Risposta. - Si ritiene che le iniziative alle quali fa riferimento l'interrogante non possano in alcun modo condizionare o mettere in discussione la libertà di insegnamento, in quanto i principi sanciti dalla Costituzione in materia e il nostro ordinamento sono tali da garantire pienamente tale libertà, l'autonomia della scuola ed il confronto democratico all'interno della scuola stessa.
consente di utilizzare, nel rapporto con gli studenti, criteri rispettosi dell'opinione di ciascuno, senza ricorrere ad operazioni di propaganda politica in classe.
Risposta. - Si ritiene necessario precisare che, a seguito della trasformazione dell'ente Poste Italiane in società per azioni, il Governo non ha il potere di sindacarne l'operato per la parte riguardante la gestione aziendale che, com'è noto, rientra nella competenza propria degli organi statutari della società.
apposito comitato composto dal direttore regionale competente e da qualificati esperti della direzione centrale risorse umane e della divisione rete territoriale e, solo se i risultati conseguiti si rivelano conformi alle aspettative aziendali, l'incarico provvisorio, che nel caso di alcune filiali di alta o media complessità può comportare l'inquadramento nella categoria dei dirigenti, viene confermato.
Risposta. - Si fa presente che a seguito della chiusura temporanea della mensa non obbligatoria di servizio della questura di Reggio Emilia per lavori di ristrutturazione dei locali, con decorrenza dal 1o settembre 2001 è stata stipulata una convenzione con un ristorante di quel capoluogo, che fino al 30 giugno 2002 funzionerà esclusivamente per il personale della polizia di Stato.
le mense non obbligatorie di servizio della polizia di Stato, non dispone l'erogazione da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero interrogato né di contributi in contanti, né tantomeno in busta paga.
Risposta. - Si ritiene opportuno premettere che ogni competenza in materia di edilizia scolastica è dalla vigente normativa demandata agli enti locali; in particolare per quanto riguarda gli istituti di istruzione secondaria superiore; compete alla provincia, ai sensi della legge 11 gennaio 1996 n. 23, provvedere alla fornitura e alla manutenzione degli immobili da destinare a dette scuole.
quinto anno integrativo e svolgono le lezioni nelle ore pomeridiane.
Risposta. - L'ANAS - Ente nazionale per le strade - interessato al riguardo, fa presente che la strada statale n. 417, costruita in buona parte dall'amministrazione provinciale di Catania e successivamente consegnata all'ente, fa parte dell'itinerario Catania-Gela assieme alla strada statale n. 117/bis.
viene percorso a velocità sostenuta ed è, quindi, spesso teatro di incidenti, anche mortali, da attribuirsi anche all'inosservanza della segnaletica stradale da parte dell'utenza ed alla distrazione nella guida cui, di recente, si è aggiunto l'uso dei telefoni cellulari (come risulta dalle statistiche e dai rilievi effettuati dagli organi di polizia stradale).
Risposta. - Dagli accertamenti effettuati dalla direzione provinciale del lavoro di Torino è emerso quanto segue.
superiori del 30 per cento rispetto alla media del gruppo stesso. Inoltre, in base all'andamento del mercato, è prevista una riduzione dei volumi produttivi del 30 per cento nel prossimo periodo.
Poiché la parte sindacale non ha ritenuto di accettare le suddette proposte è stata avviata, in data 10 dicembre 2001, la seconda fase della procedura, investendo del problema i competenti uffici della regione Piemonte.
Risposta. - Si fa presente che nei confronti del segretario nazionale della C.I.S.L., al pari dei segretari di C.G.I.L. e U.I.L. sono in atto misure di protezione nella capitale, disposte dal prefetto di Roma in sede di riunione tecnica interforze, a seguito del rinvenimento di documenti e volantini di gruppi eversivi a contenuto minatorio nei confronti dei predetti esponenti sindacali.
pesantemente il Presidente del Consiglio e la sua azione di Governo o per sposare faziosamente la «causa talebana contro gli Usa, per non parlare di quanto avvenuto nella recente campagna elettorale, ove si è arrivati ad affiggere sulle porte delle classi volantini contro la Casa delle Libertà e ci si è espressi pesantemente a favore «dell'Ulivo»;
Risposta. - Si precisa preliminarmente che la libertà di insegnamento e l'autonomia didattica, tutelate dalla vigente normativa, devono essere sempre esercitate nel rispetto delle finalità istituzionali della scuola e della personalità degli studenti.
attualmente lo è con la Mecaer Spa (ex Agusta ed ex Finmeccanica) -:
Risposta. - Si rappresenta che la società Sei spa è una società controllata da Augusta spa, nella quale in data 29 luglio 1996, è confluito per conferimento di ramo d'azienda lo stabilimento di Monteprandone, dove vengono effettuate principalmente le seguenti operazioni: revisione di elicotteri NH500/NH300; produzione di parti mediante processo di termofonnatura; costruzione/revisione di pale; attività di manutenzione programmata («stazione di servizio») per gli elicotteri A 109.
Anpas tenuto a Genova il giorno 29 settembre 2001, che il volontariato è assoggettato alla politica, che è diviso, senza capacità e poco trasparente;
Risposta. - In riferimento all'interrogazione concernente le dichiarazioni del Ministro della salute nell'ambito del 2o meeting della solidarietà, si fa presente che in occasione del sopracitato incontro tenutosi a Genova nel settembre 2001 a cura dell'Associazione nazionale pubbliche assistenze «ANPAS», organizzazione principalmente attiva sul fronte del trasporto malati, le stesse associazioni di volontariato aderenti alla manifestazione hanno espresso il loro disappunto per la scarsa sensibilità delle istituzioni nei loro confronti, ricordando che in alcune regioni esse non vengono convocate e neanche ascoltate.
nei diversi contesti di riferimento, all'insegna di un riconoscimento sempre maggiore del loro ruolo «pubblico».
alle casse pubbliche con denaro fresco ed immediato.
Risposta. - L'interrogante auspica che l'amministrazione finanziaria, anche attraverso l'introduzione di un condono fiscale, si attivi per instaurare con i cittadini un nuovo rapporto, fondato sul dialogo e sul confronto, che consenta ai contribuenti di chiarire e sanare la loro situazione e di eliminare le controversie, con «sostanziosi vantaggi per le casse pubbliche».
quarto della sanzione medesima, entro sessanta giorni dalla notificazione del provvedimento.
applicate sanzioni e multe di grossa entità, pur avendo i contribuenti pagato la relativa tassa;
Risposta. - L'interrogante lamenta la rigidità nell'applicazione delle disposizioni riguardanti l'imposta comunale sugli immobili (I.C.I.) da parte di talune amministrazioni comunali, in quanto alcuni contribuenti - pur avendo eseguito il pagamento dell'imposta dovuta - sarebbero stati sanzionati per non aver presentato la dichiarazione I.C.I. o per il semplice fatto di aver smarrito la ricevuta postale comprovante la presentazione della stessa.
della presentazione della dichiarazione e l'introduzione dell'obbligo della comunicazione, da parte del contribuente, delle variazioni della soggettività passiva, con la sola individuazione dell'unità immobiliare interessata. In tal caso, il comune, in caso di omessa presentazione della comunicazione, può graduare la misura della sanzione da un minimo di lire 200.000 fino ad un massimo di lire 1.000.000.
Risposta. - Si fa presente che è intendimento dell'amministrazione interrogata proseguire nella linea intrapresa con le direttive ministeriali del 15 settembre 2001, con le quali è stata avviata la revisione del sistema dei servizi di protezione individuale, secondo criteri obiettivi di valutazione della reale esposizione a rischio dei beneficiari, affidando la valutazione preliminare di ogni singolo caso ai prefetti delle province interessate, in sede di riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, con la partecipazione del procuratore generale della Corte d'appello, nel caso in cui l'esame riguardi le posizioni di magistrati.
comunicate, per la ratifica, al dipartimento della pubblica sicurezza del ministero interrogato.
Risposta. - Si fa presente che nel quadro delle iniziative volte a razionalizzare l'impiego delle risorse disponibili, con direttive ministeriali del 15 settembre 2001, è stata avviata la revisione dell'oneroso sistema dei servizi di protezione individuale, secondo criteri obiettivi di valutazione della reale esposizione a rischio dei beneficiari, affidando la valutazione preliminare di ogni singolo caso ai prefetti delle province interessate, in sede di riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, con la partecipazione del procuratore generale della Corte d'appello, nel caso in cui l'esame riguardi le posizioni di magistrati.
Risposta. - L'ANAS - Ente nazionale per le strade - interessato al riguardo, fa presente che a seguito dell'incendio, verificatosi il 25 luglio 2000, il viadotto San Nicola, al Km. 514+350 della strada statale n. 16 «Adriatica», ha subito gravi lesioni alle strutture portanti del primo impalcato, dall'attacco in fondazione fino alla sommità, con distacco del copriferro e sgretolamento di parte del calcestruzzo del nocciolo resistente dei pilastri date le alte temperature raggiunte, oltre a danni di minore entità sui pluviali.
Risposta. - Si fa presente che gli incidenti occorsi durante la manifestazione organizzata a Vicenza, il 27 ottobre 2001, da esponenti del centro sociale 2 «Ya Basta», hanno avuto origine allorquando un centinaio di giovani sì è allontanato improvvisamente dal percorso prestabilito, distaccandosi dagli altri manifestanti e tentando di forzare uno schieramento delle Forze dell'Ordine al fine di occupare un edificio in disuso, di proprietà comunale, già in passato occupato abusivamente da appartenenti all'area antagonista vicentina.
tale indirizzo legislativo riaffidando il controllo all'amministrazione pubblica (Monopoli), nello stesso momento in cui con un altro provvedimento veniva tolta la conduzione delle lotterie alla stessa amministrazione ritenuta inidonea a continuarne controllo e gestione peraltro in una materia da tempo praticata;
Risposta. - Come è noto, l'articolo 2, comma 1, del decreto del Ministro delle finanze del 31 gennaio 2000, n. 29, recante norme per l'istituzione del gioco del Bingo, prevede, tra l'altro, che la rete di sale destinate alla gestione del gioco sia effettuata sulla base di criteri che ne assicurino la razionale e bilanciata distribuzione sul territorio, secondo parametri programmati e controllabili.
Ha precisato, quindi, la predetta amministrazione che da parte sua la commissione nominata per l'esame delle offerte (n. 1.348) presentate dai concorrenti per l'aggiudicazione delle concessioni, mediante pubblico incanto, risulta aver svolto il proprio lavoro secondo i criteri fissati nel bando, adottando, al suo interno, procedure che assicurano la trasparenza delle operazioni e la ragionevolezza delle valutazioni effettuate, come si evince dai verbali delle operazioni svolte.
di tale ristrutturazione è quello di riservare allo Stato le funzioni di indirizzo delle strategie generali e di controllo; poteri questi da esercitare in presenza, comunque, di criteri rigorosi, con strumenti efficaci e regole di assoluta trasparenza a tutela del cittadino e dell'erario.
Risposta. - Si precisa preliminarmente che l'insegnamento dell'educazione civica è già presente nei programmi di insegnamento di tutti gli ordini e gradi di istruzione.
Si fa presente, infine, che, al momento, è in corso una riflessione complessiva sul tema dell'istruzione e che corrisponde alla linea del ministero interrogato attribuire maggiore rilievo agli insegnamenti che concorrono a chiarire il concetto di cittadinanza in tutte le sue implicazioni. Il ministero, pertanto, non può assumere specifici impegni sulla formulazione di piani di studio delle singole discipline per i diversi gradi e ordini di scuola.
Risposta. - Si rappresenta che Avner Levi è attualmente detenuto in virtù di una sentenza di condanna per il reato di cui all'articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 (avverso la quale ha proposto impugnazione), con fine pena previsto per il 10 dicembre 2004.
questo spostamento è verosimilmente da attribuire all'aumento del controllo e della prevenzione nel sud della penisola, si rende pertanto necessario, anche a fronte delle previsioni di aumento dell'attività criminale sulle coste dell'Alto Adriatico e sui confini Triestini e Goriziani, rendere più efficiente la sorveglianza aerea notturna nel Nord-Est d'Italia, con l'assegnazione di velivoli adatti allo svolgimento di tale attività;
Risposta. - Al riguardo il comando generale della guardia di finanza ha comunicato che, con contratto del 29 ottobre 1999 (n. 9016 di rep.), stipulato con la ditta Agusta, si è proceduto all'acquisto di quattro elicotteri AB412 in versione «montagna» (non dotati di visore all'infrarosso né di radar) destinati, nella misura di due per ciascun reparto, alle Sezioni Aeree di Vengono e Bolzano.
veloci, nonché dell'assegnazione, in via prioritaria, alla Sezione Aerea di Venezia dei nuovi elicotteri bimotori, aventi capacità operativa anche notturna - di cui è già stato pianificato l'acquisto - e destinati a sostituire l'attuale linea di elicotteri monomotore NH500.
