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DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
di vari enti della sanità militare in Italia, specificamente per quanto attiene la forza armata Esercito;
a quel complesso compito preventivo che tanto valore sta assumendo nell'attuale contesto politico-mondiale;
con l'impostazione complessiva del succitato protocollo d'intesa.
preventiva e l'Autorita Nazionale per la Sicurezza - Cesis III Reparto (Ucsi), alle dipendente della Presidenza del Consiglio dei ministri;
con il decreto legislativo n. 214, del 27 giugno 2000 è stata stabilita la riconfigurazione
tale provvedimento segue altri che hanno avuto effetti deleteri e devastanti sul personale e sugli enti della stessa sanità militare, tanto è vero che il personale medico, senza più stimoli professionali ha preferito trovare sbocchi all'esterno, al punto che sono venute a mancare in pochissimo tempo figure professionali strategiche per una forza armata di terra e con truppe in atto all'estero, quali: anestesisti, radiologi, ortopedici ed altri specialisti in vari settori;
tale carenza è evidente segno di una cattiva gestione delle risorse e della pianificazione non oculata e non aderente alla realtà oggettiva delle esigenze della forza armata;
il decreto legislativo di cui sopra, per quanto riguarda la Regione Sicilia, stabilisce la soppressione entro il 31 dicembre 2001 del Comando del servizio di sanità e veterinaria della Sicilia e riconfigurazione del Centro militare di medicina legale di Messina in commissione medica staccata dipendente dal costituendo Centro militare di medici legale di Palermo esitato dalla riconfigurazione dell'attuale ospedale militare;
tale riconfigurazione, aldilà della drastica riduzione di personale che ad un primo esame può apparire funzionale ad una sensibile economizzazione della spesa, appare tuttavia, opinabile nel merito, infatti si assiste alla uscita di scena di alcune figure professionali di tale rilievo da fare ipotizzare che l'estensore dei nuovi organici sia mancato di specifica competenza tecnica o, addirittura, abbia voluto assumere un atteggiamento «punitivo» per la periferia, ignorando deliberatamente le problematiche della sanità militare in Sicilia;
nella nuova configurazione non trovano alcuna collocazione organica gli Ufficiali Veterinari che svolgono in atto un incarico per nulla marginale, laddove si consideri che la maggior parte delle attività connesse alla branca della medicina preventiva vengono svolte, come previsto dai compiti d'istituto, in simbiosi con l'ufficiale medico igienista;
tali incombenze, dal 1o gennaio 2002 saranno svolte dal Comando sanità di Napoli che sarà costretto a gestire l'aspetto igienico-sanitario di un'area geografica di vastissime proporzioni;
l'ufficiale superiore d'arma a cui in atto fanno capo tutte le attività di organizzazione e coordinamento, nonché la gestione del personale non trova più impiego nella nuova struttura;
l'Ufficiale superiore farmacista, che in atto è responsabile dell'acquisizione dei farmaci, della loro distribuzione alle farmacie dei nosocomi e alle infermerie dei reparti di tutta la Regione Sicilia, nonché della gestione del materiale sanitario e delle convenzioni con i medici civili specialisti, non trova collocazione organica nella nuova riconfigurazione;
tale progetto di riordinamento si accompagnerà, in tutta certezza, a gravi ripercussioni negative, laddove si consideri che il comando sanità di Napoli non potrà far fronte a tutte le attività in atto svolte dalla sanità militare siciliana;
è in corso, inoltre, la trasformazione del centro militare di medicina legale di Messina in semplice commissione medica, alle dipendenze del costituendo organo medico-legale di Palermo; tale soluzione non trova alcuna logica giustificazione in quanto non tiene in debito conto che tutti i compiti in atto svolti dalla struttura di Messina dovranno essere disimpegnati dal centro medico-legale di Palermo con il personale organicamente ridotto a seguito della riconfigurazione di cui già accennato;
la 11a sezione disinfezione di Palermo è stata soppressa in data 31 luglio 2001 senza che siano stati forniti dallo stato maggiore chiarimenti e indicazioni sugli organismi deputati ad effettuare le importanti attività già svolte da tale unità in patria e all'estero, attività riconducibili
