nella città di Bari ha sede la Locafit, una società di leasing di proprietà della Bnl (Banca nazionale del lavoro);
la Locafit nacque dall'acquisto da parte della Bnl della ex Sud Leasing, una società che si occupava dell'acquisto di costosi macchinari industriali che poi cedeva alle aziende le quali pagavano in cambio un canone;
la dirigenza della Locafit ha deciso, insieme alla chiusura della sede di Napoli, la chiusura della sede barese con il relativo trasferimento di 37 lavoratori in sedi del nord Italia (da Milano a Venezia);
la decisione del trasferimento, dolorosissima per quei 37 dipendenti che dovranno lasciare le proprie famiglie e le proprie città, ripropone clamorosamente il tema della delocalizzazione del sistema creditizio e finanziario meridionale, ovvero la colonizzazione del sistema economico del sud;
la Locafit non presenta bilanci in deficit o quadri di crisi aziendale: il trasferimento delle sue sedi meridionali svela soltanto la ricerca spasmodica di sedi in cui realizzare la massima ottimizzazione del profitto;
infatti la motivazione del trasferimento, offerta dall'azienda, sottolinea proprio «le potenzialità di espansione offerte dal mercato locale» al nord mentre al sud «la produttività di ogni singolo addetto risulta più bassa»: questo argomento è sufficiente a tagliare un ramo produttivo tutt'altro che secco;
siamo dunque dinanzi ad una politica economica, rintracciabile in una infinita casistica di casi analoghi, che si rivolge al sud con atteggiamenti da «usa e getta», con un modello di interventi di tipo neo-coloniale, con una inibizione strutturale di scelte ed investimenti che producano uno sviluppo autocentrato e non dipendente -:
quali valutazioni diano i Ministri interrogati in merito alla vicenda suddescritta;
se non si ritenga indispensabile l'apertura di un «tavolo istituzionale» di confronto tra le parti sulla concreta vicenda della Locafit e più in generale sulle forme di ristrutturazione del sistema creditizio e finanziario in Puglia e nel Mezzogiorno d'Italia.
(4-01488)