturale e logistico, ma esse potevano - com'è stato riportato nell'interpellanza - e possono tuttora essere superate all'interno della stessa città di Treviso, in un corretto rapporto con l'amministrazione.
Onorevole sottosegretario indipendentemente dai compiti che un ufficio delle forze dell'ordine assolve, la sua stessa presenza in una determinata città tende a sconsigliare la commissione di reati.
Non a caso, nella sua risposta, ella ha citato un'indagine statistica dalla quale risulta una diminuzione dei reati nella città di Treviso. Però, come spesso accade, i dati statistici devono essere letti in un quadro complessivo perché, come tutte le cose della vita, presi per periodi limitati, non sono molto significativi. Per essere più chiari, le vorrei segnalare che, nell'anno 2000, in assoluta controtendenza con tutte le città del Veneto, la città di Treviso ha registrato un aumento di circa il 12 per cento dei reati, per cui la diminuzione che
Non a caso, signor sottosegretario, sono state rappresentate le decisioni dell'Arma dei carabinieri e del Ministero dell'interno. Quando mi si dice che, nell'ultimo biennio, vi è stato un rafforzamento di 137 unità del personale dei carabinieri in servizio nella città di Treviso e quando si aggiunge - conosco bene la questione, essendo deputato del collegio di Oderzo - che la stazione dei carabinieri è stata trasformata in tenenza dei carabinieri e che l'attività di prevenzione viene supportata con personale che arriva dal comando carabinieri di Milano, allora sostanzialmente mi si dice che vi è necessità di tutto ciò a Treviso. Conseguentemente, è probabilmente importante che anche il comando regionale rimanga a Treviso.
Queste sono le valutazioni che desidero sottoporre alla sua attenzione, signor sottosegretario, nella speranza che ella, ove lo ritenga opportuno, possa riflettere su di esse e, se del caso, possa intervenire, come viene chiesto nell'interpellanza, quanto meno per posticipare il trasferimento degli uffici del comando per addivenire ad una soluzione più meditata. Grazie.