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il giorno 13 marzo 2002 è. stato arrestato dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico e dalla guardia di finanza su richiesta della procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari per associazione a delinquere ed altri reati il signor Giorgio Corbelli;
l'arresto è stato compiuto nell'ambito delle indagini sulla vendita di opere d'arte false tramite i canali televisivi «Telemarket» e «Telemarket 2» dei quali Corbelli è presidente e socio di maggioranza;
come anche indicato sul sito di Telemarket «Telemarket è stata fondata ... con lo scopo di creare un circuito commerciale delle opere d'arte, per far conoscere e vendere alcuni capolavori a coloro che non frequentano le Case d'Aste e gli antiquari» e, «grazie alla sua attività, Telemarket è divenuta la prima emittente televisiva, visibile in tutta Italia, specializzata nella vendita Tv di oggetti d'arte, in grado di raggiungere milioni di persone ... con una media di 99.000 lotti venduti ogni anno»;
nel corso dell'operazione è stato arrestato anche il signor Pierpaolo Cimatti, socio di maggioranza della «Torcular Spa», ritenuto dalla Procura di Bari anche socio occulto di «Telemarket spa»;
su indicazione del Gip del Tribunale di Bari, tutte le attività commerciali di Telemarket compresi i canali di televendita di oggetti d'arte, sono state sottoposte a sequestro preventivo;
l'accusa ipotizzata è quella di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione delle opere pittoriche e grafiche di autori contemporanei, di truffa ai danni di migliaia di persone che hanno acquistato le opere, di ricettazione e riciclaggio di dipinti attraverso i canali televisivi di Telemarket;
come sottolineato dalla magistratura che svolge le indagini sono stati migliaia i quadri falsi venduti con la firma di artisti contemporanei fra cui Schifano o De Chirico; tra questi falsi anche opere contraffatte con la firma di Michele Cascella di cui la «Torcular spa» di Cimatti ha l'esclusiva della commercializzazione della produzione grafica e pittorica;
aldilà della realizzazione e della commercializzazione, l'organizzazione provvedeva, sempre secondo il Pm, «a creare una apparente legittimità delle opere falsificate» utilizzando parenti degli autori, creando società fittizie ma anche utilizzando i canali televisivi di Telemarket e società con apparente credibilità commerciale (Telemarket 1 e 2) per la vendita dei quadri falsi;
sul sito Internet di Telemarket si può leggere che «gli oggetti d'arte messi in vendita sono garantiti anche da un comitato scientifico formato da periti specializzati e da critici d'arte di fama internazionale, tra i quali ricordiamo Vittorio Sgarbi, che preparano i certificati di autenticità ed eseguono videoperizie»;
sempre sullo stesso sito sono rintracciabili alcune opere poste in vendita accompagnate da videoperizie dell'onorevole Sgarbi;
da molto tempo il sottosegretario, onorevole Vittorio Sgarbi conduce sul canale di televendite di oggetti d'arte della società Telemarket una sua trasmissione chiamata Sgarbi ministeriali, che va in onda quattro volte al giorno occupando quindi uno spazio rilevante nel palinsesto giornaliero dell'emittente;
nel corso di questa trasmissione, il sottosegretario spazia da temi di politica a temi d'arte, spendendo il proprio nome e la propria fama di esperto e critico d'arte a chiaro sostegno delle iniziative commerciali del canale televisivo;
in più di un'occasione, ad esempio, il canale televisivo di proprietà della società Telemarket ha trasmesso brani di conferenze stampa tenute nel Salone del Ministero dei Beni Culturali nella sua veste istituzionale;
il titolo stesso della trasmissione televisiva, Sgarbi ministeriali, costituisce un'impropria spendita della credibilità istituzionale di un membro del Governo in un contesto puramente commerciale;
l'onorevole Sgarbi ha concorso in più di un'occasione a trasmettere agli spettatori la sensazione che il sostegno alle iniziative commerciali di Telemarket provenisse non solo dal critico d'arte ma dall'uomo di Governo, impegnando quindi in modo assolutamente improprio anche l'istituzione che egli rappresenta in una operazione commerciale incompatibile con le funzioni di Governo;
