Allegato B
Seduta n. 182 del 23/7/2002

TESTO AGGIORNATO AL 24 LUGLIO 2002


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GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:

CENTO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il signor Omar Anwar Ibraim, nato a Gaza (Palestina) il 15 marzo 1953, è detenuto presso la casa circondariale di Rebibbia nuovo complesso di Roma;
detto detenuto è affetto da «tubercolosi ossea» accertata da una risonanza magnetica effettuata il 25 maggio 2002;
la «tubercolosi ossea» se non curata adeguatamente degenera nella «osteomielite», malattia ancora più grave, non più curabile e che porta dolori fortissimi alle ossa;
attualmente il detenuto non è sottoposto a nessuna cura e addirittura è ancora sprovvisto di un busto ortopedico prescritto da tutti gli ortopedici che lo hanno visitato -:
se il ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e se questi corrispondano al vero;
quali iniziative intenda intraprendere per la tutela della salute di questo detenuto.
(4-03594)

MAURA COSSUTTA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel carcere giudiziario Buoncammino di Cagliari si tiene da anni un corso di scuola elementare istituito ai sensi della legge 3 febbraio 1963, n. 72;
nello stesso istituto penitenziario è presente un gran numero di detenuti che necessitano di alfabetizzazione, oltre che un certo numero di detenuti extracomunitari che necessitano di un corso di apprendimento della lingua italiana;
secondo quanto risulta all'interrogante, all'inizio dell'anno scolastico 2001-2002 il direttore del carcere giudiziario Buoncammino non avrebbe autorizzato l'ingresso del personale specializzato per i corsi di scuola elementare sopprimendo nei fatti il corso operante da diversi anni;
per quale motivo sia stato disattivato il corso di scuola elementare presso il


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carcere giudiziario Buoncammino frequentato da un gran numero di detenuti, che ha permesso non soltanto di avvicinare alla cultura ed alla lingua italiana i detenuti, molti dei quali extracomunitari, ma che ha anche svolto la funzione di strumento di integrazione sociale e culturale;
se non ritenga di sollecitare l'amministrazione penitenziaria del carcere giudiziario Buoncammino di Cagliari affinché sia nuovamente previsto un corso scolastico elementare per l'anno scolastico 2002-2003.
(4-03596)

ROMANO, VOLONTÈ, TUCCI, MONTECUOLLO, LUCCHESE, EMERENZIO BARBIERI, DI GIANDOMENICO, DE LAURENTIIS, ANNA MARIA LEONE, MONGIELLO, DEGENNARO, PERETTI, MEREU, COZZI, MAZZONI, D'AGRÒ, CATANOSO, GIUSEPPE DRAGO, MARINELLO, FALLICA, LENNA, TABACCI, RICCARDO CONTI, GRILLO, ANGELINO ALFANO, FILIPPO MARIA DRAGO, D'ALIA, TANZILLI, LA GRUA, ROTONDI, VERRO, STRANO, PAOLONE e SCALIA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nelle edizioni dei giornali La Sicilia e Il diario DOC, rispettivamente, del 30 maggio 2002 e del 1o giugno 2002, è apparsa la notizia che il Pubblico ministero di udienza, dottor Aliffi, nel processo in fase dibattimentale nei confronti di Nardo ed altri avanti alla Corte di assise di Siracusa, ha affermato che la causale dell'omicidio del priolese Mimmo Gala non è da ricercarsi in uno scontro tra clan opposti per il dominio territoriale bensì nel deprecabile e perverso rapporto instauratosi tra l'onorevole Pippo Gianni e il boss lentinese Nardo;
l'onorevole Pippo Gianni, deputato nazionale in carica, è stato espressamente indicato come corresponsabile e/o mandante diretto o indiretto, insieme ad altri imputati, dell'omicidio Gala nel corso della riquisitoria del dottor Aliffi nel processo anzidetto -:
se il medesimo parlamentare sia imputato nel processo in questione o risulti esservi indagato;
nel caso dovesse risultare l'assenza nel processo dell'onorevole Gianni, se il pubblico ministero possa parlarne in termini di responsabilità od in qualsivoglia modo in fase di requisitoria, per di più in assenza di riscontri o indagini;
ove anche tali indagini siano state avviate, se il Pubblico ministero che ne sia a conoscenza possa accennare all'ipotesi accusatoria nei confronti dell'onorevole Gianni e come verrebbe consentita in tal caso la difesa al parlamentare a causa della sua assenza dal processo;
se le affermazioni del dottor Aliffi fossero state rese in assenza di indagini e conseguenti riscontri come sarebbero da ritenersi sotto il profilo precessuale;
se il diritto alla difesa ed alla reputazione, sanciti e tutelati dalla Costituzione, non debbano trovare applicazione per tutti i cittadini;
quale cautela debba comunque essere osservata nei confronti di chi riveste ruoli pubblici, ancor più in quanto espressione della sovranità popolare, per il disdoro e la fiducia nelle istituzioni che ne conseguono;
quali iniziative di propria competenza intenda adottare ove sia accertata la veridicità delle affermazioni attribuite dagli organi di stampa citati in premessa.
(4-03602)