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gradita in Cina». Gli è stato ritirato il biglietto aereo e modificata la data di rientro è stato fatto subito imbarcare su un aereo diretto in Italia -:
il signor Alfredo Fava, è un cittadino italiano adepto del Falun Gong, un movimento spirituale non violento di origine buddista;
il signor Fava ha partecipato attivamente alla giornata di mobilitazione nazionale a favore del Falun Gong del 25 settembre 2001, promossa insieme ai componenti dell'Associazione «Nessuno tocchi Caino» e del Partito Radicale Transnazionale per denunciare la persecuzione in Cina ai danni del movimento spirituale non violento;
in occasione del 1o ottobre Festa nazionale della repubblica Popolare cinese, il capo del Partito comunista cinese, Jang Zemin, ha ordinato al Ministro della sicurezza dello Stato e al Ministro della pubblica sicurezza di condurre a livello nazionale una retata di praticanti del Falun Gong nell'ambito di una campagna dal nome «mantenere la stabilità sociale»;
Il giorno 8 ottobre alle ore 9.45 antimeridiane, Alfredo Fava, imprenditore di Biella, che gestisce in Cina, a Shangai, un'azienda manifatturiera con 35 dipendenti è stato bloccato all'aeroporto di Shangai. Fava era provvisto di un visto annuale e di un permesso di residenza con scadenza nel gennaio del 2002. Giunto a Shangai, appena sceso dall'aereo, è stato fermato da due funzionari della dogana che lo hanno condotto in una sala appartata dove alla presenza di una signora (funzionario del Governo cinese), gli è stato comunicato di «non essere più persona
cosa intenda fare per assicurare che al signor Fava sia garantito il diritto di rientrare in Cina al fine di provvedere alla cura dei propri interessi economici e per il rispetto dei dritti civili e religiosi, considerato anche il fatto che, prossimamente, in Cina si svolgeranno i Giochi olimpici del 2008.
Se intenda compiere passi ufficiali verso il Governo di Pechino affinché vengano tutelati i diritti dei nostri connazionali che si recano in quel Paese al fine dello sviluppo delle attività economiche e produttive.
(4-00925)
dopo l'orrendo crimine perpetrato a New York l'11 settembre 2001, i cannoni hanno cominciato a tuonare contro l'Afghanistan per il rifiuto, da parte di questo Paese, di consegnare agli Stati Uniti d'America Osama Bin Laden;
gli Stati Uniti hanno consegnato la documentazione - in parte secretata - di prove definite «schiaccianti» della diretta responsabilità dello sceicco saudita nell'organizzazione del criminale attentato contro le torri gemelle;
peraltro non è stata data diffusione alle prove, neppure di quelle non coperte da segreto -:
quali siamo le prove offerte dagli Stati Uniti d'America - e non coperte da segreto - circa la responsabilità di Osama Bin Laden in ordine al crimine dell'11 settembre 2001, costato la vita, a New York, a quasi sette mila persone.
(4-00935)