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del Preside Innocenti e quali iniziative urgenti intenda adottare in merito.
specializzazione per le attività di sostegno conseguito presso le facoltà di scienze della formazione delle università italiane, ai sensi e per gli effetti del decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975 e di consentire a tutti coloro che abbiano già conseguito il titolo di specializzazione per le attività di sostegno, presso le facoltà di scienze della formazione delle università italiane, ai sensi e per gli effetti dello stesso decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1988 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975, di essere ammessi a sostenere un esame di Stato integrativo post-specializzazione, nelle università organizzatrici;
su Il Resto del Carlino - cronaca di Bologna - dell'11 gennaio 2002 è stato pubblicato un artico1o dal titolo: «Maturità: invito i prof. a rifiutarsi» a firma della giornalista Federica Gieri in cui si definisce «ribelle» il preside del liceo classico Minghetti, Giorgio Innocenti, che si dichiara contrario alla nuova formulazione dell'esame di maturità, invitando i docenti a disubbidire;
il preside Innocenti fra l'altro dichiara: «Se la commissione è interna ed il preside mette solo una firma per formalità, non cambia nulla. Un docente non potrà mai autosconfessarsi, bocciando i suoi ragazzi, gli esterni erano una garanzia per quegli studenti presi di mira che magari, in sede d'esame, si riscattavano... l'esame di Stato è una cosa seria, così non lo sarà più. Io chiedo di essere lasciato a casa. Perché fare una cosa in cui non credo?... Se si potesse, però, perché non ricorrere all'obiezione di coscienza?... l'unica via di fuga per rifiutare l'incarico rimane quella del certificato di malattia» -:
quale sia il parere del Ministro interrogato in merito alle gravissime esternazioni
(5-00621)
risultano concluse le attività formative di numerosi corsi di specializzazione polivalente per insegnante di sostegno, istituiti presso alcune facoltà di scienze della formazione ai sensi del decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975;
tali corsi di specializzazione polivalente hanno avuto come finalità principale l'effettiva realizzazione del diritto all'istruzione ed alla integrazione scolastica, garantito dalla Carta costituzionale a tutti i cittadini, compresi quelli più svantaggiati e più deboli, come gli studenti portatori di handicap;
le suddette norme costituzionali a garanzie del diritto all'istruzione ed integrazione scolastica delle persone disabili sono state recepite nella legge-quadro n. 104/1992, ed in particolare, nell'articolo 14, che andrebbe applicato in combinato con l'articolo 6 del decreto ministeriale n. 460 del 24 novembre 1998;
il diploma di specializzazione, conseguito ai sensi del decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975, è riconosciuto come abilitante per l'accesso alla docenza su posti di sostegno, ma non consente una stabilizzazione sul posto di lavoro dei docenti che ne risultano in possesso, poiché tale diploma di specializzazione non assume anche un valore di «abilitazione», requisito necessario per la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato presso l'amministrazione scolastica;
in virtù della legge n. 104 del 1999 sono state altresì attivate, in quasi tutte le università italiane, le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario denominate SISS (per la sezione secondaria) e le nuove lauree in scienze della formazione primaria (per la sezione primaria), alle quali si accede con accesso limitato, in virtù della legge n. 306 del 27 ottobre 2000;
tali università vengono autorizzate a rilasciare dei diplomi di specializzazione e di laurea, riconosciuti come abilitanti per l'insegnamento di sostegno ai soggetti portatori di handicap;
in conseguenza appare palese la discriminazione operata su tutti quei docenti che, nel frattempo, si sono specializzati o a breve andranno a specializzarsi per il sostegno mediante i corsi istituiti ai sensi del decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975;
