Allegato B
Seduta n. 40 dell'8/10/2001

TESTO AGGIORNATO AL 12 OTTOBRE 2001


Pag. 1098


...

INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
sul giornale quotidiano Il Mattino di Napoli del 18 e 19 settembre 2001 alla pagina riguardante la provincia di Salerno - comune di Cava dei Tirreni - sono stati pubblicati degli articoli a firma del giornalista Ferdinando Rispoli dai titoli «Parking, le coop si scatenano», «Elezioni e parcheggi, l'Ulivo contrattacca», «Carleo e Barbuti: sia fatta luce sulla vicenda» in cui si fa riferimento a «... due cooperative cavesi la Colca e la Cogela, che hanno gestito i parcheggi ufficialmente fino al 30 settembre del 2000 ed "ufficiosamente", fino al momento in entrata in vigore del piano sosta dato in concessione all'Aci Italia dalla passata amministrazione Fiorillo»;
nel medesimo articolo del 18 settembre 2001 è scritto: «ad esacerbare gli animi dei cooperatori sono, a quanto pare, le promesse elettorali di esponenti dell'attuale


Pag. 1099

amministrazione», «...noi che gestivamo i parcheggi - dichiara Angelo Servillo, responsabile delle due cooperative - spero che, come da promesse preelettorali, le persone con le quali ho avuto a che fare mantengano la parola data»;
sempre lo stesso articolista continuando, scrive: «l'allusione non riguarda unicamente la tassa da sborsare, ma soprattutto la volontà dell'amministrazione comunale e di alcuni suoi esponenti, di riconsegnare la gestione delle aree di sosta e dei parcheggi alle due cooperative cavesi. A quanto pare, ad essere sotto accusa è l'attuale assessore Antonio Barbuti, reo di essersi avventatamente impegnato in tal senso. Ma la vicenda parcheggi potrebbe riservare anche nuove e più pericolose sorprese per l'amministrazione Messina. A detto di Servillo, il suo appoggio in campagna elettorale pare sia stato determinante, come lo era stato precedentemente anche nella fase congressuale di Forza Italia con il suo pacchetto di 30 tessere, determinando la vittoria degli ex di Confronto alla guida del Partito Azzurro. Ora, Servillo e soci, battono cassa, facendo immaginare scenari molto più compromettenti per gli attuali amministratori»;
lo stesso quotidiano, in data 19 settembre 2001, scrive: «le forze politiche dell'Ulivo, unitamente al gruppo consiliare del centro-sinistra, chiedono al Sindaco Alfredo Messina di chiarire la posizione dell'amministrazione comunale in relazione alla vicenda della gestione dei parcheggi della città. Tale chiarimento - si legge nel comunicato - si rende pressante alla luce di alcune notizie di stampa, che se confermate, sarebbero di gravità inaudita, mettendo in serio dubbio il corretto svolgimento dell'ultima campagna elettorale». «...anche l'opposizione di centro-destra rappresentata da Marco Galdi, di Azzurri per Cava, non manca di esprimersi: "ho letto l'articolo e le affermazioni in esso contenute, che se riscontrate, sarebbero di inaudita gravità"»;
sulla stessa pagina, in altro articolo: «mi hanno interpellato per la campagna elettorale, chiedendo il mio aiuto - dichiara Angelo Servillo - ora, invece trovo solo porte chiuse e persone che mi sfuggono. Sono un iscritto di Forza Italia, chiederò al partito di avere soddisfazione. Hanno fatto i cavoli loro, ed ora dimenticano le promesse fatte...»;
in tali articoli si fa riferimento ad un assessore ed al sindaco di Cava dei Tirreni che, così come contenuto negli stessi, in cambio dell'appoggio elettorale avrebbero promesso particolare attenzione alle aspettative del Servillo;
se i fatti riportati nei predetti articoli sono veri vi sarebbe stato un grave inquinamento dell'ultima tornata elettorale amministrativa comunale;
si sono, inoltre, verificati gravi episodi di intimidazioni e di aggressioni già denunciati presso il locale commissariato di Pubblica sicurezza nei confronti di candidati al Consiglio comunale e riportati, altresì dai quotidiani del 27 maggio 2001;
andrebbero chiarite le circostanze che videro ritirata una candidatura a Sindaco nella stessa città, peraltro già annunciata con conferenza stampa, di un esponente del centro-destra in quanto è forte il dubbio che ciò sia avvenuto per condizionamento;
appaiono evidenti elementi di turbativa della regolarità delle elezioni e, di conseguenza, della legittimità dei risultati;
tenuto conto che tali vicende hanno turbato e non poco preoccupano la laboriosa città di Cava dei Tirreni, esempio di particolari ed antiche tradizioni di civiltà;
atteso che in seguito alla diffusione della notizia che sarebbe stata presentata, per i fatti sopra descritti, interrogazione parlamentare, il sindaco di Cava ha rilasciato, in data 26 settembre 2001, al quotidiano Il Salernitano una gravissima dichiarazione, per il suo minaccioso contenuto, riportata in un articolo dal titolo «Licenziato il Segretario generale del Comune»: «Su questa vicenda - dice il


