Risposta. - Con l'interrogazione cui si risponde l'interrogante, nel premettere che la concessione del servizio riscossione tributi della provincia di Pescara, a seguito del recesso da parte della Società Montepaschi Serit Spa di Palermo, è stata affidata, in commissariamento provvisorio, alla Soget Spa di Taranto nelle more dell'espletamento della gara europea ad evidenza pubblica per l'affidamento di tale concessione, ha chiesto di conoscere quali siano gli impedimenti che ostacolano l'indizione di detta gara e quali iniziative si intendano adottare per accelerarne l'inizio.
tributi (articolo 3 del decreto legislativo n. 112 del 1999) delle province di Pescara e di Teramo.
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione parlamentare indicata in oggetto, sulla base degli elementi forniti a questo Ufficio dalle direzioni, generali competenti, si precisa quanto segue.
disposizioni che vietino le importazioni di pelli di cani e di gatti, poiché la Convenzione di Washington tutela soltanto gli animali in via di estinzione. Pertanto, in assenza di disposizioni concordate a livello internazionale, non è possibile adottare divieti di commercializzazione nazionali o comunitari.
anche il fatto che, prossimamente, in Cina si svolgeranno i Giochi olimpici del 2008.
Risposta. - L'8 ottobre 2001 l'imprenditore italiano Alfredo Fava Minor, che gestisce in Cina un'industria manifatturiera, è stato bloccato alla frontiera cinese ed espulso dalla Cina - pur essendo fornito di visto annuale e di un permesso di soggiorno valido - in quanto adepto del movimento spirituale Falun Gong.
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in oggetto, attesa la prevalente competenza del ministero della salute sull'argomento, si ricorda preliminarmente che la macellazione degli animali appartenenti alla specie bovina, ovina, caprina, equina e suina avviene secondo le modalità indicate nel decreto legislativo del 18 aprile 1994, n. 286; in particolare, la macellazione può avvenire solamente in stabilimenti di macellazione riconosciuti idonei in base a caratteristiche strutturali ed igienico-sanitarie; con decreto legislativo n. 112 del 1998, la funzione di riconoscimento degli impianti di macellazione è stata trasferita dal ministero della salute alle regioni e province autonome.
Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame si comunica che nella Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2001 è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica 12 novembre 2001 riguardante «modificazioni del decreto 6 dicembre 2000 di approvazione del programma statistico nazionale 2001-2003», che contiene disposizioni relative allo svolgimento del censimento generale della popolazione e delle abitazioni nella Regione Friuli-Venezia Giulia con questionari anche in lingua slovena.
Risposta. - La questione posta dall'interrogante circa l'assegnazione di una motovedetta d'altura alla Compagnia Carabinieri di Agropoli (Salerno) è già all'esame del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri che ne sta valutando la possibilità, compatibilmente con le risorse disponibili.
l'invio in Val Trompia del «Nucleo operativo antibracconaggio» lasciando da subito il pieno controllo del territorio e delle attività illecite nel settore venatorio agli operatori ordinariamente presenti sul territorio e già oggi impiegati a questo scopo.
Risposta. - Il Corpo forestale dello Stato, a supporto del personale in servizio stabilmente, invia da anni in alcune valli del bresciano un contingente di supporto costituito da n. 20 elementi più n. 2 funzionari di coordinamento.
Risposta. - La Prefettura di Roma ha istituito una sala operativa integrata di protezione civile in cui sono presenti tutte le componenti coinvolte nelle attività preparatorie e di gestione degli scenari di rischio collegati all'attuale contesto internazionale.
caso di eventuale evacuazione e sono stati individuati, d'intesa con il comune di Roma, alloggi alternativi di emergenza nell'ambito di tutti i municipi e delle aree di maggiore potenzialità a ridosso del centro urbano.
al centro del Parco dei Sibillini e anche per la obiettiva scarsità di personale in cui si trova il Comando generale dei Vigili del fuoco di Macerata.
Risposta. - Il distaccamento provvisorio dei vigili del fuoco di Visso venne istituito, come semplice presidio, nel corso delle fasi di prima emergenza del sisma verificatosi il 26 settembre 1997, in quanto individuato come uno dei comuni disastrati. Nel periodo legato allo stato d'emergenza tale presidio è divenuto distaccamento temporaneo ed è stato mantenuto operativo mediante l'impiego di personale inviato in missione, a rotazione, e proveniente da distaccamenti limitrofi.
meno di un servizio che ha costantemente contribuito alla sicurezza sociale nel territorio -:
Risposta. - Si fa presente che il Decreto del Presidente del consiglio dei ministri concernente la distribuzione per qualifiche dirigenziali, aree funzionali, posizioni economiche e profili professionali dell'incremento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in attuazione delle leggi 10 agosto 2000, n. 246 e 21 marzo 2001, n. 75, è stato emanato in data 24 ottobre 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2001.
Risposta. - Con l'interrogazione cui si risponde l'interrogante nel premettere che la concessione del servizio riscossione tributi delle province di Pescara e di Teramo, a seguito del recesso da parte della Società Montepaschi Serit Spa di Palermo, è stata affidata, in commissariamento provvisorio, alla Soget Spa di Taranto nelle more dell'espletamento della gara europea ad evidenza pubblica per l'affidamento di tale concessione, ha chiesto di conoscere quali siano gli impedimenti che ostacolano l'indizione di detta gara e quali iniziative si intendano adottare per accelerarne l'inizio.
tributi (articolo 3 del decreto legislativo n. 112 del 1999) delle province di Pescara e di Teramo.
Risposta. - Su proposta del competente Comandante provinciale dei vigili del fuoco e valutate le esigenze territoriali, lo sviluppo industriale, la natura dei luoghi e la distanza da altre sedi di servizio antincendio, con decreto ministeriale 139/88635 del 26 settembre 2001, è stato istituito il Distaccamento permanente di Vittorio Veneto dipendente dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Treviso.
Risposta. - Il 26 ottobre 2001 cinque militanti del Partito Radicale Transnazionale sono stati arrestati a Vientiane dalla polizia laotiana con l'accusa di propaganda contro la Repubblica Democratica Popolare del Laos. I cinque radicali (gli italiani Silvja Manzi, Massimo Lenzi e Bruno Mellano, insieme all'europarlamentare belga, eletto in Italia, Olivier Dupuis ed al russo Nikolaj Kramov) avevano inscenato una manifestazione in occasione del secondo anniversario della sparizione di cinque cittadini laotiani, autori nell'ottobre del 1999 della forse unica contestazione al regime. Entrati come turisti, avevano distribuito volantini e steso striscioni all'università e nel centro di Vientiane. Immediatamente incarcerati (solo uno, il tedesco Schultes era riuscito a fuggire divulgando il fatto all'esterno), hanno nei primi giorni negato la loro identità, nascondendo i propri documenti, per mantenere lo stesso stato di anonimato dei laotiani «desaparecidos».
Risposta. - L'8 ottobre 2001 l'imprenditore italiano Alfredo Fava Minor, che gestisce in Cina un'industria manifatturiera, è stato bloccato alla frontiera cinese ed espulso dalla Cina - pur essendo fornito di visto annuale e di un permesso di soggiorno valido - in quanto adepto del movimento spirituale Falun Gong.
piuttosto risiedere nel timore che lo stesso possa costituire un elemento di destabilizzazione degli assetti politici interni, specialmente nell'attuale delicata fase di transizione.
Risposta. - Il 26 ottobre 2001 cinque militanti del Partito Radicale Transnazionale sono stati arrestati a Vientiane dalla polizia laotiana con l'accusa di propaganda contro la Repubblica Democratica Popolare del Laos. I cinque radicali (gli italiani Silvja Manzi, Massimo Lenzi e Bruno Mellano, insieme all'europarlamentare belga, eletto in Italia, Olivier Dupuis ed al russo Nikolaj Kramov) avevano inscenato una manifestazione in occasione del secondo anniversario della sparizione di cinque cittadini laotiani, autori nell'ottobre del 1999 della forse unica contestazione al regime. Entrati come turisti, avevano distribuito volantini e steso striscioni all'università e nel centro di Vientiane. Immediatamente
incarcerati (solo uno, il tedesco Schultes era riuscito a fuggire divulgando il fatto all'esterno), hanno nei primi giorni negato la loro identità, nascondendo i propri documenti, per mantenere lo stesso stato di anonimato dei laotiani «desaparecidos».
Risposta. - Il 26 ottobre 2001 cinque militanti del Partito Radicale Transnazionale sono stati arrestati a Vientiane dalla polizia laotiana con l'accusa di propaganda contro la Repubblica Democratica Popolare del Laos. I cinque radicali (gli italiani Silvia Manzi, Massimo Lenzi e Bruno Mellano,
insieme all'europarlamentare belga, eletto in Italia, Olivier Dupuis ed al russo Nikolaj Kramov) avevano inscenato una manifestazione in occasione del secondo anniversario della sparizione di cinque cittadini laotiani, autori nell'ottobre del 1999 della forse unica contestazione al regime. Entrati come turisti, avevano distribuito volantini e steso striscioni all'università e nel centro di Vientiane. Immediatamente incarcerati (solo uno, il tedesco Schultes era riuscito a fuggire divulgando il fatto all'esterno), hanno nei primi giorni negato la loro identità, nascondendo i propri documenti, per mantenere lo stesso stato di anonimato dei laotiani «desaparecidos».
finanziare con danaro pubblico una società che chiude di fatto un'attività in Italia, lasciando senza stipendio settantuno famiglie ed impoverendo ovviamente persone e strutture;
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione parlamentare in esame sulla base degli elementi forniti dagli Uffici competenti di questo Dipartimento, si precisa che la «Nuova Meyster SpA» ha, effettivamente, presentato una richiesta di intervento della Simest, ai sensi della legge n. 100 del 1990, quale supporto finanziario per un proprio investimento nella Repubblica Ceca.
Risposta. - L'incendio a cui si riferisce l'interrogante è scoppiato il 6 giugno 2001 nei pressi della città di Alcamo, ed in quel giorno gli aeromobili preposti alla lotta antincendio non erano ancora stati schierati sul territorio nazionale.
stessi velivoli disponibili in aree «a rischio» la cui vulnerabilità veniva dedotta dall'indice di pericolosità emesso giornalmente sui dati meteorologici previsti nell'area.
Risposta. - Con l'interrogazione cui si risponde l'interrogante ravvisa l'opportunità che l'attuale sezione staccata di San Bartolomeo in Galdo, comune di Fortore, ritorni ad essere «una normale Agenzia delle Entrate, dunque le siano riattribuite tutte le funzioni essenziali per l'erogazione del migliore servizio possibile ai cittadini».
che potenziali, prevedendo l'istituzione di uffici delle entrate soltanto in quelle sedi il cui carico di lavoro sarebbe stato tale da giustificare il gravoso onere finanziario ed organizzativo connesso all'attivazione ed al funzionamento di un ufficio delle entrate.
Risposta. - In merito all'Opera Pia «L.G. Vanni» di Impruneta (Firenze), oggetto del presente atto parlamentare, si precisa che nel consiglio di amministrazione sin dal 1978 non è più presente un rappresentante della prefettura.
Risposta. - Il nuovo impianto normativo relativo al potenziamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (legge n. 246 del 10 agosto 2000 e legge n. 75 del 21 marzo 2001), prevede l'assunzione di n. 1301 unità nelle varie qualifiche del Corpo e di n. 353 unità di solo personale operativo.
agosto 2001, n. 246, e 21 marzo 2001, n. 75, è stato emanato in data 24 ottobre 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2001.
Risposta. - Con l'interrogazione cui si risponde gli interroganti hanno lamentato che il sequestro, su scala nazionale, di marche auricolari di identificazione dei bovini eseguito dalla Guardia di Finanza, a seguito di una contestazione relativa alla stampa del logo della Repubblica italiana sulle targhette di plastica, ha determinato gravi danni al settore zootecnico, in quanto tali animali non possono essere movimentati dalle stalle né avviati alla macellazione. Pertanto, hanno chiesto di conoscere se si ritenga opportuno intervenire al fine di eliminare detto «inconveniente» per consentire la ripresa delle attività proprie del predetto settore.
l'efficienza e l'operatività della flotta aerea nazionale antincendio in Sardegna;
particolarmente esposta agli incendi anche per la persistente siccità;
Risposta. - La campagna antincendi boschivi 2001 ha visto schierata sul territorio nazionale una flotta aerea di Stato di 32 velivoli tra aerei ed elicotteri leggeri e pesanti coordinata dal centro operativo aereo unificato della protezione civile nazionale. I mezzi sono stati schierati, in accordo con le regioni in prossimità delle zone a maggior rischio, con lo scopo di ridurre i tempi di intervento sull'incendio; coprendo, con ogni Canadair un raggio d'area di 150 Km e con ciascun elicottero un raggio di 100 Km.
Il modello organizzativo di riferimento a cui le regioni debbono uniformarsi è delineato dalla nuova legge quadro in materia di incendi boschivi (n. 353 del 2000) e dalle linee guida per la predisposizione del piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, predisposte dalla protezione civile nazionale, dal Corpo forestale dello Stato e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Per tutti questi motivi l'elicottero S64 ha effettuato un 25 per cento di missioni giornaliere in più dell'altro velivolo, mentre l'elicottero Mi26T, ha incontrato numerose difficoltà ad operare nelle basi di schieramento. Le notevoli dimensioni possedute dal velivolo, necessitando di ampi spazi di manovra, ostacolano le operazioni di rifornimento di carburante e di spostamento in breve tempo.
per sedare gli incendi boschivi nelle varie regioni d'Italia.
Poligono Interforze di Capo San Lorenzo in Villaputzu e dello stato di allerta internazionale proclamato a seguito dell'attacco terroristico dell'undici settembre scorso -:
Risposta. - Si fa presente che il Decreto del Presidente del consiglio dei ministri concernente la distribuzione per qualifiche dirigenziali, aree funzionali, posizioni economiche e profili professionali dell'incremento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in attuazione delle leggi 10 agosto 2000, n. 246 e 21 marzo 2001, n. 75, è stato emanato in data 24 ottobre 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2001.
Risposta. - La campagna antincendi boschivi 2001 ha visto schierata sul territorio nazionale una flotta aerea di Stato di
32 velivoli tra aerei ed elicotteri leggeri e pesanti coordinata dal centro operativo aereo unificato della protezione civile nazionale. I mezzi sono stati schierati, in accordo con le regioni in prossimità delle zone a maggior rischio, con lo scopo di ridurre i tempi di intervento sull'incendio; coprendo, con ogni Canadair un raggio d'area di 150 Km e con ciascun elicottero un raggio di 100 Km.
accertamento e alla individuazione degli incendiari.
Risposta. - In merito a quanto segnalato con l'atto ispettivo cui si risponde si osserva in via preliminare che l'argomento trattato nell'atto parlamentare, investendo l'ambito del sistema di certificazione volontaria di disciplinari tecnici, idonei ad assicurare l'identificazione di ogni singola fase del processo produttivo, è assoggettato alla disciplina di natura privatistica in relazione alla quale l'Amministrazione non può intervenire con strumenti coercitivi.
di trappole e mezzi illeciti sequestrati ai bracconieri;
Risposta. - Il Corpo forestale dello Stato, a supporto del personale in servizio stabilmente, invia da anni in alcune valli del bresciano un contingente di supporto costituito da n. 20 elementi più n. 2 funzionari di coordinamento.
Botti, il sindaco non negava, ma, anzi, ammetteva la richiamata circostanza, e faceva approvare da parte della maggioranza consiliare una modifica del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale;
Risposta. - Il sindaco di Agazzano (Piacenza) ha fornito al locale ufficio territoriale del governo i chiarimenti richiesti in ordine alle presunte violazioni di legge poste in atto durante l'esercizio del suo mandato, in particolare nei confronti dei consiglieri di minoranza che sarebbero stati lesi nel loro diritto di informazione e partecipazione allo svolgimento dell'attività consiliare. Quel sindaco ha, infatti, sostenuto la
piena legittimità della sua azione e ha fornito particolareggiati elementi a conforto del suo operato, tali da far concludere che non emergono, allo stato, fattispecie che denotino un comportamento contrario alle disposizioni di legge/o del regolamento comunale.
nonché di presentare eventuali emendamenti;
politica della cittadinanza, che nelle occasioni e nelle sedi previste non mancherà certamente di esprimere il proprio decisivo giudizio.
Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame si premette che a livello nazionale la materia dell'agricoltura biologica è disciplinata dal decreto legislativo n. 220 del 17 marzo 1995 che, oltre a definire i livelli di competenze è responsabilità tra le Amministrazioni Pubbliche interessate (ministero e Regioni), opera scelte importanti in materia di controllo, di modalità di accesso e di produzioni, in applicazione del Reg. (CEE) n. 2092/91.
dei prodotti definiti da agricoltura o zootecnia biologica.
Risposta. - Su proposta del competente Comandante provinciale dei vigili del fuoco e valutate le esigenze territoriali, lo sviluppo industriale, la natura dei luoghi e la distanza da altre sedi di servizio antincendio, con decreto ministeriale 139/88635 del 26 settembre 2001, è stato istituito il Distaccamento permanente di Vittorio Veneto dipendente dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Treviso.
aree funzionali, posizioni economiche e profili professionali dell'incremento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in attuazione delle leggi 10 agosto 2000, n. 246, e 21 marzo 2001, n. 75, è stato emanato in data 24 novembre 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2001.
Risposta. - Le linee generali del processo di razionalizzazione degli Stabilimenti e degli Arsenali che costituiscono l'area tecnico-industriale della Difesa sono state definite con il Decreto legislativo 459 del 1997.
lo scopo di gestirne unitariamente le attività per raggiungere entro due anni una condizione di gestione economica.
Tuttavia, a causa di un incidente, con danni al personale ed alle attrezzature, verificatosi durante la produzione del materiale relativo al primo contratto, la ditta ha dovuto interrompere le lavorazioni e procedere ad una revisione del ciclo di lavoro con conseguente modifica della linea di produzione.
dal 1999 hanno trovato conferma anche nell'ambito dell'Agenzia industrie difesa.
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha rappresentato quanto segue.
delle varie tipologie di detenuti, sono effettuate, prioritariamente, in ragione dei rapporti dei singoli detenuti con le molte organizzazioni malavitose tra loro in contrasto oppure in ragione dello spessore criminale del detenuto stesso.
Risposta. - In merito alle avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio della provincia di Catania nel periodo agosto-dicembre 2000, si precisa che il ministero ha emesso il decreto di declaratoria citato nell'interrogazione su proposta della regione Sicilia (decreto ministeriale del 18 giugno 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 del 6 luglio 2001).