Risposta. - Il competente dipartimento dell'organizzazione giudiziaria ha in primo luogo rammentato che gli interventi di revisione attuati negli ultimi anni non hanno interessato le strutture di sorveglianza, se non in misura minima ed esclusivamente riguardo agli organici.
nella scuola media di Legnago (Verona) ha causato la morte della studentessa Laura Agnora;
Risposta. - Il consiglio dell'istituto tecnico commerciale statale «Lorgna-Pindemonte» di Verona in data 16 novembre 1999 ha incaricato la ditta UNISECUR della stessa città di redigere il Piano di Sicurezza - Documento di valutazione dei rischi - Piano di emergenza ed evacuazione e nel contempo ha conferito all'ingegner Fabris della ditta medesima l'incarico di responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi ai sensi del decreto legislativo 19 settembre 94 n. 626 (contratto del 4 febbraio 2000).
Per quanto riguarda le uscite di sicurezza si fa presente che il portone su via Fratta è apribile a semplice spinta dall'interno ed è adibito esclusivamente ad uscita di sicurezza; considerato inoltre che il portone di Corso Cavour ed il cancello su via Fratta sono utilizzabili anche come uscite di sicurezza, gli operatori scolastici, in attesa che l'amministrazione provinciale di Verona provvedesse, come richiesto, a renderle tali, hanno l'incarico di aprirle al mattino, prima dell'entrata degli studenti, con entrambe le ante che devono restare aperte durante tutto l'orario lavorativo dalle ore 7,30 fino alla fine delle lezioni del corso serale alle ore 23,30.
Enrico De Nicola sarebbero idonei, secondo il giudizio della Camera Penale di Bari, alla collocazione delle aule di udienza, delle cancellerie e delle stanze dei Giudici del dibattimento e delle Indagini Preliminari, in attesa dell'auspicata ed improcrastinabile realizzazione della più volte preannunciata «cittadella della giustizia»;
Risposta. - Appare opportuno, prima di fornire notizie e dati obiettivi sulla nuova sede giudiziaria di via Nazariantz a Bari (che va ad aggiungersi a quella di piazza E. De Nicola ed a quella di viale Europa per i giudici di pace), svolgere alcune considerazioni preliminari.
sarà un ulteriore elemento di funzionalità dell'intera opera.
è stato istituito un servizio di «telefono amico» per raccogliere le denunce anonime, contro docenti che nell'esercizio della libertà di insegnamento influenzerebbero il pensiero politico dei loro alunni;
oggetto delle ultime segnalazioni telefoniche è stata l'iniziativa della scuola media «Don Milani» di Terracina (LT), colpevole di aver titolato il proprio giornalino «Tovarisc», che in russo significa «amico», «compagno» e che gli studenti hanno scelto ispirandosi ad una poesia di Nazim Hikmet, che parla di solidarietà e amicizia -:
quali provvedimenti intenda adottare per prevenire il clima di «caccia alle streghe» che si può determinare nel mondo della scuola a causa di iniziative, tanto ideologizzate, quanto diseducative, come quella descritta;
quali linee di indirizzo intenda assumere per garantire, da propagandistiche e demagogiche posizioni politiche, la libertà di opinione e di insegnamento garantita dalla Costituzione.
(4-01496)
Non si ritiene che iniziative di tale natura possano determinare una concreta intromissione nell'attività didattico-educativa delle singole istituzioni scolastiche, le quali, in virtù dei principi di autonomia che le governano, hanno in se stesse gli strumenti più appropriati per ricondurre, ove necessario, nel corretto ambito il processo di formazione dei giovani; ciò risulta confermato anche dalla circostanza che dalle scuole non è pervenuta alcuna notizia al riguardo.
Infatti gli ordinamenti scolastici prevedono strumenti e sedi istituzionali per la tutela dei principi di garanzia dei diritti dei singoli e delle diverse componenti (insegnanti, genitori, studenti) e qualsiasi abuso, nell'insegnamento, del diritto della libera manifestazione del pensiero e di libera esplicazione dell'attività di trasmissione ed elaborazione della cultura, va denunciato e corretto nello stesso contesto scolastico.
L'iniziativa in questione, di cui si è avuta notizia solo dalla stampa, sembra doversi ritenere una iniziativa politica di un singolo parlamentare, per la quale, quindi, non si ravvisano estremi per uno specifico intervento.
Si conferma la piena fiducia negli insegnanti, la cui specifica professionalità
Si ritiene infine che debba essere data la più ampia rilevanza alla iniziativa della riforma che il ministero sta attuando e, per tale motivo, è stato aperto un Forum degli studenti, per recepire tutte le loro istanze e suggerimenti; inoltre sul sito del ministero è già disponibile il testo elaborato dalla commissione Bertagna che fornisce il primo contributo di studio per pervenire alla riforma dei cicli.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
alla fine dello scorso anno è stato nominato dirigente della filiale delle poste di Livorno un ex assessore comunale, ora consigliere della città di Firenze, che all'interrogante risulterebbe affiliato ad un partito politico;
tale nomina, visto il peso specifico del ruolo dirigenziale, non può certo essere assegnata, ad avviso dell'interrogante, alla stregua di un incarico politico, come quello di assessore;
la suddetta nomina è stata attribuita ad un soggetto che, sino a cinque anni fa, svolgeva mansioni, di semplice impiegato di area operativa;
in tale quinquiennio, gran parte del quale trascorso, per quanto risulta all'interrogante, in aspettativa per incarichi politici, ha conseguito la promozione prima a livello Q1, in seguito a Q2 e quindi a dirigente;
risulta all'interrogante che una scelta analoga si sia riscontrata nella recente nomina della segretaria del direttore della sede toscana, posta a dirigere la Filiale di Chieti;
a giudizio dell'interrogante, i due fatti esposti, se accertati, non possono assumersi come esempi di managerialità;
alla fine della scorsa legislatura, un'analoga interrogazione parlamentare era stata presentata, senza ottenere peraltro alcuna risposta -:
se i Ministri competenti siano a conoscenza di quali siano i criteri di selezione che vengono adottati per ricoprire incarichi dirigenziali nelle filiali delle poste italiane.
(4-01315)
Ciò premesso, si significa che la società Poste - interpellata in merito a quanto rappresentato dall'interrogante nell'atto parlamentare cui si risponde - ha ritenuto opportuno illustrare le fasi del percorso che porta alla nomina di un dirigente, partendo dall'individuazione dei dipendenti che presentano adeguati requisiti, secondo una scelta che viene effettuata dal competente responsabile territoriale.
La proposta viene poi valutata a livello di divisione di rete territoriale e di una qualificata società di consulenza prima di essere inoltrata alla direzione centrale per le risorse umane per la definitiva approvazione e l'adozione del relativo provvedimento: l'incarico, tuttavia, viene conferito in via sperimentale e senza comportare, al momento, alcuna variazione del livello di inquadramento dell'interessato.
Nel successivo periodo - variabile da sei a dodici mesi - la gestione ed il raggiungimento degli obiettivi da parte dell'aspirante dirigente vengono valutati da un
È appena il caso di precisare, ha continuato la società Poste, che la valutazione si basa esclusivamente sull'esame delle competenze professionali e delle capacità amministrativo-manageriali evidenziate dagli interessati, mentre le opinioni personali, i convincimenti politici o religiosi ed ogni altro aspetto e comportamento non strettamente legato allo svolgimento delle funzioni assegnate, non vengono presi in considerazione.
Ciò premesso, per ciò che concerne i due nominativi di cui è fatto cenno nell'atto parlamentare in esame, la medesima società ha confermato che l'attuale direttrice della filiale di Chieti ha ottenuto, al compimento del processo di valutazione suddetto, la formalizzazione definitiva dell'incarico; l'attuale direttore della filiale di Livorno, invece, è tuttora impegnato nella fase di sperimentazione, al termine della quale il comitato sopra indicato, valuterà se accordare o meno la nomina definitiva.
In merito, infine, ai periodi di aspettativa «per incarichi politici» di cui avrebbe beneficiato quest'ultimo dipendente, la società ha comunicato che l'interessato ha usufruito di tale opportunità, peraltro prevista dalla normativa vigente, per il periodo che va dal 1o aprile al 28 giugno 1998 e, successivamente, per 18 giorni nel corso dell'anno 1999 e per 35 giorni nell'anno 2000.
Il Ministro delle comunicazioni: Maurizio Gasparri.
a causa dei lavori di ristrutturazione della caserma Cialdini di Reggio, Emilia, è stata chiusa la mensa della questura; in passato gli agenti hanno sempre ricevuto nella loro busta paga un contributo di 5 mila lire ad integrazione del costo del pasto consumato in caserma, pari a 11 mila lire;
gli agenti dopo aver stipulato una convenzione con un privato per consumare i pasti, hanno scoperto di non poter più usufruire del contributo erogato dal Ministero dell'interno;
questa situazione, di forte disagio per gli agenti, si protrae da diverse settimane e finora non si è trovata una soluzione al problema; inutili sono state anche le proteste civili dei rappresentanti del Siulp reggiano -:
quali provvedimenti si intenda adottare per assicurare un servizio mensa efficiente e dignitoso agli agenti di pubblica sicurezza di Reggio, senza gravarli di ulteriori oneri, ripristinando il contributo erogato dal Ministero, essendo la indisponibilità della mensa interna causata da forza maggiore.
(4-01161)
L'esercizio dispone di una recettività di circa cinquanta persone, sufficiente per la media giornaliera del personale che si avvale del servizio, ed il costo pro-capite è stato convenuto in quindicimila lire a pasto.
Quanto al «contributo» di cinquemila lire, che il personale avrebbe in passato ricevuto nella busta paga, ad integrazione del costo del pasto consumato in caserma di undicimila lire, preliminarmente si rappresenta che il decreto interministeriale del 1o aprile 1999 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 luglio 1999), contenente disposizioni di natura contabile disciplinanti
Inoltre, l'articolo 5, comma 3, della citata normativa prevede che il personale della polizia di Stato, onde fruire del servizio di mensa non obbligatoria, è tenuto al pagamento di una somma corrispondente alla spesa per l'acquisto dei generi alimentari impiegati per ciascun pasto, maggiorata dal 60 per cento fino al 100 per cento, a titolo di contribuzione ai costi diretti sostenuti per assicurare il servizio.
In particolare, il prezzo per i pasti a pagamento era stato fissato in seimila lire.
Poiché il costo sostenuto dall'amministrazione per un pasto consumato presso la mensa in questione era di undicimila lire, ne consegue che i dipendenti interessati hanno indirettamente ricavato un beneficio di cinquemila lire, che costituisce l'importo della spesa sostenuta dall'amministrazione per la copertura dell'intero costo di undicimila lire.
Tenuto conto che il citato decreto interministeriale non estende l'applicazione di detto beneficio nell'ipotesi in cui il servizio mensa venga offerto presso esercizi privati, ne consegue che in quest'ultimo caso il dipendente potrà avvalersi della convenzione stipulata dall'amministrazione, ma dovrà versare l'intero prezzo convenuto dall'amministrazione con il ristoratore privato.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
il liceo pedagogico e linguistico «Romualdo Pantini» di Vasto (Chieti) fu edificato nella prima metà degli anni sessanta secondo un originario progetto edificatorio che prevedeva un numero di aule tali da contenere, ognuna di esse, tra gli otto ed i quindici alunni;
oggi, ad oltre trentacinque anni dalla sua costruzione, la scuola non riesce a rispondere in modo adeguato al problema della sovrapopolazione scolastica arrivan- do a contare oramai circa mille alunni;
neanche il ricorso a due succursali, e cioè la sede distaccata di via Pietro Micca e l'annessione di cinque aule del liceo classico, è bastato a risolvere il problema del sovraffollamento scolastico. Infatti, in aule che secondo l'originario progetto edificatorio avrebbero dovuto contenere tra gli otto ed i quindici alunni, ne sono stati stipati, nel migliore dei casi, ventisette;
nei mesi scorsi la provincia, che è anche proprietaria dell'edificio, ha stanziato un finanziamento per opere di ristrutturazione della scuola «Romualdo Pantini», ma il preside della stessa, invece di utilizzarlo per far fronte, almeno in parte, al disumano affollamento delle aule, ha pensato bene, a quanto risulta da Il Messaggero Abruzzo del 3 ottobre 2001, di requisire le uniche due aule più grandi, le sole in grado di contenere fino a trenta alunni, e di adibirle a suo ufficio personale con annessi locali per la segreteria ed un nuovo bagno con piatto doccia incluso -:
quali misure il Governo intenda assumere in merito a questa vicenda.
