Allegato B
Seduta n. 156 dell'11/6/2002

TESTO AGGIORNATO AL 17 GIUGNO 2002


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SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

ZANELLA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da molti anni viene prescritta alle donne in menopausa la terapia di sostituzione ormonale (HRT) a base di Premarin, sostanza presente anche in altri farmaci commercializzati con nomi diversi (Prempro, Prempac, Premphase) e prodotta, a livello mondiale, dalla casa farmaceutica Wyeth-Ayerst Pharmaceuticals; nel nostro paese il farmaco viene prodotto con denominazione Premarin dalla Wyeth-Lederle, venduto in confezioni di compresse da 0,3 a 2,5 mg e inserito nel prontuario farmaceutico con codice 002792202. Il farmaco, a base di estrogeni coniugati e appartenente al gruppo terapeutico degli ormoni opoterapici estrogeni, viene classificato come prodotto di classe A concedibile con ricetta medica da rinnovare volta per volta;
il Premarin viene utilizzato per contrastare le patologie connesse al periodo della menopausa, in particolare l'osteoporosi e la riduzione della massa ossea nei soggetti di sesso femminile, nonché come «pillola del giorno dopo», ed è ricavato dall'urina delle cavalle gravide, come indica lo stesso nome (PRegnantMAreurIN). Per produrlo, circa 35 mila fattrici, in diverse fattorie sparse tra il Canada (Alberta, Manitoba e Saskatchewan) e alcuni stati del Midwest degli Stati Uniti (North and South Dakota, Iowa, Minnesota, Nebraska) sono obbligate a restare in piedi in angusti box per sei mesi all'anno, con possibilità minime di movimento, con acqua razionata e con attaccate al corpo delle borse per la raccolta dell'urina. I box sono espressamente di dimensioni ridotte, per impedire che le fattrici gravide possano stendersi ed eventualmente danneggiare le borse che raccolgono le urine. Le cavalle vengono così sottoposte a un grave


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trauma psichico e fisico. Sono soggette a deformazioni degli zoccoli, ulcerazioni dovute allo sfregamento delle borse per la raccolta dell'urina e disfunzioni respiratorie causate da una ventilazione inadeguata;
giunte in età avanzata, le cavalle vengono vendute all'asta per finire al mattatoio. Claude Bouvry, direttore della Bouvry Exports, la maggiore industria canadese di macellazione e di esportazione di carne equina - 12.000 tonnellate spedite ogni anno in Francia, Italia e Giappone - ha recentemente dichiarato che la maggiore fonte di approvvigionamento della sua azienda è costituita dalle fattorie collegate all'industria del Premarin;
da tempo importanti associazioni animaliste, come la People for the Ethical Treatment of Animals (P.E.T.A.), e autorevoli organi di stampa, come il Sunday Times e la Washington Post, denunciano le durissime sofferenze sopportate dalle fattrici e oggi la campagna internazionale contro la produzione del Premarin raccoglie ogni giorno migliaia di adesioni di singoli cittadini;
parallelamente nella comunità scientifica si moltiplicano le prese di posizione autorevoli sulla nocività del Primarin e in letteratura sono documentati numerosi e rilevanti effetti collaterali connessi alla sua assunzione tra i quali: rischio di cancro al seno e all'utero, rischio di infarto, patologie della cistifellea, aumento della pressione sanguigna, eccesso di calcio nel sangue, depressione, patologie gastrointestinali, infezioni vaginali, aumento di peso, cistiti, ritenzione di liquidi, problemi dermatologici. Gli estrogeni prodotti dall'urina delle cavalle, infatti, appartengono a una specie animale diversa da quella umana e nessuno di essi è congenito al corpo della donna, come ha chiarito la dottoressa Christiane Northrupp, dell'American Board of Obstetrics and Gynecology, considerazione ribadita, non senza ironia, dal professor Joel Hargrove, direttore del Centro per la Menopausa Vanderbilt, che ha sintetizzato lo stesso concetto dichiarando: «Il Premarin potrebbe essere considerato un estrogeno naturale per la donna se il suo cibo naturale fosse il fieno.»;
esistono sul mercato numerosi farmaci a base di phytoestrogeni - estrogeni di origine vegetale - che possono essere utilizzati in alternativa al Premarin, commercializzati col nome di Cenestin (prodotto dalla Schering), Estraderm (prodotto dalla Squibb), Ogen (prodotto dalla Upjohn), Estratab (prodotto dalla Solvay), Menest (prodotto dalla Monarch), Estinyl (prodotto dalla Bristol-Myers). Tali farmaci sono stati certificati dalla F.D.A. - Food and drugs Administration - hanno dimostrato di non avere effetti collaterali e di essere una risorsa efficace contro molti disturbi tipici della menopausa e per la prevenzione della osteoporosi -:
se non ritenga opportuno valutare la possibilità di revocare la licenza per la commercializzazione dei farmaci a base di estrogeni di origine animale, in considerazione dei gravi effetti collaterali connessi alla loro assunzione e delle atroci sofferenze a cui sono sottoposti gli equini per la loro produzione;
se non ritenga opportuno, tenendo conto anche della mutata sensibilità dell'opinione pubblica nei confronti dei prodotti farmacologici di origine vegetale, fare opera di informazione e di sensibilizzazione presso la classe medica affinché siano prescritti farmaci, nella terapia della sindrome postmestruale, sostitutivi del Premarin, non nocivi per la salute delle donne e per la cui produzione non siano cagionate sofferenze ad animali.
(4-03152)

FIORI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il signor Rosario Polimeni nato il 7 febbraio 1921, residente a Roma in piazzale Ennio Flaiano n. 33, pensionato Inps - Categoria 10 ed invalido civile recatosi in data 23 aprile 2002 presso la ASL/A di Roma in via Rovani, sportello prenotazioni, per chiedere l'effettuazione di


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un'ecografia addominale superiore, essendo affetto da dolori cronici, gli veniva comunicata quale prima data disponibile il 1o agosto 2002;
il 28 maggio 2002 dall'ufficio dell'ASL/A di Roma un impiegato gli comunicava che l'appuntamento del 1o agosto 2002 era disdetto, in quanto per quel mese gli appuntamenti per ecografia vengono sospesi; gli veniva, inoltre, specificato che se intendeva, poteva avere un nuovo appuntamento per il 15 settembre 2002 presso la ASL/RM di piazza Bologna;
questo episodio testimonia una situazione di mala-sanità perchè posticipa di vari mesi un accertamento che potrebbe rilevare una grave patologia tenuto conto anche dell'interruzione dell'attività diagnostica nel mese di agosto -:
con quali modalità, anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio del 1o febbraio 2002 sullo snellimento delle file negli ospedali e comunque nel rispetto delle competenze regionali si intenda affrontare efficacemente l'esigenza di riportare le liste di attesa entro limiti compatibili con le necessità di un'adeguata tutela della salute dei cittadini.
(4-03160)