Risposta. - Nel mese di novembre 2001 si sarebbe dovuto tenere, a Roma, il «Vertice Mondiale dell'Alimentazione: cinque anni dopo» organizzato dalla Fao.
Risposta. - Con l'interrogazione cui si risponde - premesso che la legge 23 dicembre 1998, n. 448 prevede, tramite un proprio regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1999, n. 361), che il costo del GPL (gas di petrolio liquefatto) per riscaldamento sia ridotto per una fascia di comuni, soprattutto montani, mediante l'applicazione di un contatore che verifichi l'effettivo consumo sulle reti canalizzate - si chiede che vengano compiuti gli opportuni interventi per semplificare una procedura che rischia di penalizzare numerose imprese del settore.
comprensibile a livello di agonismo appare improprio a livello di bambini o giovanissimi, o comunque di atleti non ancora sportivamente formati e per i quali le società possono opporsi al trasferimento ad altre consorelle minacciando la sospensione di ogni attività fisico-sportiva, nello specifico per la pallacanestro -:
Risposta. - In merito all'interrogazione parlamentare in esame, concernente la questione del vincolo sportivo nella Federazione italiana pallacanestro, si comunica quanto segue.
perché la scelta sia stata fatta con tanta urgenza, tra l'altro mentre risulta che il Sottosegretario delegato all'Africa fosse a Lusaka per una conferenza internazionale di leaders africani, e se la scelta sia stata con lui condivisa;
Risposta. - La scelta dell'Ambasciatore Bruno Cabras quale direttore generale per l'Africa Sub Sahariana ha molteplici motivazioni.
con decreto dell'agenzia delle entrate del maggio 2001, la concessione del servizio riscossione tributi della provincia di Pescara è stata affidata in commissariamento provvisorio, in attesa d'asta europea, alla Soget spa di Taranto a seguito del recesso presentato a novembre 2000 dalla Montepaschi Serit spa di Palermo con il fine dichiarato di traslocare detta concessione dalla struttura siciliana a quella continentale di proprietà della stessa Banca Monte dei Paschi di Siena;
l'attuale commissariamento sta portando gravi guasti sia alla riscossione che ai rapporti con il personale dipendente e le loro organizzazioni sindacali;
il permanere dello stato di commissariamento, infatti, sta portando progressivamente ad ipotecare il soggetto affidatario della concessione, svuotando concretamente il significato che compete all'asta europea ad evidenza pubblica quale unico strumento, stabilito dal Parlamento, idoneo alla individuazione del concessionario;
anche il mantenimento dei diritti acquisiti da parte dei lavoratori che la legge delega aveva affidato al legislatore per l'attuazione della riforma del sistema, viene di fatto violato se il commissariamento provvisorio assume il carattere del definitivo per l'inerzia del Ministero competente -:
quali siano gli impedimenti che ostacolano l'indizione dell'asta europea per l'affidamento definitivo ad un concessionario idoneo;
quali iniziative intenda adottare il Ministro per garantire la necessaria celerità per l'immediata indizione della gara europea segnalata.
(4-01295)
Al riguardo, l'Agenzia delle entrate ha preliminarmente evidenziato che, dall'entrata in vigore della disciplina di riordino del servizio nazionale della riscossione (attuato, come è noto, con il decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112), si è reso necessario, per la prima volta, espletare una procedura di evidenza pubblica per l'affidamento, in concessione, del servizio di riscossione dei
Pertanto, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie, la predetta Agenzia ha provveduto a predispone uno schema di modello generale di bando di gara e di lettera d'invito, da utilizzare per tutti i casi di affidamento in concessione del servizio.
Tali modelli sono stati sottoposti alla Commissione consultiva per la riscossione (prevista dall'articolo 1 della legge 4 ottobre 1986, n. 657) per l'acquisizione del necessario parere, reso in data 25 settembre 2001.
A tal proposito, l'Agenzia delle entrate ha precisato che, sulla base delle osservazioni formulate dal predetto Organo consultivo, sta predisponendo una nuova versione dei modelli di bando di gara e di lettera d'invito, la cui approvazione consentirà, entro breve tempo, l'indizione delle gare per l'affidamento in concessione del servizio di riscossione tributi nell'ambito territoriale, tra l'altro, di Pescara.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
non è di oggi, purtroppo, la denuncia dell'utilizzo anche in Italia di pelli e pellicce di animali domestici, provenienti dal sud est asiatico e dalla Cina, per la realizzazione di capi di abbigliamento o guarnizioni dei medesimi, in vendita presso vari esercizi commerciali, senza alcuna precisazione della loro natura e provenienza;
tale circostanza è stata rilevata a seguito di analisi promosse da associazioni animaliste su capi in commercio presso grandi catene di vendita al dettaglio;
tale pratica e tale commercio, che hanno sollevato profonda indignazione, sono decisamente da condannare -:
se non si ritenga assolutamente indispensabile ed urgente provvedere a:
verificare quali siano le aziende nel nostro territorio, che importano ed utilizzano tali materiali;
adottare iniziative affinché sia imposto ai produttori di capi di vestiario in pelle e pelliccia l'obbligo di indicare esattamente la natura e la provenienza di tali manufatti;
sensibilizzare gli operatori del settore, affinché contribuiscano ad eliminare la cattiva pratica dell'utilizzazione di pelli di animali domestici, anche di importazione, nel settore dell'abbigliamento;
disincentivare l'utilizzazione di pellicce di animali da affezione, attraverso opportune iniziative, eventualmente anche normative.
(4-01738)
Si condividono innanzitutto e pienamente le motivazioni poste a base della denuncia dell'utilizzo delle pelli di cani e gatti, provenienti dai paesi asiatici, nei settori abbigliamento e pelletteria e che hanno portato al ritiro dalle catene di grande distribuzione dei capi di abbigliamento e pelletteria confezionati con tali tipi di pelli (va precisato comunque che si tratta esclusivamente di importazioni di prodotti finiti, importati già confezionati, e che nessuna azienda italiana ha mai importato o lavorato direttamente le pelli in questione).
In proposito e come noto, il Ministro della Salute ha recentemente (in data 21 dicembre 2001) emanato un'ordinanza (provvedimento già registrato dalla Corte dei conti), che vieta l'utilizzo, la commercializzazione e l'introduzione di pelli di cani e gatti sul territorio nazionale, per qualsiasi finalità, compreso l'utilizzo nel campo dell'abbigliamento e degli articoli di pelletteria e ci si augura che tale provvedimento ottenga i risultati sperati e per questo ci si adopererà al massimo.
Occorre però precisare che, dal punto di vista delle regole internazionali non vi sono
Questa amministrazione intende assolutamente rafforzare le direttive già prese dal Ministro della salute di portare l'argomento in sede comunitaria attraverso due strumenti: il primo riguarda l'opportunità di valutare l'istituzione di una etichetta per i capi di abbigliamento e per gli articoli di pelletteria, da cui risulti l'utilizzo delle pelli in questione, in modo da consentire al consumatore più sensibile di evitare l'acquisto.
Ciò avrebbe sicure conseguenze, anche dal lato della produzione, in tutti i paesi comunitari. È implicito che una tale misura, da un lato, andrebbe comunicata in sede di Organizzazione mondiale per il commercio, e, dall'altro, andrebbe sottoposta alle procedure previste negli accordi internazionali.
La seconda possibilità di intervento in sede comunitaria riguarda il ricorso alle eccezioni di carattere generale. È appunto quello che si provvederà a fare, per giungere all'adozione di misure di divieto di importazione a tutela della salute della vita delle persone e degli animali, come previsto dall'articolo 20 del GATT e dell'articolo 36 del Trattato dell'Unione europea.
Per quanto riguarda più propriamente gli effetti economici che eventuali misure da adottare nella materia in esame determinerebbero nei comparti produttivi nazionali, essendo il flusso commerciale di entrata in Italia estremamente limitato (e pertanto non quantificabile, mancando anche la relativa e puntuale classificazione doganale) si desume, dai dati raccolti, che non vi sarebbero particolari contraccolpi per le aziende italiane dei settori economici interessati.
Il Viceministro delle attività produttive: Adolfo Urso.
il signor Alfredo Fava, è un cittadino italiano adepto del Falun Gong, un movimento spirituale non violento di origine buddista;
il signor Fava ha partecipato attivamente alla giornata di mobilitazione nazionale a favore del Falun Gong del 25 settembre 2001, promossa insieme ai componenti dell'Associazione «Nessuno tocchi Caino» e del Partito Radicale Transnazionale per denunciare la persecuzione in Cina ai danni del movimento spirituale non violento;
in occasione del 1 ottobre Festa nazionale della repubblica Popolare cinese, il capo del Partito comunista cinese, Jang Zemin, ha ordinato al Ministro della sicurezza dello Stato e al Ministro della pubblica sicurezza di condurre a livello nazionale una retata di praticanti del Falun Gong nell'ambito di una campagna dal nome «mantenere la stabilità sociale»;
Il giorno 8 ottobre alle ore 9.45 antimeridiane, Alfredo Fava, imprenditore di Biella, che gestisce in Cina, a Shangai, un'azienda manifatturiera con 35 dipendenti è stato bloccato all'aeroporto di Shangai. Fava era provvisto di un visto annuale e di un permesso di residenza con scadenza nel gennaio del 2002. Giunto a Shangai, appena sceso dall'aereo, è stato fermato da due funzionari della dogana che lo hanno condotto in una sala appartata dove alla presenza di una signora (funzionario del Governo cinese), gli è stato comunicato di «non essere più persona gradita in Cina». Gli è stato ritirato il biglietto aereo e modificata la data di rientro è stato fatto subito imbarcare su un aereo diretto in Italia -:
cosa intenda fare per assicurare che al signor Fava sia garantito il diritto di rientrare in Cina al fine di provvedere alla cura dei propri interessi economici e per il rispetto dei dritti civili e religiosi, considerato
Se intenda compiere passi ufficiali verso il Governo di Pechino affinché vengano tutelati i diritti dei nostri connazionali che si recano in quel Paese al fine dello sviluppo delle attività economiche e produttive.
(4-00925)
L'Ambasciata d'Italia a Pechino è immediatamente intervenuta presso le competenti Autorità cinesi in favore del nostro connazionale. A seguito del passo, è stato comunicato che il signor Fava può rientrare in Cina quando lo desideri, a condizione che durante il suo soggiorno osservi, come sono tenuti a fare tutti i residenti stranieri, le disposizioni della legge cinese. Al tempo stesso, le Autorità cinesi hanno esplicitamente ricordato che il movimento Falun Gong è illegale in Cina e che eventuali attività connesse allo stesso costituiscono comportamenti penalmente sanzionabili. Quanto precede è già stato portato a conoscenza del signor Fava.
Nell'ottica delle autorità cinesi il movimento Falun Gong non è messo al bando per motivi religiosi, ma per motivi di ordine pubblico, legati alla pratica del culto della personalità, al controllo spirituale che i vertici del movimento eserciterebbero sui propri adepti, isolandoli dal contesto sociale, ed al grave danno alla salute pubblica che il movimento arreca ai propri aderenti vietando loro l'assunzione di farmaci convenzionali. In realtà, il vero motivo dell'ostilità nei confronti del movimento sembrerebbe piuttosto risiedere nel timore che lo stesso possa costituire un elemento di destabilizzazione degli assetti politici interni, specialmente nell'attuale delicata fase di transizione.
La legge cinese conferisce peraltro ampia discrezionalità alle autorità di pubblica sicurezza nell'adozione di provvedimenti di respingimento alla frontiera o di espulsione di stranieri, anche in possesso di un permesso di residenza, quando vi siano motivi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale. La decisione di respingere il signor Fava, pertanto, sembra potersi ricollegare anche alle eccezionali misure di sicurezza adottate nell'imminenza del vertice della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (Apec) a Shangai.
Per quanto riguarda la tutela degli interessi economici dei nostri connazionali, il Governo italiano ha sempre posto in essere tutti i passi ufficiali ritenuti necessari per tutelare i cittadini italiani che si recano in Cina per provvedere alla cura dei loro interessi economici. Le stesse Autorità di Pechino, nel rispondere all'intervento italiano in favore del signor Fava, hanno tenuto a sottolineare la «particolare intensità e cordialità» dei rapporti fra Italia e Cina, nonché il fatto che la presenza di nostri operatori economici «è particolarmente gradita».
Il Governo italiano continuerà inoltre ad adoperarsi affinché la questione del rispetto dei diritti umani e della libertà di fede seguiti ad essere argomento di dibattito, nelle sedi appropriate, nell'ambito del cosiddetto «dialogo critico» in essere fra la Cina e l'Unione, europea.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
il decreto legislativo 1 settembre 1998, n. 333 «Attuazione della direttiva 93/11/CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l'abbattimento» consentirebbe la pratica di abbattimento degli animali allevati e detenuti per la produzione di carni, pelli, pellicce, eccetera, anche per macellazione secondo determinati riti religiosi, ovvero l'uccisione dell'animale mediante dissanguamento;
la normale prassi di macellazione che prevede a priori lo stordimento o comunque l'abbattimento istantaneo verrebbe quindi derogata in quei particolari casi consentendo pratiche talvolta cruenti con l'animale pienamente cosciente e contrarie al principio secondo cui devono essere evitati eccitazione, sofferenza e dolore dell'animale stesso -:
se non si reputi opportuno assumere le iniziative adeguate per regolamentare differentemente l'attuale normativa in materia, al fine di evitare l'abbattimento per macellazione secondo pratiche religiose particolarmente crudeli che comportano l'uccisione dell'animale in maniera lenta tra sofferenze e dolore.
(4-01173)
Per quanto riguarda la protezione degli animali, durante le macellazioni secondo il rito religioso, premesso che queste ultime sono, altresì, previste dal Consiglio d'Europa nella Convenzione del 1979 sulla protezione degli animali destinati alla macellazione, si ritiene che una disapplicazione della direttiva 93/119/CE comporterebbe solo un contenzioso a livello comunitario per il nostro Paese, senza dimenticare che l'Italia, in fase di recepimento della citata direttiva, ha apportato modifiche in senso restrittivo tali da garantire una maggiore protezione degli animali.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
dal 23 marzo 2001 è in vigore la legge 23 febbraio 2001, concernente la tutela della minoranza linguistica slovena che vive in Italia, la quale diviene pertanto legge speciale per gli aspetti da essa trattati;
l'articolo 28 di tale legge vieta la riduzione delle misure di tutela comunque adottate in precedenza, tra le quali rientrano indubbiamente la distribuzione di moduli per il censimento periodico delle famiglie e delle attività, stampati in lingua slovena, presenti in tale forma da quasi cinquant'anni sul territorio del Friuli Venezia-Giulia;
l'articolo 8, comma 7, della medesima legge conferma gli stessi diritti;
l'articolo 6 della nostra Costituzione, l'articolo 3 dello Statuto del Friuli Venezia-Giulia (legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1) nonché varie sentenza della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, riconoscono agli appartenenti alla minoranza linguistica slovena il diritto all'uso della propria lingua nei rapporti con le Autorità pubbliche;
anche il prefetto di Trieste ed il Ministero dell'interno hanno espresso parere favorevole alla distribuzione su richiesta di moduli ufficiali per il censimento in lingua slovena;
nonostante le previsioni di legge ed il parere delle Autorità competenti l'Istat si è rifiutato di stampare e di distribuire i suddetti moduli, adducendo ragioni non consistenti, agendo tra l'altro in contrasto con le proprie determinazioni, assunte per il censimento degli appartenenti alle altre minoranze linguistiche riconosciute -:
quali provvedimenti si intenda assumere in relazione a quanto esposto, al fine di garantire il rispetto delle leggi vigenti.
(4-01281)
Con tale provvedimento si è ovviato pertanto all'errore materiale presente nella compilazione originaria del programma che non prevedeva tali questioni.
Il Ministro per gli affari regionali: Enrico La Loggia.
il porto turistico di Agropoli (Salerno), noto centro alle porte del Cilento, è il più grande posto a Sud di Salerno, con un bacino di utenza che nei periodi estivi si incrementa, triplicando il regolare flusso di arrivi e partenze;
nonostante la sua importanza, il porto risulta essere sprovvisto di una motovedetta d'altura, in dotazione all'Arma dei Carabinieri;
il mezzo è attualmente in dotazione presso il porto di Acciaroli (Salerno);
malgrado quest'ultima località sia interessata da un notevole numero di turisti e rappresenti un importante centro marittimo, il suo porto, per grandezza ed importanza, è inferiore a quello agropolese -:
quali utili interventi il Ministro voglia adottare per fornire di una motovedetta di altura, in dotazione ai Carabinieri, anche il porto di Agropoli.
(4-01143)
Si osserva, infatti, che la regione Carabinieri Campania, a fronte delle molteplici esigenze operative connesse con l'attività in mare, dispone complessivamente di dieci motovedette, di cui sei d'altura e quattro costiere.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
da informazioni in nostro possesso risulta essere imminente l'arrivo, anche quest'anno, sul territorio della Val Trompia, in provincia di Brescia, di un contingente di 40 unità dei «Nuclei operativi antibracconaggio» del Corpo forestale dello Stato;
l'invio di un numero così consistente di operatori di questo nucleo speciale dello Stato, oltreché rappresentare un segno di sfiducia nei confronti degli operatori provinciali e del Corpo forestale dello Stato ordinariamente presenti sul territorio ove svolgono già efficacemente questo servizio di sorveglianza, contrasta con il principio federalista, cardine del programma di governo espresso dalla Casa delle libertà;
negli anni scorsi l'attività di alcuni componenti del «Nucleo operativo antibracconaggio» ad avviso dell'interrogante, si è caratterizzata talora come inquisitoria e ai limiti dell'abuso di potere nei confronti degli esercenti l'attività venatoria;
al contrario di quanto sostenuto da campagne denigratorie ingiustificate, la quasi totalità dei cacciatori interpreta l'attività venatoria come salvaguardia delle proprie tradizioni nel pieno rispetto dell'ambiente e dell'equilibrio faunistico naturale -:
se non ritenga, quale segnale veramente innovativo rispetto al passato e rispettoso delle autonomie locali, di revocare
(4-00830)
In merito, si precisa che l'invio di tale contingente di supporto, finalizzato essenzialmente ad un'opera di prevenzione e repressione dell'attività venatoria abusiva, trova giustificazione nel gran numero di abusi che vengono perpetrati nella zona in concomitanza con il passo autunnale dell'avifauna migratoria, non certo per sfiducia nell'operato del personale locale.