la suddetta legge n. 306/2000 non consente anche a questi ultimi docenti di possedere un titolo «abilitante» per l'insegnamento su posti di sostegno, come al contrario avviene, per quei docenti specializzatisi con le SISS e quei docenti laureatisi con la nuova laurea specialistica in scienze della formazione primaria;
continua così a perdurare nell'intero Paese una mortificante ed alienante condizione di precariato per tale categoria di docente specializzato per il sostegno mediante i corsi istituiti ai sensi del decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975;
anche ad essi non viene ancora proposto ed attivato alcun percorso riservato e/o alternativo per il conseguimento della abilitazione all'insegnamento;
sarebbe opportuna una modifica della disciplina in vigore, nel senso di applicare le norme del comma 6-bis della legge n. 306 del 2000 anche a favore di coloro che sono in possesso del titolo di
sarebbe altresì opportuno che tale esame di Stato si sostenesse al termine del corso svolto e che avesse valore di prova concorsuale valida ai fini dell'inserimento nelle graduatorie permanenti previste dall'articolo 401 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dall'articolo 1, comma 6, della legge 3 maggio 1999, n. 124, limitatamente alla classe di concorso e/o alla tipologia di posto comune d'insegnamento relativa al titolo di studio posseduto per l'accesso ai suddetti corsi di specializzazione;
tale innovazione dovrebbe applicarsi anche a tutti coloro che frequentano i corsi biennali di specializzazione istituiti limitatamente alle sezioni di scuola primaria, ai sensi e per gli effetti del decreto interministeriale n. 460 del 24 novembre 1998 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 31 ottobre 1975, presso le Facoltà di scienze della formazione delle Università Italiane, e che si concluderanno improrogabilmente entro il 31 dicembre 2002 -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere in ordine alla difficile situazione esposta ed in particolare quale sia il suo giudizio in relazione alla possibilità di effettuare un corso riservato per coloro che sono in possesso del titolo di specializzazione per le attività di sostegno alle classi, in presenza di alunni in situazione di handicap.
(4-02068)
il Ministero dell'istruzione ha predisposto le prime tabelle sui tagli degli organici dei docenti della scuola statale;
sugli 8.500 posti che il Governo intende tagliare complessivamente su tutto il territorio nazionale ben 1.381 verrebbero soppressi in Lombardia;
appare assolutamente inaccettabile e ingestibile il taglio di 485 posti nella scuola elementare a fronte di un aumento di alunni pari a 4.339 che aveva, nella prima stesura della tabella, determinato un incremento di ben 96 posti;
altrettanto negativa risulta la riduzione di 358 posti nella scuola media inferiore in presenza di un aumento di 1.198 alunni;
ancora più grave risulta la riduzione di 538 posti nella scuola media superiore a fronte di un aumento degli alunni effettivamente frequentanti nel corrente anno scolastico e degli alunni iscritti per l'anno scolastico 2002-2003;
i nuovi organici previsti dalle tabelle ministeriali non sono in grado di garantire il servizio scolastico nelle diversificate situazioni sociali e geografiche presenti anche in Lombardia. Si pensi ad esempio alle aree metropolitane e alle stesse aree di montagna e di campagna se non innescando il rischio di una sostanziale destrutturazione dell'offerta scolastica e di una pesante caduta della qualità del servizio;
se tali tagli dovessero concretizzarsi saranno consequenziali ulteriori soppressioni di scuole nelle zone di montagna e nei piccoli comuni;
si prospetta una eliminazione degli stessi progetti innovativi che assicurano la qualità del servizio scolastico e la sua conquistata autonomia;
si renderà ancora più problematica la funzione di integrazione per gli studenti stranieri che di anno in anno assumono sempre più rilevanza nella scuola -:
quali iniziative intenda attivare e quali misure intenda adottare per scongiurare i pericoli esposti al fine di evitare la destrutturazione dell'offerta della scuola pubblica e al fine di garantire l'effettivo e sostanziale diritto all'istruzione per gli alunni e le famiglie della Lombardia, evitando quindi di perseguire l'obiettivo di ulteriori tagli al personale scolastico.
(4-02074)