(4-01086)
Ciò premesso, per quanto riguarda l'istituto magistrale «R. Pantini» di Vasto, secondo quanto riferito dal dirigente del settore edilizia scolastica dell'amministrazione provinciale di Chieti e dal dirigente scolastico dell'istituto in parola, risulta che la consistenza della scuola è di n. 760 allievi, n. 90 dei quali frequentano il
L'istituto è ubicato in n. 3 sedi: la sede principale ospita n. 16 classi, la succursale di via Pietro Micca ne ospita n. 9, il liceo classico n. 4; le due succursali distano entrambe 50 metri circa dalla sede principale.
La consistenza delle classi, che varia da un minimo di 17 fino ad un massimo di 28 allievi, è stata ripartita in funzione della superficie delle aule che risultano tutte idonee ad ospitare dignitosamente e decorosamente gli allievi stessi.
Presso la succursale di via Pietro Micca, da anni utilizzata come edificio scolastico, recentemente l'amministrazione ha provveduto ad acquisire i locali del piano terra e ad effettuare tutti i lavori necessari per rendere più funzionale rispetto al passato detta sede.
Infine presso il liceo classico ove al momento sono ospitate 4 aule, sono in corso lavori di ristrutturazione e di adeguamento dell'immobile.
Le esigenze connesse all'aumentato numero di personale addetto alla segreteria, alla necessità di allocazione degli arredi, degli strumenti informatici e quant'altro si trova normalmente in una segreteria scolastica, nonché quelle connesse alle attività del consiglio di istituto dei docenti titolari delle funzioni obiettivo, dei coordinatori di classe e degli stessi studenti componenti il consiglio di istituto hanno reso necessario trovare per detto personale ed anche per l'archivio una più idonea e funzionale collocazione.
Sono state utilizzate a tal fine n. 3 aule; ciò, tuttavia, dopo aver reperito n. 8 aule per le esigenze didattiche degli allievi.
Per quanto riguarda la presidenza, la medesima ha soltanto cambiato ubicazione; non sono stati sfruttati ulteriori locali. Infatti è proprio all'interno della medesima presidenza che l'amministrazione provinciale ha eseguito con i fondi dell'ordinaria manutenzione e con proprio personale i lavori relativi all'installazione di un bagno completo di tutti i servizi sanitari.
L'amministrazione provinciale ha fatto presente infine che sono in fase di aggiudicazione i lavori di adeguamento e di ristrutturazione dell'istituto, già previsti nel programma triennale dell'amministrazione stessa che saranno gestiti direttamente dall'ente locale in parola.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
la costante situazione di pericolo registrata lungo la strada statale 417 «Catania-Gela» necessita di un'urgente, quan- to mirata, soluzione costituita dal raddoppio della corsia;
nell'arco di 24 ore transitano sul suddetto tratto almeno 5 mila autoveicoli, molti dei quali sono mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci speciali, mentre sul fronte della prevenzione la polizia stradale di Caltagirone rileva in un mese circa 400 infrazioni al codice della strada;
tuttavia, il dato più drammatico è rappresentato dai circa 200 incidenti consumati nell'arco di un anno, molti dei quali mortali -:
come il Ministro interrogato intenda intervenire al fine di consentire la realizzazione della doppia corsia della strada statale 417 «Catania-Gela» con la quale agevolare il traffico automobilistico e al tempo stesso ridurre il pericolo di incidenti stradali.
(4-00521)
Il suo tracciato, che si sviluppa attraverso la piana di Catania con conseguente andamento plano-altimetrico scorrevole,
Peraltro, la situazione del traffico, leggero e pesante, in continuo incremento, determina un aggravamento della situazione complessiva dell'arteria in questione.
L'ANAS assicura la regolarità dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, dall'ufficio periferico.
Al riguardo l'ente medesimo comunica che nel corso dell'anno 2001 è stato disposto il rifacimento del piano viabile in alcuni tratti in cui la pavimentazione risultava più usurata, in corrispondenza delle progressive Km. 35+800-38+450 e tra i Km. 60+000 -63+000 della strada statale n. 417.
Sono stati eseguiti lavori di somma urgenza per riparare i danni causati da nubifragi tra i Km 7+000 e 19+000 della strada statale n. 417 con rifacimento di parte di opere d'arte ed opere di regimentazione idraulica.
È stata inoltre curata la manutenzione della segnaletica orizzontale e verticale lungo le strade statali n. 417 e 117-bis ed è in corso di appalto un cottimo per la fornitura e posa in opera di barriere metalliche di sicurezza.
L'ufficio tecnico dell'ANAS ha in esame l'ipotesi di un nuovo itinerario o del raddoppio di quello esistente, che comunque non sarebbero previsti, al momento, da alcuno strumento programmatorio.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Ugo Martinat.
la società Ficomirros di Venaria, ora appartenente al gruppo spagnolo Ficosa, ha deciso di avviare le procedure di licenziamento per tutti gli operai e per parte degli impiegati (211 addetti su un totale di 286), operando in tal modo lo smantellamento dell'attività produttiva;
la drastica riduzione del personale della società Ficomirros è stata motivata con la riduzione dei volumi produttivi derivanti dalla negativa situazione congiunturale del settore automobilistico;
la situazione della società Ficomirros ha determinato un grave allarme sociale e forti preoccupazioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali -:
quali misure il Governo intenda adottare per la salvaguardia dei livelli occupazionali della società Ficomirros di Venaria, anche per mezzo di uno specifico piano industriale che consenta di superare le difficoltà derivanti dalla negativa situazione congiunturale.
(4-01333)
In data 24 ottobre 2001 la società FICOMIRRORS ITALIA spa (ex Magneti-Marelli Retrovisori), facente capo alla multinazionale spagnola FICOSA INERNATIONAL, ha attivato la procedura di mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 per n. 211 dipendenti sui complessivi n. 286 occupati nello stabilimento di Venaria (Torino), per cessazione dell'attività produttiva.
Nell'ambito della suddetta procedura, nel corso degli incontri in sede sindacale dei giorni 30 ottobre, 15 novembre e 6 dicembre 2001, l'azienda ha argomentato la propria decisione con la necessità di provvedere ad una ristrutturazione del gruppo, chiudendo o ridimensionando alcuni stabilimenti in Europa, fra cui quello di Venaria.
Il coinvolgimento del suddetto stabilimento, a detta dell'azienda, è dovuto al fatto che tale unità produttiva risulta gravata da costi indiretti assai rilevanti, da perdite produttive doppie rispetto alle altre aziende del gruppo e da costi di mano d'opera
L'azienda in parola, non ha ritenuto di aderire alla richiesta delle organizzazioni sindacali di attivare, in luogo della mobilità, altri ammortizzatori sociali quali il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria, non rilevandone i presupposti e gli elementi richiesti dalla legge per l'utilizzo di tale strumento, offrendo invece, a fronte della sottoscrizione di un accordo con le organizzazioni sindacali e di accordi individuali con i lavoratori:
a) la possibilità di mantenere un sia pur ridotta attività produttiva sulla gamma alta di prodotto che consentirebbe l'impiego di circa 15 lavoratori;
b) una incentivazione economica per i lavoratori collocati in mobilità per un importo complessivo di circa due miliardi e ottocento milioni di lire.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Roberto Maroni.
il giorno 20 novembre 2001, alle ore 14.50, in via Uffici del Vicario, adiacente al Palazzo dei Gruppi Parlamentari, in Roma, sostavano tre autovetture di cui una adibita al trasporto di «personalità» e due di scorta;
le suddette «autoblu» sono state utilizzate per il trasporto e la scorta del segretario generale della CISL, Savino Pezzotta;
il Ministro ha più volte evidenziato la necessità di ridurre il servizio scorte a persone che non incorrono al rischio di attentato, al fine di ottenere concreti risparmi sulla spesa pubblica -:
quali siano le motivazioni che hanno portato ad istituire il servizio di scorta al segretario generale della CISL;
se tale servizio sia svolto anche a favore degli altri segretari di organizzazioni sindacali;
quale sia l'onere che lo Stato sostiene per questo tipo di scorta.
(4-01456)
Gli oneri connessi alle misure di protezione delle persone a rischio sono costituiti, oltre che dai trattamenti economici percepiti dal personale impiegato, anche dai costi per la manutenzione delle autovetture impiegate nei servizi.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
risulta all'interrogante l'anomalo utilizzo di propaganda politica, avvalorato dall'utilizzo di testi scolastici faziosi, da parte di determinati insegnanti delle scuole di tutta Italia per verificare i limiti della «indispensabile» libertà di insegnamento del docente che nei casi succitati è sconfinata nel condizionamento e nella strumentalizzazione dell'allievo; non può non suscitare preoccupazione quanto ad esempio costantemente avviene in alcuni licei ed istituti superiori ove si trae lo spunto da argomenti quotidiani per denigrare
trattasi di un argomento particolarmente delicato che riguarda la libertà di insegnamento e di apprendimento in tutti i suoi aspetti così come garantito dalla Costituzione; d'altra parte, non si può rimanere insensibili di fronte alle segnalazioni che gli giungono da varie scuole di tutta Italia, ma è necessario intervenire, dal momento che in molti casi si è di fronte non ad una ricerca autonoma del modo di insegnare, ma allo stravolgimento dell'educazione dei giovani studenti;
se è vero che con i processi culturali in corso e le ampie autonomie concesse alle regioni ed alle istituzioni scolastiche periferiche, queste debbono trovare al loro interno la possibilità di garantire una vera formazione pluralista rispettosa di tutte le idee, è altrettanto vero che di fronte a minoranze faziose e settarie, dimentiche del loro compito di educatori occorre vigilare per garantire il rispetto assoluto dei valori di tolleranza e pluralismo -:
se non intenda adottare una iniziativa ben definita sull'argomento in questione affinché il diritto alla libera espressione delle proprie opinioni politiche non degeneri nella «strumentalizzazione faziosa di fatti e vicende» soprattutto da parte di chi ricopre il delicato ruolo di educatore.
(4-01279)
Si ha piena fiducia negli insegnanti e si ritiene che essi utilizzino nel rapporto con gli studenti criteri rispettosi dell'opinione di ciascuno.
Tuttavia, nel caso in cui si verifichi che il docente utilizzi la propria funzione per fare operazioni di propaganda politica in classe, gli ordinamenti scolastici già prevedono strumenti per correggere qualsiasi abuso nell'insegnamento.
Infatti, il dirigente scolastico, cui spetta la vigilanza sull'andamento complessivo delle attività del proprio istituto può, e deve intervenire, richiamando l'insegnante al rispetto dei limiti entro cui tale libertà può e deve esplicarsi; ove poi il medesimo dirigente ne ravvisi la necessità può segnalare la presunta situazione di irregolarità per specifici interventi ispettivi, finalizzati ad accertare l'esistenza di eventuali elementi rilevanti sotto il profilo disciplinare.
La scelta dei libri di testo rientra nell'autonomia didattica e nella responsabilità del docente ed attiene alla sua competenza professionale. Il docente medesimo avanza la sua proposta al collegio dei docenti, cui spetta la decisione finale.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
la S.E.I. (Servizi Elicotteristici Italiani) con sede in Monteprandone (provincia di Ascoli Piceno), gestita dall'Agusta Westland su incarico di Finmeccanica, è da diversi anni in fase di cessione;
durante questa fase di cessione nulla è stato fatto per sviluppare una politica di investimenti produttivi al fine di rendere più appetibile l'Azienda sul mercato;
in questi anni si è praticato in maniera selvaggia l'esodo dei lavoratori che sono passati da 280 a 85 unità, utilizzando, forse, anche in modo improprio lo strumento della mobilità;
negli ultimi tempi l'Agusta è stata in trattativa con la Sorlini srl di Brescia e
quali siano le effettive ragioni che hanno indotto all'opzione sulla Mecaer invece che sulla Sorlini;
quale sia lo stato delle trattative con la Mecaer;
se l'Agusta, oltre alla dote di lavoro che tradizionalmente ha garantito alle Aziende hanno rilevato altri stabilimenti Finmeccanica, abbia ricevuto il mandato di procedere alla cessione dello stabilimento di Monteprandone solo in presenza di garanzie di sviluppo dell'azienda, certificata da un piano industriale con tempi e modi certi di attuazione oltre il periodo della dote e che quindi dia certezza del mantenimento e dello sviluppo dei livelli occupazionali;
se non ritengano opportuno, in mancanza di tali direttive, di intervenire e di essere garanti di tutta l'operazione anche convocando presso il Ministero le rappresentanze dei lavoratori dello stabilimento di Monteprandone prima della stipula del contratto di vendita.