In modo particolare, nella zona interessata, si registra l'uccisione di avifauna protetta e particolarmente protetta mediante l'utilizzo di mezzi di caccia vietati.
Nel dettaglio si precisa che oggetto di uccisione sono animali protetti quali specie di passeriformi (pettirossi, verzellini, lucherini ed altri) e che vengono utilizzati, come mezzi di caccia, strumenti vietati (richiami elettromagnetici, reti e archetti).
Nel corso di tali interventi il personale del Corpo forestale dello Stato sequestra molti esemplari di avifauna ed ancor più consistenti quantità di attrezzi vietati; basti pensare che in soli quindici giorni (dal 26 settembre all'11 ottobre del 2001) sono state sequestrate n. 2942 trappole ad archetto, n. 13 reti, n. 17 fucili e ben n. 279 uccelli protetti; sono state, altresì, trasmesse alla magistratura n. 47 notizie di reato di cui n. 21 in flagranza del reato di bracconaggio.
Da tutto ciò si evince come, nel periodo di passo dell'avifauna migratoria, nelle valli del bresciano si assista ad un livello di illeciti sanzionati penalmente particolarmente elevato soprattutto se confrontato con il restante territorio nazionale tale da giustificare l'invio del contingente di supporto.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
la guerra in corso e la grave crisi internazionale hanno aumentato i rischi di attentati, anche attraverso la diffusione di batteri, virus e armi chimiche;
la città di Roma è in una condizione di particolare rischio;
i piani di protezione civile, di evacuazione, di controllo sulle aree a rischio della città dove sono situati depositi di carburante, discariche e cave sono strumento indispensabile di prevenzione -:
quali iniziative abbia intrapreso e intenda intraprendere, di concerto con la prefettura di Roma e gli enti locali interessati, per predisporre i piani di protezione civile nella capitale, garantire le informazioni ai cittadini e le esercitazioni di evacuazione delle zone a rischio.
(4-01148)
Sono stati costituiti ed operano in permanenza 5 gruppi di studio con il compito di verificare ed implementare le misure di intervento nei vari settori.
Massima attenzione è rivolta alla protezione degli obiettivi sensibili nel campo dell'erogazione dei servizi essenziali (acqua, energia elettrica, gas), delle telecomunicazioni e dei trasporti ed all'adeguamento dei piani di emergenza.
Particolare cura è stata, poi, riservata al settore dell'ospitalità della popolazione in
È stato inoltre istituito uno specifico gruppo di studio cui partecipano la Regione, la provincia ed il comune di Roma, per dare precise direttive alla popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza.
Sono state individuate misure di riduzione del rischio nell'ambito delle metropolitane, attraverso interventi strutturali di limitate dimensioni e, per questo, immediatamente attuabili.
L'Acea ed i consorzi idrici che gestiscono l'alimentazione idrica ed elettrica hanno adottato particolari misure di vigilanza sui siti più importanti per la distribuzione alla città di Roma ed ai comuni della Provincia ed hanno intensificato il regime dei controlli sulla potabilità dell'acqua destinata al consumo. I sindaci sono stati invitati ad incrementare la vigilanza sui serbatoi di accumulo che gestiscono in proprio.
Il concorso dei militari nella vigilanza ad obiettivi sensibili è stato richiesto, al momento, per il perimetro degli aeroporti di Fiumicino, di Ciampino e dell'urbe, nonché dei depositi costieri di carburante di Fiumicino e di Civitavecchia e per il porto di Civitavecchia.
Oltre all'incremento della sorveglianza ai tradizionali siti (ambasciate, sedi istituzionali, ed alti) le forze dell'ordine hanno predisposto un programma di vigilanza ai servizi essenziali ed al sistema industriale nei siti strategici, a completamento della vigilanza già adottata dagli Enti gestori.
I ministeri della salute e del l'interno hanno poi dato precise disposizioni relativamente alla trattazione di casi di sospetta contaminazione da spore di antrace; in particolare con la direttiva diramata alle forze dell'ordine ed ai vigili del fuoco, reiterata e rinnovata il 25 ottobre 2001, sono stati precisati le modalità di intervento del personale di soccorso pubblico ed il raccordo con le aziende sanitarie ed ospedaliere.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
una precedente interrogazione sull'argomento «Distaccamento VV.FF. di Visso» rivolta al Ministro dell'interno della precedente legislatura, non ebbe risposta alcuna;
preso atto della decisione datata 3 ottobre 2001 - Prot. n. 59811 - (terremoto del 1997) che stabilisce la «Revoca dei trasferimenti temporanei disposta a seguito dei noti eventi calamitosi»;
se risponda al vero che tale «revoca» provocherebbe il rinvio nei Comandi di appartenenza - con decorrenza immediata - di tutti i Vigili del fuoco dislocati a Visso in occasione del terremoto del 1997;
se risponda al vero - secondo quanto comunicato dalla disposizione del Direttore generale dei Servizi antincendi dottor Bernardino - che il Servizio da lui diretto, avrebbe intenzione di aprire un Distaccamento permanente nel comune di Mercato San Severino o in un comune limitrofo -:
se il Ministro non ritenga opportuno, considerando che il comune di Visso, è sito proprio al centro della zona tanto gravemente colpita dal terremoto del 1997 - laddove la ricostruzione post-terremoto non è affatto terminata - di soprassedere alla decisione presa dal Direttore generale già nominato e di concedere un rinvio alla medesima;
se non si ritenga più opportuno - ritenere il comune di Visso maggiormente idoneo ad essere sede di un Distaccamento permanente dei Vigili del fuoco - proprio perché geograficamente sito al centro della «montagna» dell'entroterra marchigiano e
(4-00941)
Con ordinanza n. 2994 del 29 luglio 1999, veniva autorizzata, anche al fine di sospendere la procedura di invio in missione di personale da altri sedi di servizio, che comportava oneri economici considerevoli, l'assegnazione provvisoria di personale operativo, proveniente da altri Comandi, allo scopo di continuare a garantire l'apertura dei distaccamenti oltre che di Visso (Macerata), anche di Gaifana (Perugia), analogamente colpita dal sisma del 1997.
Nel corso del tempo, essendo venute meno le primitive esigenze connesse con l'emergenza sismica, il comprensorio di Visso non si poneva più in particolare rilevanza rispetto ad altre aree del territorio nazionale e della stessa provincia di Macerata e pertanto venne ricompreso tra quelli individuati dall'Ordinanza Ministeriale del 3 aprile 2001, che disponeva che i presidi di emergenza sarebbero dovuti ritornare alla loro ordinaria operatività.
Tuttavia occorre precisare che nell'ambito degli impegni assunti da questa Amministrazione a seguito del sisma del 1997 è stata prevista, nel contesto dei programmi di sviluppo e potenziamento, in parte attuabili con il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2001 di attuazione delle leggi 10 agosto 2000, n. 246 e 21 marzo 2001, n. 75, la riclassificazione del Comando di Macerata mediante l'incremento di n. 32 unità operative che potranno essere utilizzate per l'apertura dei distaccamenti misti (che prevedono l'impiego di personale permanente, unitamente a personale volontario) di Visso e Tolentino.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
dagli anni ottanta è presente a San Vito (Cagliari), prima come distaccamento stagionale e poi come base operativa, un distaccamento dei vigili del fuoco;
da alcuni anni si sollecita ed auspica l'istituzione di un distaccamento permanente dei vigili del fuoco nel comune di San Vito (Cagliari);
con provvedimento del 3 ottobre 2001 la direzione generale del Corpo dei vigili del fuoco ha disposto la revoca immediata dei distaccamenti temporanei;
sarebbero state disposte delle eccezioni a tale revoca, tra le quali non rientra il distaccamento di San Vito (Cagliari);
in data 8 ottobre 2001 è stata disposta dal comando provinciale di Cagliari la sospensione delle attività nella base di San Vito (Cagliari) con decorrenza 10 ottobre 2001;
il distaccamento di San Vito è l'unico nella zona del Sarrabus-Gerrei e nel raggio di molti chilometri;
il Sarrabus-Gerrei è una zona ad alto rischio idrogeologico e di incendi;
nel confinante comune di Villaputzu (Cagliari) è presente la base di capo San Lorenzo, rilevante sotto il profilo militare nazionale specie alla luce degli ultimi eventi internazionali;
la sospensione delle attività nella base di San Vito costituisce motivo di preoccupazione e di forte allarme sociale in tutto il Sarrabus-Gerrei per il venir
se si intenda provvedere all'istituzione di un distaccamento definitivo dei vigili del fuoco nel comune di San Vito (Cagliari) e quali iniziative intenda assumere per fare fronte alla drammatica situazione venutasi a creare a seguito della sospensione delle attività della base operativa.
(4-01047)
Con tale provvedimento, è stato previsto, tra l'altro, per il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Cagliari, un aumento di n. 8 capi squadra (Area funzionale B - posizione economica B2), e n. 20 vigili del fuoco (Area funzionale B - posizione economica B1), per un totale complessivo di 28 unità, che consentirà, con l'assegnazione in via definitiva di personale permanente, la realizzazione del Distaccamento dei vigili del fuoco di San Vito.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
nel novembre 2000, la Società Montepaschi Serit Spa - Palermo - ha esercitato il diritto di recesso da concessionaria del servizio di riscossione dei tributi delle province di Pescara e Teramo;
l'Agenzia delle entrate, con decreto del maggio 2001, ha affidato il servizio di riscossione dei tributi alla Soget Spa di Taranto, ricorrendo all'istituto del commissariamento provvisorio;
a tutt'oggi la permanenza dello stato di commissariamento, oltre che far paventare una sorta di ipoteca sulla concessione futura, rischia di svuotare concretamente il significato dell'asta europea, quale strumento idoneo all'individuazione del concessionario;
il persistere di tale precaria situazione ha determinato la legittima preoccupazione dei dipendenti anche in considerazione del fatto che sono state adottate delle procedure di licenziamento -:
quali siano le ragioni che impediscono l'indizione della gara europea di evidenza pubblica per l'affidamento definitivo della concessione;
se non ritenga opportuno assumere ogni utile iniziativa per rimuovere eventuali impedimenti e procedere alla immediata indizione dell'asta europea per l'individuazione e l'affidamento definitivo della concessione.
(4-01313)
Al riguardo, l'Agenzia delle entrate ha preliminarmente evidenziato che, dall'entrata in vigore della disciplina di riordino del servizio nazionale della riscossione (attuato, come è noto, con il decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112), si è reso necessario, per la prima volta, espletare una procedura di evidenza pubblica per l'affidamento, in concessione, del servizio di riscossione dei
Pertanto, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie, la predetta Agenzia ha provveduto a predisporre uno schema di modello generale di bando di gara e di lettera d'invito, da utilizzare per tutti i casi di affidamento in concessione del servizio.
Tali modelli sono stati sottoposti alla Commissione consultiva per la riscossione (prevista dall'articolo 1 della legge 4 ottobre 1986, n. 657) per l'acquisizione del necessario parere, reso in data 25 settembre 2001.
A tal proposito, l'Agenzia delle entrate ha precisato che, sulla base delle osservazioni formulate dal predetto Organo consultivo, sta predisponendo una nuova versione dei modelli di bando di gara e di lettera d'invito, la cui approvazione consentirà, entro breve tempo, l'indizione delle gare per l'affidamento in concessione del servizio di riscossione tributi negli ambiti territoriali di Pescara e di Teramo.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
l'organico dei vigili del fuoco per la provincia di Treviso è fortemente sottodimensionato per il grande e rapido sviluppo industriale di questi ultimi anni;
venerdì 17 agosto 2001 nel comune di Vittorio Veneto sulla strada statale 51 in località Fadalto una autocisterna che trasportava benzina, dopo aver urtato la massicciata stradale, ha provocato un incendio che ha distrutto cinque case, provocando una ventina di feriti di cui alcuni con gravi ustioni;
Vittorio Veneto, centro di un territorio che conta oltre centomila abitanti, con una differenza altimetrica di 1720 metri, con diversi laghi naturali e un tratto autostradale (A27) con numerose gallerie e viadotti e la strada statale 51 percorsa ogni anno da oltre quattromila autocisterne, non ha un distaccamento dei vigili del fuoco;
la dislocazione del più vicino distaccamento dei vigili del fuoco a Conegliano a causa di una viabilità fortemente penalizzante e inadeguata comporta tempi di intervento inaccettabili, nonostante l'efficiente organizzazione del Corpo;
l'amministrazione comunale di Vittorio Veneto, oltre che disponibile, è preparata ad assolvere tutte le incombenze per ospitare il distaccamento del vigili del fuoco -:
cosa intenda fare il ministro nell'ambito delle milleseicento nuove assunzioni, affinché venga sanata la deficienza di organico della provincia di Treviso;
cosa intenda fare il ministro per assicurare la dislocazione di un distaccamento del Corpo dei vigili del fuoco a Vittorio Veneto.
(4-00659)
L'attivazione del presidio potrà tuttavia aversi solo in concomitanza con l'assunzione dei contingenti di personale previsti dalle legge 246/2000 e 75/2001 che hanno disposto un incremento degli organici.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, concernente la distribuzione per qualifiche dirigenziali, aree funzionali, posizioni economiche e profili professionali dell'incremento delle dotazioni organiche del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, in attuazione delle leggi 10 agosto 2001, n. 246, e 21 marzo 2001, n. 75, è stato emanato in data 24 ottobre 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2001.
Con tale provvedimento, è stato previsto, tra l'altro, per il comando Provinciale dei vigili del fuoco di Treviso, un aumento di n. 12 capo squadra (Area funzionale B - posizione economica B2), e n. 32 vigili del fuoco (Area funzionale B - posizione economica B2), per un totale complessivo di 44 unità.
L'attuale carenza nel profilo di vigili permanenti sarà colmata entro un breve tempo allorché si darà attuazione alla mobilità ordinaria.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
venerdì 26 ottobre 2001 a Vientiane, capitale del Laos, sono stati arrestati Olivier Dupuis, Bruno Mellano, Nikolai Khramov, Massimo Lensi e Silvja Mansi, militanti radicali;
l'accusa rivolta nei confronti degli arrestati è quella - gravissima - di attentato all'ordine costituzionale dello Stato;
presumibilmente la pena edittale prevista per il contestato reato sarà elevatissima, per cui, in caso di condanna, potrebbe essere protratto il regime carcerario per un tempo indefinito;
una recente conferenza stampa del Ministro degli affari esteri laotiano, Somsavat Lengsavad, con l'affermazione secondo cui i cinque arrestati saranno processati «secondo le leggi del Paese», non è stata per nulla rassicurante -:
quali siano i fatti che hanno portato all'arresto dei cinque militanti radicali;
quali siano le pene edittali previste dalla legge penale laotiana per il reato di attentato all'ordine costituzionale dello Stato;
quali iniziative siano state assunte, e si intendano assumere, per assicurare il massimo di assistenza possibile ai nostri concittadini incarcerati;
se non si ritenga di dover coordinare interventi di altri Paesi dell'Unione europea, rivolti al governo laotiano per garantire le più elementari libertà ai cinque militanti radicali.
(4-01242)
La nostra Ambasciata a Bangkok, competente territorialmente anche per il Laos, è immediatamente intervenuta per assicurare il massimo di assistenza possibile ai nostri concittadini incarcerati. Essa ha avviato una serie di contatti al massimo livello in stretta collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Laos e l'Ambasciata del Regno del Belgio a Bangkok (competenti per il Laos), seguendo anche le indicazioni della Commissione dell'Unione europea intervenuta a protezione dei diritti del parlamentare europeo Olivier Dupuis. L'intervento della nostra Rappresentanza ha ottenuto per i detenuti un trattamento meno rigido e l'autorizzazione a nominare un avvocato locale che potesse assisterli nella fase processuale. I nostri diplomatici hanno inoltre insistito per far svolgere il processo in tempi rapidi.
Per evitare il rischio del prolungarsi di una situazione di stallo ho deciso di recarmi a Vientiane, per parlare direttamente del caso con le Autorità laotiane.
L'8 novembre sono stata ricevuta dal Vice Ministro degli esteri Bhoupa, al quale ho sottolineato come il caso dei connazionali incarcerati fosse motivo in Italia di profonda preoccupazione, ed ho auspicato una soluzione rapida della questione anche mediante l'espulsione dei militanti arrestati, nel pieno rispetto della Repubblica Democratica Popolare del Laos e delle sue leggi. Ho fatto infine stato della necessità per il Laos di fare chiarezza anche sulla sorte dei «desaparecidos» laotiani. La mattina seguente si è celebrato il processo, al quale ho assistito, che si è concluso con la condanna dei militanti radicali a due anni e mezzo di carcere, ad una multa di 220 dollari Usa a testa ed all'espulsione immediata dal Laos. Ho potuto così riportare in Italia i tre connazionali personalmente. Lo stesso giorno Olivier Dupuis e Nikolaj Kramov partivano alla volta di Bangkok scortati dai loro rispettivi rappresentanti diplomatici.
La vicenda, conclusasi positivamente, evidenzia la necessità di porre in atto, sia a livello europeo che a livello internazionale, tutte le iniziative possibili affinché venga garantito nel Laos il rispetto dei diritti umani, e venga assicurato un giusto processo ai cinque studenti laotiani «desaparecidos».
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
secondo quanto riferito dall'associazione «Nessuno tocchi Caino» un imprenditore italiano, Alfredo Fava, praticante del Falung Gong è stato bloccato in data 8 ottobre 2001 in Cina, a Shangai, e rispedito in Italia come «persona non gradita»;
Alfredo Fava è imprenditore biellese che gestisce, appunto a Shangai, un'azienda manifatturiera di 35 dipendenti;
il Fava era in possesso di un visto annuale e un permesso di residenza che scadevano nel gennaio del 2002;
è necessario intervenire sia per tutelare la libertà religiosa del signor Fava sia per tutelare gli interessi economici del predetto, che rischia di perdere la propria azienda -:
quali iniziative abbia assunto ed intenda assumere per garantire la libertà religiosa del signor Alfredo Fava e per tutelare gli interessi economici del medesimo, attualmente compromessi dall'intolleranza del governo cinese.
(4-01248)
L'Ambasciata d'Italia a Pechino è immediatamente intervenuta presso le competenti Autorità cinesi in favore del nostro connazionale. A seguito del passo, è stato comunicato che il signor Fava può rientrare in Cina quando lo desideri, a condizione che durante il suo soggiorno osservi, come sono tenuti a fare tutti i residenti stranieri, le disposizioni della legge cinese. Al tempo stesso, le Autorità cinesi hanno esplicitamente ricordato che il movimento Falun Gong è illegale in Cina e che eventuali attività connesse allo stesso costituiscono comportamenti penalmente sanzionabili. Quanto precede e già stato portato a conoscenza del signor Fava.
