Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 38 del 27/9/2001
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(Esame dell'articolo 12 - A.C. 1507)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12, precedentemente accantonato, nel testo delle Commissioni, e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'Allegato A - A. C. 1507 sezione 14).
Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito i relatori ad esprimere i parere delle Commissioni.

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti presentati.

MONICA STEFANIA BALDI, Relatore per la maggioranza per la III Commissione. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE VALENTINO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è contrario.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Boato 12.1, Pisapia 12.14 e Bonito 12.19.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonito. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BONITO. Signor Presidente, con l'articolo 12 stiamo delineando il disegno perverso attraverso il quale si sta costruendo quel sistema devastante che prima ho cercato di tratteggiare. Con l'articolo 8, si è stabilito che le rogatorie per essere valide devono avere tutti timbri possibili e immaginabili. Adesso, con l'articolo 12, si stabilisce che se le rogatorie non hanno tutti i timbri di cui si è detto prima, anche se si tratta di sono prove provate e inconfutabili di conti bancari, di intercettazioni telefoniche e di quant'altro, non possono essere utilizzate. Il terzo punto, sarà poi nell'articolo 17, la norma transitoria, dove si dirà che tutte queste regole - dei timbri e via dicendo - potranno essere fatte valere anche prima della sentenza di Cassazione, in altre parole, anche nell'imminenza di una sentenza definitiva. Quindi, dopo dieci anni di processo con cui si è riusciti ad assicurare alla giustizia i contrabbandieri, i terroristi, i mafiosi, se si è operato con rogatorie internazionali che non hanno i timbri, da quel momento il processo verrà completamente annullato. Questo è il contenuto dell'articolo 17.
Vorrei tornare all'esempio che facevo prima, che a me pare significativo, il processo di Lecce, quello della banda degli albanesi, che si sono arricchiti con i soldi dalla cocaina, portata dalla Colombia in Italia e distribuita in tutta Europa. Quel processo si basa su interrogatori svolti in Colombia, soprattutto su documentazione bancaria proveniente da quel paese e su interrogatori e intercettazioni fatte in quel paese. Sono questi tutti atti assunti in quel paese, perché da lì partiva la cocaina in quantità industriale. Questi signori, che vengono dall'Albania, non sono più i poveracci: sono dei miliardari! Ebbene, con questa norma - dal momento che le rogatorie, per essere valide, devono avere i timbri - verrebbero annullate le fonti di prova che oggi hanno assicurato che quegli albanesi stiano in galera e stiano per essere giudicati e, se saranno giudicati - considerando che c'è il traffico d'armi, ci sono reati gravissimi di droga, associazione per delinquere di stampo mafioso, qualche omicidio -, direi che a questi signori l'ergastolo non glielo toglierebbe nessuno. Glielo stiamo togliendo noi con questo articolo 12!
Pertanto, mi appello serenamente alla coscienza di ciascuno di voi, non voglio dire dei deputati della mia terra pugliese, visto che sto parlando di un processo che conosco bene, perché è un processo che si è svolto a Lecce e io sono pugliese.
Direi che è un problema generale di una gravità estrema che sottopongo con la massima serenità - per quanto mi è possibile - alla vostra attenzione. Noi stiamo approvando una norma di questo genere; francamente a voi e soprattutto alla vostra coscienza il giudizio.


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pecoraro Scanio. Ne ha facoltà.