(4-00037)
I dipendenti attualmente in forza presso lo stabilimento di Monteprandone sono 76, così suddivisi: n. 1 dirigente; n. 1 quadro; n. 29 impiegati, tecnici (ufficio progettazione; tecnici di produzione; tecnici di programmazione) ed amministrativi; n. 45 operai.
L'obiettivo di cedere a terzi l'azienda è stato indicato già nell'accordo sindacale dell'8 marzo 1996, sottoscritto presso questa amministrazione il 14 marzo 1996.
Tale accordo, peraltro, stipulato a seguito del processo di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale per tutte le unità del gruppo Agusta, ha previsto anche la riduzione del personale, riduzione che si è concretizzata nel passaggio alle attuali unità lavorative dalle 138 presenti alla data del conferimento dell'unità di Monteprandone alla società Sei spa.
Tale riduzione del personale, è stata attuata utilizzando gli ammortizzatori sociali previsti, in particolare cassa integrazione straordinaria guadagni, mobilità e esodi volontari.
Presso lo stabilimento di Monteprandone sono stati effettuati investimenti per circa 1 miliardo di lire negli ultimi cinque anni: tale somma, è stata destinata principalmente al mantenimento ed al miglioramento della capacità produttiva e dei processi qualitativi. È stata, inoltre, effettuata un'attività di riqualificazione e formazione del personale, attraverso corsi pari ad un totale di circa 5500 ore/uomo.
Per quanto riguarda, poi, le trattative per la cessione della Sei risulta che siano state interrotte con la ditta «Sorlini srl», per il non interesse all'acquisto da parte del compratore. Mentre la trattativa con la società Mecaer spa ha portato nel mese di giugno 2001 alla sottoscrizione di un contratto preliminare di compravendita di azioni, in relazione al quale sono in fase di ultimazione le verifiche relative agli aspetti contabili, amministrativi, immobiliari, commerciali, ambientali e legali. Tale contratto preliminare di compravendita, secondo quanto riferito dalla società Sei spa, prevede che l'acquirente assicuri la continuità dell'attività industriale, e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Roberto Maroni.
notizie di stampa riportano che il Ministro della salute Sirchia avrebbe affermato, al meeting nazionale della solidarietà -
in particolare, le pubbliche assistenze e le misericordie realizzano oltre il 90 per cento del trasporto sanitario e di emergenza in Italia con un servizio di qualità e con un costo molto ridotto nei confronti di quello che potrebbe essere svolto direttamente dalle strutture sanitarie; e che per questo servizio in gran parte delle regioni non ottengono il rimborso dei costi sostenuti -:
se il Governo condivida i giudizi e le dichiarazioni del Ministro e del Sottosegretario ed in caso contrario come intenda rispondere a tali dichiarazioni dato che il volontariato in Italia è costituito da milioni di persone che affermano il valore della solidarietà donando parte del loro tempo e mettendo a disposizione le loro competenze al bisogno di altrui;
se non ritenga che il Governo debba quindi promuovere, sentita la Conferenza Stato-Regioni, un atto di indirizzo applicativo della legge quadro sul volontariato (legge n. 266 del 1991) il quale affermi chiaramente che questi servizi sono affidati al volontariato tramite convenzione ed il loro costo, fermo restando la gratuità dell'opera volontaria, debba essere totalmente rimborsato alle associazioni di volontariato stesse.
(4-00853)
Il presidente dell'ANPAS ha auspicato la predisposizione di un provvedimento governativo rivolto alla tutela di queste organizzazioni di volontariato, evitando loro di dover soggiacere alle comuni regole di gara.
Il Ministro della salute, professor Girolamo Sirchia, nella replica, lungi dal voler intenzionalmente criticare, e tanto meno offendere, le associazioni di volontariato, ha invece concordato sul fatto che le istituzioni in Italia hanno finora, al di là delle parole di elogio, fatto ben poco nei confronti delle organizzazioni di volontariato, non riuscendo, ad esempio, a realizzare pienamente un vero «rapporto di partenariato» e quindi di «sussidiarietà verticale».
Il Ministro ha sottolineato, con spirito assolutamente propositivo e positivo, alcuni limiti che caratterizzano talune associazioni di volontariato, tra i quali, in alcuni casi, la mancanza di una professionalità aggiornata, in altri un difetto di capacità gestionale e in taluni, infine, anche il «ricorso alla politicizzazione» per superare il divario tra le organizzazioni stesse e le istituzioni.
Lo spirito con il quale il Ministro della salute ha espresso queste valutazioni, invitando le associazioni di volontariato ad evitare anche inutili conflittualità al loro interno, è stato quello di suggerire una via di autorivalutazione delle organizzazioni stesse e di superamento delle proprie difficoltà.
Per quanto riguarda le politiche attuate dal Governo in questo settore è opportuno ricordare che:
a) il mondo del volontariato è una galassia composita e complessa nelle sue finalità, nelle sue forme organizzative così come nelle motivazioni che spingono le persone ad aderirvi e nelle forme di azione dei soggetti che attorno ad essi gravitano;
b) il volontariato è stato ed è, attualmente, al centro di numerose ed importanti scelte del Governo e del Parlamento nell'ambito delle politiche di welfare, con speciale riferimento alle politiche sociali e sanitarie;
c) le organizzazioni di volontariato hanno assunto una veste sempre più significativa
Non c'è dubbio che, nel corso degli ultimi dieci anni, il legislatore con numerosi provvedimenti ha disciplinato la delicata e complessa materia che caratterizza il variegato mondo del volontariato, mondo che si è diversificato nelle tipologie di azione e nelle modalità di intervento nel sociale.
Si è trattato di una crescita spesso disorganica e territorialmente differenziata, avvenuta in un rapporto di mutuo adattamento, che si è sviluppata soprattutto in quelle aree dove maggiore era la presenza del pubblico e dove più ricche sono state le innovazioni di carattere sociale.
Si può, quindi, affermare che non soltanto questo settore appare in espansione per numero di organizzazioni e volontari presenti, ma anche che le organizzazioni stanno mutando al loro interno sia in termini organizzativi, sia normativi.
Il Governo è ben consapevole sia dell'innegabile valenza che le associazioni no-profit hanno, a poco a poco, assunto, sia della necessità di giungere alla definizione di un'idonea disciplina delle stesse, sia, infine, della necessità di completare in tempi rapidi gli interventi a sostegno del terzo settore.
In tale contesto si ritiene opportuno evidenziare la funzione di controllo, indirizzo e vigilanza dell'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 settembre 2000, per la corretta e uniforme osservanza della disciplina legislativa e regolamentare delle Onlus, nonché per la raccolta, l'aggiornamento ed il monitoraggio dei dati e documenti degli enti non lucrativi presenti in Italia.
L'esecutivo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato nel dicembre 2001, ha pertanto provveduto alla nomina dei componenti l'agenzia, scelti tra persone di comprovata competenza professionale nelle discipline economico-finanziarie e nel settore di attività degli enti controllati.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri: Gianni Letta.
un condono fiscale potrebbe incoraggiare i cittadini ad un dialogo costruttivo ed aperto con l'amministrazione finanziaria;
appare anche necessario che il cittadino e le piccole imprese familiari ed artigianali possano bonariamente giungere ad una intesa con il fisco, pagando il dovuto senza eccesso di penalità;
anche per quanto riguarda la famigerata imposta comunale sulla casa appare utile una sanatoria, abbattendo le forti penalità per quanti vogliano regolare le loro posizioni;
alle casse dello Stato e dei comuni potrebbero arrivare consistenti miliardi, mentre diminuirebbero la litigiosità e le controversie pendenti;
con i cittadini bisogna dialogare, non agire con le imposizioni e con le cartelle esattoriali esecutive; questa deve essere la nuova strada di dialogo tra Stato e cittadini contribuenti, in un dialogo nuovo e costruttivo, in un confronto produttivo e costruttivo -:
se non sia il caso di predisporre una certa sanatoria delle situazioni fiscali pendenti, basti considerare l'alto numero di controversie tra cittadini ed aziende e fisco;
se non si ritenga che il fisco possa - prima di iniziare le procedure - invitare i contribuenti a chiarire e sanare la loro situazione, tutto ciò eliminerebbe le controversie e arrecherebbe sostanziosi vantaggi
(4-00519)
Al riguardo, si ricorda che già da alcuni anni l'amministrazione finanziaria, nell'ottica di un miglioramento dei rapporti tra fisco e contribuenti, ha introdotto diversi strumenti volti ad instaurare un rapporto meno conflittuale tra contribuenti ed ente impositore, in modo da favorire la definizione, vantaggiosa per entrambe le parti, di eventuali controversie, evitando il ricorso alle commissioni tributarie.
Infatti, per iniziativa del contribuente, dell'amministrazione o di entrambi, è possibile correggere eventuali errori commessi, ridurre la pretesa del fisco, annullare gli atti emessi dall'amministrazione, prevenire vertenze con il fisco o chiuderle dopo che sono state iniziate.
Gli strumenti che si potrebbero definire di «deflazione del contenzioso», sono l'accertamento con adesione (o concordato), la conciliazione giudiziale e l'autotutela.
L'accertamento con adesione (decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218), prevede la possibilità di risolvere in via transattiva controversie tributarie. In particolare, è possibile patteggiare l'imponibile a seguito di un accertamento o anche soltanto dopo un controllo da parte dell'amministrazione.
Relativamente alle controversie in materia di imposta comunale sugli immobili, ai comuni è riconosciuta, nell'ambito della potestà regolamentare di cui all'articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, la facoltà di introdurre l'istituto dell'accertamento con adesione del contribuente (articolo 59, comma 1, lettera m), del decreto legislativo n. 446 del 1997).
Con la conciliazione giudiziale (articolo 48 del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546) si può, invece, mettere fine ad una controversia già avviata presso la Commissione tributaria provinciale, anche servendosi della collaborazione della commissione adita, evitando le lungaggini e le spese dei vari gradi di giudizio.
Da parte sua, l'amministrazione finanziaria può correggere i propri errori mediante l'applicazione dell'istituto dell'autotutela (introdotto dall'articolo 68 del regolamento di riforma dell'Amministrazione finanziaria, decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992, n. 287, successivamente disciplinato dall'articolo 2-quater del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, convertito con modificazioni dalla legge 30 novembre 1994, n. 656, e dal decreto ministeriale 11 febbraio 1997, n. 37).
Grazie all'autotutela gli uffici finanziari, attraverso un riesame critico del contenuto degli atti emanati, possono, infatti, procedere all'annullamento totale o parziale degli stessi quando ritengono che siano illegittimi o infondati.
In sostanza, è proprio la possibilità di addivenire ad una soluzione in via bonaria del rapporto d'imposta, attraverso l'utilizzo degli strumenti menzionati, che evita sicuramente l'instaurarsi del contenzioso tributario, con il duplice vantaggio per l'ente impositore di riscuotere nell'immediato le somme dovute e per il contribuente di risolvere le controversie con una riduzione delle sanzioni senza dover necessariamente ricorrere alle commissioni tributarie.
In proposito si ricorda, tra l'altro, che la legge concernente l'accertamento con adesione e la conciliazione giudiziale (decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218, articolo 15) ha previsto la riduzione ad un quarto delle sanzioni irrogate dagli uffici, quando il contribuente rinunci ad impugnare l'avviso di accertamento o di liquidazione e a presentare istanza di accertamento con adesione, provvedendo al pagamento entro il termine di proposizione del ricorso. Mentre l'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, che disciplina la definizione agevolata delle sanzioni, stabilisce che è possibile definire le sole sanzioni irrogate con il pagamento del
La riduzione delle sanzioni amministrative è altresì prevista nel caso di ravvedimento con il quale è possibile regolarizzare, entro precisi limiti di tempo, le omissioni e le irregolarità commesse.
