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PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (vedi l'allegato A - A.C. 2319 sezione 4).
L'onorevole Ercole ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2319/8.
CESARE ERCOLE. Signor Presidente, vorrei illustrare il mio ordine del giorno, visto che abbiamo parlato di Croce Rossa a proposito dell'emendamento Mosella 5.1. Gran parte delle motivazioni che hanno indotto il gruppo della Lega nord Padania a presentare un ordine del giorno sono già state anticipate da alcuni colleghi. Mi riferisco, in particolare, ad alcune considerazioni fatte dalla Corte dei conti, organismo che riteniamo neutrale, che, nel corso di controlli sui conti consuntivi della Croce rossa, aveva evidenziato tantissime irregolarità; addirittura la verifica delle modalità di avvicendamento dei cinque commissariamenti non aveva portato a risultati positivi. Inoltre, la relazione dell'onorevole Lumia conteneva gravi critiche alla gestione dell'ente a quel tempo retto dal Commissario straordinario, onorevole Maria Pia Garavaglia e esprimeva giudizi molto pesanti sulle procedure che avrebbero portato il commissario Garavaglia a diventare Presidente della Croce rossa.
Ebbene, allora il Governo nel 1997 non dimostrò alcun interesse e non diede alcuna risposta alle istanze motivate dalla Commissione d'indagine. Noi abbiamo voluto proprio rimarcare fortemente il risultato di questa indagine e auspichiamo altresì che il Governo vigili e controlli la situazione gestionale interna della Croce rossa e risolva definitivamente questo problema che si sta portando avanti da tanti anni, il che poi produce una situazione dannosa per l'immagine e il ruolo ricoperto da questa associazione, sia nel campo sociale che assistenziale. Quindi, auspichiamo che il nostro ordine del giorno venga accolto.
PRESIDENTE. L'onorevole Giulio Conti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2319/3.
GIULIO CONTI. Signor Presidente, da questo dibattito sulla Croce rossa credo di aver appreso, certamente in modo errato, che la questa associazione è stata assente dalla scena politica nazionale e internazionale nel suo compito istituzionale dell'assistenza nei casi di grande bisogno. Non voglio entrare nel merito dei problemi amministrativi e gestionali e mi riferisco anche all'indagine fatta dall'onorevole Lumia; non mi voglio nemmeno immischiare nei problemi di commissariamento o meno. Tuttavia, ritengo sia doveroso ricordare che il corpo militare della Croce rossa, in particolare, il corpo mobile organizzato, il CONE, ha compiuto un'opera continua ed incessante di grande assistenza, assolutamente primaria, anche nei confronti di tutte le altre associazioni di volontariato. Ad esempio, nel terremoto che ha colpito le Marche e l'Umbria e nella presenza attiva e fattiva in Somalia, così come in Mozambico, in Angola, nel Kosovo, in Serbia e in tutte le altre nazioni dove vi sono stati grandi scontri, grandi stragi, grandi problemi di assistenza. In quei luoghi, la Croce rossa italiana c'è sempre stata. Non vorrei che da queste semplificazioni scaturisse l'immagine di una Croce rossa italiana assente nei principali teatri mondiali di bisogno a cominciare dalla Palestina, dove tuttora è e collabora con la Mezzaluna rossa. Quindi, queste verità devono essere pur dette.
Per quello che riguarda il Governo, mi domando una cosa. È possibile che, quando proponiamo un prolungamento dei termini per regolarizzare e riformare uno statuto, che mi sembra sia un atto molto democratico, si debba invitare al commissariamento? Se avessimo effettuato un commissariamento ci avrebbero detto che siamo dei violenti, persone che si vogliono conquistare comunque un posto di potere, come è stato detto poc'anzi.
Ritengo che questo modo di fare politica sia sbagliato e oltretutto anche prevaricatore e spesso portatore di affermazioni non vere sulla situazione della Croce rossa.
È altresì vero, che a proposito della Croce rossa, dietro c'è anche, caro Lumia, un problema politico. Non voglio dimenticare che, all'ultimo congresso vinto, ci fu l'opposizione con il ricorso alla magistratura del presidente dei volontari, chiaramente di sinistra, tant'è che era consigliere provinciale di un certo partito di sinistra a Roma. Allora, sfrondiamo il campo dalle intromissioni politiche perché la Croce rossa è di tutti colori e procediamo ad un nuovo statuto nei tempi predetti, perché altrimenti con il prolungamento dei tempi si va troppo oltre, visto che quando ero sottosegretario, erano 14 anni che lo statuto doveva essere portato a termine. Pertanto, lo si porti a termine nei tempi previsti e si faccia una Croce rossa non dico apolitica, ma perlomeno apartitica.
GIUSEPPE FIORONI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FIORONI. Signor Presidente, sottosegretario, ho ascoltato gli interventi di vari colleghi, sia della maggioranza sia dell'opposizione, ma devo dire che la parte terminale dell'intervento dell'onorevole Giulio Conti mi trova sostanzialmente...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Fioroni, a che titolo sta parlando? Non ha presentato ordini del giorno.
GIUSEPPE FIORONI. Sto parlando a titolo personale sugli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Fioroni, parlerà in sede di dichiarazione di voto.
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