ALFONSO PECORARO SCANIO. Signor Presidente, intervengo brevissimamente per ribadire quello che ha già detto il collega Boato. Questo articolo 12, soprattutto al comma 1-bis è estremamente delicato; farei veramente un sentito appello - a tutti i colleghi, in particolare ovviamente ai colleghi della maggioranza - alla coscienza, all'intelligenza e alla grande tradizione che molti colleghi della maggioranza possono vantare nella battaglia contro la criminalità ed anche alla sensibilità che essi hanno nei confronti dei problemi riguardanti la sicurezza, affinché almeno su questo articolo ci sia davvero un voto sincero che permetta di abrogare questa errata norma. Tra l'altro ha fatto bene Boato a ricordare che alcuni vostri colleghi tra cui il collega Dell'Utri - che è stato anche in quest'aula - hanno sicuramente fatto una proposta nella quale non era previsto questo assurdo articolo che così recita: «Se lo Stato estero dà esecuzione alla rogatoria con modalità diverse da quelle indicate...», nemmeno con stravolgimenti o gravi diverse modalità, con - appena - modalità diverse; praticamente si prevede la totale inutilizzabilità.
Si è fatto riferimento a paesi stranieri che sono paesi con grandi difficoltà - tra l'altro - anche di organizzazione della giustizia. Ciò è davvero pericolosissimo e diventerà difficilissimo da gestire - come dicevano prima molti colleghi - per chiunque, anche per voi che avete fatto molta campagna sui temi della sicurezza contro le bande di non italiani. Prima si faceva riferimento alle bande degli albanesi, alle mafie internazionali che operano nel nostro paese.
Guardate, questo diventa veramente una sorta di atto «suicida» per la sicurezza del nostro paese.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI (ore 20,15)

ALFONSO PECORARO SCANIO. Faccio un accorato e forte appello perché, anche con il voto palese, credo sia importante che su questo ci possa essere un voto che vada secondo coscienza nell'interesse dei nostri concittadini e della legalità nel nostro paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Soda. Ne ha facoltà.

ANTONIO SODA. Signor Presidente, vedo tra i banchi del Governo il ministro Frattini a cui vorrei ricordare il suo impegno in occasione della conferenza dell'ONU per il contrasto della criminalità organizzata transnazionale e per la conferenza di Palermo del 15 dicembre scorso.
Signor ministro, lei era molto impegnato in Commissione ed in aula affinché quella conferenza non fosse il patrimonio di una parte politica ma un impegno comune del Parlamento italiano.
Ricordo che, in occasione di quelle discussioni, il punto centrale del contrasto alla criminalità organizzata era rappresentato dalla moltiplicazione degli accordi dei protocolli e delle convenzioni, anche di assistenza giudiziaria in materia penale.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI (ore 20,17)

ANTONIO SODA. In questo senso alla Conferenza di Palermo ci furono anche dei momenti drammatici quando alcuni paesi - soprattutto africani - firmarono la Convenzione ma non erano in grado di garantire gli Accordi e le Convenzioni per l'assistenza giudiziaria.
Orbene, voi avete delineato - come abbiamo cercato di dire durante questo dibattito - un sistema nel quale le rogatorie internazionali in materia di assistenza giudiziaria sono del tutto impraticabili.
Ministro Frattini, legga l'articolo 8, rilegga l'articolo 11 ed il 12, di cui stiamo discutendo.
In sostanza l'articolo 8 fa riferimento a quella famosa Convenzione ormai del tutto


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superata nel mondo; l'articolo 11 impone al magistrato italiano di indicare tutte le regole di tutte le convenzioni che potrebbero dar luogo all'inutilizzabilità degli atti.
L'inutilizzabilità degli atti è estesa con efficacia di nullità assoluta, persino rilevabile dal giudice in ogni stato e grado del procedimento, per qualsiasi violazione ed irregolarità. Le chiedo: approvando questo testo il suo impegno dove va a finire? La sua coscienza non si ribella di fronte allo scempio di ciò che sta accadendo in quest'aula (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vitali. Ne ha facoltà.

LUIGI VITALI. Signor Presidente, credo che vi sia la necessità di chiarire alcune considerazioni per evitare che gli interventi appassionati di alcuni esponenti dell'opposizione mirino a creare dubbi all'interno di rappresentanti di quest'aula che, pur rappresentanti del popolo, sono a digiuno di norme giuridiche, in quanto tali specialistiche (Commenti del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo). Poi spiegheremo meglio agli italiani il significato di questa normativa in corso di approvazione. Sembrerebbe, e nella foga colleghi autorevoli scambiano per criminali (Commenti)... Se mi fate parlare.. sembrerebbe con questa normativa...

