Allegato B
Seduta n. 107 del 1/3/2002


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INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
a Padova nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2002 ignoti hanno tentato di scassinare la serranda della sede dell'ARCIGAY «Talaltro» in via Santa Sofia 5 con l'uso di fiamma ossidrica rendendo impossibile l'accesso alla sede stessa;
in detto attentato sono state fatte scritte con vernice spray volgari, ingiuriose e razziste verso le persone omosessuali;


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sempre a Padova nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2002 scritte analoghe sono state fatte sulla porta della sede del circolo lesbico «Drasticamente»;
a Padova si terrà l'8 giugno prossimo la manifestazione del Padova Pride 2002, manifestazione di rilievo nazionale, verso la quale gruppi di estrema destra hanno preannunciato una opposizione anche fisica alla manifestazione stessa;
a Padova alcuni esponenti di AN hanno raccolto firme su di una proposta di legge volta a «regolamentare le manifestazioni degli omosessuali» in grave violazione dei diritti costituzionali alla manifestazione libera del pensiero e delle idee;
in questo clima sarebbe opportuno che l'Amministrazione cittadina si pronunciasse con una netta condanna di questi attentati e si impegnasse nel contempo a garantire gli spazi di agibilità democratica per la manifestazione stessa anche attraverso la concessione del patrocinio -:
quali iniziative intenda adottare per garantire la sicurezza delle sedi e degli organizzatori della manifestazione dell'8 giugno e l'effettiva agibilità politica nella città di Padova;
se non ritenga opportuno incontrare il coordinamento organizzatore del Padova pride.
(2-00259)
«Ruzzante, Grillini, Abbondanzieri, Adduce, Benvenuto, Bolognesi, Bonito, Bova, Burlando, Carboni, Carli, Cazzaro, Titti De Simone, Diana, Duca, Finocchiaro, Fumagalli, Galeazzi, Gambini, Gasperoni, Grignaffini, Kessler, Luongo, Magnolfi, Mancini, Maran, Paola Mariani, Mariotti, Marone, Martella, Maurandi, Melandri, Montecchi, Motta, Nannicini, Nieddu, Nigra, Oliverio, Panattoni, Pennacchi, Petrella, Pinotti, Pisa, Pollastrini, Preda, Raffaldini, Rugghia, Sabattini, Sandi, Sandri, Sasso, Sereni, Siniscalchi, Trupia, Michele Ventura, Vigni, Zani, Zanotti, Zunino».

Interrogazioni a risposta scritta:

PEZZELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi, come apparso sui quotidiani in cronaca locale, uno spaventoso incendio, di chiara origine dolosa, ha distrutto un mobilificio, «Giuseppe Garofalo e figli», causando ingenti danni;
le fiamme, secondo quanto accertato dai Vigili del Fuoco, sono state appiccate in diversi punti del deposito attiguo al mobilificio, dove erano custodite grosse quantità di legni pregiati;
i Vigili del Fuoco, coadiuvati dagli uomini del Commissariato di Frattamaggiore, hanno dovuto lavorare parecchie ore prima di riuscire a domare l'incendio, e a valutare l'entità dei danni;
le prime indagini, inducono gli inquirenti a prendere in considerazione l'ipotesi del racket, sebbene i titolari abbiano escluso di essere nel mirino di estorsori, non avendo mai ricevuto minacce in tal senso;
il predetto incendio è di chiara origine dolosa;
nei mesi scorsi, altri due incendi, similari a questo, per entità di danni e per la dinamica dei fatti, si sono verificati nella stessa zona -:
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare in materia di salvaguardia dell'ordine pubblico affinché episodi come quello descritto non abbiano a ripetersi.
(4-02332)

INNOCENTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il territorio del Comune di Quarrata è stato oggetto, nelle scorse settimane, di


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alcuni reati di rapine di particolare gravità e di un generale aumento dei fenomeni di microcriminalità, in particolare i furti nelle abitazioni;
gli ultimi episodi di rapina evidenziano il rischio di preoccupanti infiltrazioni della criminalità organizzata;
la struttura sociale, demografica ed economica di questo comune ha subito profonde trasformazioni nel corso degli ultimi anni, con un notevole incremento della popolazione (da 14 mila a 23 mila abitanti), di aziende e di occupazione;
attualmente in questo Comune è residente un presidio dell'arma dei carabinieri che conta n. 15 militari in attività con una pattuglia in servizio 24 ore su 24;
la crescita dei fenomeni dell'immigrazione legata alle opportunità di lavoro rende necessario il potenziamento e il decentramento sul territorio dei servizi di anagrafe;
gli ultimi episodi di rapina e i frequenti furti nelle abitazioni hanno generato un clima di preoccupazione e di incertezza nella popolazione, diffondendo un senso di impunità e di paura;
da alcuni anni sono in corso iniziative di petizioni organizzate da cittadini che richiedono il potenziamento della presenza delle forze dell'ordine e l'istituzione di un commissariato di Polizia che possa servire tutta l'area della pianura pistoiese comprendente i comuni di Quarrata, Montale e Agliana, molto affini per problematiche e struttura economica e sociale -:
quali iniziative intenda adottare per verificare la possibilità dell'istituzione di un commissariato di pubblica sicurezza a Quarrata per garantire un miglior controllo del territorio e servizi più efficienti alla popolazione e agli stranieri che lavorano regolarmente sul territorio per rafforzare il grado di controllo delle infiltrazioni di organizzazioni criminali nella provincia di Pistoia e nella comunità dei cittadini di origine straniera residente in provincia e per assicurare ai cittadini di Quarrata gli appropriati livelli di sicurezza personale.
(4-02344)