è in corso uno studio molto avanzato effettuato dallo stato maggiore della Difesa, IV reparto logistica e infrastrutture, sulla interforzizzazione delle strutture sanitarie militari orientato verso la scelta di un modello interforze moderato, in quanto più rispondente ai concetti di favorevole rapporto costo/efficacia -:
se non ritenga eccessivamente perentori i termini, fissati al 31 dicembre 2001, per l'attuazione dei provvedimenti di riordino della sanità militare, stante che a breve e comunque auspicabilmente nel corso del 2002 al massimo nel 2003, si concretizzerà la nuova legge sul riordino della sanità militare con probabile modello di interforzizzazione;
quali siano stati i criteri seguiti fino ad oggi che hanno determinato nel contesto generale della riorganizzazione, le attuali condizioni della sanità militare Esercito e la penalizzazione della Regione Sicilia a cui verrebbero cancellati un ospedale militare, un centro militare di medicina legale e un comando sovraordinato con funzioni direttive, ispettive e di controllo;
quali provvedimenti voglia adottare l'attuale Governo per arginare l'esodo del personale medico e per ridurre la deprofessionalizzazione dello stesso;
se non intenda congelare tutti i provvedimenti, anche alla luce dei tragici avvenimenti internazionali e con la partecipazione dell'Italia all'operazione militare «Endouring Freedom», di trasformazione e riconfigurazione per riesaminarli alla luce delle nuove esperienze, eventualmente acquisite e maturate nel contesto degli eventi internazionali, nella considerazione altresì che il comando del servizio di sanità e veterinaria della Sicilia è stato inserito, a pieno titolo, nella commissione regionale dell'ispettorato di sanità della Sicilia per la minaccia biologica.
(3-00465)
con ordinanza del sindaco del comune di Rio Marina, in provincia di Livorno, nel settembre scorso si è disposto l'intervento di ripristino delle condizioni di sicurezza dell'area sul versante a monte della scuola comunale «Concetto Marchesi», interessata da fenomeni di smottamento del terreno in conseguenza del degrado ambientale prodottosi a seguito del complessivo abbandono dell'attività mineraria del compendio elbano;
a tal riguardo, in data 10 gennaio 2000, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, i rappresentanti dei Ministeri dell'ambiente, dei beni culturali, delle finanze, dell'industria e del tesoro e da rappresentanti della regione Toscana, della provincia di Livorno, dei comuni minerari elbani, del Parco nazionale dell'arcipelago toscano e delle società minerarie interessate, volto a conseguire la messa in sicurezza, la riqualificazione e la valorizzazione delle aree e delle strutture minerarie dell'Isola d'Elba;
il recupero ambientale delle aree più sopra richiamate, deve essere finalizzato allo sviluppo delle potenzialità economiche e sociali della comunità elbana e specificatamente dei comuni del compendio minerario -:
quali siano le azioni che il Governo intenda adottare al fine della rapida attuazione del protocollo d'intesa «per la riqualificazione ambientale delle aree ex minerarie dell'Isola d'Elba» sottoscritto in data 10 gennaio 2000 e se al tal fine intenda promuovere un incontro con tutti i soggetti firmatari volto alla definizione delle procedure, degli aspetti progettuali e finanziari connessi;
se, i sopra richiamati interventi di ripristino adottati dal sindaco del comune di Rio Marina, pur dovuti dal punto di vista della tutela della sicurezza pubblica, risultino - sotto il profilo tecnico - coerenti
(3-00467)
il signor Fioravante Palestini, nato il 9 settembre 1946, unico cittadino italiano attualmente detenuto nella Repubblica Araba d'Egitto, condannato a venticinque anni di reclusione (riducibili a venti per buona condotta) per traffico di stupefacenti, ha già scontato diciotto anni della pena presso il carcere di Abu Zabai;
è stato sottoposto, per tutti questi anni, a condizioni carcerarie di estrema durezza, trovandosi a dover dividere la propria cella, di 9 metri per 5, con altri ottanta detenuti, in una situazione in cui il rispetto delle norme igieniche e dei più elementari diritti umani è pressoché inesistente;