Si aggiunge, inoltre, che lo statuto dei diritti del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212), proprio nell'ottica di rafforzare il dialogo tra contribuenti ed ente impositore, prevede una serie di norme che vedono l'amministrazione impegnata nei confronti dei contribuenti, con obblighi di non trascurabile rilevanza, sia a livello informativo generale, sia sul punto della diretta conoscenza degli atti o della semplificazione degli adempimenti - che la stessa Amministrazione può richiedere ai contribuenti - nonché per quanto concerne la chiarezza e la motivazione degli atti con i quali viene esercitata la funzione impositiva.
Si ricorda, ancora, che, nell'ottica di un miglioramento del rapporto fra i contribuenti e il fisco, la legge recante «Primi interventi per il rilancio dell'economia» (legge 18 ottobre 2001, n. 383, articolo 8) ha, fra l'altro, disposto l'eliminazione dell'obbligo della bollatura e della vidimazione dei registri previsti dalle norme fiscali, avviando un processo di semplificazione attraverso la riduzione degli adempimenti onerosi per i contribuenti e non essenziali per l'attività di controllo dell'amministrazione finanziaria.
Infine, si evidenzia che in considerazione dei menzionati strumenti previsti dall'ordinamento tributario, già a disposizione dei contribuenti, non sembra, allo stato, ravvisabile l'opportunità di una sanatoria delle situazioni fiscali pendenti come, invece, auspicato nell'interrogazione.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
risulta all'interrogante che alcuni comuni spediscono ai cittadini nel periodo estivo richieste di pagamento, con termine entro 60 giorni, ben sapendo che è un periodo di vacanza ed anche gli studi dei commercialisti sono chiusi;
ad alcuni cittadini sarebbe stata applicata una pesante sanzione monetaria per non avere presentato negli anni 1995/1996/1997 dichiarazione ICI, pur avendo pagato il tributo;
a giudizio dell'interrogante è ingiusto perseguitare i cittadini con la richiesta continua di denaro;
alcuni contribuenti pur avendo presentato copia della dichiarazione, sarebbero sanzionati, in quanto non più in possesso della ricevuta di spedizione e ciò senza considerare che questa normalmente non viene più conservata passati alcuni anni dal versamento;
a giudizio dell'interrogante in materia di fisco vi è un'enorme confusione e non è garantita adeguatamente la tutela del contribuente nei confronti della pubblica amministrazione -:
se non ritenga palesemente ingiusto sanzionare il contribuente per omessa dichiarazione ICI per tanti anni, pur avendo il comune incassato il relativo tributo;
quali provvedimenti intenda adottare con urgenza al fine di porre ordine nella fiscalità relativa all'ICI.
(4-00655)
risulta all'interrogante che alcune amministrazioni comunali, per quanto riguarda la tassazione Ici, appaiono eccessivamente rigide e applicano criteri spesso meramente formalistici;
addirittura a chi non ha presentato la dichiarazione Ici o ha smarrito la ricevuta postale dell'avvenuta presentazione vengono
manca il riconoscimento della possibilità di errore in buona fede del contribuente e tale modo di procedere ci allontana dai paesi democratici occidentali e ci accomuna ai regimi dispotici;
occorre subito procedere ad una revisione di metodi e sistemi, e in particolare, a giudizio dell'interrogante occorre che il dipendente pubblico abbia verso il cittadino contribuente rispetto e disponibilità;
occorre quindi cambiare metodi e sistemi per fare un salto di qualità a questa nostra antiquata e cinica amministrazione finanziaria, sia statale che comunale -:
se non ritenga di porre in essere adeguate iniziative per fare in modo che i diritti dei cittadini nei confronti dell'amministrazione finanziaria siano maggiormente tutelati;
se non ritenga opportuno che l'amministrazione finanziaria venga incontro ai contribuenti riconoscendo la possibilità di errori in buona fede ed evitando in tali casi l'applicazione delle sanzioni.
(4-00702)
Al riguardo, in via preliminare, si rileva che la presentazione della dichiarazione dell'ICI, al pari del pagamento del tributo, costituisce, per la vigente legislazione (articolo 10, comma 4 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504), un obbligo tributario per il contribuente, la cui omissione e/o infedeltà sono autonomamente sanzionate in quanto violazioni che ostacolano l'attività di accertamento da parte dell'ente impositore. Tali violazioni, anche alla luce delle disposizioni dello statuto dei diritti del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212), non possono considerarsi semplici violazioni formali che, in quanto tali, giustificherebbero l'inapplicabilità della sanzione.
Nel caso in cui il contribuente, pur pagando regolarmente l'imposta, ometta di presentare la dichiarazione, si applica la sanzione amministrativa da lire 100.000 a lire 500.000 (comma 3 dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 504 del 1992, come sostituito dall'articolo 14 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 473).
Va aggiunto, altresì, che, per la determinazione delle suddette sanzioni, il nuovo sistema sanzionatorio, prevede alcune agevolazioni quali, ad esempio, la riduzione ad un quinto del minimo se il contribuente provvede ad effettuare spontaneamente la regolarizzazione entro un anno dall'omissione, nonché, la riduzione ad un quarto, nel caso in cui la definizione avvenga entro sessanta giorni dalla notifica dell'atto di contestazione.
Si precisa, inoltre, che tale violazione deve essere sanzionata solamente per il primo anno in cui è stata commessa. Infatti, la dichiarazione costituisce un atto necessario al comune per conoscere i dati essenziali per quantificare il tributo dovuto. Una volta che il comune abbia acquisito tali elementi, anche attraverso un atto di accertamento, non si rende più applicabile la sanzione per omessa dichiarazione.
In base al nuovo sistema sanzionatorio tributario, poi, non è prevista l'applicazione di alcuna sanzione per omessa dichiarazione, qualora quest'ultima risulti pervenuta al competente ufficio nei termini previsti, ancorché il contribuente abbia smarrito la ricevuta postale comprovante l'avvenuta presentazione.
Si ricorda, fra l'altro, che il comune (in applicazione dell'articolo 59, comma 1, lettera l) del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446), può stabilire, con proprio regolamento, l'eliminazione dell'obbligo
Per quanto riguarda, invece, la problematica concernente la richiesta di dati al contribuente, si fa presente che questa è legittimata dall'articolo 11, comma 3 del decreto legislativo n. 504 del 1992, il quale dispone tra l'altro, che i comuni, nell'esercizio dell'attività di liquidazione e di accertamento, possono invitare i contribuenti, indicandone il motivo, a trasmettere atti e documenti. È chiaro che il comune debba esimersi dal richiedere al contribuente gli elementi di cui è già in possesso.
Relativamente al riconoscimento degli errori in buona fede, si rileva che tra le «cause di non punibilità», contemplate dall'articolo 6, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, è compreso anche l'errore di fatto.
Ed invero, il comma 1, primo periodo, di quest'ultima norma testualmente recita: «Se la violazione è conseguenza di errore sul fatto, l'agente non è responsabile quando l'errore non è determinato da colpa».
L'esimente in parola si applica, quindi, allorché l'errore sul fatto che dà origine alla violazione non sia determinato da colpa, ossia non sia frutto di imprudenza, negligenza o imperizia.
Pertanto, qualora il trasgressore abbia osservato la normale diligenza, l'errore in cui questi sia eventualmente incorso esclude la punibilità.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
l'interrogante plaude, ritenendo di interpretare gli orientamenti della quasi totalità del popolo italiano, alla iniziativa del Ministro dell'Interno di revisione del sistema delle scorte, che, a giudizio dell'interrogante, servono solo per dare notorietà e prestigio a chi ne usufruisce -:
se intenda proseguire con maggiore efficacia nella salutare eliminazione delle scorte, che costituiscono, ad avviso dell'interrogante, un inspiegabile privilegio;
se non ritenga a tal fine di adottare iniziative volte a eliminare le scorte a personaggi dello spettacolo ed ai vertici di enti pubblici;
se non ritenga inoltre di emanare la circolare per cui le scorte non possono seguire all'estero chi ne gode e non possono accompagnarlo in locali di divertimento o in altri posti privati, ma soltanto nell'espletamento delle funzioni pubbliche.
(4-01344)
Le misure vengono periodicamente riesaminate, al fine di verificare l'attualità e la concretezza dell'esposizione al pericolo delle persone sottoposte a misure tutorie, anche in relazione alla particolare realtà ambientale di ogni provincia, tenendo altresì conto di eventuali interventi di difesa passiva (impianti televisivi a circuito chiuso, sistemi anti-intrusione, blindature di porte ed infissi, linee punto-punto con le centrali operative delle forze dell'ordine) realizzati presso le abitazioni degli interessati.
Le proposte di istituzione, conferma, modifica o revoca delle misure vengono
In tale contesto, saranno valutate anche le eventuali esigenze di tutela di «personaggi dello spettacolo» e dei «vertici di enti pubblici», cui fa riferimento l'interrogante.
Si precisa, infine, che le citate direttive non prevedono la prosecuzione delle misure di protezione al di fuori del territorio nazionale, fatta eccezione per alcune autorità istituzionali, tassativamente indicate, che fruiscono di servizi di sicurezza in via continuativa, anche all'estero.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
gli organi di stampa hanno riferito di una circolare con cui il Ministero dell'interno ha invitato i Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica a rivedere i servizi di protezione già assegnati a magistrati e ad altri soggetti esposti a pericolo in ragione delle funzioni pubbliche esercitate e ciò al fine di ridurre il personale impiegato per quei servizi;
le decisioni adottate da taluni Comitati provinciali, in sintonia con la direttiva del ministero, hanno inciso gravemente sul regime di sicurezza personale assicurato a magistrati fortemente impegnati sul fronte della lotta contro la criminalità organizzata e mafiosa;
l'iniziativa ha destato grave preoccupazione nell'opinione pubblica e tra i magistrati;
la lotta alle mafie nel nostro paese deve rimanere una priorità costante a cui non possono corrispondere negative scelte da parte di rappresentanti delle istituzioni che invitano alla «convivenza», alla riduzione dell'aggressione ai patrimoni riciclati attraverso le rogatorie internazionali, al ridimensionamento della sicurezza per chi è esposto quotidianamente -:
a quali criteri risponda l'iniziativa del ministero;
se essa sia stata preceduta da un'adeguata istruttoria e dal preventivo monitoraggio delle differenti situazioni di rischio;
se invece essa non sia stata ispirata da valutazioni meramente quantitative con il solo obiettivo di ridurre, comunque, le risorse destinate al settore a prescindere da una necessaria preventiva definizione di criteri per la valutazione delle differenti situazioni di rischio;
se e in quale modo il Ministro dell'interno ritenga di intervenire per ovviare ai problemi segnalati, in particolare dagli uffici giudiziari di Milano e Palermo, a seguito dell'attuazione della indicata circolare;
se non ritenga che ogni elemento di superficiale ed insufficiente attenzione nei confronti di chi, con gravi sacrifici personali, opera contro la criminalità organizzata, possa assumere agli occhi dei criminali il significato di un incoraggiamento e agli occhi dei cittadini la rinuncia a difendere chi rischia la vita per garantire la sicurezza individuale e collettiva;
quali siano le linee di tutela, delle persone più esposte, a rischi adottate oggi dal Ministro dell'interno.
(4-00979)
Le misure vengono periodicamente riesaminate, al fine di verificare l'attualità e la concretezza dell'esposizione al pericolo delle persone sottoposte a misure tutorie, anche in relazione alla particolare realtà ambientale di ogni Provincia, tenendo altresì conto di eventuali interventi di difesa passiva (impianti televisivi a circuito chiuso, sistemi anti-intrusione, blindature di porte ed infissi, linee punto-punto con le centrali operative delle Forze dell'Ordine), realizzati presso le abitazioni degli interessati.
Le proposte di istituzione, conferma, modifica o revoca delle misure vengono comunicate, per la ratifica, al dipartimento della pubblica sicurezza del ministero interrogato.
Con riferimento ai magistrati di Milano e di Palermo, in sede di periodica revisione dei servizi di protezione i prefetti hanno valutato l'opportunità di una rimodulazione degli stessi servizi di tutela, ritenuti una misura qualitativamente idonea a soddisfare le esigenze di sicurezza degli interessati.