Nell'ottica delle Autorità cinesi il movimento Falun Gong non è messo al bando per motivi religiosi, ma per motivi di ordine pubblico, legati alla pratica del culto della personalità, al controllo spirituale che i vertici del movimento eserciterebbero sui propri adepti, isolandoli dal contesto sociale, ed al grave danno alla salute pubblica che il movimento arreca ai propri aderenti vietando loro l'assunzione di farmaci convenzionali. In realtà, il vero motivo dell'ostilità nei confronti del movimento sembrerebbe
La legge cinese conferisce peraltro ampia discrezionalità alle autorità di pubblica sicurezza nell'adozione di provvedimenti di respingimento alla frontiera o di espulsione di stranieri, anche in possesso di un permesso di residenza, quando vi siano motivi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale. La decisione di respingere il signor Fava, pertanto, sembra potersi ricollegare anche alle eccezionali misure di sicurezza adottate nell'imminenza del vertice della Cooperazione Economica Asia Pacifico (APEC) a Shangai.
Per quanto riguarda la tutela degli interessi economici dei nostri connazionali, il Governo italiano ha sempre posto in essere tutti i passi ufficiali ritenuti necessari per tutelare i cittadini italiani che si recano in Cina per provvedere alla cura dei loro interessi economici. Le stesse Autorità di Pechino, nel rispondere all'intervento italiano in favore del signor Fava, hanno tenuto a sottolineare la «particolare intensità e cordialità» dei rapporti fra Italia e Cina, nonché il fatto che la presenza di nostri operatori economici «è particolarmente gradita».
Il Governo italiano continuerà inoltre ad adoperarsi affinché la questione del rispetto dei diritti umani e della libertà di fede seguiti ad essere argomento di dibattito, nelle sedi appropriate, nell'ambito del cosiddetto «dialogo critico» in essere fra la Cina e l'Unione europea.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
il 26 ottobre 2001 le autorità del governo del Laos arrestavano cinque militanti radicali per aver manifestato con uno striscione inneggiante alla democrazia;
tra i militanti arrestati vi è la radicale italiana Silvia Manzi di 28 anni, accusata, insieme agli altri radicali, di «attentato all'ordine costituzionale dello Stato»;
finora non sono giunte dal governo locale informazioni precise su dove siano detenuti i cinque militanti radicali, su quali siano le loro condizioni di salute e su quali siano i termini dell'arresto eseguito;
il presidente della Commissione Europea ed il responsabile per la politica estera dell'Unione Europea hanno richiesto ufficialmente al governo del Laos l'immediato rilascio dei cinque militanti radicali arrestati -:
se la Presidenza del Consiglio intenda promuovere, direttamente o tramite il ministero degli affari esteri e l'Ambasciata d'Italia in Thailandia, iniziative specifiche per determinare subito lo stato di salute e le condizioni di arresto dei militanti radicali;
quali forme di coordinamento si stanno predisponendo rispetto alle autorità degli altri paesi coinvolti e rispetto all'intervento della stessa Unione Europea;
se il Governo, nel predisporre tutti gli strumenti diplomatici necessari, non ritenga di prevedere una visita diretta ed immediata del nostro Ministro degli affari esteri in Laos.
(4-01300)
La nostra Ambasciata a Bangkok, competente territorialmente anche per il Laos, è immediatamente intervenuta per assicurare il massimo di assistenza possibile ai nostri concittadini incarcerati. Essa ha avviato una serie di contatti al massimo livello in stretta collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Laos e l'Ambasciata del Regno del Belgio a Bangkok (competente per il Laos), seguendo anche le indicazioni della Commissione dell'Unione europea intervenuta a protezione dei diritti del parlamentare europeo Olivier Dupuis. L'intervento della nostra Rappresentanza ha ottenuto per i detenuti un trattamento meno rigido e l'autorizzazione a nominare un avvocato locale che potesse assisterli nella fase processuale. I nostri diplomatici hanno inoltre insistito per far svolgere il processo in tempi rapidi.
Per evitare il rischio del prolungarsi di una situazione di stallo ho deciso di recarmi a Vientiane, per parlare direttamente del caso con le Autorità laotiane.
L'8 novembre sono stata ricevuta dal Vice Ministro degli esteri Bhoupa, al quale ho sottolineato come il caso dei connazionali incarcerati fosse motivo in Italia di profonda preoccupazione, ed ho auspicato una soluzione rapida della questione anche mediante l'espulsione dei militanti arrestati, nel pieno rispetto della Repubblica Democratica Popolare del Laos e delle sue leggi. Ho fatto infine stato della necessità per il Laos di fare chiarezza anche sulla sorte dei «desaparecidos» laotiani. La mattina seguente si è celebrato il processo, al quale ho assistito, che si è concluso con la condanna dei militanti radicali a due anni e mezzo di carcere, ad una multa di 220 dollari Usa a tesla ed all'espulsione immediata dal Laos. Ho potuto così riportare in Italia i tre connazionali personalmente. Lo stesso giorno Olivier Dupuis e Nikolaj Kramov partivano alla volta di Bangkok scortati dai loro rispettivi rappresentanti diplomatici.
La vicenda, conclusasi positivamente, evidenzia la necessità di porre in atto, sia a livello europeo che a livello internazionale, tutte le iniziative possibili affinché venga garantito nel Laos il rispetto dei diritti umani, e venga assicurato un giusto processo ai cinque studenti laotiani «desaparecidos».
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
il 26 ottobre 2001 cinque militanti radicali - fra cui il consigliere regionale del Piemonte della Lista Bonino, Bruno Mellano e il segretario del gruppo regionale Silvja Manzi - sono stati arrestati a Vientiane, capitale del Laos con l'accusa di attentato all'ordine costituzionale dello Stato mentre chiedevano democrazia e libertà per quel popolo;
a novantacinque ore dall'arresto non si avevano ancora notizie delle condizioni di salute degli arrestati;
appare chiaro come il regime comunista di quel paese agisca in totale spregio dei diritti civili riconosciuti dalla comunità internazionale;
esistono motivi fondati di seria preoccupazione per le condizioni di salute e per la vita stessa dei militanti radicali -:
quali iniziative abbiano intrapreso e quali intendano intraprendere per ottenere l'immediata scarcerazione dei militanti radicali arrestati il 26 ottobre in contrasto con le regole del diritto internazionale.
(4-01240)
La nostra Ambasciata a Bangkok, competente territorialmente anche per il Laos, è immediatamente intervenuta per assicurare il massimo di assistenza possibile ai nostri concittadini incarcerati. Essa ha avviato una serie di contatti al massimo livello in stretta collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Laos e l'Ambasciata del Regno del Belgio a Bangkok (competente per il Laos), seguendo anche le indicazioni della Commissione dell'Unione europea intervenuta a protezione dei diritti del parlamentare europeo Olivier Dupuis. L'intervento della nostra Rappresentanza ha ottenuto per i detenuti un trattamento meno rigido e l'autorizzazione a nominare un avvocato locale che potesse assisterli nella fase processuale. I nostri diplomatici hanno inoltre insistito per far svolgere il processo in tempi rapidi.
Per evitare il rischio del prolungarsi di una situazione di stallo ho deciso di recarmi a Vientiane, per parlare direttamente del caso con le Autorità laotiane.
L'8 novembre sono stata ricevuta dal Vice Ministro degli esteri Bhoupa, al quale ho sottolineato come il caso dei connazionali incarcerati fosse motivo in Italia di profonda preoccupazione, ed ho auspicato una soluzione rapida della questione anche mediante l'espulsione dei militanti arrestati, nel pieno rispetto della Repubblica Democratica Popolare del Laos e delle sue leggi. Ho fatto infine stato della necessità per il Laos di fare chiarezza anche sulla sorte dei «desaparecidos» laotiani. La mattina seguente si è celebrato il processo, al quale ho assistito, che si è concluso con la condanna dei militanti radicali a due anni e mezzo di carcere, ad una multa di 220 dollari Usa a testa ed all'espulsione immediata dal Laos. Ho potuto così riportare in Italia i tre connazionali personalmente. Lo stesso giorno Olivier Dupuis e Nikolaj Kramov partivano alla volta di Bangkok scortati dai loro rispettivi rappresentanti diplomatici.
La vicenda, conclusasi positivamente, evidenzia la necessità di porre in atto, sia a livello europeo che a livello internazionale, tutte le iniziative possibili affinché venga garantito nel Laos il rispetto dei diritti umani, e venga assicurato un giusto processo ai cinque studenti laotiani «desaparecidos».
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
la società Nuova Meyster di Cavriago (Reggio Emilia) produce componenti per auto;
la Gazzetta di Reggio (organo di stampa locale), in data venerdì 13 luglio 2001, ha diffuso la notizia che detta società ha comunicato la mobilità per settantuno operai, vale a dire ha azzerato la manodopera operaia impiegata nell'impianto, mantenendo in organico le altre funzioni, ovvero la progettazione e la commercializzazione dei componenti prodotti. Il motivo di una decisione così drastica è la delocalizzazione dell'attività produttiva nella Repubblica Ceca;
tale delocalizzazione si avvarrebbe del possibile finanziamento pubblico ai sensi della legge n. 100 del 1990, tramite partecipazione al capitale sociale della nuova impresa da parte della merchant bank pubblica Simest spa -:
se quanto pubblicato dagli organi di stampa locale corrisponda alla verità, ovvero se è intenzione dello stato italiano
a che punto sia il procedimento col quale Nuova Meyster ha richiesto il supporto finanziario di Simest;
se la delocalizzazione di una attività produttiva di qualità possa avvenire con la facilitazione del finanziamento pubblico, ovvero se questa situazione è compatibile con i disposti della legge n. 100 del 1990.
(4-00643)
Proceduralmente si evidenzia che, a seguito della richiesta di elementi informativi per la concessione del suddetto finanziamento, la società Nuova Meyster non ha provveduto a fornire alcuna risposta, e per tale ragione l'iter procedurale di finanziamento risulta sospeso.
Peraltro va recisamente evidenziato che l'operazione in parola non può trovare finanziamento ai sensi della legge n. 100 del 1990. Essa, infatti, avendo ad oggetto la delocalizzazione di attività produttive si pone al di fuori delle previsioni di cui alla predetta legge ed è, in quanto tale, incompatibile con le finalità assegnate dalla medesima normativa alla Simest Spa.
Tale ultima società, infatti, è chiamata, essenzialmente, alla partecipazione finanziaria ad imprese e società all'estero promosse o partecipate da imprese italiane, ovvero da imprese aventi stabile organizzazione in uno Stato dell'Unione europea, controllate da imprese italiane, nonché alla promozione ed al sostegno finanziario, tecnico, economico ed organizzativo di specifiche iniziative di investimento e di collaborazione commerciale ed industriale all'estero da parte di imprese italiane.
Il Viceministro per le attività produttive: Adolfo Urso.
nei giorni scorsi un inferno di fuoco ha colpito una vasta zona alle pendici del Monte Bonifato sul lato che si affaccia sulla città di Alcamo. Decine di abitazioni invase dalle fiamme, mentre sono stati distrutti ben 50 ettari tra macchia mediterranea e bosco;
lo sforzo encomiabile dei vigili del fuoco, degli uomini della forestale, della polizia, dei carabinieri e dei cittadini, che volontariamente si sono prodigati nello spegnere le fiamme, hanno evitato il peggio. Il canadair di stanza a Ciampino è giunto dopo circa due ore;
appare indispensabile un rapido intervento per spegnere prontamente gli incendi, considerando anche che la situazione è aggravata dal grande caldo e dai venti di scirocco -:
se non ritenga di disporre che - come avveniva in passato - almeno due canadair stazionino permanentemente all'aeroporto di Birgi, al fine di potere praticare un pronto intervento in ogni zona della Sicilia.
(4-00038)
Lo schieramento degli aeromobili di Stato, infatti, è stato disposto il 19 giugno 2001, come previsto nella pianificazione a livello nazionale. Fino a quel giorno i velivoli adibiti ad operare sugli incendi boschivi erano soltanto i Canadair (CL 415) schierati sulla base di Ciampino. Comunque, sin dalla fine del mese di maggio sono stati disposti schieramenti temporanei degli
Così, alle ore 13,50 del 6 giugno 2001, è stato assegnato un velivolo Canadair CL 415 (CAN 16) da Ciampino a circa dieci minuti dalla richiesta di concorso aereo, pervenuta al Centro Operativo Aereo Unificato alle ore 13,40 che segnalava un incendio scoppiato alle pendici del Monte Bonifacio sul versante rivolto verso la città di Alcamo.
Il velivolo è decollato da Ciampino alle ore 14,13, ha raggiunto la zona alle ore 15,50 ed ha operato sino alle ore 18,50 spegnendo l'incendio.
Si precisa, inoltre, che nei giorni precedenti al 6 giugno 2001 non risultano pervenute richieste di intervento aereo al Centro Operativo Aereo Unificato.
Infine è da rilevare che il piano di schieramento degli aeromobili per la Campagna Antincendio 2001 ha previsto due velivoli Canadair stabilmente posizionati nell'aeroporto di Trapani-Birgi.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
il decreto ministeriale 21 dicembre 1996, n. 700 individua articolazione e dislocazione degli uffici centrali, periferici e delle sezioni staccate del dipartimento delle entrate;
la previsione di sezioni staccate degli uffici medesimi di cui all'articolo 2 comma 3 del decreto ministeriale n. 700/97 non ha ragione di essere laddove le sezioni staccate sono ubicate in luoghi lontani e mal collegati con il capoluogo di provincia, e servono un bacino di utenza notevole;
tale è appunto il caso dell'Ufficio del registro ed imposte dirette di San Bartolomeo in Galdo, comune del Fortore in provincia di Benevento, soppresso in virtù della istituzione dell'Ufficio Entrate nel capoluogo e ridotto a sezione staccata;
tale situazione, laddove fossero tagliate significativamente le funzioni di tale ufficio, mortificherebbe una utenza che comprende, con i comuni limitrofi, circa 6000 persone, aggravando la situazione di grave isolamento della zona del «Fortore» -:
se non ritenga che quella di San Bartolomeo in Galdo da sezione staccata dell'Ufficio delle Entrate di Benevento qual è ora, ritorni ad essere una normale Agenzia delle Entrate, dunque le siano riattribuite tutte le funzioni essenziali per l'erogazione del migliore servizio possibile ai cittadini.
(4-01179)
Al riguardo è opportuno precisare, preliminarmente, che la proposta avanzata dall'interrogante deve intendersi riferita alla istituzione di un ufficio locale della Agenzia delle Entrate; le Agenzie, infatti, sono strutture che svolgono attività a carattere tecnico-operativo di interesse nazionale (decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300).
Ciò posto, si osserva che la legge recante norme per la ristrutturazione del ministero delle finanze (legge 29 ottobre 1991, n. 358) e, da ultimo, il regolamento di amministrazione della Agenzia delle Entrate hanno previsto, ai fini della individuazione degli uffici locali, specifici parametri quali il numero e la tipologia dei contribuenti, la consistenza demografica, il volume di gettito fiscale, gli obiettivi di incremento dell'attività di controllo e l'esigenza di diffusione dei servizi ai contribuenti in relazione anche alla maggiore o minore facilità di comunicazioni nelle diverse aree territoriali.
Sulla base di tali parametri sono stati determinati i carichi di lavoro, sia effettivi
Tale condizione non risulta sussistere per il distretto di San Bartolomeo in Galdo, il quale, secondo quanto precisato dalla Agenzia delle Entrate, presenta un carico di lavoro limitato, tale da non giustificare il gravoso onere finanziario connesso alla creazione di un nuovo ufficio. È stato questo il motivo per cui a suo tempo il predetto distretto venne accorpato a quello dell'ufficio di Benevento e a San Bartolomeo venne attivata una sezione staccata di tale ultimo ufficio.
Peraltro, è importante evidenziare che la sezione staccata garantisce all'utenza gli stessi servizi (assistenza, informazione, registrazione atti ed altri), che vengono resi dall'ufficio locale e fornisce assistenza e informazione anche in materia di IVA e di tributi già di competenza delle soppresse intendenze di finanza; materie che in precedenza erano trattate presso l'ufficio del capoluogo di provincia.
La sezione staccata è, inoltre, in grado di garantire ai contribuenti del distretto di San Bartolomeo in Galdo un servizio completo, di livello superiore a quello precedentemente fornito dai soppressi uffici delle imposte dirette e del registro di quella località.
Le uniche attività che sono concentrate a Benevento sono, infatti, quelle relative al controllo delle posizioni fiscali, che presentano maggiore complessità e che interessano un numero più ristretto di contribuenti.
Da quanto sopra espresso, appare evidente che le scelte dell'Amministrazione finanziaria scaturiscono da una serie di dati e valutazioni imperniati su una metodologia predefinita, strettamente connessa all'aspetto della rilevanza socio-economica delle zone interessate.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
il comune di Impruneta (Firenze), tramite la delibera di Giunta n. 143 del 17 marzo 1997, ha approvato con immediata esecutività il nuovo statuto dell'Opera pia L. e G. Vanni;
con tale delibera si è non solo ampiamente modificato il precedente assetto del Consiglio di amministrazione da 3 a 5 membri effettivi e 2 supplenti oltre alla corresponsione di un'indennità ai consiglieri, bensì si è totalmente ignorata la volontà testamentaria fondativi dell'ente che prevedeva e prevede solo tre consiglieri (espressione del comune, della parrocchia e della prefettura) e la gratuità assoluta del ruolo dei consiglieri dell'ente;
all'interno del Consiglio di amministrazione di tale opera pia è prevista la presenza di un rappresentante della prefettura di Firenze -:
se e quanto tale rappresentate sia stato nominato;
se non si reputi opportuno, come prefettura di Firenze indicata come cogestore del Consiglio di amministrazione di tale ente, verificare le palesi illegittimità inerenti la delibera della giunta del comune di Impruneta n. 143 del 17 marzo 1997 perché palesemente in violazione dello spirito e della lettura del testamento fondativo;
quali iniziative di reintegro della legalità violata si intendano assumere in merito, anche tramite il rifiuto del rappresentante della prefettura a percepire emolumenti illegittimi e partecipare a sedute di un consiglio diverso nella composizione rispetto a quello voluto dal testamento fondativo di L. e G. Vanni.
