Allegato B
Seduta n. 107 del 1/3/2002


Pag. 3048


...

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

NICOTRA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il giorno 21 febbraio 2002 alle ore 23,00 circa è avvenuto un altro incidente ferroviario di notevole rilevanza che ha interessato due treni merci italiani dell'impresa di trasporto ferroviario Trenitalia che appartiene al gruppo Ferrovie dello Stato SpA. Inoltre sono stati provocati danni all'infrastruttura ferroviaria nell'ambito della stazione internazionale di Chiasso. Oltre ai danni al materiale rotabile (locomotive e carri con relativa merce


Pag. 3049

trasportata) ed alle strutture fisse occorre registrare la morte di due macchinisti in forza alla Divisione Cargo di Trenitalia ed il ferimento di cinque agenti delle ferrovie svizzere di cui tre ricoverati tuttora in gravi condizioni. Dalle notizie riportate dalla stampa si rileva che è avvenuto uno scontro frontale tra due treni merci di cui uno fermo in attesa di manovra. Sempre dalla stampa si evince che la causa dello scontro trova origine nella non osservanza di un segnale che imponeva l'arresto del treno da parte del personale addetto alla guida del treno che proveniva da Milano, il proseguimento della marcia del treno a velocità sostenuta ha provocato l'impatto con il treno fermo e la distruzione di un fabbricato servizi delle ferrovie svizzere;
in attesa delle risultanze degli accertamenti in corso da parte della magistratura e degli organi tecnici si ritiene doveroso segnalare che l'accaduto, che potrebbe presentare carattere di eccezionalità, è l'ultimo di una serie numerosa di incidenti che nell'arco temporale di due anni hanno funestato l'esercizio delle Ferrovie dello Stato SpA. A tal proposito si ritiene opportuno ricordare alcuni degli episodi avvenuti nel periodo sopracitato: lo scontro frontale tra due treni merci sulla linea Parma-La Spezia nei pressi della stazione di Solignano in cui perirono cinque macchinisti ed un sesto rimase gravemente ferito, il deragliamento di un treno merci nell'ambito della stazione di Torino di Sangro, sulla Direttrice Adriatica, che provocò solo danni materiali, il tamponamento di un treno merci fermo in linea da parte di un altro treno sulla linea del Brennero, nell'occasione perirono due macchinisti e fortunatamente non fu coinvolto un treno viaggiatori che proveniva in senso contrario e lo svio in piena linea di un convoglio interregionale proveniente da Torino e diretto a Bologna senza conseguenze sulle persone;
l'interrogante si è limitato a riportare solo alcuni dei più gravi incidenti che hanno avuto risonanza attraverso i mass media e sono costati, in primis, in termini di vite umane, in danni di elevato valore ed in perdita di immagine per le Ferrovie dello Stato SpA. A fronte delle rassicurazioni lanciate dal management delle Ferrovie dello Stato SpA, che in più occasioni ribattono dichiarando che i livelli di sicurezza del trasporto ferroviario in Italia sono equiparabili se non migliori di quelli delle altre reti ferroviarie europee, è necessario attivare tutte le iniziative finalizzate a migliorare la situazione, riportandola ai livelli di qualche anno fa anche a fronte di una situazione di traffico che registra incrementi risibili -:
se, negli eventi che hanno interessato il trasporto merci, fattori quali l'orario di lavoro (sia per tipologia che per quantità), le condizioni dei mezzi, la carenza di tecnologie installate (a bordo e sulle linee) possano essere cause degli incidenti;
se l'attuale organizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato SpA e di Trenitalia, anche a fronte dei processi di riduzione del personale avvenuti solo su basi quantitative, possano aver indotto a difficoltà nella gestione ed utilizzo delle risorse e nello svolgimento delle attività di mantenimento in efficienza finalizzate alla sicurezza.
(4-02328)

GROTTO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
alla signora Renata Franchini, consigliere dello SDI per la prima circoscrizione di Verona, dipendente di Trenitalia Spa presso la Divisione Cargo zona territoriale nord-est Verona, è stato negato di poter usufruire, in modo frazionato, dell'aspettativa non retribuita prevista dall'articolo 81 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Trenitalia non ha motivato le ragioni di una decisione che non tiene conto della ribadita giurisprudenza in materia, né delle indicazioni impartite dalla Direzione relazioni industriali delle stesse Ferrovie dello Stato che, con circolare del 10 novembre 1999, riguardo l'aspettativa non retribuita evidenziava che: «trattandosi di


Pag. 3050

obbligo derivante dalla legge, la richiesta di aspettativa non è suscettibile di valutazioni discrezionali»;
tale principio e la conseguente applicazione concreta, è stato più volte ribadito in giurisprudenza, dalla Corte di Cassazione e dalla Corte dei conti che hanno emanato sentenze che chiariscono che la previsione della norma dell'aspettativa «per tutto il periodo del mandato» non può assumere il significato di unità temporale minima e che, di conseguenza, è ammessa la possibilità di frazionare l'aspettativa medesima in periodi inferiori alla durata del mandato stesso;
sia il comune di Verona che le organizzazioni sindacali hanno prodotto, a sostegno della richiesta della consigliera di circoscrizione, dichiarazioni e sollecitazioni scritte all'ufficio produzione divisione Cargo di Verona, che ha, nonostante ciò, confermato il diniego, costringendo la dipendente interessata a produrre un'azione legale contro Trenitalia Spa per esercitare un diritto tutelato dalla legge -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte a precisare con un'interpretazione autentica che la richiesta di aspettativa di cui all'articolo 81 del decreto legislativo n. 267 del 2000 non è suscettibile di valutazione discrezionale da parte del datore di lavoro.
(4-02330)

COSSIGA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sono state recentemente soppresse le ultime rivendite di biglietti ferroviari sulla tratta Varese-Porto Ceresio, nelle stazioni di Induno Olona, Arcisate, Bisuschio, Viggiù e Porto Ceresio, comuni della comunità montana Valceresio in provincia di Varese;
tale stato di cose rappresenta un grave danno per il territorio, poiché disincentiva fortemente l'uso del trasporto pubblico su rotaia in un contesto già penalizzato da una inadeguata viabilità -:
quali siano state le motivazioni della citata soppressione e quali siano i piani per la salvaguardia e la valorizzazione della tratta ferroviaria in oggetto, anche in relazione agli annunciati sviluppi della tratta Arcisate-Stabio.
(4-02338)

RIVOLTA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la comunità di italiani in California comunica forti preoccupazioni per la cancellazione dei voli Alitalia da Los Angeles verso l'Italia dovuta alle difficoltà nelle quali versa la compagnia di bandiera, così come apparso anche sui nostri quotidiani negli scorsi giorni;
in seguito ad una decisione di tale portata si rischia di isolare una comunità italiana all'estero comprendente migliaia di nostri connazionali -:
cosa il Governo intenda fare per evitare questo grande disagio ai nostri concittadini che vivono in California e come intenda incoraggiare l'Alitalia a mantenere i collegamenti con quest'area così importante.
(4-02343)