Pag. 1100

Sindaco cavese - partiranno delle precise querele. Il deputato Andrea Annunziata e il senatore Roberto Manzione (entrambi del centro-sinistra) se hanno presentato interrogazioni parlamentari a riguardo dovranno rendermene conto» -:
quali iniziative intenda assumere per fare piena luce sull'intera vicenda specialmente in relazione alle competenze attribuite al ministero nel testo unico sugli Enti locali.
(2-00086)
«Annunziata, Boccia, De Luca, Siniscalchi».

Interrogazione a risposta orale:

GIUSEPPE GIANNI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
si rileva una nuova escalation della criminalità organizzata nella provincia di Siracusa;
in meno di un mese si sono registrati quindici attentati a politici, professionali, imprenditori e commercianti, ultimo dei quali ai danni del più noto ristorante di Siracusa, gestito dal presidente provinciale del Coni, Elio Gervasi;
le indagini investigative non hanno finora fatto luce né sui possibili mandanti o esecutori degli attentati;
le istituzioni locali hanno da tempo lamentato la mancanza di un adeguato presidio di unità di polizia e carabinieri;
si è ancora in attesa della nomina del nuovo prefetto -:
quali iniziative intenda adottare in merito e quali siano i motivi del ritardo che hanno causato la mancata nomina del nuovo prefetto.
(3-00270)

Interrogazione a risposta in Commissione:

AMICI, SODA, LEONI e LUCIDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la recente costituzione degli organi di governo del comune di Formia, in provincia di Latina, sembra essere segnato da diverse irregolarità e forzature procedurali;
in particolare, in data 30 maggio 2001, nel corso delle fasi preliminari all'insediamento del Consiglio comunale, sette consiglieri comunali, proclamati eletti in occasione delle consultazioni amministrative del 13 maggio, sono stati dichiarati decaduti dalla carica avendo accettato la nomina ad assessori;
in occasione della prima seduta del suddetto Consiglio comunale hanno preso parte ai relativi lavori anche i nuovi consiglieri subentranti, senza che sia stato attivato il procedimento relativo alle surroghe, così come previsto dall'articolo 38, comma 4 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
risulta agli interroganti che a tutt'oggi, nonostante le reiterate richieste ed istanze avanzate da parte dei consiglieri regolarmente in carica, l'amministrazione comunale non avrebbe provveduto alla verifica delle eventuali condizioni di incompatibilità per i consiglieri subentranti e per gli assessori, adducendo, con lettera del Presidente del Consiglio comunale, datata 27 luglio 2001, come motivazione l'impossibilità di esaminare la voluminosa documentazione relativa ed esortando i consiglieri stessi ad accertare le eventuali proprie incompatibilità per proporle poi all'esame del Consiglio;
risulta inoltre agli interroganti che in più occasioni si sarebbe verificata una irregolare organizzazione delle convocazioni delle sedute consiliari, non mettendo a disposizione dei consiglieri, nei termini temporali previsti dal regolamento comunale, parte della documentazione inerente le questioni oggetto dell'ordine del giorno dei lavori del Consiglio -:
se il ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative eventualmente esercitando i poteri previsti nel testo unico sugli Enti locali, ritenga di


Pag. 1101

dover adottare affinché si ponga termine, in tempi certi e ravvicinati, ad una situazione di irregolarità che pregiudica la credibilità e la stessa legittimità del Consiglio comunale di Formia e degli atti da esso adottati.
(5-00224)

Interrogazioni a risposta scritta:

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi si è registrata in Calabria, in particolare nel territorio Lametino ed in quello di Reggio Calabria e della sua provincia, una recrudescenza del fenomeno mafioso;
oltre agli omicidi verificatasi nel lametino, due giovani vittime sono state trucidate nella locride e nella piana di Gioia Tauro (Rosarno e Cinquefrondi). Tutti certamente dovute a lotte tra le varie cosche mafiose che da tempo dominano nei territori;
a Reggio Calabria e provincia, si verificano poi, quotidianamente atti intimidatori nei confronti di amministratori, imprenditori, professionisti, commercianti, artigiani e agricoltori;
i messaggi del racket continuano ad aumentare quotidianamente;
mentre aumenta la criminalità mafiosa si ha notizia di un possibile trasferimento del dottor Salvatore Boemi, sostituto procuratore presso la DDA di Reggio Calabria;
risulta all'interrogante che mentre in quei territori si riscontrano carenze di organici tra le forze dell'ordine, personale di Polizia specializzato nell'opera di controllo del territorio operante in particolare nei reparti prevenzione crimine di Rosarno e Siderno, sarebbe stato trasferito nel Veneto -:
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di far sentire l'intero territorio della Calabria sempre parte integrante del paese anche nella lotta della criminalità organizzata;
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di ridare certezza sicurezza e giustizia ai cittadini della provincia di Reggio Calabria e della Calabria tutta.
(4-00859)

MINNITI e BOVA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella città di Reggio Calabria e nella sua provincia è in atto una violenta escalation del racket delle estorsioni;
tale spirale di violenza si manifesta con attentati dinamitardi, incendi dolosi, colpi di pistola e di armi ancor più micidiali contro saracinesche e auto di commercianti ed imprenditori e, sempre più spesso, con il grave danneggiamento o la distruzione delle loro aziende, dei locali e dei mezzi produttivi;
tale strategia del terrore ha avuto una vera e propria impennata la sera di sabato 29 settembre 2001 quando una bomba è esplosa alle 21,15 in pieno centro cittadino. Un evento che solo fortunatamente non ha registrato esiti tragici;
tale strategia si snoda sulla base di tre obiettivi: a) comunicare all'imprenditore preso di mira che è venuto il momento di pagare la tangente; b) punire commercianti e imprenditori per il mancato pagamento del pizzo; c) costringerli a entrare nel girone infernale dell'usura - gestito dalle stesse cosche che stanno dietro gli attentati - o ad accettare, a prezzi stracciati, compartecipazioni di «famiglie» di 'ndrangheta nelle proprie aziende;
tale recrudescenza si consuma in una città in cui le ultime stime degli osservatori del fenomeno valutano attorno al 70 per cento di imprenditori e commercianti le vittime del racket delle estorsioni e dell'usura;


Pag. 1102


il racket rischia di annullare tutti gli sforzi straordinari di rinascita e crescita della città che le amministrazioni locali, a cominciare dal comune e provincia, insieme alle organizzazioni sociali di lavoratori e imprenditori e alle organizzazioni della società civile hanno tenacemente perseguito in questi anni;
la città e la provincia non risultano adeguatamente sostenute nonostante da parte dei cittadini e delle loro organizzazioni vi siano reazioni di grande rilievo com'è testimoniato dalla preparazione di una manifestazione contro il racket indetta per il 19 ottobre 2001 e alla quale hanno già aderito tutte le organizzazioni sociali indipendentemente dalla propria ispirazione e collocazione culturale e politica;
su tale situazione anche la Chiesa reggina ha richiamato l'attenzione con un forte appello per una doverosa risposta di coraggio alle intimidazioni dei malavitosi essendo questa un'opportunità offerta a tutti gli operatori cristiani del settore e a tutti i cittadini;
la sensazione di abbandono non aiuta il superamento delle preoccupanti carenze di denunce da parte delle vittime -:
se risponda a verità che nonostante tutti questi allarmi le forze dell'ordine siano state di recente indebolite con il trasferimento di forze dalla provincia di Reggio Calabria al Veneto, per far fronte alle emergenze criminali che lì si sono verificate;
quali interventi urgentissimi intendano assumere per riportare un clima di serenità nella città e nella provincia garantendo una efficace strategia di interventi preventivi e repressivi;
quali misure intenda adottare il Ministro della giustizia perché carenze e vuoti negli organici della magistratura e del tribunale non si trasformino in un oggettivo vantaggio per il racket;
quali misure di rafforzamento delle forze dell'ordine intenda adottare il Ministro dell'interno per far fronte alle richieste, alle speranze e ai bisogni di un'intera società che, intanto, ha iniziato a dare segni di reazione contro il racket, segni che se non aiutati e incoraggiati potrebbero rifluire pericolosamente abbandonando i cittadini di una grande città e una importante provincia alla protervia, l'arroganza e la violenza del racket.
(4-00865)

