Allegato B
Seduta n. 126 dell'8/4/2002


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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta orale:

MOLINARI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
in base al comma 2 dell'articolo 12 della legge n. 328 del 2000 è stabilito che l'ex Ministero per la solidarietà sociale, confluito a seguito della riforma Bassanini nel Ministero per il welfare, predisponga un regolamento per definire le figure delle professioni sociali da formare con laurea o con corsi organizzati dalle regioni;
il regolamento è stato preparato limitatamente alla figura degli assistenti sociali;
detto regolamento è incorso nei rilievi della sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato in quanto secondo i giudici non ha rispettato tutti i passaggi normativi previsti dalla legge n. 328 del 2000;
il regolamento non può essere legittimamente adottato se non viene approvato un decreto da parte del ministero che ai sensi dell'articolo 12 comma 1 della legge n. 328 del 2000, definisca i profili professionali dell'area assistenziale;
in assenza di questo decreto l'iter di approvazione del regolamento è stato sospeso;


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per giungere ad una completa ricognizione delle professioni attinenti alla sfera dei sociale come stabilito dall'articolo 42 comma 1 della legge n. 328 del 2000, occorre un arco di tempo ampio;
la figura dell'assistente sociale gode già del riconoscimento -:
quali iniziative intenda adottare il ministro affinché il regolamento non venga lasciato cadere e si proceda in tempi rapidi alla definizione del decreto come previsto dalla legge n. 328 del 2000.
(3-00850)

Interrogazione a risposta scritta:

GIULIETTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
il giornalista professionista, Stefano Sieni, de La Nazione di Firenze, di proprietà della Poligrafici Editoriale S.p.A., è stato raggiunto da una serie di provocazioni e inquietanti comunicazioni dell'azienda che prefigurano un licenziamento totalmente illegittimo, preceduto da una «sospensione cautelare dal servizio» già disposta dall'azienda stessa in data 2 aprile 2002;
il Sieni, che risulta colpito per aver difeso i suoi diritti professionali e sindacali, è dipendente della Poligrafici editoriale da circa trent'anni senza aver mai ricevuto un richiamo disciplinare né essersi macchiato di alcuna colpa, anzi la sua professionalità e serietà è stata sempre apprezzata da colleghi e superiori;
la «sospensione cautelare» non è prevista dal contratto nazionale di lavoro dei giornalisti, l'atto, che si commenta da solo, costituisce un pericoloso provvedimento che non ha precedenti, commesso in palese violazione delle norme vigenti e dello Statuto dei lavoratori;
il Sieni è stato raggiunto dalle comunicazioni dell'azienda quando era in stato di malattia, regolarmente certificata, anche quest'atto rappresenta una gravissima violazione delle norme che tutelano i diritti fondamentali dei lavoratore e del malato;
il Sieni è stato fatto oggetto, altresì, di provvedimenti della Poligrafici editoriale mentre è ancora coperto da tutela sindacale. Sia chiaro non si segnala questa «copertura» come diritto a privilegi di nessun genere, al contrario si vuole rappresentare che con questo ingiustificato provvedimento si compie un gravissimo attentato allo Statuto dei lavoratori, al contratto nazionale dei giornalisti ed a tutte le norme che tutelano l'esercizio della delicata professione di giornalista;
la decisione adottata dalla Poligrafici editoriale, oltre a provocare al Sieni gravissimi danni dal punto di vista professionale e personale, pone pesanti interrogativi per tutta la categoria dei giornalisti, con particolare riferimento all'autonomia ed alla libertà di stampa;
la Federazione nazionale della stampa italiana e gli altri organismi sindacali e di categoria hanno già espresso la loro più ferma protesta per questo episodio, che apre un grave vulnus nel rapporto pattizio, chiedendo l'immediato ritiro dei pretestuosi provvedimenti nei confronti del collega. Per memoria si fa presente che Stefano Sieni è stato membro della giunta esecutiva della Federazione nazionale della stampa italiana fino al novembre 2001, presidente dell'Associazione stampa toscana e per molti anni rappresentante sindacale all'interno della Poligrafici editoriale -:
se il Ministro interrogato non intenda verificare se nel caso esposto si sia verificata una violazione dei diritti sindacali e della dignità del lavoratore, anche in un quadro più generale che riguarda tutto il mondo del lavoro e della libera informazione garantiti nel nostro Paese: dal Contratto nazionale di categoria, dallo Statuto dei lavoratori e dall'articolo 21 della Costituzione.
(4-02608)