(4-00917)
Da quell'anno, infatti, la nomina dell'organismo è attribuita unicamente al consiglio comunale di Impruneta, in applicazione delle norme regionali di attuazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977, che ha previsto il trasferimento dallo Stato alle Regioni delle competenze in materia di assistenza e beneficenza pubblica.
Con l'approvazione del nuovo Statuto dell'Opera Pia, con deliberazione della giunta comunale di Impruneta n. 143 del 17 marzo 1997, si prevede che il consiglio di amministrazione sia composto da cinque membri, dei quali il presidente e tre consiglieri nominati dal sindaco, mentre componente di diritto, con funzioni di vice presidente, è il parroco pro tempore della Basilica di Santa Maria all'Impruneta.
Per quanto attiene alla corresponsione dell'indennità ai consiglieri, si rileva che la stessa è stata deliberata nel rispetto degli atti di indirizzo del consiglio comunale e secondo le previsioni della legge regionale n. 72 del 1997.
Infine si rappresenta che, nel testamento, che ha stabilito la fondazione dell'ente non è fatta alcuna espressa menzione in ordine alla corresponsione o meno di indennità per i consiglieri.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì.
il Corpo dei vigili del fuoco si trova a dover operare in una condizione oggettiva di carenza di mezzi e di personale;
la funzionalità del Corpo è strettamente collegata alla efficienza dell'azione di protezione civile;
nella scorsa legislatura è stata approvata la legge n. 246/2000 che potenzia il Corpo dei vigili del fuoco;
permane a tutt'oggi il problema dei vigili del fuoco discontinui la cui posizione resta incerta in assenza di una definizione della pianta organica del Corpo;
molti giovani ragazzi che prestano servizio come vigili discontinui offrono al Paese un servizio che merita il giusto riconoscimento;
si è in attesa di un provvedimento del ministero che accolga le indicazioni del Parlamento che aveva impegnato il Governo attraverso una serie di ordini del giorno le istanze in merito al problema dei vigili discontinui e sollecitate anche dalle organizzazioni sindacali -:
quali iniziative intenda adottare il Ministro affinché si provveda al più presto, nell'interesse del buon funzionamento del Corpo dei vigili del fuoco, a determinare un provvedimento di stabilizzazione dei vigili cosiddetti discontinui.
(4-00365)
In particolare, l'articolo 1, comma 7, della citata legge n. 246 del 2000, dispone che alla copertura dei posti, si provveda, in sede di prima attuazione e per il 25 per cento dei disponibili, mediante concorso per titoli riservato ai vigili iscritti nei quadri del personale volontario (discontinui) che, alla data del bando, abbiano prestato servizio per non meno di 80 giorni, ferme restando le riserve di legge.
Va altresì sottolineato che, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 75 del 2001, un altro 25 per cento del contingente di posti previsti (n. 353 unità), verrà coperto attingendo dalla graduatoria dei candidati risultati idonei nel concorso per titoli, riservato ai vigili volontari, di cui al summenzionato articolo 1, comma 7, della legge n. 246 del 2000.
Si soggiunge che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la distribuzione per qualifiche dirigenziali, aree funzionali, posizioni economiche e profili professionali dell'incremento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in attuazione delle leggi 10
L'attuale carenza nel profilo di vigili permanenti sarà colmata in tempi brevi allorché si darà attuazione alla mobilità ordinaria.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
la Guardia di finanza ha messo sotto sequestro, su scala nazionale, le marche auricolari di identificazione dei bovini, a seguito di una contestazione su chi sia autorizzato a stampare il logo della Repubblica sulle targhette di plastica;
il sequestro dei marchi auricolari sta determinando gravi danni al settore zootecnico, già duramente provato dalla crisi di mercato, in quanto gli animali non possono essere movimentati dalle stalle o avviati alla macellazione -:
se non ritengano di intervenire con urgenza al fine di eliminare l'inconveniente citato in premessa e, superati gli inconvenienti burocratici, mettere il comparto della filiera zootecnica in condizioni di poter svolgere la propria normale attività.
(4-01138)
Al riguardo, il Comando generale della Guardia di Finanza ha comunicato che l'operazione di servizio, cui si fa riferimento nell'interrogazione stessa, è stata effettuata in esecuzione di specifico provvedimento di perquisizione locale e di sequestro emesso, in data 12 settembre 2001, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, nell'ambito di un procedimento penale tuttora in fase di indagini preliminari.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
l'azione di contrasto agli incendi boschivi sta incontrando quest'anno nel territorio della Sardegna gravi e preoccupanti difficoltà e ritardi che ne hanno già minato i risultati e ancor più potranno comprometterli con l'avanzare dell'estate;
il rischio concreto che non si riesca a contenere l'effetto distruttivo del fuoco, perdendo i boschi e la macchia salvati con tanto impegno e tanti sacrifici negli anni passati, è la risultante sia di fattori stagionali (il precoce e forte innalzamento delle temperature estive, accompagnato alla inusitata frequenza dei venti di maestro) sia di carenza di disponibilità di validi mezzi aerei e, segnatamente, dei mezzi aerei di Stato;
infatti, mentre nella campagna antincendi 2000 furono schierati a presidio del patrimonio boschivo sardo due helitanker S64 (Camilla), quest'anno ne è stato rischierato uno solo, ed il secondo è stato sostituito con la versione militare dell'helitanker, il CH54;
orbene la sostituzione di un S64 con il CH54 ha purtroppo depotenziato marcatamente
mentre, per un verso, è notorio che l'S64 (il Camilla) si è rivelato risolutivo e cruciale nella lotta al fuoco nel corso dell'estate 2000, per un altro verso non è tecnicamente contestabile che la versione militare dell'helitanker, il CH54, è suscettibile di un uso operativo in Sardegna molto più limitato e molto meno decisivo e utile;
invero il CH54 non può sorvolare abitati e insediamenti turistici; non può pescare l'acqua dal mare in modo dinamico come è invece possibile all'S64; non può ospitare a bordo un osservatore forestale per un miglior raccordo con le squadre a terra e gli elicotteri leggeri; non può rifornirsi di carburante nella base in cui è schierato; ha un equipaggio che, non avendo mai operato in Sardegna, incontra maggiori difficoltà;
d'altro canto il posizionamento dei mezzi schierati esclude una congrua copertura della parte meridionale dell'Isola, particolarmente esposta agli incendi anche per la persistente siccità -:
se non ritengano di intervenire con immediata urgenza disponendo il rischieramento in Sardegna, come già in occasione della campagna antincendi 2000, del secondo helitanker S64 (Camilla), ciò al fine di consentire di arginare l'azione criminale di chi vorrebbe distruggere i boschi e la macchia della Sardegna che costituiscono un valore ambientale prezioso e irripetibile.
(4-00196)
all'interrogazione a risposta scritta in data 5 luglio 2001 (n. 4-00196), l'interrogante non ha avuto ad oggi risposta;
l'azione di contrasto agli incendi boschivi sta incontrando quest'anno nel territorio della Sardegna gravi e preoccupanti difficoltà e ritardi che ne hanno già minato i risultati e ancor più potranno comprometterli con l'avanzare dell'estate;
il rischio concreto che non si riesca a contenere il fuoco, perdendo i boschi e la macchia salvati con tanto impegno e tanti sacrifici negli anni passati, è la risultante sia di fattori stagionali (il precoce e forte innalzamento delle temperature estive, accompagnato alla inusitata frequenza dei venti di maestro) sia di carenza di disponibilità di validi mezzi aerei e, segnatamente, dei mezzi aerei di Stato;
infatti mentre nella campagna antincendi 2000 furono schierati a presidio del patrimonio boschivo sardo due helitanker S64 (Camilla), quest'anno ne è stato rischierato uno solo ed il secondo è stato sostituito con la versione militare dell'helitanker, il CH54;
orbene, la sostituzione di un S64 con il CH54 ha purtroppo depotenziato marcatamente l'efficienza e l'operatività della flotta aerea nazionale antincendio in Sardegna;
mentre, per un verso, è notorio che l'S64 (il Camilla) si è rivelato risolutivo e cruciale nella lotta al fuoco nel corso dell'estate 2000, per un altro verso non è tecnicamente contestabile che la versione militare dell'helitanker, il CH54, è suscettibile di un uso operativo in Sardegna molto più limitato e molto meno decisivo e utile;
invero il CH54 non può sorvolare abitati e insediamenti turistici; non può pescare l'acqua dal mare in modo dinamico come è invece possibile dall'S64; non può ospitare a bordo un osservatore forestale per un miglior raccordo con le squadre a terra e gli elicotteri leggeri; non può rifornirsi di carburante nella base in cui è schierato; ha un equipaggio che, non avendo mai operato in Sardegna, incontra maggiori difficoltà;
d'altro canto il posizionamento dei mezzi schierati esclude una congrua copertura della parte meridionale dell'Isola,
si interrogavano il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'interno per sapere se non ritenessero di «intervenire con immediata urgenza disponendo il rischieramento in Sardegna, come già in occasione della campagna antincendi 2000, del secondo helitanker S64 (Camilla), ciò al fine di consentire di arginare l'azione criminale di chi vorrebbe distruggere i boschi e la macchia della Sardegna che costituiscono valore prezioso e irripetibile»;
mercoledì 18 luglio 2001 l'elicottero helitanker CH54 schierato inopportunamente in Sardegna per l'azione di contrasto agli incendi è precipitato al suolo, mentre, impegnato nel tentativo di spegnere un rogo divampante nelle campagne di Orotelli (Nuoro) si accingeva ad un atterraggio di fortuna a causa di un «guasto»;
il pilota, l'equipaggio e cinque forestali che lavoravano a terra si sono salvati per miracolo, grazie anche al pronto intervento dei soccorsi;
l'accaduto conferma quanto si è assunto nella richiamata interrogazione del 5 luglio 2001 in ordine alla insufficienza e non congruenza, nel territorio della Sardegna, dell'uso dell'helitanker CH54, velivolo tra l'altro in fase di sperimentazione e non collaudato;
a partire da metà luglio e fino al 19 luglio 2001 è ripresa con particolare virulenza l'azione criminale degli incendiari e centinaia di incendi hanno incenerito migliaia di ettari delle campagne dell'Isola, anche di bosco;
è urgente e non più procrastinabile il potenziamento dell'opera di contrasto attraverso l'uso del mezzo aereo con il quale, nella campagna antincendio dell'estate 2000, si sono ottenuti nella lotta al fuoco risultati particolarmente positivi -:
se non ritengano di dover intervenire immediatamente, senza nessun ulteriore indugio, disponendo che venga trasferito ed impegnato in Sardegna un secondo elicottero helitanker S64 (Camilla).
(4-00446)
La flotta aerea della protezione civile nazionale, potenziata negli ultimi anni, è oggi costituita da 14 aerei anfibi Canadair CL 415 di ultima generazione (nel 1994 erano solo 4) da 4 elicotteri pesanti a noleggio (Elitanker) di cui uno CH 54 che è la versione militare del gemello 564E già utilizzato con successo nella campagne del 1999 e 2000. I mezzi gemelli (con un potenziale di carico di 9.000 litri di estinguente), impiegati negli Stati Uniti nella lotta agli incendi boschivi, hanno analoghe capacità, potenzialità e tipologia di impiego operativo. Nel corso di questa campagna antincendi per la prima volta in Italia, è stata prevista la possibilità di sperimentare l'impiego di 6 velivoli Air Tractor, aerei di medie dimensioni con capacità di 3.000 litri di estinguente (anch'essi a noleggio, con basso costo d'impiego rispetto ai Canadair). Questi, dislocati in Basilicata, hanno potuto operare in Puglia ed anche in Campania e Calabria.
La flotta di Stato comprende ancora 12 elicotteri, 5 messi a disposizione dalla Difesa, 3 dai vigili del fuoco e 4 dal corpo forestale dello Stato, mentre 47 elicotteri leggeri sono impiegati dalle regioni. Lo schieramento sul territorio dei velivoli antincendio di Stato per la campagna estiva antincendio è stato disposto d'intesa con le regioni.
Il Dipartimento della Protezione Civile, come sopra accennato, ha ritenuto necessario integrare, per il secondo anno consecutivo nel periodo tra il 19 e il 30 settembre, la flotta aerea dello Stato, noleggiando aeromobili di grosse capacità, già sperimentati ed impiegati in precedenti campagne antincendio.
Considerazioni di carattere tecnico-operativo e tecnico-logistico hanno fatto preferire, nella campagna 2001, l'utilizzo dell'elicottero S64 di costruzione americana, rispetto all'Mi26T di produzione russa. Infatti se si confrontano le prestazioni dei velivoli utilizzati entrambi nelle campagne antincendio 1999 e 2000, l'elicottero S64 ha dimostrato maggiori capacità di utilizzo e i due mezzi hanno evidenziato una produttività equivalente solo per la possibilità di lanciare, sull'incendio, la medesima quantità di acqua nella stessa unità di tempo.
Confrontando, così, le prestazioni dei due elicotteri si è evidenziato che l'564, rispetto al Mi26T, possiede:
maggiore flessibilità di impiego, potendosi rifornire da una qualsiasi fonte idrica senza alcuna limitazione;
maggiore capacità di operare, potendosi alzare con breve preavviso e da qualsiasi sede;
maggiore precisione e velocità nei lanci, con un minor costo per un litro di acqua lanciato.
Oltre alle considerazioni di carattere operativo si aggiunge un altro elemento determinante nella scelta del velivolo che è la facilità con cui l'S64 ha ottenuto, da parte dell'Ente nazionale aviazione civile, le autorizzazioni necessarie per operare in Italia, rispetto alle difficoltà incontrate dall'altro velivolo tanto che lo stesso ha iniziato l'attività con 17 giorni di ritardo, creando grandi ostacoli all'operatività.
Per l'acquisizione del servizio è stata utilizzata la procedura amministrativa prevista dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157 ricorrendo le condizioni descritte nell'articolo 7.2.b. relative agli appalti che possono essere aggiudicati a trattativa privata, senza preliminare pubblicazione di un bando di gara.
Gli elementi tecnici di confronto forniti dalla descrizione precedente evidenziano i parametri utilizzati per la scelta del velivolo.
Altro problema e del tutto indipendente da una errata scelta, è costituito dall'incidente occorso, il 18 luglio 2001, all'elicottero CH54. Si precisa, in proposito, che l'elicottero costituisce la versione militare dell'S64 e che dal 19 giugno al 18 luglio, data in cui il velivolo ha avuto l'incidente, ha effettuato 30 voli per circa 48 ore di volo e 366 lanci; senza peraltro che il Centro operativo aereo verificato abbia mai ricevuto segnalazioni di inefficienza, da parte del Corpo forestale regionale della Sardegna.
A seguito dell'incidente l'elicottero in questione è stato sostituito con un elicottero S 64, che ha operato dal 3 agosto 2001, sulla base di Alà dei Sardi.
Si rende necessario, infine, sottolineare che il Dipartimento della protezione civile ha deciso di sperimentare il CH54, nella campagna estiva antincendi 2001, per valutarne le capacità, in modo da avere per le prossime campagne un maggior numero di società in grado di svolgere il servizio.
Di seguito si forniscono elementi dettagliati in riferimento alla strategia adottata
Lo schieramento degli aeromobili di Stato sul territorio della regione Sardegna anche quest'anno, come già sottolineato, è stato stabilito tenendo conto delle aree a maggior pericolo di incendi, e dei mezzi aerei disponibili per determinare la quantità e la capacità dei mezzi da impiegare.
L'esperienza acquisita ha fatto disporre alcuni schieramenti temporanei di velivoli CL 415 Canadair sulle basi di Olbia e/o di Cagliari, anche prima dell'inizio della campagna.
I due elicotteri, come già detto, inizialmente schierati in Sardegna hanno stesse capacità e potenzialità. Se è pur vero che l'elitanker S64 «Camilla» e il CH 24, a cui fa riferimento l'interrogante, non hanno la capacità di pescare l'acqua dal mare in modo dinamico ed i loro equipaggi sono alla prima esperienza di interventi sul territorio sardo, tuttavia l'esito della sperimentazione è risultato positivo in ragione delle capacità di intervento assicurato.
In conclusione, per quanto riguarda il quesito proposto in merito alla ridotta copertura della parte meridionale della Sardegna, si rappresenta che il posizionamento degli aeromobili di Stato è concordato con le regioni durante le riunioni preparatorie della Campagna Antincendio. Ciò consente alle Regioni, in aderenza al disposto della «legge quadro in materia di incendi boschivi» n. 353 del 21 novembre 2000, di programmare la lotta attiva agli incendi boschivi impiegando le proprie strutture, mezzi aerei compresi, in coordinamento con le forze dello Stato.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
con nota del 9 ottobre 2001 il comando dei vigili del fuoco di Cagliari comunicava la sospensione dell'attività della base operativa dei vigili del fuoco di San Vito a decorrere dal 10 ottobre 2001;
il provvedimento seguiva la decisione adottata in data 3 ottobre 2001 con la quale la direzione generale dei vigili del fuoco disponeva la revoca immediata dei trasferimenti temporanei si tutto il territorio nazionale attuati nel febbraio 2000;
l'immediata ed improvvisa chiusura del distaccamento dei vigili del fuoco suscita viva preoccupazione in capo alla popolazione locale ed ai rappresentanti istituzionali che con tenacia e vigore hanno richiesto ed ottenuto l'attivazione del presidio: anziché provvedere alla tanto auspicata istituzione di una unità permanente, onde assicurare un presenza costante e giornaliera, si è deciso di eliminare tout court la presenza dei vigili nel territorio, frustrando in tal modo tutte quelle aspettative che fin dal 1981 la popolazione del Sarrabus - Gerrei ha nutrito;
l'adozione del provvedimento appare incomprensibile alla luce delle pressanti esigenze che il territorio presenta e si rivela oltremodo ingiusta se si considera che la revoca non riguarda tutti i trasferimenti temporanei distaccati nel territorio italiano: i comandi di Salerno e di Perugia hanno mantenuto l'assegnazione di circa 29 persone ciascuno;
il distaccamento dei vigili di San Vito serve, in realtà, un'area vastissima, ad alto rischio idrogeologico, ed ha svolto finora una importantissima ed imprescindibile opera di salvaguardia del territorio e della popolazione: sia in occasione dell'alluvione del 1999 che nella lotta agli incendi stagionali, nonché nell'attività di soccorso dei mezzi e persone coinvolti in sinistri stradali il pronto intervento dei vigili del fuoco ha contribuito a salvare diverse vite umane;
la garanzia di un servizio permanente rappresenta, pertanto, una necessità dalla quale non si può prescindere se si vuole assicurare un'opera di tutela e prevenzione di tutto il territorio;
tale esigenza appare ancor più pressante in considerazione della vicinanza del
se, alla luce di quanto sopra esposto, non ritenga di adottare, con la sollecitudine che la situazione prospetta, i provvedimenti più idonei onde garantire la presenza nel territorio del presidio del vigili del fuoco e procedere con apposito decreto alla tempestiva formalizzazione dell'istituzione del distaccamento permanente del vigili del fuoco in San Vito.