MINNITI e BOVA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
attorno alla procura distrettuale di Reggio Calabria e ai singoli magistrati che la costituiscono si stanno addensando pericolose tensioni;
il Comitato per l'ordine pubblico di Reggio Calabria nelle ultime settimane è stato costretto più volte ad affrontare i pericoli personali di quei magistrati connessi alla loro attività;
il Comitato in particolare ha deciso il rafforzamento della scorta del dottor Salvatore Boemi;
il Comitato, con una decisione priva di precedenti, ha chiesto al dottor Alberto Cisterna di lavorare e vivere all'interno di una struttura militare per essere protetto in permanenza;
notizie e indiscrezioni sui rischi che corrono anche gli altri magistrati della procura distrettuale sono apparsi ripetutamente sulla stampa -:
cosa intenda fare il Governo e il signor Ministro per assicurare ai magistrati reggini la prosecuzione serena del proprio lavoro garantendo sicurezza e protezione totale, certa, continua;
se siano state prese tutte le misure necessarie e sufficienti perché il clima di violenza e di intimidazione che la 'ndrangheta della città e della provincia di Reggio Calabria tende a creare non interferisca sull'attività di contrasto.
(4-00869)


Pag. 1103

CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'area delimitata dalle Vie Luigi Sturzo, Di Prima, Rizzo e C.so Sicilia, interna al rione San Berillo di Catania, continua a vivere pesanti disagi per la presenza di un numero sempre crescente di prostitute;
la presenza di prostitute nelle vie indicate compromette la sicurezza dell'area e contribuisce ad aumentare lo sconforto dei cittadini residenti nelle istituzioni;
il fenomeno della prostituzione sta interessando in maniera crescente anche l'area di C.so Sicilia, Via Cosentino e Via Castiglione, e ciò sta vanificando gli sforzi dell'amministrazione comunale di Catania per restituire San Berillo alla gente onesta;
questo fenomeno crea situazioni di pericolo e fastidio ai residenti dell'area che subiscono continue intimidazioni e minacce dalle prostitute presenti e dai loro «protettori»;
le prostitute sono agevolate nell'espletare le proprie «prestazioni» dalla presenza di un parcheggio comunale al di sotto della sede stradale, incustodito non illuminato, che nelle ore notturne è impiegato come «alcova» -:
quali provvedimenti intenda porre in essere per la messa in sicurezza dell'area;
se non si reputi opportuno affrontare la questione in occasione del prossimo comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico di Catania;
se non ritenga doveroso dare disposizioni per sollecitare la presenza di una postazione fissa della polizia di stato nell'area in oggetto.
(4-00873)

SINISCALCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra domenica 30 settembre e lunedì 1o ottobre 2001 a Napoli, su corso Malta, snodo stradale notoriamente pericoloso, all'imbocco della tangenziale, si è verificato, purtroppo, un drammatico incidente che ha occupato le cronache dei quotidiani partenopei;
il giovanissimo Mauro Reia, dopo aver sottratto di nascosto il motorino al padre, stando a quanto si è appreso dalle cronache giornalistiche, si è recato con alcuni coetanei presso la tangenziale, ove, di lì a poco, ha perso la vita;
Mauro, come del resto i suoi amici, viaggiava privo dell'obbligatorio casco protettivo, palesando una consuetudine ben radicata a Napoli e trasgredendo, dunque, all'imposizione prevista dal codice della strada;
sempre dalla lettura dei quotidiani si è appreso che il sopraggiungere di un mezzo pesante, nello specifico, un carro attrezzi, e la sgommata dello stesso che avrebbe generato un'alzata di polvere, avrebbe causato la scarsa visibilità del manto stradale e il successivo sbandamento del motorino guidato dal ragazzo;
i medici hanno tentato invano di strapparlo alla morte senza tuttavia riuscirvi, poiché le condizioni nelle quali l'adolescente versava dopo l'incidente erano irrimediabilmente compromesse;
il trauma cranico subito, a seguito della mancanza di casco protettivo, ha decretato, purtroppo, la morte del giovane;
l'episodio di corso Malta, rappresenta, purtroppo, solo uno dei numerosi casi di decesso collegati alla trasgressione delle norme di sicurezza stradale, specie quelle riguardanti il non utilizzo dell'apposito casco di protezione -:
se i Ministri interrogati ritengano di adottare provvedimenti eventualmente di carattere normativo allo scopo di consentire maggiore severità nei controlli preventivi delle infrazioni e nella predisposizione di correttivi regolamentari in grado di punire con sanzioni più aspre le trasgressioni;


