Allegato B
Seduta n. 80 del 18/12/2001


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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il traforo del Monte Bianco è chiuso al traffico dal 24 marzo 1999, giorno del tragico incidente che costò la vita a 29 persone;
il traforo è stato sottoposto a radicale intervento di ristrutturazione e di messa in sicurezza;
è nota quindi una autentica «telenovela» sulla data di effettiva apertura al traffico, prevista inizialmente per settembre e quindi via via slittata a ottobre, quindi a novembre ed infine a dicembre;
in data 17 dicembre 2001 il signor Bertrand Lévy, direttore generale dell'Atmb, la società che gestisce il tratto francese della galleria, ha dichiarato che il tunnel non riaprirà prima della seconda metà di gennaio, in tal modo smentendo l'impegno delle autorità italiane che prevedevano la riapertura prima di Natale;
il signor Lévy ha dichiarato che «i test in corso non permettono una apertura in sicurezza prima delle feste» (come riportato da «Il Giornale» di martedì 18 dicembre 2001 a pagina 20), mentre contestualmente il ministro italiano delle infrastrutture Pietro Lunardi, nel corso di un'audizione alla Camera affermava: «Stiamo lottando per aprire il traforo prima di Natale»;
la delegazione italiana al Comitato di sicurezza del traforo (organismo paritetico), ha definito «scorretta» l'estemporanea sortita del signor Lévy che avrebbe parlato «senza conoscere la reale situazione di avanzamento delle prove tecniche»;
secondo quanto si afferma sempre più apertamente, i francesi intenderebbero congelare la situazione sino allo svolgimento di un turno elettorale amministrativo previsto per la primavera 2002, per non offrire argomenti, in campagna elettorale, al talebanesimo ambientalistico;


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è comunque incredibile che non si riesca a sbloccare una situazione che da quasi 3 anni blocca la più importante arteria di comunicazione fra Italia e Francia ed è scandalosa l'ipotesi secondo cui la decisione sarebbe in tutto o in parte determinata da calcoli elettorali del Governo francese -:
quali urgentissime iniziative intenda assumere per indurre il Governo francese all'immediata riapertura del traforo del Monte Bianco, i cui lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza sono finiti ormai da mesi.
(3-00546)

Interrogazione a risposta in Commissione:

REALACCI, VIGNI e NESI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il professor Aurelio Misiti, ordinario di ingegneria sanitaria presso l'Università «La Sapienza» di Roma, ricopre la carica di assessore regionale ai lavori pubblici in Calabria;
detto professor Misiti è stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica n. 2079/2001 del 4 agosto 2001 Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici;
la carica di assessore regionale è incompatibile sia con quella di professore universitario, ex decreto del Presidente della Repubblica 382/1980 articolo 13, punto 7, sia con quella di Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, ex legge 154/1981 - articolo 2, punti 1 e 5 - articolo 3, punto 8, ex legge 475/1999 e decreto del Presidente della Repubblica 748/1972;
il Misiti, in data 6 novembre 2001, rimuoveva l'incompatibilità derivante dal suo status giuridico di professore universitario;
tuttavia, nonostante la tardiva rimozione di tale incompatibilità, permane in capo al soggetto l'incompatibilità tra le due cariche di assessore regionale ai lavori pubblici e di Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici: ciò sulla base del combinato disposto delle leggi nazionali e regionali qui di seguito elencate: ex legge 154/1981 - articolo 2, punti 1 e 5 - articolo 3, punto 8, ex legge 475/1999 e decreto del Presidente della Repubblica 748/1972; legge regionale 28 agosto 2000 n. 14, legge regionale 19 ottobre 2001, n. 21;
l'ufficio di Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici è esclusivo sicché è incompatibile con qualsiasi altra funzione, e conseguentemente a tutela di tale ufficio deve essere vietato lo svolgimento di un'attività con esso incompatibile;
la Giunta per le elezioni della Regione Calabria all'unanimità di voti ha deliberato di contestare al Misiti le anzidette incompatibilità;
data tale ritenuta incompatibilità per il periodo maggio 2000/6 novembre 2001 il professor Misiti avrebbe, ad avviso degli interroganti, indebitamente percepito i doppi emolumenti dall'università e dalla regione Calabria;
inoltre, il medesimo professor Misiti, dal 4 agosto 2001 avrebbe percepito, sempre ad avviso degli interroganti, indebitamente emolumenti di Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, di professore universitario e di assessore regionale ai lavori pubblici;
attualmente lo stesso percepirebbe gli emolumenti di Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici e di assessore regionale ai lavori pubblici -:
se ciò corrisponda al vero;
se in tal caso intenda assumere provvedimenti idonei a far venire meno la predetta incompatibilità.
(5-00514)