Le iniziative poste in essere, pertanto, non sono da ascrivere ad alcuna volontà di abbassamento del livello di attenzione prestato nei confronti della criminalità, né tantomeno, a forme di limitazione della sicurezza delle persone esposte a pericolo.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
da oltre 2 anni la strada statale 16 Adriatica è parzialmente interrotta all'altezza di Vasto in provincia di Chieti per inagibilità del ponte San Nicola a seguito di un incendio sviluppatosi tra le sterpaglie che contornano i piloni di sostegno;
dal mese di giugno corrente anno il ponte è stato riaperto al solo traffico leggero con esplicito divieto ai mezzi pesanti che sono costretti a pericolose manovre di inversione di marcia sulle bretelle di accesso alla strada statale 16 che hanno già causato diversi incidenti;
durante le ore notturne i mezzi pesanti potrebbero non rispettare il divieto di transito sul ponte, in quanto non fisicamente impedito, con il rischio che la struttura possa cedere sotto il carico causando una tragedia;
la strada statale 16 Adriatica è un'arteria di livello nazionale ed internazionale che collega tutta la penisola -:
se sia a conoscenza dell'interruzione della strada statale 16 Adriatica in località San Nicola di Vasto (Chieti) con evidente pericolo per la sicurezza della circolazione stradale oltre al notevole rallentamento della velocità commerciale del trasporto merci;
quale provvedimento sia stato preso o il Governo intenda prendere per garantire la sicurezza stradale sulla strada statale 16 Adriatica rimuovendo le cause del divieto di transito ai mezzi pesanti.
(4-01266)
Il competente ufficio periferico dell'ANAS ha immediatamente proceduto alle prime constatazioni, valutazioni e controlli non solo visivi, anche mediante verifiche sclerometriche ed ultrasoniche e prelievo di campioni di calcestruzzo.
Tali verifiche hanno portato al riscontro di fessurazioni e valori di resistenza del calcestruzzo notevolmente inferiori alla norma con la conseguenza della chiusura al traffico del viadotto per motivi di sicurezza, con ordinanza n. 63 del 25 luglio 2000.
L'ente stradale riferisce che il 23 novembre 2000, esperite le necessarie istruttorie tecnico-amministrative, sono stati consegnati, nell'ambito di un primo intervento, lavori di riconsolidamento dei pilastri di fondazione, di asportazione del calcestruzzo lesionato, di apposizione di armatura in acciaio integrativa, di casseratura con lamierini, di ripristino con malte reoplastiche e di trattamento protettivo con prodotti epossidici (pile n. 1 e 2).
Detti lavori sono stati ultimati in data 28 maggio 2001.
L'ANAS fa presente, inoltre, che prima di procedere alla riapertura al traffico del viadotto, si è reso necessario effettuare indagini e prove sperimentali sulle strutture, da parte dei tecnici del laboratorio sperimentale stradale ANAS di Cesano (Roma). Da tali indagini è emerso lo stato di degrado dei giunti, dell'impermeabilizzazione dell'impalcato, nonché dei calcestruzzi delle rimanenti strutture portanti a causa dell'aggressività delle condizioni ambientali (ambiente marino).
Il predetto laboratorio, in sede di certificazione emessa il 14 maggio 2001, ha raccomandato di provvedere ad interventi di ripristino dei giunti strutturali e di impermeabilizzazione della soletta, prima ancora di provvedere al completamento della ristrutturazione degli elementi danneggiati.
Al fine di ottemperare a quanto sopra, l'ANAS ha predisposto apposita perizia dell'importo di lire 355.000.000, approvata in data 25 settembre 2001, ed in via di aggiudicazione a mezzo gara d'appalto.
Nelle more è stata fatta la verifica statica con relative prove di carico del viadotto, la cui apertura al traffico è avvenuta in data 19 giugno 2001, previa apposizione di adeguata segnaletica verticale ed orizzontale con limitazione di carico a 7,5 T.
L'ente riferisce, inoltre, che per il completamento dei lavori di ripristino delle opere in elevazione danneggiate dall'incendio sono stimati ulteriori interventi per l'importo di lire 600 milioni, in fase istruttoria.
L'ANAS, comunque, fa presente che l'opera d'arte in questione necessita di un adeguamento strutturale, per la riqualificazione ai sensi delle vigenti normative, per il quale sarà necessario individuare la necessaria copertura finanziaria.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Ugo Martinat.
sabato 27 ottobre 2001 si è svolta a Vicenza una manifestazione autorizzata per rivendicare il diritto agli spazi sociali, a cui hanno partecipato più di quattrocento persone, appartenenti a centri sociali, gruppi e associazioni;
i manifestanti hanno attraversato le vie del centro e, giunti in via Bonollo, tenendo le mani nude alzate, hanno tentato di avvicinarsi alla Rocchetta (un antico castello del 1200 bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e mai ristrutturato) dove il comune di Vicenza vorrebbe creare «un centro commerciale giovanile»;
la polizia, che seguiva la manifestazione, ha caricato i ragazzi delle prime file che hanno provato a fuggire con le mani alzate; in seguito il corteo si è portato di fronte al cordone di agenti in assetto anti-sommossa e dopo qualche minuto, senza che apparentemente fosse successo nulla, è partita la seconda carica della polizia;
sembra che lo stesso vicequestore di Vicenza, dottor Zonta, si trovasse nei pressi del cordone di polizia, e sia stato coinvolto negli scontri;
il bilancio della manifestazione è di cinque ragazzi feriti (successivamente arrestati in ospedale e di lì tradotti in carcere) e di numerosi contusi;
da questa ricostruzione emergono dinamiche analoghe a quelle vissute da migliaia di manifestanti a Genova durante il G8 -:
se la ricostruzione dei fatti, confermata peraltro da numerose testimonianze già a disposizione degli avvocati difensori degli arrestati, corrisponda al vero;
se non ritenga che quanto avvenuto a Vicenza confermi che all'interno delle forze dell'ordine vi sia un preoccupante clima di tensione per placare il quale si rendono necessari appositi provvedimenti;
se non ritenga che in assenza dei tre sgomberi in poco più di un mese, gli scontri sopramenzionati non si sarebbero svolti.
(4-01292)
Mentre alcuni funzionari della polizia di Stato tentavano di convincere i giovani a desistere dal loro intento, un dirigente della polizia di Stato è stato colpito da un corpo contundente lanciato da facinorosi occultati all'interno del corteo ed ha riportato una ferita lacero-contusa al capo, poi suturata con otto punti ed una commozione cerebrale.
Approfittando del momento di confusione, le prime file del corteo hanno tentato di forzare il cordone di polizia, costringendo le forze dell'ordine ad una azione di contenimento, nel corso della quale cinque dimostranti sono rimasti contusi. Questi ultimi dopo essere stati medicati presso il pronto soccorso del locale ospedale civile, sono stati tratti in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate ed istigazione a delinquere in concorso; due di loro sono stati denunciati anche perché durante la manifestazione, erano travisati mentre un'altra dimostrante è stata denunciata in stato di libertà.
Durante i tafferugli, anche cinque agenti di polizia hanno riportato ferite.
Il corteo, ricondotta la situazione alla normalità, ha proseguito senza ulteriori incidenti, lungo il percorso consentito.
Quanto alle persone tratte in arresto, tre di esse, il 29 ottobre, sono state rimesse in libertà, non sussistendo nei loro confronti ulteriori esigenze cautelari, mentre per le altre due, il 31 ottobre, sono stati disposti gli arresti domiciliari, successivamente revocati.
Detto questo per una corretta ricostruzione dei fatti, si ritiene che il comportamento delle forze dell'ordine sia stato pienamente legittimo e non in alcun modo lesivo di alcun diritto o libertà fondamentale.
Quanto alla situazione di tensione determinatasi a seguito della contrapposizione tra amministrazione comunale e centri sociali sul tema degli spazi reclamati da questi ultimi, il prefetto di Vicenza si sta adoperando per ricercare adeguate soluzioni anche in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Risulta, infine, che i tre provvedimenti di sgombero, cui si fa riferimento nell'atto di sindacato ispettivo parlamentare, siano stati adottati soprattutto per motivi attinenti all'incolumità pubblica.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
l'introduzione del gioco del Bingo in Italia avvenuta con l'emanazione del regolamento n. 29 del 31 ottobre 2000 - su delega legislativa n. 133 del 13 maggio 1999 - con il quale si affidava all'esterno dell'Amministrazione l'onere del controllo e della gestione di un gioco totalmente nuovo per l'Italia, determinava criteri di attribuzione delle sale tuttora incomprensibili (420 sale subito e 380 entro i due anni successivi);
con direttiva del Ministro delle finanze del 12 settembre 2000 si modificava
le due misure così assunte, venivano fatte confluire, con un decreto-legge dell'ottobre 2000, in un contesto finanziario finalizzato al conseguimento di un gettito erariale di 140 miliardi per il 2001;
lo sviluppo della gara sul Bingo si è dilungato oltre misura (al pari della gara sulle lotterie ora in contestazione) talché appare impossibile il conseguimento nel 2001 di una sola lira di quelle preventivate in bilancio;
solo il 16 giugno 2001 è apparsa su internet una graduatoria non ancora certificata come risultato selettivo della gara espletata da parte di chi, con decreto direttoriale, ne aveva connessa l'effettuazione -:
se l'amministrazione delegata allo svolgimento della gara e al controllo del gioco intenda avvalorare una graduatoria diffusa sul sito internet precisando i tempi di aggiudicazione ai concorrenti tutti già prescelti vincitori tanto delle prime 420 sale che delle successive 380;
come intenda far finalmente conoscere ciò che aveva l'obbligo di rappresentare ai possibili utenti della gestione prima che fosse espletata la gara, e cioè i criteri in base ai quali andavano attribuiti i coefficienti di valutazione delle caratteristiche, specifiche e complessive, delle offerte presentate;
che cosa intenda fare per facilitare l'accesso ai verbali di gara, che dovrebbero far fede, del procedimento tecnico-giuridico seguito dalla commissione - della quale chi l'aveva istituita si era formalmente nominato consigliere - proprio nell'applicazione, ad ogni singola offerta, dei criteri suddetti sempre che siano stati preventivamente determinati;
se infine, in nome di una trasparenza oggettivamente verificabile, senza defatiganti ed onerose procedure di accesso documentale, l'amministrazione committente vigilante e consulente sia in grado di poter garantire che da siffatto prolungato procedimento concorsuale sia stata esclusa ogni valutazione discrezionale, quindi arbitraria.
(4-00106)
Pertanto, la ripartizione territoriale delle 420 sale per il gioco del Bingo è stata effettuata su base provinciale assumendo, come criteri oggettivi di ripartizione, la popolazione maggiorenne residente e la propensione al gioco (volumi raccolti per il lotto e il superenalotto). Riguardo al primo criterio, è stata considerata la popolazione residente superiore ai diciotto anni di età. Non sono stati attribuiti pesi diversi alla popolazione maschile e a quella femminile, in quanto è stata ritenuta poco significativa la eventuale differente propensione al gioco in tali classi di popolazione.
Ai fini della valutazione della propensione al gioco di ciascuna provincia sono state considerate le somme giocate nel corso del 1999 al Lotto e al Superenalotto (circa 26.000 miliardi). Ad avviso della competente amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, tale criterio è da ritenere sufficientemente rappresentativo sia per la rilevante spesa considerata, sia perché basato su giochi affini al Bingo che è un gioco di sorte, non a pronostico. La spesa per le lotterie non è stata considerata a motivo del modesto volume e delle caratteristiche di gioco che nel Bingo non sussistono (decreto direttoriale del 16 novembre 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 279 del 29 novembre 2000).
All'esito dei lavori della commissione, l'amministrazione dei Monopoli, previa visione degli atti e verifica della conformità delle risultanze dei verbali alle indicazioni contenute nel bando di gara e alla normativa di riferimento, ha ritenuto opportuno, per la trasparenza del procedimento, inserire sul proprio sito internet la graduatoria delle concessioni per la gestione del gioco del Bingo formulata dalla commissione aggiudicatrice. La formale pubblicazione è avvenuta in data 16 luglio 2001, nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale - n. 163, data dalla quale è decorso, tra l'altro, il termine di 150 giorni, previsto per l'approntamento per il collaudo delle prime 420 sale.
Tra la graduatoria inserita nel predetto sito e quella pubblicata nella Gazzetta Ufficiale vi è perfetta corrispondenza.
Con riguardo ai criteri di valutazione delle offerte, il bando di gara (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - parte seconda, foglio delle inserzioni, n. 278, del 28 novembre 2000 al punto 15) ha definito le categorie qualitative del progetto, individuando il punteggio massimo attribuibile a ciascuna di esse.