Pag. 1104


se il Ministro dell'interno non ritenga opportuna la predisposizione di norme rivolte alla confisca del motorino e alla conseguente loro inutilizzabilità attraverso l'adozione di disposizioni che prevedano l'uso di strumenti quali ganasce o speciali sigilli, in grado di rendere realmente effettiva la indisponibilità dei mezzi a due ruote, spesso usati imprudentemente da minorenni.
(4-00875)

MARAN e DAMIANI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
dopo i lavori di normale manutenzione dell'edificio della scuola elementare Dante Alighieri di Palmanova (Udine), che prevedevano tinteggiatura e rifacimento serramenti, è ricomparso e reso di nuovo leggibile il motto fascista «credere obbedire combattere» sulla facciata del cortile interno;
il sindaco, Alcide Muradore, interpellato in merito, si è assunto la piena responsabilità della decisione (che ha imposto alla cittadinanza senza aver consultato né la giunta, né il consiglio comunale, né la scuola, né la Soprintendenza per i beni culturali di Trieste) motivandola con gli obblighi derivanti dalla legge di tutela dei beni e delle testimonianze storiche (legge n. 1089/39);
tale motto fu coniato da Benito Mussolini che prima lo inserì nello Statuto del Partito Nazionale Fascista e poi lo impose sui muri degli edifici pubblici italiani durante il ventennio del periodo fascista, perché rientrava in quell'operazione di esaltazione della dottrina fascista e di imposizione di schemi tesa all'indottrinamento ideologico dei giovani «figli della lupa» o «balilla»;
ad avviso degli interroganti:
è dubitabile che si possa parlare di «recupero storico» con riguardo a quello che appare piuttosto un atto politico;
questo motto dal chiaro intento apologetico del Partito Nazionale Fascista offende i valori della nostra democrazia repubblicana, specie se si considera che il luogo dove si trova coinvolge direttamente le nuove generazioni e la loro corretta formazione di cittadini;
queste scritte che il Duce ha disseminato in tutti i comuni della regione Friuli-Venezia Giulia per far entrare nelle coscienze dei friulani i concetti fondamentali su cui basare il suo regime, non dovrebbero essere in nessun caso «ripristinate», ma dovrebbero invece essere cancellate per sempre -:
se non ritengano che la vicenda descritta non realizzi affatto una fattispecie rientrante nell'ambito della tutela di cui alla legge n. 1089/39;
se non ritengano opportuno che nella scuola interessata si debba avviare un programma didattico specifico per spiegare il vero significato dello slogan.
(4-00880)

MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 234 della legge n. 267 del 2000 prevede che «i consigli comunali... eleggono con voto limitato a due componenti un collegio (dei revisori dei conti) composto da tre membri»;
il comune di Barberino del Mugello ha provveduto all'elezione di un solo membro;
tale nominativo è quello dell'attuale sindaco del comune di Signa (Firenze);
ad avviso dell'interrogante, è dubbio il rispetto della legge n. 267 del 2000 da parte del comune di Barberino del Mugello sia per quanto concerne l'elezione di un solo membro del collegio dei revisori, sia per quanto riguarda la possibile causa di ineleggibilità di un sindaco a svolgere il ruolo di revisore di conti in un altro comune -:


Pag. 1105


anche in relazione alla vicenda descritta, se non ritenga di chiarire le cause di ineleggibilità previste dalla normativa vigente rispetto ai componenti i collegi dei revisori dei conti eletti dai consigli comunali.
(4-00886)