(4-01038)
Con tale provvedimento, è stato previsto, tra l'altro, per il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Cagliari, un aumento di n. 8 capi squadra (Area funzionale B - posizione economica B2), e n. 20 vigili del fuoco (Area funzionale B - posizione economica B1), per un totale complessivo di 28 unità, che consentirà, con l'assegnazione in via definitiva di personale permanente, la realizzazione del Distaccamento del vigili del fuoco di San Vito.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
si apprende da notizie di stampa dell'esistenza di un rapporto riservato, redatto dal Sisde, nel quale è contenuta una approfondita indagine sulle cause degli incendi estivi di boschi e aree verdi e un forte allarme per il previsto incremento del fenomeno durante l'estate in corso;
tale rapporto, che individua precise responsabilità in capo a soggetti conosciuti e comunque individuabili, sarebbe stato recapitato ai primi del mese di agosto dal presidente del Cesis ai responsabili dell'agricoltura e dell'ambiente, oltre che alla Commissione antimafia, onde consentire l'adozione delle misure più adeguate per porre rimedio all'emergenza incendi che, stando alle dichiarazioni del ministro delle politiche agricole e forestali, quest'anno vede un sensibile ulteriore aggravamento: il territorio andato in fumo sarebbe, infatti, più del doppio di quello percorso da incendi nel corrispondente periodo dello scorso anno;
esattamente un anno fa, alla vigilia di Ferragosto, fu presentato il nuovo nucleo investigativo contro gli incendi boschivi che avrebbe dovuto aggiungere un altro strumento di prevenzione contro le forze criminali responsabili degli incendi. In quella occasione si chiese, inoltre, un maggiore impegno di tutte le strutture investigative dello Stato per contrastare questo fenomeno -:
quali misure siano state adottate dai Ministri interrogati, anche in virtù dell'allarme lanciato dal Sisde, per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi;
se non ritengano di dover chiarire le ragioni per le quali, nonostante gli avvisi del Sisde e i ripetuti allarmi lanciati dai Verdi e dalle associazioni ambientaliste, si sia verificato un aumento del fenomeno tanto sensibile quanto prevedibile;
se non ritengano di dover illustrare al Parlamento gli obiettivi ed i risultati effettivamente raggiunti dal Niab nel primo anno di attività.
(4-00610)
La flotta aerea della protezione civile nazionale, potenziata negli ultimi anni, è oggi costituita da 14 aerei anfibi Canadair CL 415 di ultima generazione (nel 1994 erano solo 4) da 4 elicotteri pesanti a noleggio (Elitanker) di cui uno CH 54 che è la versione militare del gemello 564E già utilizzato con successo nella campagne del 1999 e 2000. I mezzi gemelli (con un potenziale di carico di 9.000 litri di estinguente), impiegati negli Stati Uniti nella lotta agli incendi boschivi, hanno analoghe capacità, potenzialità e tipologia di impiego operativo. Nel corso di questa campagna antincendi per la prima volta in Italia, è stata prevista la possibilità di sperimentare l'impiego di 6 velivoli Air Tractor, aerei di medie dimensioni con capacità di 3.000 litri di estinguente (anch'essi a noleggio, con basso costo d'impiego rispetto ai Canadair). Questi, dislocati in Basilicata, hanno potuto operare in Puglia ed anche in Campania e Calabria.
La flotta di Stato comprende ancora 12 elicotteri, 5 messi a disposizione dalla Difesa, 3 dai vigili del fuoco e 4 dal corpo forestale dello Stato, mentre 47 elicotteri leggeri sono impiegati dalle regioni. Lo schieramento sul territorio dei velivoli antincendio di Stato per la campagna estiva antincendio è stato disposto d'intesa con le regioni.
Il modello organizzativo di riferimento a cui le regioni debbono uniformarsi è delineato dalla nuova legge quadro in materia di incendi boschivi (n. 353 del 2000) e dalle linee guida per la predisposizione del piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, predisposte dalla protezione civile nazionale, dal Corpo forestale dello Stato e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Lo schema delle linee guida, approvato a livello tecnico in accordo con l'Associazione Nazionale comuni d'Italia, con l'Unione Nazionale comuni e Enti Montani, con l'Unione Provincie Italiane e con le Regioni, sentita la Conferenza Unificata, è stato firmato dal Ministro dell'interno.
Tirando le prime somme sulla campagna estiva dello scorso anno, conclusa il 30 settembre 2001, si può affermare che questa è risultata certamente più favorevole di quella del 2000, nonostante il numero superiore di incendi sviluppatisi sul territorio.
Per porre un freno al dilagare degli incendi dolosi nel periodo estivo, il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto-legge 220/2000 che ha introdotto nel Codice Penale il reato specifico di «incendio boschivo» (articolo 423-bis) che si inquadra come tipicità del più generale reato di incendio articolo 423) ed ha previsto significativi incrementi di pena per i piromani.
Successivamente, è stata approvata la nuova legge quadro sulla specifica materia, la 353 del 21 novembre 2000.
Quest'ultimo provvedimento, che ha colmato una lacuna della precedente legislazione, fornisce per la prima volta l'esatta definizione di «incendio boschivo» e indica le linee guida per l'elaborazione del piano regionale di previsione, prevenzione, e lotta attiva contro gli incendi boschivi.
La legge prevede, inoltre, una serie di sanzioni per diversi casi di violazione ai divieti di attività sulle aree percorse dal fuoco.
Il quadro normativo appare, almeno sulla carta, estremamente articolato e compiuto; ma ciò non basta: il vero problema è, inevitabilmente, quello della individuazione dei responsabili.
Le variegate misure astrattamente applicabili finiscono per trovare una applicazione concreta assai limitata, dinanzi alla obiettiva difficoltà di cogliere sul fatto l'incendiario, ovvero di dimostrarne la colpa.
Il Corpo forestale dello Stato ha istituito a livello centrale il Nicaf (Nucleo Investigativo Centrale di Polizia Ambientale e Forestale) ed il Niab (Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi) ed a livello provinciale i Nipaf (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale), oltre al potenziamento degli addetti ai Nuclei, per esplicare al meglio l'attività investigativa volta alla prevenzione,
Complessivamente il numero delle unità preposte alle strutture investigative è passato da 167 a 410.
Nel corso dell'anno 2000 sono state arrestate 9 persone in flagranza di reato e sono state denunciate a piede libero n. 300 persone.
Nel corso dell'anno 2001 sono state arrestate 9 persone e 209 denunciate.
Conclusivamente si può affermare che nel 2001 il sistema di pronto intervento messo in atto dalle Regioni e dallo Stato ha funzionato meglio che negli anni precedenti, anche se complessivamente il fenomeno è ancora molto preoccupante e merita ulteriori affinamenti dei meccanismi di prevenzione e repressione.
La politica governativa di protezione del patrimonio boschivo dagli incendi è in continua evoluzione: le tappe della pianificazione antincendi devono essere finalizzate all'obiettivo di ridurre il numero degli incendi e la superficie boscata percorsa dal fuoco, ripartendo dall'esame e dall'analisi di tutte le numerose variabili che influenzano il fenomeno di grave degrado ambientale.
Nell'ambito delle strategie di gestione e conservazione del patrimonio forestale nazionale e dell'attività di contrasto al fuoco volte alla prevenzione, all'accertamento e alla individuazione degli incendiari, il Governo ha affidato al Corpo forestale dello Stato una indagine conoscitiva sul fenomeno degli incendi boschivi su tutto il territorio nazionale, al fine di monitorarne maggiormente le cause e gli «interessi» ad esse connessi, di valutare analisi e proposte per migliorare il sistema di prevenzione e lotta attiva contro il fuoco.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
sono pervenute all'Unapa (Unione nazionale tra le associazioni dei produttori di patate) la più importante unione riconosciuta a livello nazionale per il settore pataticolo, numerose segnalazioni circa la presenza sul mercato di confezioni di patate, prodotte in Italia e/o all'estero, che riporterebbero sulla confezione la pubblicità e il marchio di aree di produzione non corrispondenti al prodotto offerto, ingannando così palesemente gli acquirenti;
queste truffe sono state denunciate anche da Il Gazzettino della Patata n. 233 e n. 234 del 21 e 27 settembre scorso nell'Osservatorio economico sulla patata;
nonostante lo sforzo di alcuni Consorzi di settore ed in particolare dell'Unapa, che si è dotato di un «sistema qualità» che garantisce l'applicazione delle norme previste dai disciplinari tecnici con i quali vengono definite le modalità di identificazione e di registrazione di ogni singola fase del processo produttivo per garantire in ogni momento la rintracciabilità del prodotto, al fine di migliorare la qualità del proprio prodotto a garanzia del consumatore, alcuni operatori scorrettamente e truffaldinamente commercerebbero tuberi di provenienza diversa utilizzando impropriamente marchi relativi ad altre zone di origine del prodotto;
tutto questo crea una grossa delusione tra gli operatori commerciali impegnati nella valorizzazione delle produzioni tipiche e per la qualità agroalimentare, nonché danni economici e di immagine notevoli in un settore già troppo marginalizzato -:
quali iniziative intendano adottare, anche con l'ausilio dell'Ispettorato repressioni frodi e del Nucleo carabinieri tutela norme agroalimentari del Ministero delle politiche agricole e forestali, del Corpo forestale dello Stato e della Guardia di finanza, per individuare e reprimere gli episodi di truffa nella commercializzazione di confezioni di patate riportanti false indicazioni sulla origine di provenienza.
(4-00999)
L'Ispettorato Centrale Repressioni Frodi già in passato si è occupato del problema relativo alla legittimità dell'utilizzazione di una indicazione geografica nell'etichetta dei prodotti ortofrutticoli generici ovvero che non hanno ottenuto un riconoscimento d'origine a livello comunitario giungendo alla conclusione che dette indicazioni possono figurare nell'etichetta a condizione che siano veritiere, quindi dimostrabili, e che non violino le disposizioni per la tutela dei prodotti a denominazione di origine protetta (D.O.P.) e ad indicazione geografica protetta (I.G.P.).
Tuttavia, in presenza di denunce comprovanti in modo oggettivo l'uso illecito o illegittimo di nomi geografici indicanti il luogo di origine dei prodotti utilizzanti tali riferimenti, l'Amministrazione porrà in essere tutte le azioni a difesa degli operatori lesi da tale attribuzione.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
nelle valli della provincia di Brescia ogni anno bande locali di bracconieri perpetrano una massiccia aggressione all'avifauna, in concomitanza con la migrazione autunnale, con l'utilizzo di centinaia di migliaia di trappole ad archetto, caratteristiche del bresciano, che provocano la straziante morte di un incalcolabile numero di piccoli ed utilissimi uccelli insettivori che, appesi per le zampette spezzate, agonizzano per ore dibattendosi nel vano tentativo di liberarsi;
la quasi totalità degli esemplari avifaunistici (pettirossi, usignoli, capinere, scriccioli, codirossi, lui, cince, passere scopaiole, eccetera) vittime del bracconaggio appartengono a specie protette ad assoluta tutela legislativa fin dal 1939, per la loro utilità nell'ecosistema;
tale illegale pratica, condannata dalle associazioni ambientaliste e venatorie, è di fatto incentivata dalla mancanza di appropriate iniziative di prevenzione e di repressione da parte delle locali istituzioni preposte alla vigilanza venatoria come dimostra il fatto che ogni autunno, come ampiamente riportato da organi d'informazione locali e nazionali, volontari provenienti anche da altre regioni, in collaborazione con le guardie venatorie volontarie delle maggiori associazioni protezionistiche nazionali, rimuovono decine di migliaia di trappole e centinaia di reti da uccellagione;
la ricorrente strage degli uccelli insettivori e canori, che la legge tutela nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale, provoca profonda indignazione nell'opinione pubblica non soltanto nazionale, arrecando pure notevole danno al turismo come attestano le proteste, riportate su alcuni giornali stranieri, da parte di turisti che, a passeggio nei boschi, si sono imbattuti in filari di trappole ad archetto con appesi uccelli agonizzanti;
nella Val Trompia ogni autunno si verificano gravi episodi d'intolleranza contro i volontari delle associazioni ambientaliste che, in diverse occasioni, sono rimasti anche seriamente feriti;
da alcuni anni il Corpo Forestale dello Stato invia nel bresciano un nucleo operativo antibracconaggio in ausilio alle guardie venatorie locali per contrastare tale fenomeno criminoso;
i risultati conseguiti in questi anni dall'attività di polizia venatoria di questo nucleo sono stati sorprendenti come numero
l'articolo 8 della legge n. 122 del 2001 ha stanziato per il potenziamento dell'attività antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato la cifra annuale di 1,5 miliardi di lire per gli anni 2001 e 2002 -:
quali urgenti iniziative intendano assumere per contrastare il fenomeno del bracconaggio e se non ritengano di potenziare l'attività del nucleo antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato, mediante l'invio di un maggior numero di agenti nelle località a rischio, utilizzando anche le risorse economiche previste dalla legge n. 122 del 2001.
(4-01003)
L'invio di tale contingente di supporto, finalizzato essenzialmente ad un'opera di prevenzione e repressione dell'attività venatoria abusiva, trova giustificazione nel gran numero di abusi che vengono perpetrati nella zona in concomitanza con il passo autunnale dell'avifauna migratoria.
In modo particolare, nella zona interessata, si registra l'uccisione di avifauna protetta e particolarmente protetta mediante l'utilizzo di mezzi di caccia vietati.
Nel dettaglio si precisa che oggetto di uccisione sono animali protetti quali specie di passeriformi (pettirossi, verzellini, lucherini ecc.) e che vengono utilizzati, come mezzi di caccia, strumenti vietati (richiami elettromagnetici, reti e archetti).
Nel corso di tali interventi il personale del Corpo forestale dello Stato sequestra molti esemplari di avifauna ed ancor più consistenti quantità di attrezzi vietati; basti pensare che in soli quindici giorni (dal 26 settembre all'11 ottobre di quest'anno) sono state sequestrate n. 2942 trappole ad archetto, n. 13 reti, n. 17 fucili e ben n. 279 uccelli protetti; sono state, altresì, trasmesse alla Magistratura n. 47 notizie di reato di cui n. 21 in flagranza del reato di bracconaggio.
Proprio in considerazione del fatto che nel periodo di passo dell'avifauna migratoria, nelle valli del bresciano si assiste ad un livello di illeciti sanzionati penalmente particolarmente elevato soprattutto se confrontato con il restante territorio nazionale, quest'anno, in virtù delle risorse economiche messe a disposizione dall'articolo 8 della legge n. 122/2001, è possibile articolare in tre turni l'attività di controllo con un impiego di personale maggiore rispetto agli anni precedenti e per un periodo più lungo (10 giorni); cosa che consentirà di effettuare i controlli nel periodo più critico per la migrazione dei passeriformi.
Per quanto riguarda, infine, il potenziamento dell'attività del nucleo antibracconaggio, si precisa che le risorse di cui alla legge n. 122/2001 sono impegnate nel potenziamento sia dei servizi ordinari svolti dal personale dei Comandi Stazione presenti sul territorio sia dalle operazioni straordinarie come quelle sullo Stretto di Messina o nelle isole dell'arcipelago pontino.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
durante il consiglio comunale del comune di Agazzano del 30 gennaio 1998 è stato discusso un punto posto all'ordine del giorno («realizzazione di Stazione ecologica intercomunale»: punto n. 2 dell'ordine del giorno) senza che la relativa documentazione fosse stata depositata dal sindaco a disposizione dei consiglieri almeno due giorni prima della relativa seduta, come prescritto dall'articolo 3 del Regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio;
sempre durante la seduta del 30 gennaio 1998, a fronte del rilievo avanzato sul punto dal consigliere signora Lucia
l'illegittimità di siffatta deliberazione veniva poi riconosciuta dall'intero consiglio comunale, che nella seduta del 28 febbraio 1998 modificava nuovamente il regolamento riportandolo alla versione originaria, peraltro un episodio analogo si è verificato anche in relazione alla seduta consiliare del 29 gennaio 2000;
sempre nella seduta del 29 gennaio 1999, il diritto di informazione e di partecipazione dei consiglieri di minoranza veniva altresì leso anche in relazione alla discussione sul bilancio comunale, in conseguenza della mancata tempestiva predisposizione della prescritta relazione programmatica;
analoghe lesioni dei diritti di informazione e di partecipazione dei consiglieri di minoranza si sono verificate anche in relazione alle sedute del Consiglio comunale del 6 ottobre 2000, del 12 ottobre 2000, del 24 ottobre 2000 e del 21 aprile 2001. Il sindaco ha ritenuto di convocare una adunanza urgente nonostante che non esistessero ragioni di urgenza di sorta; mentre, ai sensi del su richiamato Regolamento, l'adunanza avrebbe dovuto essere convocata in sessione straordinaria, con la consegna della convocazione tre giorni prima;
in modo analogo sarebbero stati ripetutamente disattesi anche altri dei diritti dei consiglieri: non sono stati verbalizzati diversi interventi dei consiglieri di minoranza, in numerose occasioni il sindaco indebitamente non ha risposto a richieste di accesso, interrogazioni e interpellanze di consiglieri di minoranza entro il termine fissato dall'articolo 2 della legge n. 241/1990, il sindaco si sarebbe addirittura espressamente rifiutato di convocare il consiglio comunale nonostante precise richieste di un quinto dei consiglieri;
tra il 1997 ed il 1998 il sindaco si sarebbe arrogato competenze che senz'altro non gli spettavano, siccome riservate ai dirigenti, o ai responsabili dei servizi dato che ha emanato oltre una sessantina di concessioni edilizie e dinieghi di concessione edilizia;
in diverse occasioni sarebbero stati disattesi da parte del sindaco anche i diritti di partecipazione dei cittadini;
violazioni di legge sarebbero poi state commesse anche dalla giunta comunale durante l'iter di approvazione del progetto di riqualificazione della piazza Europa sita nel capoluogo comunale. In particolare, con la deliberazione GC 13/2000 la giunta ha proceduto direttamente all'assegnazione dell'incarico di progettazione appropriandosi di una competenza riservata dalla legge n. 109/1994 e dall'articolo 51 della legge n. 142/1990, come modificata dalla legge n. 127/1997, al Responsabile del procedimento di gara o al responsabile del servizio, sarebbe stato altresì violato l'articolo 17 della legge n. 109/1994, dato che l'importo dell'incarico di progettazione è stato valutato in una somma inferiore alla soglia dei 40.000 ecu (oltre la quale scatta l'obbligo di porre in essere apposite forme di pubblicità) in modo del tutto artificioso -:
se sia a conoscenza degli atti e comportamenti su indicati e se voglia intervenire iniziando una apposita procedura intesa alla eventuale applicazione dell'articolo 142 del decreto legislativo n. 267/2000, in considerazione delle gravi e persistenti violazioni di legge commesse dal sindaco del comune di Agazzano.
