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anche dei disabili laddove, purtroppo, la loro condizione di gravità oltre ad essere drammaticamente irreversibile, è il più delle volte destinata anche a peggiorare-:
l'articolo 97 secondo comma legge 23 dicembre 2000 n. 388 ha espressamente esonerato i cittadini affetti dalla sindrome di Down, i soggetti portatori di gravi menomazioni fisiche permanenti, nonché i soggetti disabili gravi dalla ripetizione annuale delle visite mediche finalizzate all'accertamento della disabilità;
nonostante l'entrata in vigore della nominata legge, alcune commissioni mediche di verifica periferiche per le pensioni di guerra e di invalidità civile del Veneto nel corso del 2001 - e purtroppo ancor oggi - hanno ugualmente proceduto ad effettuare nei confrontì di molti disabili mentali gravi le visite mediche di verifica dei requisiti per usufruire delle provvidenze legate all'invalidità;
di fronte a questa del tutto arbitraria disapplicazione della legge, nella primavera del 2001 la sezione dell'Anfass di Padova ha investito della questione il difensore civico al fine di tutelare un diritto così ingiustamente calpestato;
il difensore Civico ha prontamente chiesto un adeguato riscontro in merito al presidente della suddetta commissione medica di verifica di Padova, il quale ha girato la domanda al Ministero dell'economia e delle finanze;
la direzione generale del ministero ha risposto che non essendovi disposizioni di legge che prevedono l'esecuzione di visite sanitarie con periodicità annuale, ma solamente dei controlli nei confronti del beneficiari dei sussidi economici effettuati previo sorteggio tra i nominativi presenti in una banca dati, la disposizione dell'articolo 97 secondo comma legge 388 del 2000 non ha alcuna connessione con l'attività di verifica svolta dalla stessa direzione generale;
corrisponde certamente al vero che a tutt'oggi non vi sono norme indicanti l'obbligo da parte degli invalidi civili di sottoporsi a visite annuali di revisione ma solamente a verifiche disposte - in base al decreto del Ministero del tesoro del 20 luglio 1989 n. 293 - secondo un programma annuale, che per ragioni di organizzazione del ministero stesso sono effettuate a sorteggio con cadenza non prestabilita, ma è altrettanto vero che lo scopo di detti controlli è quello di accertare la permanenza del possesso dei requisiti sanitari prescritti per usufruire dei trattamenti economici di invalidità civile;
il principio affermato nella legge 388 del 2000 è quello costituzionalmente garantito di rispetto della dignità umana
se il Governo non ritenga necessaria una corretta applicazione del suddetto principio che, dopo lunghe battaglie da parte dei familiari dei disabili, il legislatore ha codificato e che pertanto non può essere disatteso.
(5-00893)
nella notte tra il 20 e il 21 ottobre 2001 una tromba d'aria si era abbattuta sulla costa tra Massa e Livorno e sulla città di Pontedera, provincia di Pisa, causando gravi ed ingenti danni per la popolazione e l'attività economica della zona, con 296 persone evacuate, con n. 664 abitazioni danneggiate, n. 160 imprese danneggiate, n. 16 imprese in sospensione d'attività, danni ingenti a infrastrutture urbane, edifici e servizi pubblici, per un ammontare complessivo quantificato in 9.194.485,41 euro;
a seguito dell'evento era stato immediatamente proclamato lo stato di emergenza ai sensi e per gli effetti dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e una Commissione Tecnica del Ministero dell'interno, Dipartimento per la Protezione Civile, aveva provveduto tempestivamente alla quantificazione dei danni per ottenere i finanziamenti nei tempi più rapidi;
successivamente, tra l'8 e il 9 novembre 2001 la zona del litorale apuano della città di Massa è stata colpita da una violenta mareggiata, che ha provocato ingenti danni alle strutture turistiche balneari, agli esercizi commerciali e alle strutture viarie; il forte vento e la violenza delle onde hanno distrutto in una notte tutto il lavoro fatto nei mesi precedenti dai tecnici per contrastare il fenomeno dell'erosione dei litorale apuano; a seguito della mareggiata era stato proclamato immediatamente lo stato di calamità naturale e si era proceduto alla quantificazione dei danni;
il presidente della Giunta regionale della regione Toscana Claudio Martini il 12 marzo 2002 aveva richiesto l'attenzione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con lettera Prot. 101/3795/8.3.1, perché si attivasse per una soluzione positiva dei problema;
nella stessa lettera si citava il caso della riparazione ai danni di un'altra calamità naturale che aveva flagellato, pochi mesi prima dei casi sopra esposti, alcune aree della Brianza, avvenuta, a differenza dei casi qui trattati, con un intervento tempestivo, vantato dal Capo del Governo in una visita nel comune di Arcore;
altre situazioni comparabili avrebbero ricevuto dal Governo un trattamento tempestivo e dunque difforme rispetto a quello seguito per i comuni toscani;
altre sollecitazioni verso il Governo venivano poste in atto dal sindaco di Pontedera Paolo Marconcini, mentre nella città si costituiva e si attivava un Comitato avente lo scopo di rivendicare il diritto ai risarcimenti dovuti nei tempi più brevi, che, tra le altre iniziative, promuoveva una petizione popolare che riscuoteva una fortissima adesione di cittadini di Pontedera;
la lettera del Presidente della Giunta regionale della regione Toscana non ha ricevuto risposta, né le richieste del sindaco di Pontedera sono state soddisfatte;
a tutt'oggi non sono state emanate le ordinanze per lo stanziamento dei fondi necessari per l'inizio dei lavori di ricostruzione, quantificati dal Dipartimento della Protezione civile in 37.701.354 euro, come comunicato alla regione Toscana in data 30 gennaio 2002 -:
se ha messo a disposizione della Protezione Civile le risorse necessarie per l'emissione delle ordinanze necessarie per coprire le spese degli eventi calamitosi dell'ottobre e novembre 2001 sopra citati;
se risultano invece liquidate somme a riparazione dei danni per eventi calamitosi verificatisi in altri comuni in tempi e modi comparabili a quelli degli eventi calamitosi oggetto dei presente atto ispettivo e, qualora risultassero, per effetto di quali disposizioni normative e di quale ordine di valutazioni.
(5-00896)
nei mesi scorsi le imprese veneziane hanno ricevuto l'avviso inerente i rimborsi IVA;
tali rimborsi a tutt'oggi non sono stati liquidati alle imprese creditrici, nonostante siano intercorsi, a volte, tempi pari a 12-14 mesi;
tali somme sono fondamentali per garantire la normale attività delle imprese veneziane, colpite peraltro, in questi giorni, dalla riscossione da parte dell'INPS delle somme dovute alla restituzione degli sgravi contributivi a seguito della nota vertenza con l'Unione europea -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per liquidare immediatamente le somme dovute alle imprese veneziane.
(4-02817)