ANTONIO SODA. Se ne è andato Frattini! Non gli spieghi più niente!

LUIGI VITALI. ...con questa normativa, con questa normativa ... signor Presidente...

PRESIDENTE. Ha ragione l'onorevole Vitali; per cortesia cerchiamo di tenere un comportamento che consenta a ciascuno di parlare. Onorevole Vitali, prego.

LUIGI VITALI. Dagli interventi appassionati di autorevoli esponenti anche con capacità tecniche specifiche sembrerebbe che stiamo introducendo una norma che apre le porte del carcere ai criminali della più efferata specie. Mi meraviglio che rappresentanti autorevoli scambino imputati come criminali, quindi in quanto tali già condannati, quando sono ancora in corso procedimenti che, non solo non si sono conclusi con sentenza passata in giudicato, ma nei confronti dei quali non è stata ancora emessa una sentenza di primo grado (Vive proteste del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo). Questo lo devono sapere i cittadini! Il regime della inutilizzabilità - lo devono sapere i cittadini che ci stanno seguendo e lo devono sapere anche i colleghi che non sono avvocati né magistrati - non lo stiamo inventando o introducendo con tale normativa; è già radicato nel nostro codice di procedura penale...

ANTONIO SODA. Non è così, non è così!

LUIGI VITALI. Pertanto, con questa normativa non stiamo facendo altro che adeguare le stesse garanzie che oggi (Vive proteste dei Democratici di sinistra-l'Ulivo) ... signor Presidente...

PRESIDENTE. Onorevole Soda, onorevole Soda, non è giusto il suo comportamento, mi scusi (Vivi commenti del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo). Il Presidente si sforza di far andare avanti i lavori, sta concedendo più tempo per le vostre argomentazioni, ma se ogni volta che interviene un rappresentante della maggioranza questa è l'accoglienza, allora obiettivamente bisogna cambiare metodo (Vivi applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale, del CCD-CDU Biancofiore e della Lega nord Padania).
Onorevole Vitali, concluda!

LUIGI VITALI. Grazie, signor Presidente. Cinque anni di opposizione ci hanno abituato a cose peggiori di quelle che stanno accadendo oggi in questa Assemblea (Vive proteste del gruppo dei Democratici


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di sinistra-l'Ulivo) perché, se il sistema di rappresentare la nefandezza fosse quello dei nostri sentimenti, lo scorso Parlamento avremmo dovuto chiuderlo per bonifica (Commenti del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo), se fosse questo il sistema. Non stiamo facendo altro, signor Presidente, signori colleghi, che adeguare una normativa, che oggi si applica ad un indagato italiano nel nostro paese con l'acquisizione di prove nel nostro paese, ad un indagato italiano le cui prove vengono acquisite all'estero. Queste sono la giustizia e la regolarità.
Per quanto riguarda i fantomatici timbri e timbretti dei quali parlano alcuni colleghi (come se quelli fossero responsabili di non so quali nefandezze) sono i timbri che garantiscono la sostanza e la provenienza di quei documenti nell'interesse della legalità e del contraddittorio; poi gli autori delle rapine che si commettono nel nord-est e i grandi delinquenti stranieri noi li metteremo in galera (Proteste del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo) e faremo in modo che entrino in Italia con una legge nuova sull'immigrazione, non come quella che avete fatto voi (Forti proteste del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo - Vivi applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale, del CCD-CDU Biancofiore e della Lega nord Padania). Questo devono sapere gli italiani!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sinisi. Ne ha facoltà.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente chiedo scusa all'Assemblea se la passione, piuttosto che l'enfasi, mi ha in qualche misura trascinato negli interventi svolti in precedenza. Si tratta di una passione però, onorevoli colleghi, determinata dall'impegno professionale svolto nelle aule dei tribunali di giustizia e, credo, come in molti di voi, determinata da una sana passione politica.
Ho parlato stamani degli effetti derivanti dall'approvazione di tale articolo e ne ho denunciato l'assoluta incostituzionalità. Ciò che con questa norma si compie è introdurre un regime di inutilizzabilità degli atti in caso di irregolarità formali, anche se sono state sanate. Infatti, la trasmissione degli atti che può essere stata compiuta irregolarmente è sanata dalla corretta acquisizione della documentazione della prova. Questo è avvenuto per decenni nel nostro paese. Ed è avvenuto, e avviene ancora, perché un principio del nostro codice di procedura penale vigente è quello secondo cui le irregolarità formali, una volta sanate, non possono più essere eccepite.
Stiamo cambiando anche le regole del nostro codice di procedura penale; le stiamo cambiando in peggio per l'interesse di alcuni soggetti, chiaramente identificabili. Ma oltre a questi, ed ancora una volta in questa direzione va il mio monito, vi sono le migliaia e migliaia di persone che oggi sono detenute, denunciate, arrestate che saranno scarcerate per effetto di tale provvedimento. Oppure, che non potranno essere più perseguite.
La vostra intenzione maliziosa, lo ribadisco signor Presidente, tradisce anche un falso garantismo, dal momento che in tal modo trascurate che anche le prove a favore dell'imputato non potranno più essere utilizzate. Pertanto, anche il vostro ragionamento garantista è falso.