(4-00319)
Infatti, il regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale di Agazzano, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 65 del 15 ottobre 1991 prevede che i fascicoli contenenti le proposte iscritte all'ordine del giorno vengano depositati 2 giorni prima della data fissata per la seduta consiliare, presso l'ufficio di Segreteria, affinché i Consiglieri possano prenderne visione. L'articolo richiamato dall'interrogante prevede che il deposito presso l'ufficio di segreteria debba avvenire 2 giorni prima, ma non ascrive tale incombenza al sindaco a cui non è attribuito nemmeno il controllo dell'avvenuto deposito presso l'ufficio di segreteria. Dagli atti risulta che i fascicoli sono stati depositati nei termini previsti. Non è quindi possibile addebitare alcuna responsabilità al sindaco in merito ad una eventuale violazione della norma regolamentare citata.
Con riferimento alla seduta del 30 gennaio 1998, si evidenzia che in tale sede non si è provveduto a modificare il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, dato che quest'ultimo, chiamato a dirimere una controversa interpretazione regolamentare, deva un'interpretazione autentica sul calcolo del termine di due giorni previsto dal Regolamento, concludendo sul fatto che tale termine regolamentare doveva essere interpretato con riferimento all'ora della convocazione. Tuttavia allo scopo di superare le polemiche relative al ridotto tempo a disposizione dei consiglieri di minoranza per l'esame dei fascicoli, il Capogruppo di maggioranza proponeva di modificare il Regolamento ampliando di un giorno i termini previsti dal Regolamento.
In particolare nella seduta del 27 febbraio 1998 veniva modificato il 3o comma dell'articolo 3 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, con la seguente riformulazione: i fascicoli contenenti le proposte iscritte all'ordine del giorno vengono depositate presso l'Ufficio di Segreteria tre giorni prima della data fissata per la seduta consiliare con la precisazione entro le ore 13 (ad esempio Consiglio comunale convocato per venerdì alle ore 21: deposito entro le ore 13 del martedì), mentre, in caso di convocazione di urgenza gli atti devono essere depositati entro le ore 13 del giorno precedente. Al Segretario comunale è affidato il controllo dell'avvenuto deposito degli atti nei termini previsti con la redazione dell'apposito verbale. In data 29 gennaio 2000 non sono state tenute sedute consiliari.
Sull'argomento erano già stati forniti i chiarimenti del caso al Coreco dopo l'esposto del gruppo di minoranza Alleanza Civica. Nel Consiglio tenutosi il 29 gennaio 1999 alcuni consiglieri di minoranza lamentavano il fatto che recatisi in Municipio nei giorni 27 e 28 gennaio non avevano potuto prendere visione dei fascicoli relativi alle proposte iscritte all'ordine del giorno in totale dispregio dei diritti della minoranza, la quale non ha potuto non solo fare controllo effettivo sul bilancio ma neppure fare emendamenti. Al riguardo il Comune precisava al Coreco quanto segue:
a) con avviso notificato a tutti i consiglieri in data 21 dicembre 1998 si informava il consesso dell'approvazione dello schema di bilancio per l'esercizio finanziario 1999;
b) ai sensi del 4o comma dell'articolo 8 del vigente Regolamento di Contabilità approvato con atto consiliare n. 64 del 19 dicembre 1995 successivamente modificato con atto consiliare n. 65 del 21 ottobre 1996, ambedue esecutivi ai sensi di legge, l'avviso di approvazione dello schema di Bilancio va notificato con lo stesso mezzo della convocazione delle adunanze consiliari e da quel termine decorrono quindici giorni per l'eventuale proposizione di emendamenti da parte dei consiglieri comunali.
Cio premesso, dal 21 dicembre 1998 al 29 gennaio 1999 qualunque consigliere è stato messo in condizione, secondo i termini regolamentari, di conoscere gli elaborati di bilancio e i documenti allegati,
c) la delibera di approvazione dello schema di bilancio, unitamente ad altre delibere con incidenza sul bilancio di previsione sono state comunicate ai capogruppo consiliari in data 30 dicembre 1998;
d) in relazione alla deliberazione n. 4 avente per oggetto «Approvazione piano annuale opere pubbliche» si significa che l'atto per comodità operativa è stato approvato oltre che come elenco nella deliberazione n. 3 di approvazione del bilancio, anche in via autonoma con analisi del contenuto già riprodotto negli allegati alla delibera di approvazione di bilancio. In data 22 gennaio 1999 veniva comunicato ai capogruppo consiliari l'approvazione dei progetti preliminari, poi inclusi nell'elenco annuale delle opere pubbliche;
e) la deliberazione n. 4 si risolve in un atto tecnico analitico che riguarda lo studio di fattibilità di ogni singola opera da realizzarsi nel corso dell'esercizio finanziario e con la comunicazione del 22 gennaio 1999, la possibilità di ricevere, in anticipo e con la massima trasparenza tutti gli atti che sarebbero poi stati trasfusi nella deliberazione n. 4 del 29 gennaio 1999.
La nota concludeva che il comune aveva offerto sia la possibilità temporale sia documentale così da consentire a tutti i consiglieri un'ampia disamina del documento programmatorio e degli atti a suo corredo, tutti temporalmente e puntualmente trasmessi a domicilio attraverso i capigruppo consiliari, ritenendo l'esposto dei consiglieri del gruppo di Alleanza Civica di Agazzano privo di ogni fondamento sia giuridico che di opportunità, tenuto conto che l'iter di approvazione del bilancio è stato iniziato il 21 dicembre 1998 e concluso il 29 gennaio 1999, con possibilità, medio tempore, da parte di tutti consiglieri comunali di poter esaminare l'elaborato principale presso la sede comunale, lo schema e le altre deliberazioni a corredo attraverso la conoscenza del loro capogruppo. Il 1o marzo 1999 il bilancio di previsione veniva approvato dal Coreco senza che fossero riscontrati vizi di legittimità.
Il regolamento comunale, rimette al Sindaco, a cui spetta ai sensi dell'articolo 2 del Regolamento la convocazione del Consiglio comunale, la valutazione discrezionale delle ragioni alla base delle convocazioni di urgenza di una seduta consiliare non prevedendo nessuna limitazione al numero di convocazioni d'urgenza. In data 6 ottobre 2000 non si è tenuta alcuna seduta. In data 12 ottobre 2000 si è tenuta una adunanza urgente in prima convocazione motivata dall'interruzione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani da parte della ditta appaltatrice con la necessità di addivenire ad una convenzione con il comune di Piacenza allo scopo di poter usufruire del servizio di raccolta solidi urbani tramite la municipalizzata del comune di Piacenza. L'atto di approvazione della convenzione veniva dichiarato immediatamente eseguibile allo scopo di poter evitare l'interruzione del pubblico servizio. In data 24 ottobre non si è tenuta alcuna seduta del Consiglio comunale. Il 21 aprile si è tenuta una adunanza urgente in prima convocazione motivata proprio da specifica richiesta dei consiglieri di minoranza.
In merito all'intervento richiesto relativamente ai comportamenti evidenziati nei capoversi 6, 7, 8 e 9 della interrogazione stessa si precisa che l'articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 richiamato dall'interrogante stabilisce che il sindaco possa essere rimosso o sospeso dalla carica ricoperta in ipotesi tassative e specifiche, che ricorrono quando lo stesso compia atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o ancora, per gravi motivi di ordine pubblico.
Tali ipotesi non sussistono, a rigore, negli episodi descritti che comunque riflettono il clima conflittuale esistente all'interno del consiglio comunale di Aguzzano e, conseguentemente, in base alla vigente normativa non sussistono - al momento - fattispecie tali da configurare l'applicabilità degli interventi di rigore previsti dal citato testo unificato n. 267/2000.
I fatti oggetto dell'atto parlamentare restano peraltro riservati alla valutazione
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì.
l'Italia è il Paese europeo leader nella produzione di alimenti biologici;
secondo Biobank, nel nostro paese operano circa 50.000 biofattorie (rispetto alle 105.000 europee) e si coltiva biologicamente il 6 per cento della superfice agricola rispetto al 3 per cento della media europea. In più, circa il 30 per cento dei prodotti biologici in Europa provengono dall'Italia;
sul piano dei consumi, anche se non leader, l'Italia ha registrato in questi ultimi anni un forte sviluppo e tutti gli operatori prevedono una ulteriore crescita. Nel 2000 il giro d'affari del biologico ha toccato i 2000 miliardi e, nel giro di un anno, ha registrato un incremento del 20 per cento;
l'allarme di questi ultimi tempi sulla qualità dell'alimentazione rappresenta sicuramente uno dei fattori di spinta di questo mercato, ma non certamente l'unico. Infatti, l'agricoltura biologica si basa sul pieno rispetto dell'ecosistema più ancora che sulla sua ipotetica «superiorità» salutistica, e può rappresentare - se opportunamente sostenuta e controllata lungo tutta la filiera, dalla materia prima al prodotto finale - una alternativa competitiva in termini anche di scelta di civiltà rispetto all'agricoltura convenzionale;
è dunque opportuno e necessario che le istituzioni (unione europea, Governo, enti locali e altri organismi pubblici preposti alla regolamentazione della produzione e dei consumi alimentari) intervengano oggi per governare efficacemente lo sviluppo del settore biologico prima che la inevitabile confusione, derivante da una crescita troppo rapida del mercato e dalle reazioni - non sempre trasparenti - dell'industria alimentare e farmaceutica internazionale, possano produrre episodi di vera e propria speculazione sul bio (contraffazioni, contaminazioni e truffe) tali da indurre un sentimento di sfiducia nei consumatori, supportato e alimentato inoltre da campagne di stampa allarmanti, negative e talvolta mistificatorie;
i segnali di queste campagne sono già avvertibili, così come siamo informati di sempre più frequenti controlli (ma casuali, senza che sia avvertibile una linea di indagine precisa) su cibi biologici da parte dei Nuclei Antisofisticazione in tutto il Paese -:
quali politiche intenda realizzare per evitare che il Paese perda la sua leadership europea in materia e che i consumatori italiani possano scegliere il proprio modello di consumo alimentare con sicurezza e tranquillità, nel pieno rispetto dell'ambiente.
(4-00264)
In particolare, grande attenzione viene riservata al sistema dei controlli, prevedendo in modo dettagliato le modalità, i requisiti, gli obblighi e le misure da rispettare da parte di tutti gli operatori; controlli che non sono limitati alla fase di commercializzazione ma sono estesi a tutta la filiera produttiva.
L'amministrazione ha operato una seria programmazione di tali interventi attraverso sempre maggiori controlli straordinari rivolti non solo alla fase della produzione ma anche a quella della commercializzazione
Nell'ambito di tale programmazione s'inserisce uno specifico programma di qualificazione professionale diretto al personale ispettivo dell'Ispettorato centrale repressione frodi e mirato a formare «Ispettori di sistema» capaci di verificare, nel rispetto della normativa UNI EN 45001, l'intero processo produttivo utilizzato.
Tutto ciò in un'ottica di maggiore sicurezza per i consumatori.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
nel 1976, il distaccamento dei vigili del fuoco di Vittorio Veneto fu chiuso per mancanza di personale e mai più ripristinato;
nei comuni di Farra di Soligo, Fregona, Cison di Valmarino, Refrontolo, Revine Lago, Cappella Maggiore, Sarmede, Cordignano e Vittorio Veneto il servizio tecnico urgente è coperto dal distaccamento dei vigili del fuoco di Conegliano con tempi superiori a 20 minuti;
con l'insediamento di un distaccamento di vigili del fuoco permanente a Vittorio Veneto in questi comuni sarebbe garantito il soccorso in tempi ampiamente minori;
sono state avanzate richieste in tal senso, sia dal comune di Vittorio Veneto che dalla comunità montana delle Prealpi trevigiane e dell'altopiano del Cansiglio, suffragandole con uno studio particolareggiato redatto sulla scorta dei tempi di accessibilità e degli interventi effettuati in quei comuni nel triennio 1996/1998;
per contro il piano di sviluppo e potenziamento redatto nel settembre 1999 dalla Direzione generale della protezione civile e dei servizi antincendi sulla base di parametri non oggettivamente condivisibili, non prevede l'istituzione di un distaccamento di vigili del fuoco permanenti a Vittorio Veneto;
il territorio in questione è percorso dall'autostrada A27 con la presenza delle gallerie del Monte Baldo (metri 1.864) e del Fadalto (metri 1.016);
secondo dati forniti dal servizio statistico della regione Veneto il comune di Vittorio Veneto registra uno dei più alti tassi per numero di incidenti e di morti, come già sottolineato dall'interrogante in diversi atti di sindacato ispettivo;
la Camera dei deputati, nel corso dell'esame del progetto di legge n. 5955, approvato in via definitiva, ha accolto l'ordine del giorno 9/5955/1 che prevede il ripristino del distaccamento dei vigili del fuoco di Vittorio Veneto;
l'Ispettore generale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con nota del 15 agosto 2000 protocollo n. 4573/9101 indirizzata alle strutture periferiche del Corpo, indica che una eventuale ridistribuzione delle dotazioni organiche potrà, allo stato attuale, essere soltanto di qualche unità -:
quali siano gli atti concreti che il Ministro interrogato intenda adottare per ripristinare il servizio che soltanto il distaccamento dei vigili del fuoco nella città di Vittorio Veneto può garantire in tempi ragionevolmente rapidi a copertura di un territorio molto vasto, che include tutti i comuni citati in premessa, in cui vivono oltre 58.000 abitanti.
(4-01218)
Inoltre, si fa presente che il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la distribuzione per qualifiche dirigenziali,
Con tale provvedimento, è stato previsto, tra l'altro, per il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Treviso, un aumento di n. 12 capo squadra (Area funzionale B - posizione economica B2), e n. 32 vigili del fuoco (Area funzionale B - posizione economica B1), per un totale complessivo di 44 unità.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
nel quadro della ristrutturazione dell'area industriale della Difesa permane tuttora incerto il ruolo dello Stabilimento militare munizionamento terrestre di Baiano di Spoleto pur vantando questo impianto una lunga tradizione di elevata professionalità, un sito tra i più qualificati e ricchi di opportunità tra quelli attualmente utilizzabili dalla struttura difensiva del nostro paese, una capacità di risposta alle nuove esigenze che si è caratterizzata anche con la partecipazione alla campagna di sminamento delle mine antiuomo decisa dal Parlamento con risultati da tutti ampiamente apprezzati;
pur tuttavia permangono incertezze sul destino dello Stabilimento di Baiano di Spoleto anche per inspiegabili ritardi nel necessario ammodernamento tecnologico dell'impianto, per ostacoli burocratici che si frappongono all'acquisizione definitiva di importanti commesse, che la struttura spoletica è in grado di assolvere con economicità di gestione e centrando gli obiettivi di efficienza e produttività che un moderno impianto deve saper raggiungere -:
per quali motivi lo S.M.M.T. di Baiano non sia stato ancora dotato dell'impianto automatico di caricamento per spoletta necessario per corrispondere alla commessa dell'Esercito relativa alla fornitura di S.R.C.M. ed al ripristino delle OD82;
quali siano le ragioni che hanno tuttora impedito la necessaria fornitura delle cassuline per detonatore da parte dell'industria privata, ritardo che pregiudica la qualità della risposta produttiva di cui in ogni caso l'impianto è capace;
per quali motivi venga dato il via a Baiano alla realizzazione del reparto e delle attrezzature necessarie per il settore dei controlli di efficienza, progettato per essere localizzato all'interno dello S.M.M.T. con piena soddisfazione delle esigenze di qualità ed efficienza che un tale comparto necessita;
quali siano infine le ragioni che impediscono di dare continuità e coerenza ai piani a suo tempo elaborati, confrontati e presentati nel corso del 1999, che prevedevano la collocazione in Baiano di importanti funzioni strategiche per il settore munizionamento della Difesa con adeguate garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali e per il ruolo che in futuro lo S.M.M.T. potrebbe assolvere.
(4-00821)
Il conseguente decreto ministeriale, adottato il 20 gennaio 1998, ha operato una distinzione tra enti destinati a dar vita ad un limitato numero di poli a diretto supporto delle Forze armate ed enti da sottoporre ad una verifica dell'economia di gestione.
Questi ultimi, compreso lo stabilimento di Baiano di Spoleto, a partire dal 24 aprile di quest'anno, sono stati collocati nell'Agenzia industrie difesa, istituita con il Decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999, che ha
In particolare, il Decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 2000, n. 424, riconosce all'Agenzia personalità giuridica di diritto pubblico ed il compito di gestire attività tipicamente industriali. Pertanto, essa, a similitudine degli stabilimenti industriali confluiti al suo interno, detiene autonomia contrattuale, amministrativa, contabile e di bilancio.
Inoltre, le norme prevedono:
la possibilità che le unità produttive ed industriali della difesa siano, in prospettiva, trasformate in società per azioni;
la gestione del patrimonio di tali unità nonché la facoltà di stipulare convenzioni, accordi e contratti con soggetti pubblici e privati per il raggiungimento dei propri fini istituzionali;
la possibilità che le singole unità produttive siano soggette a chiusura qualora non raggiungano l'operatività secondo criteri di economia di gestione.
Ciò premesso, si rappresenta che l'ammodernamento tecnologico dello stabilimento di Baiano di Spoleto ha seguito i programmi pluriennali riguardanti le infrastrutture e le attrezzature, finanziati dal Segretariato Generale di questo Dicastero, che gli hanno consentito di adeguare:
le officine ed i relativi allestimenti, alla normativa vigente;
gli impianti, le attrezzature ed i mezzi di lavoro, all'esigenza operativa di incrementare la produzione.
