Allegato B
Seduta n. 126 dell'8/4/2002

TESTO AGGIORNATO AL 9 APRILE 2002


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POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

Interrogazioni a risposta orale:

TRANTINO, LOSURDO e CATANOSO. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
il settore zootecnico della provincia di Catania, attraversa un momento di grave difficoltà a causa del blocco della movimentazione dei capi bovini verso i macelli del centro-nord d'Italia, imposto a seguito di casi di «blue tongue»;
tale blocco ha determinato un ulteriore aggravamento della crisi del comparto zootecnico portando all'esasperazione tutti gli allevatori costretti a mantenere il bestiame in azienda (ben oltre i normali tempi di allevamento), anche per le conseguenze della Bse e per il ritardo con il quale le istituzioni hanno affrontato il problema -:
quali urgenti e straordinari provvedimenti intenda adottare per venire incontro alle diverse esigenze degli allevatori della provincia di Catania attraverso la dichiarazione dello «stato di crisi» del comparto zootecnico della Regione Siciliana;
se non ritenga provvedere attraverso:
a) lo sblocco della movimentazione degli animali che vengono avviati ai macelli;
b) un adeguato sostegno per il mancato reddito e per i maggiori costi sostenuti in conseguenza del blocco;
c) l'estensione alle aziende zootecniche penalizzate dal blocco sanitario, degli interventi previsti dall'articolo 7-bis lettera b) della legge n. 49/2001;
d) la sospensione di tutte le scadenze fiscali, tributarie, contributive e previdenziali per tutte le aziende penalizzate dal vincolo di movimentazione, la previsione di un abbattimento del 50 per cento delle somme dovute e la rateizzazione decennale della restante parte;
e) l'apertura immediata dell'ammasso delle carni e l'attivazione di maggiori controlli per tutti i capi provenienti da altre Regioni.
(3-00844)

FILIPPO MARIA DRAGO, GIUSEPPE DRAGO, GIUSEPPE GIANNI e D'ALIA. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
il settore zootecnico di Catania sta attraversando una grave crisi, che rende legittima la preoccupazione degli allevatori della provincia etnea in conseguenza del blocco della movimentazione dei capi bovini verso i macelli del centro-nord d'Italia imposto a seguito dei casi di blue tongue (lingua blu);
tale blocco ha determinato un ulteriore appesantimento della crisi del comparto zootecnico, portando all'esasperazione tutti gli allevatori che sono costretti a mantenere il bestiame in azienda ben oltre i normali tempi di allevamento -:
se il Ministro interrogato intenda adottare provvedimenti concreti ed urgenti, quali ad esempio lo sblocco della movimentazione degli animali che vengono avviati ai macelli; la dichiarazione dello stato di crisi del comparto zootecnico della regione Sicilia; un adeguato sostegno per il mancato reddito e per i maggiori costi sostenuti in conseguenza del blocco; l'estensione alle aziende zootecniche penalizzate dal blocco sanitario degli interventi previsti dall'articolo 7-bis, lettera b) della legge n. 49/2001; specifici interventi contributivi per l'attenuazione dei maggiori costi di macellazione e per il trasporto dei capi macellati ed inviati presso strutture di lavorazione e di commercializzazione in tutto il Paese; la sospensione di tutte le scadenze fiscali, tributarie, contributive e previdenziali, per tutte le aziende penalizzate dal vincolo di movimentazione; la previsione di un abbattimento del 50 per cento delle somme dovute e la realizzazione decennale della restante parte, l'apertura immediata dell'ammasso delle carni ed infine l'attivazione di maggiori controlli per tutti i capi provenienti da altre regioni.
(3-00845)