PRESIDENTE. Onorevole Sinisi, la invito a concludere.

GIANNICOLA SINISI. Sto cercando di trattenere l'enfasi che pure dovrei esprimere perché non c'è passione civile né politica, né senso di misura, se voi pensate soltanto ad alcuni imputati, ma ve ne sono altri che rimarranno in galera innocentemente, dal momento che quella prova non potrà essere raggiunta. In questo c'è la prova provata della cattiva intenzione che voi portate nell'introdurre tali norme assolutamente incomprensibili per chiunque abbia masticato un po' di diritto del nostro paese, anche per uno studente di giurisprudenza al primo anno di università.
Ed infine: sono davvero meravigliato dell'intervento dell'onorevole Vitali. Sono


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davvero molto meravigliato perché il collega Vitali è pugliese come me, brindisino. A Brindisi risiede una delle più formidabili organizzazioni contrabbandiere internazionali e da poco è stato possibile, per il nostro paese, catturare, grazie agli accordi che il Governo precedente aveva assunto con il Montenegro, il latitante Prudentino.
Probabilmente, il signor Prudentino non è stato ancora condannato in quel procedimento. Tuttavia, in numerosi altri procedimenti è stato condannato con sentenze passate in giudicato e ciò legittima il poter dire che si tratta di un pericoloso criminale. Voi ne consentite la scarcerazione!

LUIGI VITALI. Ma non è vero! Non si possono dire queste cose!

GIANNICOLA SINISI. È giusto che si sappia, è giusto che si sappia. Non so quanto ci sia nelle intenzioni di ciascuno di voi. Sono certo che anche l'andamento del voto di oggi dimostri come in moltissimi di voi, colleghi della maggioranza, vi sia in qualche modo un legame stretto che vi tiene. Liberatevi da questo legame. Fatelo nell'interesse del nostro paese (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-Minoranze linguistiche)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Violante. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, intervengo brevemente per richiamare due questioni. La prima è quella che trattava il collega Vitali relativa all'annullabilità. Lei sa, onorevole Vitali, che i vizi degli atti sono proporzionali alla gravità della lesione, nel nostro ordinamento.
In questo caso, non è così. Qualunque tipo di violazione comporta la inutilizzabilità dell'atto, anche quelle violazioni che oggi sono puramente formali.
La seconda questione riguarda il provvedimento sull'immigrazione, a cui lei ha fatto cenno. Mi pare che la nuova normativa - quella che credo voi presenterete in materia di immigrazione - preveda sei mesi di reclusione, se non ricordo male, per l'immigrato clandestino. Però, se quell'immigrato clandestino si mette in una bella banda internazionale e fa delle belle rapine, fa dei grandi sfruttamenti o riciclaggio, è salvato da questa legge. Voi penalizzate il clandestino che non ha fatto nulla e salvate il grande criminale straniero (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo, Misto-Minoranze linguistiche)! Questo è l'effetto di questa legge!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gerardo Bianco. Ne ha facoltà.

