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NINO STRANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NINO STRANO. Signor Presidente, mi scuso per aver richiamato la sua attenzione in maniera non certo sgarbata. Sa la simpatia che nutro nei suoi confronti.
PRESIDENTE. Onorevole Strano, lei è un collega cortese ed amabile.
NINO STRANO. Signor Presidente, vorrei segnalare che il ministro Lunardi non trova il tempo, impegnato com'è nei lavori pubblici nel meridione d'Italia per potenziare le strade, le ferrovie e per costruire il ponte sullo stretto di Messina, per rispondere all'interrogazione n. 4-01523 del 28 novembre 2001 da me a lui rivolta,
nella quale si parla di una gestione quantomeno oscura tenuta dalla società aeroportuale catanese nei confronti dell'aeroporto stesso.
L'onorevole Lunardi sarà sicuramente molto impegnato. Se però trovasse almeno qualche minuto di tempo per riflettere su questa interrogazione, gliene saremmo grati. Domani rivolgeremo nuovamente a lui questa preghiera. Qualcuno mi ha consigliato, in particolare il mio capogruppo, di utilizzare lo strumento del question time per accelerare la procedura.
Preferisco tuttavia richiamare quotidianamente la sua attenzione, perché ciò mi dà modo di comparire sul resoconto stenografico e poi perché parlare di Lunardi mi dà un po' di goduria (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia) e credo veramente di poterne approfittare.
PRESIDENTE. Onorevole Strano, la Presidenza si attiverà nel senso da lei auspicato.
ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, qualche giorno fa è stata presentata...
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, io vorrei ascoltare, ma non riesco a capire! Chi vuol parlare, vada fuori. Prego, onorevole Boccia.
ANTONIO BOCCIA. Qualche giorno fa, è stata presentata una risoluzione a firma dei colleghi Antonio Leone, de Ghislanzoni Cardoli, Massidda, Nicola Rossi, Losurdo, Antonio Pepe, Boccia, Burtone, Giuseppe Drago, Grillo e Boato. In questa risoluzione, firmata da tutti i gruppi e votata all'unanimità dall'Assemblea, si impegnava il Governo ad intraprendere una serie di azioni concernenti la difficile e grave emergenza idrica esistente in molte regioni del nostro paese. Tempestivamente, il Governo, nella persona del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha trasmesso una risposta, che è stata consegnata a tutti i presentatori della risoluzione.
Signor Presidente, sia per l'ora tarda e sia perché so che lei mi fa almeno credito di dire la verità, non leggerò questa risposta, ma lei deve credere che questa risposta è tutto tranne che una risposta. Infatti, si tratta di una paginetta di osservazioni di ordine generale, in cui, più che rispondere ad una risoluzione - che, come lei sa, non è un atto parlamentare a cui si risponde come ad un'interpellanza o ad un'interrogazione; la risoluzione è un impegno, un indirizzo per l'azione del Governo e, quindi, la risposta avrebbe dovuto essere un'informazione sugli atti compiuti, in ossequio a questo indirizzo - si fa una riflessione di ordine generale, per qualche verso problematica, in cui in fondo si compie un'elucubrazione sulla difficile situazione che il nostro paese attraversa, sul ruolo del Governo, sul ruolo delle regioni e su quello che, in qualche modo, il Governo stesso ritiene debba essere fatto. Si rinvia genericamente ai programmi del Governo e alle indicazioni di ordine generale che saranno contenute nel DPEF.
Signor Presidente, io le ho chiesto la parola per due motivi. Il primo, ovviamente quello che mi sta più a cuore e credo stia a cuore di tutti quelli che hanno firmato in nome e per conto di tutti i gruppi questa risoluzione, riguarda il merito, i contenuti della questione. Lei sa, Presidente, che, in gran parte del territorio di alcune regioni, è in atto una vera e propria desertificazione e che esistono problemi non soltanto di irrigazione - quindi, per l'agricoltura - ma anche di acqua potabile. In alcune aree della Sicilia, nelle case si ha l'acqua un'ora di notte, dalle 2 alle 3. In alcune aree della Puglia, anche in zone turistiche, l'acqua ormai viene erogata per quattro ore al giorno. Lo stesso accade in Basilicata e in Calabria.