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FATUZZO. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in Sicilia già da tempo il comparto zootecnico versa in una situazione di profonda crisi a causa degli eventi legati al morbo della mucca pazza (Bse), della lingua blu (blu tongue) e alle problematiche causate dalla zoonosi (brucellosi, tubercolosi, eccetera) che hanno di fatto bloccato la movimentazione degli animali vivi determinando giacenze di soggetti in azienda a prezzi poco o per niente remunerativi;
le avverse condizioni atmosferiche degli ultimi anni, caratterizzate da scarse piovosità, hanno determinato una insufficiente produzione aziendale di foraggi con qualità pessima e non hanno consentito la costituzione di adeguate scorte aziendali;
il perdurare dell'andamento siccitoso della stagione in corso ha compromesso la produzione foraggiera dell'attuale annata agraria, costringendo i produttori ad acquistare foraggi con largo anticipo;
con tutte le difficoltà a trovare sul mercato foraggi di buona qualità e a prezzi ragionevoli si riesce a mala pena ad assicurare al bestiame una razione giornaliera di mantenimento;
nonostante l'oneroso ricorso ad acquisti straordinari extra aziendali di foraggi o mangimi composti, negli allevamenti zootecnici si registra una perdita media del reddito di oltre il 50 per cento rispetto ad una annata agraria normale;
il comparto zootecnico costituisce in Sicilia circa il 17 per cento del Plv (produzione lorda vendibile) e riveste, per il numero degli addetti e per l'indotto, una funzione sociale di tutela ambientale e di salvaguardia del territorio -:
quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere ed in particolare se non ritengano condivisibile la dichiarazione di stato di calamità naturale per la Sicilia;
se non ritengano opportuno attivare la protezione civile affinché provveda in tempi brevissimi all'acquisto di foraggi da distribuire agli allevatori secondo le indicazioni delle aziende sanitarie locali riguardanti le consistenze del bestiame testato, ciò al fine di garantire la sopravvivenza del bestiame presente in azienda;
se non ritengano necessario ed urgente adottare misure a favore degli allevatori danneggiati, quali il rinvio delle scadenze di pagamento (cambiali agrarie, obblighi fiscali, contributivi, previdenziali, eccetera) e il ripianamento di tutte le passività agrarie delle imprese attraverso mutui a lunga scadenza.
(3-00846)

MOLINARI, POTENZA e ADDUCE. - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
in data 13 marzo 2002 il Ministro delle politiche agricole e forestali, onorevole Giovanni Alemanno, parlando a Napoli alla conferenza economica ed organizzativa della Confagricoltura sostenne che «la cartolarizzazione dei crediti Inps è un bruttissimo ciclone che si è abbattuto sul settore agricolo»;
nell'occasione parlò di un suo intervento nei confronti dei Ministri dell'economia e delle finanze onorevole Giulio Tremonti, e del lavoro, onorevole Roberto Maroni, e che avrebbe dato tempo una settimana cioè fino al 21 marzo 2002, per la soluzione del problema altrimenti gli agricoltori sarebbero stati autorizzati a protestare;
il Ministro Alemanno al cospetto dell'assemblea dichiarò testualmente che «se la settimana trascorrerà invano alzerò le mani e farò le mie dichiarazioni per far capire quanto l'agricoltura è importante e che di essa non si deve parlare solo quando ci sono le emergenze»;
la famosa settimana è trascorsa da tempo e il Governo collegialmente non ha ancora provveduto a risolvere il problema della cartolarizzazione;


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scaricare la responsabilità sui governi di centrosinistra è solo un alibi per l'attuale Governo per cercare di nascondere la propria incapacità e inefficienza;
l'impegno del Ministro delle politiche agricole non può ridursi solo ad una manifestazione di intenti per lavarsene le mani;
la regione Basilicata ha posto il problema in sede di conferenza Stato-regioni;
evidentemente esiste una difficoltà di comunicazione all'interno dell'Esecutivo in quanto né il Ministro dell'economia né quello del lavoro si sono pronunciati;
nel frattempo per gli agricoltori continua ad esistere il problema della cartolarizzazione che aggrava la situazione di molte aziende costrette oramai al fallimento anche in considerazione della pesante crisi idrica che attanaglia in particolare la Basilicata -:
quali siano in sede istituzionale, le motivazioni della mancata risposta del Governo al problema della cartolarizzazione dei crediti Inps e quali iniziative concrete e operative, con certezza dei termini temporali, intenda promuovere l'esecutivo per risolvere la questione delle cartelle esattoriali pervenute agli agricoltori.
(3-00851)