GERARDO BIANCO. Signor Presidente, non ero membro del Parlamento nella precedente legislatura, ma le parole che sono state pronunciate dall'onorevole Vitali rappresentano una concezione assolutamente distorta, grave e antidemocratica. Onorevole Vitali, non ci sono Parlamenti da bonificare (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo)! Esiste il Parlamento! Credo che lei abbia una visione «da circo» del Parlamento. Esso rappresenta, nella sua unanimità, il popolo italiano. Le chiedo, signor Presidente, di precisare questo aspetto. Noi abbiamo vissuto momenti difficili; anche in altri momenti, in qualità di maggioranza e in qualità di opposizione, abbiamo difeso le prerogative del Parlamento! Non si possono usare queste espressioni, che sono gravi e che rappresentano una mediocre concezione della democrazia (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti


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italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-Minoranze linguistiche)!

PRESIDENTE. Onorevole Gerardo Bianco, preciserò al termine della seduta cosa penso di espressioni più o meno infelici che sono state usate in quest'aula. Devo dire che mi hanno rattristato tutte, sia le une che le altre, perché sono state usate espressioni, anche nei confronti di autorità istituzionali, che a mio parere vanno oltre la polemica politica. Ho ritenuto francamente non felice quella frase dell'onorevole Vitali.
Credo che noi dobbiamo coltivare assieme il rispetto per le istituzioni nelle quali, assieme, sediamo; poi, la vita può portare alternativamente a scambiarci i ruoli, ma credo che tutti noi, assieme, abbiamo interesse a scrivere una pagina di dignità della vita del nostro Parlamento.
Adesso vi prego, proprio per scrivere questa pagina di dignità, andiamo avanti (Applausi del deputato Gerardo Bianco).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Kessler. Ne ha facoltà.

GIOVANNI KESSLER. Credo che sarà difficile spiegare ai suoi elettori, onorevole Vitali, come mai saranno inutilizzabili tutte le prove che uno Stato straniero ci consegnerà, fornendoci più assistenza di quella a cui si era obbligato con lo strumento convenzionale. Se la Svizzera ci dà più prove di quelle che era obbligata a darci, saranno tutte inutilizzabili. Se uno Stato straniero, secondo il vostro articolo 12 - che dovrete spiegare ai vostri elettori - ci trasmette le carte senza il timbro di conformità, esse saranno tutte inutilizzabili. Se sbaglierà l'indirizzo o se ci manderà le carte direttamente, anziché tramite i ministeri, saranno tutte inutilizzabili. Ebbene, la Svizzera da decenni non appone più il timbro di conformità sulle prove che ci manda a seguito di assistenza a rogatorie (quelle attive sono circa 650) e questo vale per molti degli Stati dell'Unione europea. La Svizzera, in base ad un articolo della sua legge di assistenza penale internazionale, manda sempre direttamente...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Kessler.

FRANCESCO CARBONI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CARBONI, Relatore di minoranza. Ha ragione il presidente Violante, perché l'onorevole Vitali ritiene che con un pessimo provvedimento, quello che vorranno approvare in materia di immigrazione, si possano nascondere gli effetti della pessima proposta di legge che stiamo approvando oggi. È il sistema introdotto dall'articolo 8, che modifica l'articolo 696, richiamando la Convenzione del '59, non necessaria, perché è una norma di portata generale, valida anche nei confronti di paesi stranieri che non riconoscono la Convenzione del '59. L'articolo 11 di questo provvedimento introduce il comma 5-bis dell'articolo 727, indicando gli elementi necessari per l'utilizzazione processuale degli atti richiesti, invece di tenerne conto. Con l'articolo 12, infine, che richiama l'articolo 696, modificato dall'articolo 8, e il comma 5-bis dell'articolo 727, modificato dall'articolo 11, si mette la parola «fine» alla possibilità di avviare delle rogatorie.
Le modifiche introdotte recano un pregiudizio definitivo all'attività rogatoriale, sia per la non utilizzabilità degli atti a causa delle violazioni formali sia per il disposto dei commi 1-bis e 1-ter che sanziona con l'inutilizzabilità gli atti compiuti con modalità diverse da quelle indicate e le dichiarazioni da chiunque rese aventi ad oggetto il contenuto di atti dichiarati inutilizzabili.
Il giudizio che diamo non è solo nostro ma è il giudizio della stampa nazionale ed internazionale sul vostro operato, del CSM, della magistratura elvetica ed europea. Voi state paralizzando l'attività rogatoriale con le conseguenze che hanno richiamato il presidente Violante e l'onorevole