Quella risoluzione aveva lo scopo di sensibilizzare il Governo, ma conteneva anche precise indicazioni, sia per l'emergenza, sia per la situazione a regime, perché in futuro non si verifichi più una situazione tanto drammatica. Questo foglietto
non dà una risposta, non dico una risposta - lo dico in maniera provocatoria - polemica; la prego di credere che realmente in esso non vi è un rigo che sia una risposta concreta.
Signor Presidente, la seconda parte riguarda i rapporti tra l'esecutivo ed il legislativo ed il valore che questa Assemblea ha sempre dato all'attività ispettiva.
Signor Presidente, questa è una risposta offensiva nei confronti, non tanto dei gruppi che l'hanno firmata e di tutti i colleghi deputati, quanto dell'istituzione; è una pagina strappata da una qualche relazione, che viene inserita e data come risposta, che non attiene, in alcun punto, agli impegni che la risoluzione invece contiene. Signor Presidente, ciò è molto grave. Vi erano degli impegni concreti, seri, precisi e specifici e la risposta, purtroppo, non solo è vana e generica, ma è anche fuorviante.
Signor Presidente, so che lei è molto sensibile. Non voglio coinvolgerla in toni che - come vedrà - sono garbatamente polemici, poiché non credo che, su tale questione (tra l'altro si tratta di una risoluzione votata all'unanimità), io debba sollevare problemi di parte. Tuttavia, deve consentirmi di chiedere, tramite lei, alla Presidenza della Camera che questo atto venga ritirato dal Governo, che la risoluzione venga assunta come un atto di indirizzo - quale appunto è - e che il Governo spieghi, punto per punto, cosa ha fatto in ossequio alla risoluzione. Non chiedo neanche di sapere cosa farà, perché non si tratta di un'interpellanza o di un'interrogazione. Chiedo di sapere cosa il Governo ha fatto in ossequio ad una risoluzione della Camera dei deputati.
Mi sembrerebbe oltremodo grave se la Presidenza della Camera non ritenesse opportuno far presente al Governo che una risoluzione parlamentare non è un pezzo di carta. Sono certo, tuttavia, che così non sarà.
Presidente, la prego di investire il Presidente Casini, di interporre i suoi buoni uffici affinché sia ritirato questo foglietto che non possono neanche definire una risposta. Chiedo, altresì, ed il Governo dia a tutti i sottoscrittori che hanno firmato a nome di tutti i gruppi parlamentari, una risposta con atti concreti e puntuali in ossequio al Parlamento e nel rispetto delle popolazioni che stanno soffrendo (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Onorevole Boccia, lei sa benissimo che il Presidente della Camera, al quale riferirò - del resto, egli segue sempre i nostri lavori, anche quando non presiede - assumerà tutte le iniziative più opportune al riguardo.
Per quanto concerne la risposta del Governo, essa implica, naturalmente, una responsabilità politica e non tanto di ordine - come dire - lessicale, relativa ai termini, riduttivi od estensivi, della risposta. Certo, è istituzionalmente corretto che si corrisponda fornendo indicazioni sulle cose fatte e su quelle da fare; e credo che il Presidente solleciterà senz'altro il Governo in questo senso.
PAOLO SANTULLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO SANTULLI. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per chiederle di sollecitare la risposta del ministro della giustizia all'interrogazione n. 4-03064 da me presentata, che ritengo importante perché riguarda l'ufficio del giudice di pace di Aversa, presso il quale, a causa della mancanza di organico, giacciono 13.000 fascicoli relativi ad altrettanti procedimenti pendenti.
Poiché si rischia la paralisi completa di tale ufficio, è necessario ed urgente che il ministro della giustizia intervenga. Proprio in questi giorni, l'11 luglio per la precisione, il coordinatore dell'ufficio ha sollecitato un intervento urgente del ministero.
Per questa ragione, la prego, signor Presidente, di sollecitare una risposta da parte del ministro della giustizia.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Santulli.
Mi rendo senz'altro conto dell'importanza della sua richiesta e mi auguro che la sollecitudine del Governo nel rispondere sia pari all'importanza del tema da lei portato all'attenzione di quest'Assemblea.
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