Allegato B
Seduta n. 103 del 25/2/2002


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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

PISAPIA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con Pdg 16 luglio 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 1998 n. 77, è stato indetto un concorso per «51 posti di Direttore coordinatore dell'area pedagogica» IX qualifica funzionale (ora corrispondente alla posizione economica «C3»), riservato agli educatori coordinatori di ruolo dell'amministrazione penitenziaria in possesso del titolo di laurea e di cinque anni di anzianità di servizio;
tale concorso è stato superato da 75 dipendenti: 51 vincitori e 24 idonei (cfr. graduatoria pubblicata il 15 maggio 2000 sul Bollettino Ufficiale del Ministero della giustizia);
con decreto legislativo n. 146 del 21 maggio 2000, il numero delle posizioni nel ruolo di «Direttore coordinatore dell'area pedagogica» è stato portato a 236, rispetto alle precedenti 51 stabilite ed assegnate ai vincitori del concorso svoltosi pochi mesi prima;
gli idonei al concorso, in conseguenza dell'ampliamento dell'organico, avevano ed hanno il diritto di essere inquadrati nella qualifica superiore, dal momento che la graduatoria di merito è tuttora valida;
malgrado il diritto legittimamente conseguito dagli idonei, in data 30 dicembre 2001, l'amministrazione penitenziaria ha indetto dei «percorsi di riqualificazione» del personale destinati a ricoprire per intero i posti vacanti nelle posizioni economiche «C2» e «C3», riservati esclusivamente al personale interno anche se non munito di laurea, ritenendo l'anzianità di servizio quale elemento essenziale per valutare la professionalità di un operatore;
tali «percorsi di riqualificazione» - dai quali sono stati di fatto esclusi per la posizione economica «C3» proprio gli idonei al concorso - ancora non si sono conclusi e, considerata la particolare laboriosità degli stessi, sono ben lungi dall'esserlo (salvo che l'intero procedimento concorsuale venga annullato) -:
quali iniziative intenda intraprendere il Ministro per porre fine alla situazione esposta in premessa;
quali iniziative, in particolare, intenda intraprendere per riconoscere i diritti acquisiti e la professionalità di coloro che, avendo regolarmente sostenuto e superato il concorso, potrebbero da subito essere impiegati nell'espletamento dei propri compiti istituzionali.
(5-00671)

Interrogazioni a risposta scritta:

GAMBINI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 21 gennaio 2002 il presidente del tribunale di Rimini ha inviato al Ministro della giustizia una relazione generale sul tribunale di Rimini nella quale tra le altre cose si lamenta una definizione degli organici dei magistrati e delle cancellerie assolutamente insufficiente;
la valutazione non discende da generiche lagnanze, ma da un puntuale riscontro dei dati statistici finalmente oggi disponibili,


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sul carico di lavoro delle diverse sedi rapportato alle loro dotazioni organiche, dal quale si evince che nel tribunale di Rimini il carico di procedimenti per ciascun magistrato è di gran lunga superiore alla media ed è il più elevato tra le sedi ad esso paragonabili;
l'attuale organico assegna 18 magistrati, mentre per rientrare nella media nazionale ne sarebbero necessari 22-23;
la stessa situazione si registra sul versante dell'organico delle cancellerie fortemente sottodimensionato rispetto all'attività svolta;
il tribunale di Rimini che è fortemente impegnato nella riforma del giudice unico, è stato designato quale ufficio pilota e viene portato ad esempio dalle circolari ministeriali per i risultati raggiunti, ma ha pagato questo impegno con una ulteriore decurtazione del personale di cancelleria;
in questo quadro di assoluta inadeguatezza risultano scoperti oltre il 20 per cento dei posti di magistrato rendendo difficilissima una situazione già portata al limite;
la relazione si conclude segnalando che in ragione di questa situazione che continua a peggiorare «in base ai dati provvisori... nel 2001, pur confermandosi i livelli elevati di produttività del 2000 (il totale di sentenze è altamente soddisfacente), è venuta meno la tendenza generalizzata alla riduzione delle pendenze che esaltava l'attività dell'anno precedente»;
è ragione di allarme e giustificata protesta da parte dei cittadini della provincia di Rimini e degli operatori di giustizia una condizione di mancata soddisfazione del diritto al servizio-giustizia che appare in tutta la sua inaccettabilità se raffrontata a quella di tutte le altre sedi tanto più in quanto essa appare priva di quelle prospettive di soluzione legate ai nuovi concorsi in magistratura bloccati dalla Finanziaria 2002 -:
come intende rispondere alle sollecitazioni contenute nella relazione, quali interventi concreti intende assumere per far cessare la sperequazione che penalizza i cittadini della provincia di Rimini;
se intende attivarsi per ottenere la copertura dei posti oggi formalmente mancanti e per proporre una revisione della dotazione organica al fine di evitare il collasso annunciato dell'amministrazione della giustizia nella provincia di Rimini.
(4-02239)

CIRIELLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in varie riprese la società «Le Caravelle», con sede nel comune di San Giovanni a Piro (Salerno), ha denunciato alla competente autorità giudiziaria danneggiamenti da parte di ignoti alle proprie imbarcazioni;
nel solo anno 2000 «Le Caravelle» ha subito la manomissione di due imbarcazioni, il furto di 31 lettini da spiaggia e l'incendio di vario materiale:
nell'ultimo episodio, datato 24 gennaio 2002, ignoti hanno dato alle fiamme tre motobarche de «Le Caravelle», adibite nel periodo estivo al trasporto di bagnanti, e che il danno subìto e denunciato si aggira intorno ai 260 mila euro;
gli atti illustrati, di chiaro stampo intimidatorio, oltre ad un notevole danno economico alla società stanno mettendo in serio rischio il mantenimento dei dipendenti della stessa;
i procedimenti giudiziari per fatti del genere, dovrebbero, a giudizio dell'interrogante, avere un iter molto celere -:
se non ritenga di adottare iniziative di carattere normativo affinché l'iter dei procedimenti giudiziari contro la criminalità organizzata si svolgano con la massima celerità.
(4-02246)