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Sinisi: porte aperte alle grandi organizzazioni criminali e mano dura nei confronti dei poveri immigrati. Questo è il senso della vostra politica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.

TIZIANA VALPIANA. Signor Presidente, nella scorsa legislatura questo Parlamento ha approvato una legge che fa onore al Parlamento stesso ma anche al nostro paese: prevedeva la perseguibilità dello sfruttamento sessuale dei minori anche se compiuto dall'estero.
Questo Parlamento ha lavorato su quel tema. In particolare la Commissione bicamerale per l'infanzia, nella scorsa legislatura, si è prodigata per conoscere l'entità del fenomeno e per fare in modo che le persone che compiono tale reato all'estero siano perseguite. All'epoca, in questa stessa aula, sono stati usati anche toni alti e particolarmente accesi: c'è chi ha parlato di pena di morte e chi di castrazione chimica.
In questa sede stiamo chiedendo semplicemente di lasciare che vengano fatti i processi e che le testimonianze delle bambine e dei bambini sfruttati sessualmente da pedofili italiani in altri paesi possano essere trasmesse ed utilizzate anche se trasmesse irregolarmente.
Mi spiace particolarmente vedere molti colleghi che stimo, appartenenti anche alla Casa delle libertà e che hanno lavorato moltissimo su questo tema - penso alla collega Burani Procaccini che oggi è stata eletta presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia e che si è spesa moltissimo contro quel crimine - annullare, con l'approvazione di questo articolo, tutto il lavoro svolto.
Le rogatorie attive in questo momento - la legge è stata approvata, mi sembra, circa un anno e mezzo fa, quindi si tratta di un periodo brevissimo - per pedofilia sono 36. Cerchiamo di fare in modo che i processi possano essere fatti ed i reati perseguiti (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo, Misto-Minoranze linguistiche e Misto-Nuovo PSI).

VINCENZO FRAGALÀ. Relatore di maggioranza per la II Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà

VINCENZO FRAGALÀ. Relatore di maggioranza per la II Commissione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che tutti i colleghi dell'opposizione, intervenuti sugli articoli 8, 11 e 12, o non conoscano assolutamente il testo della normativa oppure assumano una posizione esclusivamente nutrita dalla più vieta demagogia, perché non è assolutamente vero, anzi direi che è assolutamente falso, che questa normativa, specialmente per quanto riguarda gli articoli 8, 11 e 12, ostacola o impedisce l'acquisizione di elementi di prova presso uno Stato estero attraverso le rogatorie. È esattamente il contrario. Per questo il centrosinistra, quando era maggioranza, ha tenuto nel cassetto questa proposta di legge perché la stessa all'articolo 8 pone, cari colleghi, soltanto l'esigenza che l'atto acquisito abbia una conformità (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e della Margherita, DL-l'Ulivo) e soprattutto un crisma di autenticità. Chi di voi vorrebbe essere processato sulla base di fotocopie di cui non si conosce l'autenticità e che possono essere manipolate, assemblate e costruite in modo fraudolento (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)?

ANTONIO SODA. Fragalà, ma chi te lo fa fare?