a puro titolo di esempio nella notte tra il 9 ed il 10 marzo 2002 andava in onda una puntata in cui l'onorevole Sgarbi prendeva in esame delle opere di Michele Cascella;
sul sito della «Torcular spa» di proprietà di Gabriele Cimatti, alla pagina «l'Arte italiana nel mondo by Torcular» viene reclamizzata una mostra su Cascella il cui catalogo, realizzato sempre da Torcular, è curato, tra gli altri, dall'onorevole Sgarbi;
chiunque goda del prestigio istituzionale derivante dal ricoprire il ruolo di membro del Governo dovrebbe astenersi dall'utilizzare tale prestigio al fine di influenzare il valore di mercato di opere d'arte in commercio, in particolare quando le funzioni di Governo siano strettamente connesse all'oggetto dell'attività commerciale;
nel commentare l'azione giudiziaria tuttora in corso l'onorevole Sgarbi ha dichiarato che «si tratta di un reato veniale insignificante in quanto non esiste in natura il falso di Cascella» e che è gravissimo che i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio artistico che, come si sa dipendono funzionalmente dal Ministero dei beni e delle attività culturali «si siano messi ad occuparsi di una cosa che ha un fondamento concettuale sbagliato»;
nello stesso contesto l'onorevole Sgarbi ha dichiarato «i responsabili sono i carabinieri perché hanno messo in piedi questa grottesca montatura. Li invito a cercare i falsi veri, io li posso accompagnare a vedere dove sono i veri falsi» con questo sottintendendo di essere a conoscenza di episodi di reato;
dunque, fatta salva ogni valutazione sull'indagine in corso ed indipendentemente dai suoi esiti, sia a causa di comportamenti diretti dello stesso onorevole Sgarbi sia a causa dell'utilizzo che Telemarket ha fatto dell'influenza istituzionale dell'onorevole Sgarbi, si viene a creare una situazione di reale lesione della credibilità istituzionale del ministero per i beni e le attività culturali e del Governo -:
se non ritenga che l'esistenza di una collaborazione tra l'onorevole Sgarbi ed il canale televisivo Telemarket leda in maniera grave le funzioni stesse del ministero per i beni e le attività culturali e del Ministro;
se non ritenga censurabili ed intimidatori i giudizi espressi dall'onorevole Sgarbi nei confronti dell'attività svolta dai Carabinieri del nucleo tutela del patrimonio artistico e di un'indagine giudiziaria in corso che riguarda il proprietario di un canale televisivo che gode della collaborazione professionale dello stesso Sgarbi;
se l'attività dell'onorevole Sgarbi sia stata direttamente o indirettamente retribuita;
se, indipendentemente dall'esito delle indagini in corso, non ritenga quindi utile verificare se la collaborazione professionale dell'onorevole Sgarbi con Telemarket sia effettivamente tuttora in corso e se, in caso contrario, non sia necessario che l'onorevole Sgarbi la interrompa immediatamente;
se, infine, costituendo questo, solo l'ultimo di una serie di episodi attribuibili all'onorevole Sgarbi incompatibili con le funzioni istituzionali ricoperte, non ritenga che sia stato compromesso del tutto il prestigio del Ministero per i beni e le attività culturali e la credibilità dello stesso Governo.
(3-00803)
nella città di Vercelli il rarissimo portale del XII secolo dell'antica basilica di Santa Maria Maggiore, demolita nella seconda metà del XVIII secolo, è in catastrofiche condizioni;
esso risulta depositato in un cortile privato, esposto alle intemperie ed agli agenti atmosferici, e nessuno se ne occupa;
malgrado uomini di cultura ed amanti dell'arte continuino a protestare, nessuna autorità intende farsi carico del recupero e della salvaguardia del portale;
il portale risulta essere di proprietà del Museo Leone, ma la civica amministrazione sembra non avere disponibilità finanziarie per intervenire sul portale;
gli esperti ritengono che, laddove non intervenga con urgenza qualche ente, nel breve volgere di pochi anni il portale andrà irrimediabilmente perduto -:
se la Soprintendenza torinese sia al corrente delle condizioni in cui si trova il portale della basilica di Santa Maria Maggiore a Vercelli e quali iniziative intenda assumere per attivare un urgentissimo intervento senza il quale si decreterebbe la rovina definitiva del bene artistico in questione.
(4-02462)