Mentre, nei documenti di gara, che sono stati messi a disposizione dei concorrenti (pagina 21 del paragrafo «Modalità di partecipazione alla gara») è stata effettuata una più dettagliata elencazione delle caratteristiche qualitative dei progetti che sarebbero stati oggetto di valutazione.
Pertanto, prima di procedere all'apertura delle buste contenenti i progetti dei concorrenti, la commissione ha stabilito, come risulta dal verbale del 27 febbraio 2001, la griglia di attribuzione dei punteggi che è stata adottata dalla commissione stessa per la valutazione dei progetti.
Le valutazioni della commissione risultano effettuate, quindi, non con l'attribuzione di un punteggio complessivo, ma in maniera articolata.
Ai sensi dell'articolo 3, comma 2, della Direttiva del 12 settembre 2000 del Ministro delle finanze pro-tempore, l'amministrazione ha la possibilità di affidare, entro due anni dall'avvio del gioco, altre 380 concessioni a soggetti rientranti nell'originaria graduatoria. Tale ampliamento della rete delle sale è subordinato ad una analisi su base territoriale del volume complessivo delle giocate presso le prime 420 sale.
L'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ha assicurato la massima tempestività nella assegnazione delle residue 380 concessioni secondo l'ordine di graduatoria per provincia, nel rispetto dei limiti di cui al punto 5) del bando e secondo il piano di ripartizione territoriale di cui il decreto direttoriale, 6 luglio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 159, dell'11 luglio 2001, anche al fine di incrementare il gettito delle entrate erariali.
Circa l'accesso ai verbali di gara la medesima amministrazione ha precisato che dopo la conclusione dei lavori della commissione risultano pervenute numerosissime domande d'accesso agli atti, tutte già soddisfatte, anche con la consegna di diverse migliaia di fotocopie.
Nel rispetto delle modalità previste dalla legge, gli interessati possono visionare sia i propri che gli altrui plichi (solitamente quelli della Provincia d'appartenenza) e consultare la busta «B» relativa alla documentazione tecnica. Possono, altresì, richiedere copia della scheda di valorizzazione rilasciata dalla Commissione tecnica. In osservanza alla legge n. 675 del 1996 non possono, invece, accedere ai dati personali contenuti nella busta «A» (documentazione amministrativa). Al termine del procedimento di accesso viene redatto il relativo verbale sottoscritto dal responsabile.
Infine, per quanto concerne l'affidamento al settore privato dell'esercizio delle lotterie nazionali, va evidenziato che l'obiettivo
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
il processo educativo cui attende la scuola dell'obbligo non può non contentare oltre ai contenuti didattici curriculari anche i profili volti a promuovere una didattica della cittadinanza, una consapevolezza, cioè del ruolo attivo che ogni cittadino è chiamato a svolgere all'interno del consorzio civile;
tale didattica «civile» può essere utilmente esercitata attraverso programmi di educazione civica capaci di promuovere un'alfabetizzazione delle giovani generazioni basata sulla conoscenza della Costituzione italiana, largamente ignorata dalle generazioni precedenti -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno il rafforzamento nell'ambito della scuola dell'obbligo e più in generale nell'ambito di tutti gli ordini di studio, rafforzamento di programmi di educazione civica basati sulla diffusione e sulla conoscenza della carta fondamentale della Repubblica, anche in considerazione del fatto che l'univo approfondimento sul tema la scuola italiana lo offre nelle scuole superiori e solo per gli indirizzi tecnici per ragionieri;
se infine non si concordi sul fatto che occorra adottare misure idonee e urgenti volte a garantire la formazione delle giovani generazioni in coerenza con i principi democratici che ispirano la nostra convivenza civile.
(4-01031)
Infatti i programmi di insegnamento della scuola primaria, adottati con decreto del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1985 n. 104, fanno espresso riferimento a studi sociali e conoscenze della vita sociale; il decreto ministeriale del 9 febbraio 1979 concernente programmi, orari di insegnamento e prove d'esami per la scuola media statale reca un apposito paragrafo riguardante l'educazione civica con la sua articolazione tematica nei tre anni di corso; la direttiva n. 58 dell'8 febbraio 1996 con l'allegato documento sulle nuove dimensioni formative educazione civica e cultura costituzionale reca orientamenti per lo studio di detta disciplina nelle scuole secondarie superiori.
Tutti questi programmi riconoscono come fondamentale lo studio della Costituzione della Repubblica.
Nei bienni sperimentali di scuola secondaria, oltre allo studio dell'educazione civica è largamente diffuso l'insegnamento degli elementi di diritto ed economia con impostazione che favorisce il rafforzamento delle conoscenze della Carta Costituzionale.
In attesa del riordino complessivo del sistema di istruzione non è stato completato l'iter per la revisione del programma di insegnamento dell'educazione civica nelle scuole secondarie, ma sono stati promossi seminari e corsi di aggiornamento per i docenti, in particolare per gli insegnanti di materie giuridiche ed economiche con l'obiettivo di produrre, tra l'altro, i moduli didattici per l'approfondimento dei temi collegati alla Carta Costituzionale.
La scuola italiana è impegnata inoltre a promuovere, accanto alle discipline previste per gli indirizzi di studio, l'educazione alla legalità quale nodo interdisciplinare e componente strutturale dei processi educativi, nella convinzione che tutta la comunità scolastica deve essere chiamata ad interagire e a promuovere una riflessione sui concetti di cittadinanza, di Stato, di democrazia e di convivenza e valorizzazione del patrimonio culturale e civile.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
l'interrogante è venuto a conoscenza della grave situazione in cui si trova il signor Avner Levi, cittadino israeliano, attualmente detenuto, in attesa di processo d'appello, presso la casa circondariale di Rebibbia in Roma;
la situazione internazionale e in particolar modo la crisi israeliano-palestinese si riflettono in modo violento e insensato contro il signor Levi: egli è continuamente e quotidianamente bersaglio di insulti, minacce e violenza da parte di numerosi detenuti di religione islamica e nazionalità araba che sono in gran numero presenti in tale casa circondariale;
l'amministrazione penitenziaria ha ben nota la situazione del signor Levi e per questo motivo ha provveduto al suo trasferimento da Civitavecchia a Roma, ma purtroppo ci si trova di fronte ai medesimi problemi già riscontrati e citati;
l'Italia è paese civile e di noto livello umanitario, non si può pertanto permettere che una «giusta detenzione», così come prevista dall'articolo 27 della Costituzione, venga trasformata in una situazione di angherie ad opera di un gruppo di detenuti che, facendosi forti della loro maggioranza numerica, porti nelle nostre istituzioni uno spirito non degno del nostro paese -:
quali misure il ministro voglia adottare affinché lo stato di diritto valga anche per il signor Levi e nelle carceri italiane.
(4-00990)
Il trasferimento disposto nei suoi confronti dalla casa circondariale N.C. di Civitavecchia alla casa circondariale N.C. di Roma Rebibbia nello scorso mese di maggio è stato determinato, soprattutto, dalle notevoli difficoltà evidenziatesi nell'attenersi alle rigide regole del regime alimentare prescritto dalla religione ebraica, che prevede la somministrazione solo di determinati tipi di alimenti (per esempio il cosiddetto kosher).
Pertanto, il provveditore regionale ha ritenuto opportuno trasferire il detenuto presso l'istituto romano, in un reparto ove sono ristrette altre persone di confessione ebraica.
Peraltro, dalla documentazione agli atti, è stato riferito che non risulta che l'Avner sia stato oggetto di violenze o minacce da parte di altri detenuti ristretti nell'istituto di Rebibbia.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
la criminalità diffusa sta progressivamente spostando parte dell'esercizio dei propri traffici illeciti, quali contrabbando, pesca di frodo, immigrazione clandestina, nel Nord-Est d'Italia, dove queste attività illegali sono esercitate prevalentemente nelle ore notturne, poiché in tali ore il controllo è praticamente inesistente;
è stata prevista l'assegnazione di n. 4 elicotteri bimotore tipo AB412HP, dotati di visore all'infrarosso abilitati al volo notturno alla sezione Aerea della GdF di Vengono (Varese) e n. 4 alla Sezione Aerea di Bolzano, tutti adibiti al soccorso in montagna;
l'eventuale assegnazione di velivoli alla Sezione Aerea della GdF di Venezia comporterebbe un sensibile aumento della professionalità del personale e l'accrescimento delle attrezzature logistiche meccaniche, e conseguentemente un notevole aumento del prestigio e delle capacità operative della stessa sezione Aerea;
l'aeroporto Marco Polo di Venezia Tessera, per quanto concerne l'attività operativa non presenta particolari problemi essendo aperto al traffico ventiquattro ore su ventiquattro, essendo dotato di piste di atterraggio e rullaggio collegati ai piazzali di parcheggio illuminati secondo le normative aeronautiche, disponendo di servizio sanitario e messi antincendio nell'arco delle ventiquattro ore, essendo dotato di sistemi di atterraggio strumentale come l'ILS (instrumental landing sistem), procedure VORDME eccetera, strumenti necessari per l'atterraggio di mezzi aerei in presenza di scarsa visibilità;
per il ricovero di eventuali velivoli l'attuale hangar può ospitare senza particolari problemi n. 2 elicotteri A109 A11 oppure n. 2 elicotteri AB412HP oltre a n. 2 elicotteri NH500, per un totale di n. 4 elicotteri, due abilitati al volo notturno e due al solo volo diurno -:
se il Ministro della difesa non ritenga di rimodulare l'assegnazione dei mezzi di cui sopra assegnandone due alla Sezione Aerea di Vengono; tre alla Sezione Aerea di Bolzano; due alla Sezione Aerea di Venezia e se siano stati presi in considerazione altri interventi atti al potenziamento del controllo delle frontiere dell'Alto Adriatico.
(4-00581)
Inoltre, sono già stati acquistati, e saranno consegnati a partire dai primi mesi dell'anno 2002, altri quattro elicotteri AB412 in versione «marittima». Detti velivoli sono destinati alla Sezione Aerea di Bari per il necessario potenziamento operativo di un'area fortemente interessata da vari traffici illeciti via mare, dove, fra l'altro, tale tipologia di mezzo trova maggiore utilità d'impiego con proiezioni di ricerca a lungo raggio.
Ciò posto, il citato comando generale ha precisato che non è possibile rimodulare l'assegnazione dei predetti velivoli in quanto il numero previsto per ogni Reparto è appena sufficiente, anche alla luce dei previsti cicli di manutenzione, ad assicurare un'adeguata capacità operativa ai medesimi.
Lo stesso comando generale ha, peraltro, evidenziato che, al fine di potenziare il controllo delle frontiere dell'Alto Adriatico, si è implementato il dispositivo di controllo marittimo nell'area con l'assegnazione ai Reparti navali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia di due guardacoste, tre vedette e tre battelli di servizio operativo.
Si è provveduto, inoltre, ad incrementare la capacità operativa della Sezione Aerea di Venezia aumentando la disponibilità media mensile delle ore di volo (35 per ogni velivolo) e il numero dei mezzi in dotazione.
Dette misure sono state adottate in previsione del trasferimento, in tempi brevi, ai suddetti reparti navali di ulteriori tre vedette
Il comando generale ha, infine, comunicato che le esigenze operative specifiche sono, comunque, riscontrate con il temporaneo schieramento di velivoli AB412 in dotazione alle Sezioni Aeree di Mantova di Napoli e di Grottaglie, secondo definite procedure.
Alla luce di quanto sopra, sembra, pertanto, che quanto auspicato nella interrogazione abbia trovato adeguata soluzione.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
nel corso della tredicesima legislatura il progetto di legge per l'istituzione, ad Ascoli Piceno, dell'ufficio del giudice di sorveglianza non è stato trasformato in legge;
il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Ancona, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2001, ha sollecitato la creazione ad Ascoli Piceno dell'ufficio di sorveglianza;
l'ufficio del giudice di sorveglianza, tra l'altro, deve essere collocato nella sede dell'istituto penitenziario e Ascoli Piceno è sede del maggiore istituto penitenziario delle Marche;
la mancanza della sede del giudice di sorveglianza arreca enorme disagio fisico ed economico agli utenti e agli operatori dei servizi della giustizia che sono costretti ad andare nella città di Macerata che dista cento chilometri da Ascoli Piceno;
è necessaria la creazione di un ufficio di sorveglianza nella città di Ascoli Piceno o quantomeno il dislocamento ad Ascoli Piceno dell'ufficio di sorveglianza di Macerata che, tra l'altro, non ha più nel territorio provinciale, istituti di pena in attività -:
quali iniziative intenda adottare per costituire l'ufficio di sorveglianza nella città di Ascoli Piceno o quantomeno disporre il dislocamento ad Ascoli Piceno dell'Ufficio di sorveglianza.