Interrogazioni a risposta scritta:

MANTINI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe confermata l'intenzione di realizzare un terzo tunnel nel Gran


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Sasso d'Italia allo scopo di migliorare la sicurezza del laboratorio di Fisica;
tale opera avrebbe costi ingenti ed un notevole e grave impatto ambientale, in specie sotto il profilo della dispersione delle risorse idriche;
sussiste un fondato stato di preoccupazione da parte delle popolazioni e dei comuni più direttamente interessati anche a causa dell'assenza di adeguate informazioni -:
se il Governo intenda procedere nella realizzazione del terzo tunnel del Gran Sasso;
se siano state valutate le alternative ai fini degli standard di sicurezza;
in quale fase del procedimento e del progetto si versi al momento attuale;
come si intendano garantire l'informazione e la partecipazione alle scelte da parte delle popolazioni locali.
(4-01714)

PASETTO, GIACHETTI e MOSELLA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la grave crisi del trasporto aereo in atto ha già avuto forti e avverse ripercussioni nel mondo del lavoro in particolare nei grandi aeroporti oltre che nelle compagnie aeree;
da quanto si apprende sono già stati licenziati oltre 400 lavoratori della società di catering Ligabue, operante presso l'aeroporto di Roma Fiumicino, determinando un clima di grave tensione ed esasperazione tra il personale in servizio in aeroporto che potrebbe pregiudicare anche le condizioni di sicurezza delle infrastrutture dello scalo -:
se sia a conoscenza della vertenza in atto per il settore delle pulizie che incide in modo rilevante su tutta la gestione aeroportuale;
se sia confermata la scelta operata da Aeroporti di Roma che, in tale quadro di tensione ed incertezza, avrebbe inteso avviare cessioni di ramo d'azienda;
quali forme di controllo abbiano esercitato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella sua qualità di Ente di Vigilanza e l'Ente, anche in riferimento alla fusione tra Leonardo spa e AdR spa, da cui sarebbe scaturito un indebitamento di AdR spa pari a circa 3 mila miliardi di lire, a seguito di dividendo straordinario;
quali siano i provvedimenti che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti intenda adottare per risolvere le vertenze in atto, senza pregiudicare la qualità dei servizi, i livelli occupazionali e la funzionalità di un aeroporto così importante come quello di Roma Fiumicino.
(4-01715)

QUARTIANI, POLLASTRINI, FUMAGALLI, RAFFALDINI, CAPITELLI e TOLOTTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
giovedì 13 dicembre 2001 nell'area metropolitana milanese, in particolare nelle vicinanze e nel territorio della città di Milano si è manifestato un fenomeno atmosferico, largamente previsto con dovuto anticipo, che ha prodotto precipitazioni nevose accompagnate da un forte vento e da temperature abbondantemente al di sotto dello zero;
nonostante le previsioni fossero note da tempo, gravi manchevolezze si sono verificate relativamente alla capacità di fare fronte adeguatamente all'emergenza con precise misure da parte di strutture pubbliche ed enti gestori di servizi di pubblica utilità e di trasporto;
l'impreparazione e il ritardo nell'intervento di numerosi soggetti preposti alla gestione dell'emergenza hanno causato gravi disagi per i cittadini ed i lavoratori pendolari, costringendoli a lunghissime attese nelle stazioni ferroviarie (sono state