il Consolato d'Italia a Il Cairo ha provveduto, nel corso di questi anni, a fornirgli assistenza, pur con le limitazioni imposte dalle autorità egiziane;
i tentativi del signor Palestini di mantenersi in costante equilibrio psicofisico, continuando ad allenarsi, sono stati vanificati, la primavera scorsa, dalla morte del suo assistente spirituale, Padre Lauro Rattin, missionario comboniano a Il Cairo, che ne aveva seguito le sorti a partire dal momento dell'arresto;
questo evento ha minato pericolosamente le già precarie condizioni psicologiche del Palestini, il quale ne è rimasto provato al punto da cadere in uno stato depressivo gravissimo, acuito dal fatto che, da molti anni, egli non vede alcun membro della sua famiglia;
finora, le autorità egiziane, in assenza di un accordo bilaterale sul trasferimento dei detenuti, hanno sempre rifiutato il suo trasferimento in Italia;
il 15 febbraio 2001, l'allora Ministro della giustizia, onorevole Fassino, ha firmato l'Accordo bilaterale sul trasferimento dei detenuti tra Italia ed Egitto;
sebbene la madre del Palestini avesse precedentemente inoltrato domanda di grazia al Presidente egiziano Mubarak, le autorità egiziane, prima di dare l'avallo, ritengono indispensabile la ratifica a tale Accordo del Parlamento italiano;
le condizioni del Palestini peggiorano di giorno in giorno;
i recenti avvenimenti internazionali, scatenati dagli attentati dell'11 settembre 2001 rischiano di mettere il Palestini in una situazione di grave pericolo, dal momento che è l'unico europeo e cattolico in un carcere in cui sono detenuti anche numerosi fondamentalisti islamici, per i quali egli può rappresentare un facile bersaglio di rappresaglie -:
quali siano le valutazioni in ordine alla mancata ratifica dell'accordo suddetto nonostante da quanto esposto emerga l'estrema urgenza di un rapido trasferimento del Palestini nelle carceri italiane, dove potrebbe scontare l'ultimo anno di pena in un ambiente più salubre e sicuro, nonché con il conforto della sua famiglia;
quali iniziative il Governo intenda ulteriormente adottare per ottenere dalle autorità egiziane, nel più breve tempo possibile, il trasferimento del Palestini in un carcere italiano.
(3-00468)
la normativa che regola l'abilitazione preventiva per partecipare a gare classificate nazionali e/o Nato deriva dall'articolo 82 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999 n. 554;
il soggetto giuridico titolare dell'autorità per il rilascio della prescritta abilitazione
l'Autorità ha risposto per iscritto ad alcuni soggetti richiedenti la predetta abilitazione, affermando che «l'abilitazione di sicurezza per eseguire lavorazioni tutelate dal segreto di Stato viene rilasciata, di norma, alle ditte che sono in possesso dei prescritti prerequisiti di sicurezza e conseguentemente al personale dipendente che lavori nel loro ambito. Il nulla osta di segretezza individuale può essere rilasciato anche a coloro che a titolo personale, individualmente o nell'ambito di studi professionali, debbano svolgere attività di consulenza derivante da un contratto con ditte e enti civili e militari per studi, progettazioni e lavorazioni da tutelare con il segreto di Stato. In tal caso, il citato nulla osta dovrà essere richiesto dalla ditta o ente contraente, che sarà responsabile del rispetto delle norme di sicurezza da parte degli abilitati»;
secondo la tesi della nota dell'Autorità Nazionale per la Sicurezza non si può rilasciare il nulla osta di Segretezza se non a dipendenti di ditte legati da contratto coperto, mentre la norma citata stabilisce che non si può stipulare il contratto con professionisti se non sono in possesso di nulla osta di Segretezza;
in una successiva nota datata 1o agosto 2000, l'Autorità affermava che stava provvedendo ad interessare il ministero della giustizia per una soluzione del problema -:
in quale modo intendano intervenire al fine di evitare interpretazioni di tale, evidente, contraddittorietà, e di garantire l'equità e la correttezza nell'applicazione delle norme in una materia così delicata quale è quella dell'accesso alle gare pubbliche coperte dal Segreto di Stato e che, notoriamente, costituisce troppo spesso un terreno sul quale germogliano iniziative poco chiare se non addirittura illecite.
(4-01452)