(4-00340)
Premesso poi che gli interventi di creazione o modifica di uffici giudiziari possono essere effettuati solo con legge, il predetto dipartimento ha tuttavia fatto presente, anche in considerazione della ubicazione nella città di Ascoli Piceno del maggior istituto penitenziario delle Marche, che intende inserire la proposta dell'interrogante in una futura revisione delle circoscrizioni e degli uffici giudiziari sulla base dei carichi di lavoro che caratterizzano gli stessi.
In relazione poi alla richiesta di dislocazione ad Ascoli Piceno dell'ufficio di sorveglianza di Macerata, è stato osservato come la stessa non sembra essere risolutiva, se non del disagio fisico ed economico degli utenti lamentato nell'atto di sindacato ispettivo, dovendo il competente dipartimento tener necessariamente in debito conto anche altri delicati fattori che tale soluzione comporterebbe, quale la mobilità degli impiegati gia ivi presenti nonché il fatto che una decisione in tal senso necessita di uno studio di fattibilità che non può prescindere da criteri comparativi e di gestione del personale.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
è, purtroppo, nella memoria di tutti noi l'incendio che nello scorso anno scolastico
in seguito a quella drammatica tragedia, si parlò della necessità di verificare la sicurezza nelle scuole e il rispetto delle normative attinenti, in particolare della 626/96;
molti edifici scolastici nel nostro Paese, invece, risulterebbero fuori norma e tali da far temere il verificarsi di vere e proprie stragi in caso di incendi, particolarmente per quanto riguarda le uscite di sicurezza, spesso bloccate o inservibili;
l'Istituto scolastico Lorgna-Pindemon- te, sito in Palazzo Bevilacqua in Corso Cavour, 19 a Verona, risulterebbe tra questi: l'unica uscita di sicurezza (con apertura del portellone verso l'esterno) sarebbe assolutamente inservibile in quanto seguita da un vecchio portone di legno bloccato da lucchetto metallico; il cancello a sbarre metalliche che regola l'ingresso al parcheggio interno, è apribile solo verso l'interno ed è ad apertura elettrica, comandata dalla portineria, situata all'angolo opposto dell'edificio; l'ingresso principale, in legno e apribile solo verso l'interno, normalmente è aperto solo in parte, permettendo il deflusso di una sola persona alla volta; a ciò va aggiunto il fatto che tutte le finestre del piano terra sono sbarrate da inferriate fisse -:
se siano state effettuate le verifiche sulla sicurezza degli edifici scolastici pubblici e privati e quali ne siano stati i risultati;
se sia stata in particolare verificata l'esistenza e l'efficienza delle uscite di sicurezza previste dalla legge, la presenza di un responsabile interno alla sicurezza, l'esistenza dei piani di evacuazione e se vengano effettivamente attuate esercitazioni di evacuazione;
se risulti la veridicità della situazione rappresentata nella scuola Lorgna-Pindemonte e come intenda intervenire in questo e negli altri casi per il ripristino di condizioni di sicurezza nelle scuole.
(4-00498)
Il dirigente scolastico, pertanto, il 3 novembre 2000, ha inviato all'amministrazione provinciale il documento medesimo con l'elenco degli interventi da effettuare e successivamente ha sollecitato la realizzazione degli stessi in data 12 gennaio 2001 e 21 marzo 2001.
All'interno dell'istituto è stato individuato il rappresentante per la sicurezza nominato dal consiglio dei docenti ed inoltre alcuni di questi ultimi e collaboratori scolastici sono stati incaricati per il pronto soccorso e l'antincendio dopo aver frequentato appositi corsi di formazione.
Durante l'anno scolastico sono state effettuate 3 prove di sgombero rapido dell'istituto per casi di emergenza secondo quanto indicato dalla ditta UNISECUR che ha monitorato lo svolgimento delle stesse.
Sono stati affissi all'interno della scuola tutti i cartelli segnaletici indicati dalla ditta suddetta ed all'interno di tutti i locali sono state esposte delle tabelle contenenti le regole comportamentali per l'evacuazione in caso di emergenza e la pianta dell'indicazione dei percorsi di esodo.
L'amministrazione provinciale ha provveduto a collocare gli estintori nei punti ritenuti opportuni, al rifacimento a norma dell'impianto elettrico ed ha installato, già da alcuni anni, due scale di sicurezza nel cortile posteriore della Scuola che servono come uscite di sicurezza di tutti i piani sia dell'ala di Corso Cavour che di quella di Via Fratta.
Per quanto riguarda le finestre al piano terra «con inferriate» si precisa che le stesse non sono assolutamente fruibili come uscite di sicurezza non essendo posizionate a livello d'uomo né indicate come tali nel già citato documento predisposto dalla ditta UNISECUR.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
stanno emergendo gravi problemi logistici in relazione alla condizione del nuovo Palazzo di Giustizia, sito in Bari alla Via Nazariantz n. 1, nel quale sono in corso di trasferimento gli uffici giudiziari penali della Procura della Repubblica, dei Giudici delle Indagini Preliminari e del dibattimento di primo grado;
come denunciato in un documento dell'Assemblea degli iscritti della «Camera penale di Bari», i locali adibiti ad aule di udienza risultano manifestamente insufficienti e comunque inidonei al corretto esercizio della giurisdizione;
in particolare, le dieci aule ubicate al piano terra dell'edificio destinate alle udienze dei giudici monocratici e collegiali, oltre all'aula riservata al Tribunale del riesame e delle misure di prevenzione, risultano accessibili da un unico corridoio oggettivamente insufficiente a consentire il transito degli interessati e del pubblico e, nel contempo, a garantire l'ordine e la sicurezza necessari per il regolare svolgimento dell'attività giudiziaria;
in quasi tutte le aule gli spazi riservati agli imputati detenuti sono costituiti da un angusto vano chiuso, munito di un'unica apertura separata da sbarre che non consente né la regolare partecipazione alle attività di udienza né l'esercizio dei necessari controlli di sicurezza, vano che, oltretutto, in molti casi risulta vicinissimo alle stanze riservate alla camera di consiglio e, talvolta, separato dalle stesse solo da una sottile parete in cartongesso del tutto inidonea a garantire la riservatezza delle discussioni collegiali;
in tutte le aule l'anomala dislocazione degli spazi riservati ai detenuti ed alle camere di consiglio appare in contrasto con gli standards previsti per l'edilizia giudiziaria e tale da non consentire una adeguata e dignitosa delimitazione degli spazi per le parti e, soprattutto, per il pubblico;
analoghi difetti strutturali presentano i locali destinati alle udienze dei Giudici delle Indagini Preliminari, benché a seguito delle recenti innovazioni normative i processi con rito abbreviato - nei quali è ora possibile la presenza del pubblico - siano destinati ad assorbire una parte rilevante dell'attività giudiziaria;
la struttura nel suo complesso non appare compatibile né con le esigenze attuali, né con la crescita tendenziale del carico di lavoro del Tribunale Penale di Bari, così da non consentire neppure un sensibile miglioramento della disagevole situazione rappresentata dal «vecchio» Palazzo di Giustizia, irrazionalmente destinato oltre che alla Corte di Appello, al settore della Giustizia Civile;
con il trasferimento dell'intera Procura della Repubblica e degli Uffici ad essa collegati, quali le sezioni di Giudiziaria, gli spazi disponibili nel palazzo di Piazza
la scelta dell'immobile di Via Nazariantz non risponde quindi ai requisiti minimi di decoro, sicurezza ed agibilità, indispensabili per l'esercizio della giurisdizione e si pone in diretto ed insanabile contrasto con la centralità dell'udienza quale momento essenziale del contraddittorio delle parti dinanzi al giudice terzo prescritto dall'articolo 111 della Costituzione, oltre che delle norme processuali che prevedono, a pena di nullità, l'assistenza dell'imputato all'udienza e la pubblicità del dibattimento -:
quale sia il giudizio del Governo sull'attuale condizione logistica degli uffici giudiziari a Bari;
se non ritenga utile avviare una ispezione sull'attuale ubicazione, nei due palazzi di giustizia, dei diversi uffici giudiziari, al fine di verificarne la funzionalità e la razionalità;
quali interventi concreti si intenda porre in essere per sanare la situazione di disagio, denunciata dalla Camera Penale di Bari, che coinvolge complessivamente l'amministrazione della giustizia a Bari.
(4-00306)
L'acquisizione, in tempi relativamente brevi, di un immobile che consentisse di far fronte, da una parte, alle nuove esigenze strutturali richieste dalla riforma del «giudice unico» (le Procure erano sino ad allora ubicate in edifici diversi e molto distanti tra loro) e, dall'altra, alle richieste di ulteriori spazi per l'aumento degli organici e dell'attività giudiziaria, fu ritenuta indispensabile ad assicurare il regolare funzionamento degli uffici giudiziari.
La decisione di destinare gli uffici della procura della Repubblica e del tribunale penale nella nuova sede di via Nazariantz fu deliberata dalla commissione di manutenzione sin dal 11 febbraio 1998.
Non furono proposte soluzioni alternative e, quindi, il progetto fu approvato dalla citata commissione.
Sino a poco tempo prima della consegna dell'immobile nessuna obiezione era stata sollevata circa le scelte fatte, pur essendo state inviate, ai responsabili dei diversi uffici, le planimetrie dei vari piani per suggerimenti in ordine agli spazi ed alla dislocazione della aule e degli uffici stessi.
Per quanto riguarda poi i problemi generali e logistici, si deve osservare che le sedi giudiziarie di Bari sono passate da quattro a tre (elemento di non scarsa importanza).
Presso il palazzo di giustizia di Bitonto, sede della sezione distaccata del tribunale di Bari e dell'ufficio del giudice di pace, è stata realizzata, con il contributo del ministero e del comune di Bitonto, un'aula protetta che offre ampi margini di sicurezza ed una più agevole sorveglianza grazie anche alla sua distanza (15 km circa) da Bari.
La superficie complessiva disponibile è aumentata di diecimila metri quadri e tutti gli uffici hanno usufruito di questa maggiore disponibilità.
I due palazzi di giustizia distano tra loro poco più di 500 metri ed è stato anche chiesto al sindaco di Bari, dal presidente della corte di appello, di attivare un servizio navetta tra i due edifici.
In un'area adiacente al nuovo palazzo, il comune di Bari si è impegnato a costruire, a sue spese e per l'importo di circa 4 miliardi, un'aula protetta il cui progetto, elaborato anche con la collaborazione di tecnici del ministero, è stato approvato dalla commissione di manutenzione. La disponibilità, si auspica a breve, di questa struttura - collegata al nuovo palazzo -
In ogni caso, la possibilità di recesso (sei mesi) dalla locazione da parte del comune di Bari, consente di poter ritenere tale sistemazione non vincolante transitoria sino a quando non ci sarà la disponibilità di una sede definitiva (è ormai decennale il progetto per la costruzione, a Bari, di un secondo palazzo di giustizia).
È stato poi fatto presente che la nuova sede dispone di ampie zone di parcheggio: 300 posti nel garage sottostante, 300 posti nel piazzale recintato, centinaia di posti nei viali antistanti (nella sede di Piazza De Nicola 35 posti nel garage sottostante, 81 posti nel piazzale recintato), di un sistema centralizzato di controllo a circuito chiuso con monitors ed 85 telecamere, di due metal-detector ed un nastro per il controllo delle borse, di un impianto di climatizzazione del tipo a basso consumo energetico che consente un non indifferente risparmio di spesa, di un impianto di cablaggio fonia-dati con circa 800 punti rete e sale CED tecnologicamente avanzate, di un impianto centralizzato di chiamata con altoparlanti in tutto l'edificio, di otto celle - alcune con servizi - che consentono l'attesa momentanea di non meno di 50 detenuti prima del loro smistamento nelle aule.
Questa zona è servita da sufficienti spazi per la sosta degli automezzi della polizia penitenziaria; precedentemente, queste operazioni nel palazzo di giustizia di piazza E. De Nicola presentavano, per l'esiguo numero di celle e di spazi, un altissimo livello di rischio, più volte denunciato dalle forze dell'ordine. Le tramezzature sono realizzate in doppia lastra di cartongesso con intercapedine per gli impianti. L'impresa costruttrice ha assicurato, al riguardo, che la resistenza e la insonorizzazione è pari, se non maggiore, a quella di una parete in mattoni.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.