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Quindi, l'articolo 8 non significa il timbro o il timbretto, onorevole Soda; lei è un fine giurista e queste cose le dovrebbe sapere. L'articolo 8 garantisce soltanto che l'atto acquisito presso lo Stato estero, per esempio un atto o una documentazione bancaria,


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abbia il crisma dell'autenticità, cioè sia conforme, come prevede la Convenzione europea, all'atto autentico.
Con gli articoli 11 e 12, poi, al contrario di quanto avete sostenuto demagogicamente, vengono introdotte due norme che tendono a garantire l'utilizzabilità degli atti acquisiti e, quindi, a fare in modo che i processi non vadano in fumo così come sono andati in fumo, a Palermo o a Milano, i tanti processi dovuti alle leggi dell'emergenza o alla disinvoltura di alcuni magistrati politicamente schierati (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale). No! L'articolo 11 e l'articolo 12 vogliono garantire preventivamente, così come prevede la Convenzione europea, che siccome deve essere lo Stato richiedente ad indicare le modalità di acquisizione della prova, le debba indicare in modo preciso, in modo che le prove acquisite siano utilizzabili nel processo e il processo si possa celebrare in modo regolare. Questo è l'esatto contrario di quanto, mentendo, con demagogia, avete sostenuto voi (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale e di Forza Italia) perché o non conoscete la legge oppure siete in assoluta e perfetta malafede.

GERARDO BIANCO. Ma non ti vergogni?

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Per quanto riguarda l'articolo 12, cari colleghi, esso prevede un meccanismo che consente la sicura utilizzazione della prova. A chi ha detto, poco fa, signori colleghi, che il CSM aveva dato un parere negativo, ne voglio leggere una parte, nella quale viene affermato: «Nè è sostenibile che la violazione di regole meramente formali potrebbe dar luogo, illogicamente, alla grave sanzione della inutilizzabilità. Invero, spettando all'autorità giudiziaria dello Stato richiedente, cioè all'Italia, indicare le modalità irrinunciabili di espletamento degli atti, può dirsi che soltanto un pubblico ministero suicida potrebbe indicare come irrinunciabili modalità di esecuzione dell'atto del tutto irrilevanti o assolutamente non pregnanti dal punto di vista dei principi fondamentali del nostro ordinamento». Quindi, il complesso degli articoli 8, 11 e 12 si propone di consentire al nostro paese che vengano acquisite prove vere, prove che siano accompagnate da un crisma di regolarità e di utilizzabilità, prove che, quindi, possano essere valutate dai nostri giudici per affermare o meno la responsabilità degli imputati.

ANTONIO SODA. Fragalà!

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Signori colleghi, credo che non si possano assolutamente cambiare le carte in tavola affermando che regole e principi che servono a garantire un esito fisiologico ai processi in Italia costituiscono, invece, secondo il vostro punto di vista assolutamente errato e assolutamente contrario alla lettera e allo spirito della legge, ostacoli per l'acquisizione della prova (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale e di Forza Italia).

ANTONIO SODA. Biondi, spiegaglielo tu a Fragalà!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.

PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, sarei intervenuto sul complesso degli emendamenti; intervengo ora per pochi secondi, a titolo personale, perché desidero dire due parole sul successivo mio emendamento 12.18. Esso dà una risposta del tutto logica ed ordinaria a questo machiavello dei formalismi che la maggioranza riscopre per fini assolutamente criminogeni (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale), assolutamente criminogeni!
Vorrei dire che in ogni ramo del diritto, comunitario e nazionale, le irregolarità formali sono sottoposte al principio di regolarizzazione, un principio che riguarda la possibilità di sanare le nullità formali (i difetti dei timbri e così via),


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senza rinnovare l'atto. Ora, questo principio di regolarizzazione è esattamente l'oggetto del mio emendamento 12.18.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, io non so se nell'economia dei nostri lavori, anche nella nostra capacità o incapacità di ascoltarci, siamo in grado di prenderci un momento.

PRESIDENTE. Ha un minuto.