Nell'ambito dell'ammodernamento tecnologico, in particolare, è stato programmato l'approvvigionamento di un impianto per la distruzione di detonatori, il cui onere economico ammonta a oltre 7 miliardi, che consentirà allo Stabilimento di ottemperare al programma di demilitarizzazione delle mine antipersona, in applicazione della legge n. 374/1997).
Tale impianto, di prevista consegna nel 2002, risponde a requisiti di alta tecnologia ed elevata potenzialità/flessibilità e, pertanto, potrà trovare un significativo impiego anche per altre esigenze, ponendo lo Stabilimento in posizione di rilievo nel mercato della demilitarizzazione.
In tale quadro, con riferimento all'impianto automatico di caricamento detonatori per bombe a mano, si può rassicurare l'interrogante che il suo approvvigionamento è programmato nel corrente esercizio.
Il ritardo è dovuto essenzialmente ai tempi tecnici dell'iter burocratico amministrativo necessario per l'acquisizione di tale apparecchiatura e non configura, pertanto, un impegno che si intende disattendere.
Per quanto concerne, poi, l'approvvigionamento delle cassule AR95 per bombe a mano Srcm, si precisa che sono stati stipulati con la Società Fiocchi Munizioni di Lecco i seguenti contratti:
n. 4822 di repertorio in data 30 marzo 1998, per 75.000 unità;
n. 4837 di repertorio in data 5 novembre 1998, per 609.000 unità;
n. 4873 di repertorio in data 21 dicembre 1999, per 609.000 unità.
Nello scorso settembre, la «Fiocchi» ha ripreso la produzione ed ha consegnato allo Stabilimento di Baiano 40.000 cassule, mentre sono in corso di spedizione le restanti 35.000 del primo contratto. Inoltre, la citata Società ha comunicato che presenterà al collaudo 160.000 cassule della 1a rata del secondo contratto entro il 31 dicembre 2001.
Per quanto attiene, invece, alla possibilità di assegnare allo stabilimento di Baiano una missione remunerativa ed eseguibile secondo i criteri di economica gestione, si rappresenta che le valutazioni condotte già
Pertanto, il trasferimento della competenza all'Agenzia non ha comportato alcun ritardo o ripensamento nei piani industriali previsti per l'esercizio finanziario provvisorio 2002, nè per quello industriale triennale di prossima stesura.
Inoltre, è previsto affidare allo Stabilimento anche il coordinamento delle attività connesse con i controlli di efficienza per il munizionamento di artiglieria delle diverse Forze armate.
Tale attività sarà condotta con il concorso di altre unità produttive appartenenti all'Agenzia e con quello di unità appartenenti agli Uffici Tecnici Territoriali.
In ultimo, a conferma dell'importanza ampiamente riconosciuta allo stabilimento di Baiano, si soggiunge che l'Agenzia industrie difesa, già all'inizio della propria gestione, ha candidato l'unità produttiva per la progettazione e produzione di bombe a mano di nuova generazione, con un ricorso minimo, se non addirittura nullo, all'industria privata nazionale o estera.
È evidente che tali nuove «linee di prodotto» costituiranno per Baiano sensibili incrementi delle già consolidate attività, con benefici occupazionali indubbi e concreti.
Infatti, l'aumento dei margini operativi dovuti all'esclusività della produzione, di estremo interesse per le Forze armate e da inserire nell'ambito di un'apposita convenzione, rappresenta già nel breve termine la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali e l'avvio dello Stabilimento verso i traguardi di gestione economica richiesti dalla normativa di riferimento.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
negli istituti di reclusione della Campania, alcuni dei quali istituiti presso strutture moderne, non vengono diffusamente adottate disposizioni finalizzate alla diversificazione e divisione di ambienti tra i detenuti fumatori ed i non fumatori;
nei giorni scorsi il difensore civico della Campania ha rivolto un appello indirizzato ai direttori degli istituti di detenzione della regione, allo scopo di sensibilizzare l'adozione di provvedimenti finalizzati alla tutela dei detenuti non fumatori;
l'iniziativa assunta dal difensore civico è stata sottolineata anche dal quotidiano Il Mattino;
già in passato, una circolare ministeriale aveva espressamente rivolto un invito ai direttori delle strutture al fine di sollecitare la adozione di provvedimenti diretti alla tutela della salute dei detenuti che manifestavano una avversione nei confronti degli ambienti quotidianamente investiti dal fumo;
la disposizione contenuta nella circolare ministeriale ha trovato attuazione in alcune strutture carcerarie dell'Italia settentrionale -:
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare allo scopo di garantire ai detenuti non fumatori degli istituti di reclusione dislocati nel territorio campano, ove il problema persiste senza sensibili tentativi di risoluzione, la fruizione di «spazi riservati» all'interno dei quali non siano esposti agli effetti ed alle conseguenze del fumo passivo.
(4-00641)
La circolare ministeriale del 1994 può essere considerata come un primo tentativo posto in essere per cercare di tutelare la salute dei detenuti e degli operatori penitenziari dai danni provocati dal fumo passivo.
Malgrado gli sforzi perpetrati in tal senso dalle singole direzioni degli istituti, lo stato di sovraffollamento che caratterizza la maggior parte delle strutture penitenziarie non consente la puntuale osservanza delle disposizioni emanate in merito alla diversificazione e divisione di ambienti tra detenuti fumatori e non fumatori.
Peraltro, anche per esigenze di sicurezza, le suddivisioni all'interno degli istituti penitenziari
Alla luce di quanto sopra evidenziato, appare al momento problematico eliminare tutti i disagi correlati al fumo in ambienti promiscui come le carceri.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
con il decreto ministeriale 18 giugno 2001 (Dichiarazione dell'esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nella provincia di Catania) è stata dichiarata l'esistenza del carattere eccezionale degli eventi calamitosi per effetto dei danni a carico delle produzioni di agrumi nelle aree specializzate;
gli eventi calamitosi sono i venti sciroccali abbattutisi in provincia di Catania nel periodo agosto-dicembre dello scorso anno;
il territorio del comune di Linguaglossa, escluso dai benefici previsti dal decreto ministeriale, di cui sopra, confina con altri comuni che sono stati invece ammessi ai suddetti benefici;
il territorio del comune di Linguaglossa, ricco di colture, quali vigneti, uliveti, noccioleti, gravemente danneggiate dai suddetti fenomeni atmosferici, rientra nelle aree specializzate cui spetta il riconoscimento dello stato di calamità -:
se non ritenga di intervenire urgentemente per inserire il comune di Linguaglossa nel citato decreto ministeriale e consentire agli agricoltori della zona di beneficiare delle relative agevolazioni.
(4-00582)
Sulla mancata inclusione del, comune di Linguaglossa tra le aree danneggiate si fa presente che il comune stesso non è compreso tra le aree delimitate dalla regione Sicilia, territorialmente competente a tale adempimento.
Si ritiene, pertanto, che in sede di accertamento gli uffici tecnici regionali non abbiano riscontrato la soglia di danno del 35 per cento sulla produzione lorda vendibile delle aziende agricole ricadenti nelle medesime aree come previsto dalla legge n. 185/1992, indispensabile per poter accedere alle provvidenze del Fondo di solidarietà nazionale.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
una Commissione tecnica bilaterale del Governo italiano e della FAO è incaricata di scegliere una sede, non lontana da Roma e vicina ad un aeroporto, per lo svolgimento della Conferenza mondiale della FAO in calendario per il prossimo novembre, in grado di assicurare le condizioni tecniche idonee per l'accoglimento di un così importante evento;
se non ritenga di valutare l'opportunità di prendere in considerazione, tra le altre anche la città di Civitavecchia che offre un quadro di fondamentali condizioni, strutture ed attrezzature, tra cui principalmente:
vicinanza con la capitale, e rapidi collegamenti con l'aeroporto di Fiumicino, attraverso l'autostrada A12, e la statale Aurelia e una primaria linea ferroviaria Torino-Genova-Roma;
disponibilità del complesso della Scuola di Guerra, dotato di teatri, saloni, sale, aule, ristoranti, attrezzature tecnologiche moderne in grado di ospitare lo svolgimento della Conferenza sia in sedute plenarie che articolata per commissioni e gruppi di lavoro, e di garantire un adeguato livello di attività diplomatica per tutte le delegazioni partecipanti;
disponibilità di una grande caserma - la Caserma Piave - non distante dalla Scuola di Guerra, che può servire di importante supporto alle attività della Conferenza, struttura corredata anch'essa di grandi spazi e servizi;
presenza di un porto crocieristico moderno, nel quale è possibile, ove ricorra una tale ipotesi, organizzare su navi da crociera il soggiorno di migliaia di delegati, in condizioni di assoluta sicurezza;
disponibilità anche di strutture ricettive sia in Civitavecchia, sia, se necessario, nelle vicinissime Santa Marinella e Tarquinia -:
se non ritenga, inoltre, di considerare, nella valutazione del problema, che Civitavecchia è sede di procura della Repubblica e di Tribunale, di Commissariato di Polizia di Stato, di Polizia Ferroviaria, di Polizia Portuale, di Compagnia dei Carabinieri, di Compagnia della Guardia di finanza e di Reparti di Agenti Penitenziari, addetti alle carceri locali, in grado nel complesso di fronteggiare, adeguatamente potenziate, la sicurezza della Conferenza e l'eventuale emergenza;
e infine se non ritenga di considerare nel calcolo della scelta, che in tali circostanze conta la cultura democratica della popolazione che, in Civitavecchia si è consolidata nel corso dei decenni e che ha trovato anche nella Medaglia d'oro conferitagli, la sua più alta espressione.
(4-00605)
Dopo la riunione del G8 di Genova del luglio 2001, era stata avviata una riflessione sull'opportunità di scegliere una sede diversa per il summit in questione, prendendo in considerazione varie città in base alla loro idoneità a soddisfare le esigenze logistiche e tecniche necessarie per il corretto svolgimento dell'evento.
La situazione internazionale venutasi a creare dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre negli Stati Uniti ha reso opportuno un rinvio al 2002 del «Vertice Mondiale dell'Alimentazione: cinque anni dopo» in parola.
Il Consiglio Fao ha quindi approvato il 2 novembre 2001 la proposta del direttore generale di tenere il Vertice a Roma dal 10 al 13 giugno del 2002.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
la legge 23 dicembre 1998, n. 448 prevede tramite un proprio regolamento di applicazione (decreto del Presidente della Repubblica n. 361/99) che il costo del GPL per riscaldamento sia ridotto per una fascia di comuni - soprattutto montani - tramite l'applicazione di un contatore totalizzatore che verifichi l'effettivo consumo sulle reti canalizzate;
il ministero con proprie circolari ha cercato di chiarire i molti punti oscuri della normativa, ma che tuttora rimangono molti dubbi interpretativi circa la fornitura di GPL da parte di aziende che agiscano come solo agenzie di vendita e consegna del GPL ai depositi locali dei consumatori finali non disponendo di propri «depositi madre»;
peraltro il ministero ha richiesto l'installazione di appositi contatori «totalizzatori» ai serbatoi «satelliti»;
gli stessi devono essere applicati a cura e spesa delle società distributrici -:
perché tale onere venga richiesto alle imprese distributrici quando dagli stessi serbatoi il GPL in uscita viene misurato dai singoli contatori degli utenti e che quindi è perfettamente conosciuto e controllabile l'effettivo consumo e quindi la quantità di GPL sul quale va conteggiato lo sconto di accisa previsto dalle norme, oltre che dalle conseguenti fatture emesse in automatico agli utenti.
se non si ritenga opportuno intervenire immediatamente con un chiarimento volto a semplificare una procedura che rischia di pesantemente penalizzare numerose imprese del settore.
(4-00009)
Giova preliminarmente evidenziare che la legge 23 dicembre 1998, n. 448 (articolo 8, comma 10, lettera c) ha previsto una riduzione del prezzo del gasolio e dei gas di petrolio liquefatti usati come combustibile per riscaldamento, distribuiti attraverso reti canalizzate in località appositamente individuate, tra cui le cosiddette «zone montane».
Con decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1999 n. 361 sono state poi impartite le disposizioni applicative per la riduzione dei predetti oli minerali; tra le quali, l'articolo 1, comma 5, che dispone la concessione del beneficio mediante accredito d'imposta agli esercenti le reti di canalizzazione operanti nelle predette località e la misurazione dei quantitativi erogati mediante apposito contatore totalizzatore immediatamente accessibile agli incaricati dei controlli.
L'ambito di applicazione della riduzione di prezzo è stato ulteriormente esteso dalla legge finanziaria del 2000 (articolo 12 comma 4 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, che ha sostituito la lettera c) del comma 10 dell'articolo 8 della predetta legge del 1998, n. 448); ne è derivata, pertanto, la necessità di emanare un nuovo regolamento volto a disciplinare le modalità di concessione della riduzione di prezzo.
Ciò posto, la semplificazione procedimentale auspicata nella interrogazione è stata oggetto di attenzione nella predisposizione della nuova disciplina regolamentare. Ed invero, lo schema di regolamento in corso di predisposizione non prescrive l'applicazione del contatore per verificare l'effettivo consumo sulle reti canalizzate. Ciò al fine di consentire al contribuente di adempiere la obbligazione d'imposta con il minor numero di adempimenti e nelle forme meno costose e più agevoli.
Il Ministro dell'economia e delle finanze: Giulio Tremonti.
è uso per gli atleti anche del settore giovanile iscritti alla FIP (Federazione italiana pallacanestro) sottoscrivere il cosiddetto «cartellino» con il quale un bambino anche di soli 11 anni viene ad essere tesserato per una società affiliata alla Federazione «a vita» e cioè senza possibilità di libero svincolo per giocare in altra società;
è comprensibile la volontà di tutelare il patrimonio delle società di basket nel senso che - investendo su di un giovane - possano, utilizzandolo o cedendolo, migliorare il livello dei propri giocatori;
è noto anche che - pur se di solito in maniera informale - si vendono ed acquistano cartellini di giocatori in occasione del trasferimento da una società ad un'altra, ma che se questo fatto può essere
se non si ritenga di dover provvedere affinché la Federazione italiana pallacanestro - affiliata al Coni che ottiene pubblici finanziamenti - sia obbligata a normare questa situazione concedendo libertà di svincolo ai giovani atleti almeno al disotto di una certa età, sulla base - per esempio - delle norme in vigore per i tesseramenti della Federazione italiana giuoco calcio, con ciò contribuendo ad una liberalizzazione ma anche una maggiore trasparenza in questo specifico settore;
se risulti al Governo che analogo problema sussista anche per altre discipline sportive.
(4-00019)
La problematica del vincolo sportivo, analogamente agli altri profili pubblicistici delle attività federali, sarà portata all'attenzione del prossimo Consiglio nazionale del Coni, al fine di emanare, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, lettera i), dello Statuto vigente, appositi indirizzi e criteri direttivi per gli Statuti federali.
Ciò consentirà, presumibilmente, una maggiore omogeneità di trattamento tra le diverse discipline sportive ed una più equilibrata regolamentazione di questa delicata materia per la quale, attualmente, le Federazioni prevedono normative molto differenziate in virtù dell'autonomia tecnica ad esse riservata.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Mario Pescante.
nella seduta del Consiglio dei ministri dell'11 luglio 2001 è stato nominato come direttore generale per l'Africa Sub Sahariana il ministro Bruno Cabras già ambasciatore a Città del Messico;
risulta che a tale incarico concorrevano di fatto anche l'ambasciatore d'Italia a Kampala, Luigi Napolitano, e l'ex ambasciatore ad Addis Abeba, Marcello Ricoveri;
risulta che quest'ultimo, in particolare, potesse vantare un prestigioso curriculum «africano» iniziato già negli anni '70 come vice capo-ufficio alla Cooperazione in Nord Africa e dal successivo incarico di vice capo missione dal 1979 al 1983 in Sudafrica, cui ha seguito l'assegnazione alla nostra ambasciata in Portogallo con delega alla politica portoghese nelle ex colonie africane di Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde;
dal 1987 l'ambasciatore Ricoveri ha ricoperto l'incarico alla Farnesina di Capo ufficio per l'Africa presso la Direzione generale per la Cooperazione, mentre dal 1993 al 1998 è stato nostro ambasciatore in Uganda, Rwanda e Burundi e successivamente, fino al 21 maggio 2001, nostro ambasciatore in Etiopia e presso l'O.U.A. con tra l'altro responsabilità sul più importante programma bilaterale di Cooperazione allo sviluppo (oltre 300 miliardi) esistente tra Italia ed Etiopia e conoscenze dirette con tutti i leaders africani;
in altre parole il ministro Ricoveri appariva come il naturale candidato a ricoprire l'incarico di Direttore Generale Africa (tra l'altro già affidato in passato all'ambasciatore che aveva cessato in Etiopia) mentre gli è stato invece preferito un pur valido ambasciatore, ma che non ha conoscenze specifiche, provenendo tra l'altro da un quadro politico e geografico (il Messico) totalmente diverso dal mondo africano -:
quali siano i motivi che abbiano portato a questa scelta;
se la scelta non contraddica i canoni di competenza sottolineati come punto prioritario dell'attività di governo dalla stessa presidenza del Consiglio in occasione delle recenti dichiarazioni programmatiche.
(4-00302)
Per quanto riguarda la conoscenza dei problemi dell'area e delle situazioni dell'area geografica, nella fattispecie l'Africa, il Direttore, generale nominato è stato Ambasciatore in Sud Africa dal 1993 al 1998. Nel corso di tale missione, egli ha dimostrato quella padronanza delle tematiche locali, quella approfondita conoscenza di persone, ambienti e situazioni e quella capacità di raggiungere gli obiettivi posti alla missione stessa che ne hanno fatto un naturale candidato al posto di direttore generale per l'Africa.
Va peraltro sottolineato che, nel procedere a nomine di questo tipo, gli elementi che concorrono a formare la decisione finale sono molteplici non ultima la capacità di gestire strutture complesse con particolare capacità, situazione dimostrata in più occasioni dall'Ambasciatore Cabras. Infatti, è stato Capo di due importanti uffici della direzione, generale per la Cooperazione allo Sviluppo dal 1984 al 1988, in un momento in cui l'attività italiana di cooperazione attraversava una fase di notevole espansione e ha inoltre ricoperto le funzioni di Vice Direttore delle Relazioni Culturali e quelle di Capo del Servizio Stampa.
È inoltre utile ricordare che la nomina di un nuovo, Direttore generale per i Paesi dell'Africa sub-Sahariana si è resa necessaria a seguito del trasferimento del Ministro Plen. Maurizio Melani, già, direttore generale della d.g.a.s. di questo Ministero, alla nostra Rappresentanza Permanente presso l'Unione europea.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Luigi Mantica.