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chiuse quelle di Lambrate e la stazione centrale di Milano) senza alcuna adeguata informazione sui disservizi, senza alcuna assistenza da parte delle FS e dei gestori dei servizi di stazione medesimi, senza sufficienti misure di accoglienza (data la limitata capienza delle sale d'aspetto), provocando l'esposizione all'addiaccio di migliaia di cittadini in balia della disorganizzazione e delle avversità atmosferiche;
contemporaneamente al blocco ferroviario, anche il sistema autostradale e delle tangenziali ha costretto gli automobilisti a code e blocchi durati oltre le cinque ore;
alle 20.30 di giovedì sera è stato chiuso anche l'aeroporto di Linate, costringendo i passeggeri a lunghe attese notturne, dato l'isolamento dell'aerostazione dalla città dovuto all'assenza di mezzi pubblici e di taxi;
è entrata in saturazione l'intera rete dei gestori telefonici, dovuta all'eccesso di utilizzo di telefoni cellulari, unico mezzo per informare e informarsi nella disponibilità dei cittadini, comportando un black out che ha interessato Milano ed altri tredici comuni della provincia;
un evento atmosferico di questo tipo, non annoverandosi tra quelli relativi a calamità naturali quali alluvioni, terremoti, smottamenti e frane, ha pur tuttavia comportato la totale paralisi di Milano, mettendo in ginocchio la più importante area metropolitana del paese, patendo ritardi di ore ed errori grossolani, nonché omissioni di misure precauzionali e preventive (spargimento di sale nelle strade e sui marciapiedi, presenza di personale di vigilanza urbana e di polizia in misura adeguata alla portata dell'evento) tutte finalizzabili al superamento dell'emergenza;
la stessa amministrazione civica della città di Milano, nonostante il sollecito interessamento della prefettura non è apparsa all'altezza della situazione, con ciò aggravando lo stato generale di stress del sistema trasportistico, del traffico e delle comunicazioni registratosi a causa dei già citati disservizi -:
se i Ministri e le competenti autorità di governo non ritengano di verificare quali provvedimenti e piani siano stati adottati per evitare che si ripetano nei prossimi giorni e nei mesi invernali situazioni simili di paralisi che creerebbero gravi danni ai singoli cittadini e all'economia del nostro paese;
quali disposizioni siano state, a riguardo, impartite alle prefetture, alle autorità regionali e comunali per realizzare il più ampio coordinamento nell'intervento;
quali modalità di coordinamento delle autorità statali, regionali e locali con i gestori delle società e reti ferroviarie, aeroportuali e autostradali, siano state attivate al fine di una adeguata prevenzione di interventi coordinati con le autorità ed il sistema diffuso di Protezione civile.
(4-01716)

ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere, premesso che:
in questi giorni di forti gelate è apparso evidente un cattivo stato di manutenzione sulle strade statali della provincia del Verbano Cusio Ossola ed in particolare sulla strada statale 34 del Lago Maggiore e la 337 della Valle Vigezzo, soprattutto per quanto riguarda interventi che impedissero il formarsi di tratti ghiacciati;
il mancato spargimento di sale antighiaccio ha causato incidenti numerosi anche gravi -:
quali siano le ditte che abbiano in appalto la manutenzione delle predette strade statali, dove abbiano sede, se risultino avere mezzi meccanici adeguati ed efficienti ed a quanto ammonti il canone annuo per le predette manutenzioni;


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se tali strade o parti di esse siano invece tenute in manutenzione direttamente dall'ANAS, perché si sia verificato questo stato di incuria.
(4-01718)

PASETTO, GIACHETTI e MOSELLA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da quanto emerso negli ultimi mesi del 2001 il sistema aeroportuale italiano è risultato carente nel garantire il rispetto delle norme di sicurezza degli scali e, ad avviso degli interroganti, la sicurezza rappresenta la priorità maggiore in aviazione;
l'aeroporto di Roma necessita di strutturali interventi volti ad incrementare la sicurezza dello scalo. Esso necessita: di una revisione del radar di avvicinamento, che ultimamente in più di una occasione non ha funzionato, portando i controllori di volo a dover utilizzare tecniche manuali di controllo; di nuovi sistemi di rilevazioni meteo, in grado di prevedere le rapide variazioni del vento che fanno perdere portanza agli aerei; di un nuovo e più efficiente sistema di monitoraggio dei movimenti a terra; di una struttura di rilevazione dello stato della pista, che permetta di superare le problematiche dovute allo scarso assorbimento dell'acqua da parte dell'asfalto e alla presenza di sassi su di essa; di un miglioramento e di un rafforzamento del sistema radio al fine di superare l'attuale intasazione della suddetta frequenza che va sicuramente a discapito della sicurezza a terra ed in volo; nonché necessità misure, quali i semafori a terra, atte a limitare le elevate intromissioni nelle piste da parte dei veicoli dei vari operatori e ditte operanti nell'aeroporto -:
quali siano le valutazioni del Ministro interrogato su quanto recentemente riportato su organi di stampa riguardo lo stato della pista e la cosiddetta caoticità e indisciplinatezza dello scalo di Roma Leonardo da Vinci;
quali interventi intenda assumere il Ministro interrogato affinché sia garantito il rispetto della convenzione con AdR, Aeroporti di Roma e con la società Vitrociset che ha ottenuto dall'ENAV l'appalto per la manutenzione e gestione delle infrastrutture, affinché, in un momento così delicato per la sicurezza degli aeroporti, la riforma in corso del settore non si traduca solo in piani di lungo periodo ma tenga conto anche della necessaria immediatezza di cui alcuni interventi devono godere.
(4-01720)