RUSSO SPENA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte fra il 15 e 16 febbraio 2002, otto ragazzi di Rio Marina - Isola d'Elba (Livorno) hanno subito perquisizioni domiciliari, da parte degli uomini dell'Arma dei carabinieri dell'Isola d'Elba, i quali erano alla ricerca di armi (armi che non sono state trovate);
gli otto ragazzi sono indagati per danneggiamenti relativi a scritte contro il Sindaco Bosi, i carabinieri, il Papa e gli Stati Uniti, apparsi tra luglio 2001 e febbraio 2002 sul molo del paese e sui muri di Cecina (Livorno);
la procura di Livorno ha affidato, d'ufficio, la difesa dei giovani a quattro legali elbani;
uno dei quattro legali, l'avvocato Annalisa Sangalli, dopo aver preso visione dei verbali, ha dichiarato: «Ho preso visione dei verbali di sequestro e in generale sono state sequestrate cose non attinenti al reato per il quale si procede», facendo riferimento alle bandiere con il volto del Che Guevara, poster, volantini e fanzine sequestrate dai carabinieri, insieme a due mazze da baseball e a coltelli durante l'operazione. «Noi avvocati ci riuniremo per decidere una linea difensiva comune ed, eventualmente, chiedere il riesame del sequestro al Tribunale della libertà nel caso il pm dovesse convalidare il sequestro dei materiali»;
la sproporzione fra l'accanimento inquisitorio e l'evidenza dei fatti, assolutamente irrilevanti, rimanda al clima di repressione conosciuto durante le giornate di Genova nel luglio 2001;
a parere dell'interrogante, appare evidente il tentativo di criminalizzare il movimento e il protagonismo sociale dei giovani e dei lavoratori, messo in atto da


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esponenti del Governo Berlusconi anche in occasione del recente, criminale attentato presso il Ministero dell'interno -:
se non ritenga che l'azione dei carabinieri possa costituire un arbitrio o un'intimidazione contro il dissenso politico.
(4-02349)

VALPIANA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come risulta da un comunicato stampa del circolo del Partito della Rifondazione comunista «Antonio Gramsci», di Verona Sud, Largo Cervignano n. 20, domenica 3 febbraio 2002, verso le 8,30 del mattino, un gippone a pieno carico, e un automezzo dei vigili del fuoco si sono arrestati davanti la sede del circolo stesso, e le forze dell'ordine che ne sono uscite hanno tolto uno striscione che da due settimane stava appeso sulla facciata del circolo denunciando, come si confà ad un'espressione politica dell'opposizione, lo stretto connubio tra Confindustria e Governo;
il circolo del Partito della Rifondazione comunista di Borgo Roma si trova in una sede «storica» ben conosciuta dalle forze dell'ordine, in quanto appartiene a RC fin dalla sua costituzione e ancora da prima è sempre stata sede di organizzazioni della sinistra (sicuramente da oramai oltre 20 anni), così come sono assolutamente ben conosciuti i responsabili e i frequentanti di tale circolo (aperto al pubblico il giovedì dalle 18 e la domenica dalle 11 più altri momenti a seconda delle esigenze) cui le forze dell'ordine avrebbero potuto rivolgersi prima di effettuare il sequestro;
questo metodo di informazione e propaganda politica è utilizzato dal circolo Gramsci ormai da quattro mesi, con l'affissione sull'ingresso della sede, così come dall'avvento della democrazia nel nostro paese tutte le sedi dei partiti politici hanno sempre legittimamente fatto con i «giornali murali», di uno striscione, sostituito ogni 15 giorni con scritte di attualità politica;
la sostituzione della scritta, come ogni quindici giorni, sarebbe stata fatta proprio il lunedì successivo, come in effetti è avvenuto con un nuovo striscione già dalle 17,30, con la riproposizione di uno slogan analogo;
la DIGOS, davanti alle proteste immediate da parte dei responsabili del circolo e della federazione provinciale del partito della Rifondazione Comunista, ha sostenuto di «non sapere che lo striscione fosse vostro: non era firmato. Gli agenti in servizio hanno pensato che fosse stato qualcun altro ad appenderlo» -:
con quale diritto le forze dell'ordine si siano appropriate con, una scusa puerile di un legittimo strumento di propaganda politica legittimamente esercitata da un partito politico;
se del sequestro sia stato redatto un verbale;
quali siano state le motivazioni addotte;
se vi siano nuove norme o ordini che giustifichino il sequestro dopo 4 mesi dal momento in cui il ben visibile striscione campeggiava sulla sede del circolo;
se l'iniziativa sia stata spontanea da parte delle forze di polizia o se vi sia stata una qualche denuncia o richiesta in tal senso e, nel caso affermativo, da parte di chi;
se non riterrebbe più opportuno che le forze dell'ordine utilizzassero il tempo e il denaro pubblico per rimuovere, piuttosto che scritte più che legittime da parte di un partito politico rappresentato in Parlamento e costituzionalmente garantito, i numerosissimi striscioni, manifesti e scritte che infestano la città di Verona da parte di formazione, organizzazioni, bande ed orde dell'estrema destra incostituzionale, inneggianti al fascismo, al razzismo, allo sterminio e sicuramente fuori legge ai sensi della legge Mancino.
(4-02350)