Allegato B
Seduta n. 39 del 28/9/2001


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AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta orale:

RIVOLTA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la Repubblica di Moldova, già appartenente all'Unione Sovietica, è ormai dal 1991 una Repubblica indipendente e dal 1994 una Repubblica Costituzionale, come tale riconosciuta da tutti gli Stati del mondo Italia compresa;
la stessa ha da tempo aperto la propria rappresentanza diplomatica a Roma con un Ambasciatore ufficialmente accreditato;
si stima che negli ultimi tre anni siano entrati in Italia circa diecimila cittadini moldavi dei quali, risultano però, aver avuto regolare visto di ingresso in duemilacinquecento circa;
oggi i visti di ingresso in Italia vengono rilasciati ai cittadini moldavi, soltanto presentandosi personalmente al nostro Ufficio Consolare sito presso la rappresentanza diplomatica italiana di Budapest (Ungheria);
per ottenere tale visto, il cittadino moldavo deve affrontare un viaggio di milleduecento chilometri per un costo variabile tra i trecento e i cinquecento dollari, ai quali si aggiungono i costi ed i disagi di un soggiorno in Budapest di durata indefinita, al termine del quale, il cittadino Moldavo deve rientrare in patria per poi ripartire con destinazione Italia;
si vocifera inoltre, circa la possibilità di ottenere un visto per l'Italia direttamente a Chisinàu al costo di millecinquecento dollari tramite locali organizzazioni malavitose;
l'assenza a Chisinàu di Ambasciata, Consolato, o altra forma di rappresentanza diplomatica, nonostante si parli di un possibile Incaricato Consolare, consente (secondo voci da me raccolte) l'operare di millantatori che utilizzano biglietti da visita con la dicitura, evidentemente falsa, di «Console Onorario d'Italia»;
il numero di imprenditori moldavi, che decidono di avere rapporti commerciali con il nostro Paese, è andato radicalmente diminuendo a causa della difficoltà di ottenere visti anche per motivi di affari;
negli scorsi nove mesi si sono recati in Moldavia più di milleduecento cittadini italiani interessati ad attività imprenditoriali di tipo industrial-commerciali;
il ventilato trasferimento delle competenze in oggetto da Budapest a Bucarest previsto primariamente per il 1o ottobre 2001 poi per il 1o dicembre 2001, infine per una data apparentemente indefinita, rappresenta certamente un miglioramento logistico per i cittadini moldavi ma, non si può ignorare, che la distanza tra Chisinàu e Bucarest è comunque pari a quattrocento chilometri ed il costo del solo viaggio corrisponde ad almeno cento dollari; somma onerosa se paragonata ad una remunerazione mensile media di un lavoratore moldavo che non supera gli ottanta dollari;
tra i Paesi dell'Unione Europea la Germania e la Francia, alle quali si affiancheranno a breve Inghilterra e Portogallo, sono già presenti in Chisinàu con rappresentanza diplomatica;
l'Italia è da ben otto anni il secondo partner commerciale della Repubblica di Moldova -:
se e quando il Governo intenda aprire ufficialmente in Moldavia una rappresentanza diplomatica o, se in subordine, sia prevista almeno l'apertura in Chisinàu di un Ufficio Consolare autorizzato al rilascio dei visti ed alla tutela dei nostri concittadini ivi presenti.
(3-00261)

Interrogazione a risposta scritta:

SCALTRITTI e RUGGERI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra il 27 e il 28 luglio il m/p Bahary-Kenya della società Meridionalpesca


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di Bari, con a bordo 34 membri dell'equipaggio di cui 6 italiani, veniva sequestrato ad opera di due militari armati a largo delle coste della Somalia. La nave, pur in possesso di regolare licenza di pesca, veniva costretta a dirigersi al porto di Eil (Baia del Negro - Somalia) dove salivano a bordo altre 30 persone armate;
l'equipaggio attualmente si trova in situazione di grave emergenza per la propria incolumità e in estremo disagio per la situazione di carenza di viveri ed acqua a bordo, durando il sequestro da circa due mesi;
sembrerebbero avviate trattative tra la società armatoriale ed i sequestratori per arrivare al rilascio della nave previo riscatto -:
quali provvedimenti intenda assumere il Governo per garantire l'incolumità e il rientro dell'equipaggio italiano imbarcato;
se il ministero interrogato aveva provveduto, attraverso le proprie strutture, a segnalare alla società armatrice la pericolosità dell'esercizio della pesca nelle acque della Somalia;
se il ministero sia al corrente di quanto stia avvenendo nella trattativa tra l'armatore e i sequestratori ed eventualmente se è possibile conoscerne le modalità per il raggiungimento di una rapida soluzione.
(4-00844)