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Governo, alle dipendenze del Ministero per gli italiani nel mondo. Tale situazione genera un forte malcontento tra gli italiani d'Argentina e rischia di offuscare l'immagine del nostro paese all'estero -:
la comunità italiana in Argentina costituisce da tempo una componente integrata, dal punto di vista demografico, sociale e culturale ed è il risultato dell'esodo di oltre 3 milioni di italiani entrati in quella repubblica durante un secolo (di cui 1,8 milioni prima del 1914, 675 mila tra le due guerre e mezzo milione nel secondo dopoguerra). La percentuale di italiani giunse ad essere pari, nel 1914, a circa il 12 per cento della popolazione totale, in conseguenza della punta massima raggiunta dai flussi migratori dall'Italia verso quel paese (111.500 unità nel 1913);
in seguito alla più grave crisi economica della storia argentina, che ha portato negli ultimi anni il tasso di disoccupazione a circa il 20 per cento e che ha ridotto quasi la metà dei 36 milioni di abitanti in condizioni di indigenza, è iniziato da qualche tempo un significativo «esodo di ritorno» verso l'Italia. Decine di migliaia di figli di immigrati italiani in Argentina hanno deciso di fare ritorno nel nostro paese, nella speranza di ottenere la cittadinanza e un'attività lavorativa dignitosa. Nella sola regione del Veneto sono affluite nell'ultimo anno circa 6500 domande di impiego che solo in 200 casi hanno avuto buon esito;
secondo quanto dichiarato dal console generale a Buenos Aires ci sono circa 75.000 pratiche di richiesta di cittadinanza giacenti e la stima complessiva dei richiedenti sfiora le 300.000 unità. Altre centinaia di migliaia di nostri connazionali hanno inoltrato domanda di assistenza medica, ospedaliera e geriatrica a causa delle loro condizioni di estrema povertà, ma solo 2000 di essi sono riusciti ad ottenere un sussidio di 500 euro annui e assistenza sanitaria gratuita da parte delle nostre autorità consolari;
varie regioni italiane hanno stanziato complessivamente 2,6 milioni di euro per il fondo di solidarietà per gli italiani d'Argentina, cifra evidentemente insufficiente a far fronte al grande numero di nostri connazionali in precarie condizioni economiche, mentre il Governo italiano ha stanziato 150 milioni di euro indirizzandoli però a favore di piccole e medie imprese. Attualmente esiste una sola unità tecnica di assistenza, presieduta dall'ambasciatore italiano a Buenos Aires, con il compito di censire gli italiani bisognosi, e un'unità centrale di coordinamento, con il compito di gestire le risorse finanziarie messe a disposizione dalle regioni e dal
se non ritenga opportuno predisporre ulteriori e più efficaci strutture di coordinamento e di assistenza per i nostri connazionali residenti in Argentina oltre quelle esistenti;
se non ritenga prioritario indirizzare i finanziamenti già stanziati soprattutto verso la popolazione italiana indigente in Argentina piuttosto che verso imprese e aziende lì operanti;
se non ritenga assolutamente insufficienti le risorse messe a disposizione dal Governo per assistere i nostri connazionali a fronte della gravissima crisi economica che ha colpito l'Argentina e che ha ridotto in condizioni di povertà moltissimi italiani lì residenti.
(4-03481)