Allegato A
Seduta n. 56 del 6/11/2001


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RELAZIONE SULLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA AL PROCESSO NORMATIVO DELL'UNIONE EUROPEA (DOC. LXXXVII, N. 1)

(Sezione 1 - Risoluzione)

La Camera,
esaminata la relazione annuale del Governo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2000;
tenuto conto dei pareri espressi dalle Commissioni di merito;
sottolineato che il passaggio elettorale del 13 maggio 2001 ha rallentato l'esame del documento e ha portato al Governo una maggioranza diversa da quella che ha redatto a suo tempo il documento stesso;
considerata l'importanza di un documento che evidenzi l'intervento del Parlamento nella fase di formazione delle politiche e delle decisioni comunitarie;
riconfermando gli impegni assunti dal Governo in precedenti risoluzioni (6-00130) in merito alla partecipazione del Parlamento italiano alla fase ascendente e alla conseguente piena attuazione dell'obbligatorietà dell'esame, da parte del Parlamento, delle proposte normative comunitarie, entro il termine di sei settimane, come previsto dal Trattato;
auspicando la creazione di procedure che consentano l'analisi e l'approvazione della Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea in tempi certi e brevi;
tenendo conto dell'imminente dibattito sulle problematiche europee e sui risultati conseguiti, che si terrà a Laeken il 14-15 dicembre prossimi,

impegna il Governo:

a riservare, nella prossima relazione annuale, una sempre maggiore attenzione alle risoluzioni adottate dal Parlamento, così da rendere possibile il confronto tra intendimenti e indirizzi, da un lato, e risultati conseguiti, dall'altro;
a fornire, nella prossima relazione, un quadro organico e d'insieme delle linee di azione politica che il Governo vorrà esplicitare in campo europeo e comunitario;
a riferire con attenzione, nella prossima relazione, sui flussi finanziari in uscita e in entrata riguardanti l'Italia, con particolare riferimento all'utilizzo dei fondi comunitari;
ad affrontare il Consiglio europeo di Laeken e la successiva fase della Convenzione e del dibattito sul futuro dell'Unione europea con:
a) la consapevolezza di rappresentare un Paese fondatore del processo di unificazione europeo;
b) lo spirito ed il compito storico di creare un'Europa democratica, basata sulla partecipazione attiva dei cittadini e dei popoli;
ad impegnarsi per consentire la massima partecipazione del Parlamento alla fase ascendente, garantendo una partecipazione attiva al lavoro delle Commissioni e una piena considerazione degli atti di indirizzo elaborati dal Parlamento, atti che non devono essere considerati come


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semplici dichiarazioni di intenti, ma come importanti linee guida, durante l'attività di negoziazione, sia negli organismi tecnici (CO.RE.PER., rappresentanza permanente) che a livello governativo;
ad individuare idonei meccanismi con la rappresentanza italiana a Bruxelles affinché l'invio dei dossier e dei documenti avvenga in modo ragionato, così da assicurare un coinvolgimento «utile» del Parlamento e non un invio formale di carte, poco produttivo sotto il profilo dei contenuti; in particolare, i progetti degli atti normativi e di indirizzo dovrebbero essere trasmessi unitamente ad un appunto ragionato che riassuma la posizione degli altri Paesi e dia un quadro della situazione negoziale esistente;
a sollecitare il dibattito sul futuro dell'Unione europea nella società e tra i cittadini, avendo come obiettivo la creazione di una matura e consapevole coscienza europea ed europeista capace di esprimersi in eventuali futuri passaggi referendari sulla materia;
a promuovere, nell'ambito del dibattito sul futuro dell'Unione europea, un ruolo sempre più attivo e partecipato delle regioni, nel solco di un pieno esercizio del principio di sussidiarietà e di complementarietà tra i vari livelli istituzionali e territoriali dell'Unione;
a sottolineare in ambito europeo la necessità di un controllo comune nei confronti delle frontiere marittime dell'Unione, al fine di ridurre notevolmente il traffico di clandestini;
a prestare paricolare attenzione, sia nella fase di creazione del diritto comunitario, che nella successiva fase di adattamento, alle realtà artigianali e alla specificità delle produzioni agro-alimentari del nostro Paese;
a sostenere con impegno l'approvazione delle proposte di decisione della Commissione europea per l'armonizzazione della lotta contro il terrorismo;
a favorire, nell'ambito delle linee tracciate dal VI programma quadro pluriennale di azioni comunitarie per la realizzazione dello spazio europeo della ricerca, il potenziamento delle politiche comunitarie a favore della ricerca e dell'innovazione come condizioni essenziali per stimolare un aumento strutturale dei tassi di crescita e di competitività dell'economia europea.
6-00008. Guido Giuseppe Rossi, Stucchi, Riccardo Conti, Nan, Ciani, Bova, Landi di Chiavenna.