ROBERTO GIACHETTI. Bene. Volevo semplicemente richiamare l'intervento dell'onorevole Valpiana, perché credo che su quell'argomento sia possibile, al di là dei voti segreti e delle prese di posizione di ciascuno, una riflessione in più. Parliamo di bambini, parliamo di questioni che credo stiano a cuore a tutti, interessi che possono in questo senso sicuramente essere considerati bipartisan. Vi pregherei di prendere in considerazione l'ipotesi di avere su questo articolo un atteggiamento diverso da quello che magari avete avuto fino a cinque secondi fa, solamente in funzione di questo aspetto.
Volevo semplicemente segnalare che andiamo addirittura contro le direttive e gli impegni europei. Segnalo che il Consiglio d'Europa, recentemente, ha approvato un documento nel quale peraltro invita gli Stati membri...

PRESIDENTE. Onorevole, ha esaurito il suo tempo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fanfani. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE FANFANI. Signor Presidente, onorevole Fragalà, io non mento e non sono mai in malafede quando si parla di interessi fondamentali della Repubblica italiana come questi. Lo posso fare in altre circostanze, ma non in questa Assemblea.

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Ed io non faccio gli interessi particolari di nessuno!

GIUSEPPE FANFANI. Io non gliel'ho mai detto a lei!

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. L'avete detto 100 volte! Vergogna!

GIUSEPPE FANFANI. Onorevole Fragalà, io ho utilizzato sempre un linguaggio decoroso (Commenti).

PRESIDENTE. Onorevole Fanfani, andiamo avanti. Ha 30 secondi di tempo a disposizione.

GIUSEPPE FANFANI. Non ho motivo di vergognarmi, e, come me, non ha motivo di vergognarsi nessuno degli esponenti della minoranza, perché in questa discussione hanno agito con estrema correttezza, sia in Commissione sia in questa Assemblea. Lo sa chi deve vergognarsi? Si devono vergognare coloro che sanno benissimo quali siano gli effetti di questa normativa in una marea di processi personali di cui sono personalmente a conoscenza, e in questa Assemblea non l'hanno detto, (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-Minoranze linguistiche).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buemi. Ne ha facoltà.

ENRICO BUEMI. Signor Presidente, non è necessario essere operatori del diritto per rendersi conto della portata degli articoli che stiamo approvando. Al di là delle dichiarazioni di principio dell'onorevole Fragalà, gli effetti li vedremo nei prossimi mesi. Questo lo dico a futura memoria perché poi, probabilmente, sarà necessaria una verifica del provvedimento


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che oggi stiamo votando e degli effetti che avrà sul nostro paese. La dura legge della realtà dei fatti si manifesterà al di là delle nostre parole. La realtà evidenzierà le contraddizioni che noi stiamo introducendo nel nostro ordinamento, in particolare, le contraddizioni dell'articolo 8 e dell'articolo 12. Sembra un lavoro eseguito da una mente diabolica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Luigi Pepe. Ne ha facoltà.

LUIGI PEPE. Signor Presidente, da parlamentare pugliese, gradirei sentire l'illuminato pensiero del sottosegretario, professor avvocato Taormina, avendone grande stima professionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Finocchiaro. Ne ha facoltà.

ANNA FINOCCHIARO. Signor Presidente, mi rendo conto che c'è una grande confusione. Parlerò pochissimo.
Da tanto tempo sono collega dell'onorevole Fragalà e non mi ero mai accorta di questo fuoco sacro che lo anima nei confronti del regime delle inutilizzabilità.
Glielo dico perché sia lei che l'onorevole Vitali avete detto due cose che non sono vere: l'onorevole Vitali ha detto che stiamo solo estendendo ai processi che prevedono rapporti con le autorità giudiziarie straniere il regime di inutilizzabilità previsto dal nostro codice di procedura penale. Questo non è vero. Non che io in questi codici ci capisca moltissimo, come tutti sanno, però, proprio perché non ci capisco tanto, sono andata a prendere l'indice alla voce «inutilizzabilità» - una cosa che, se scoperta al primo esame all'università, provoca la bocciatura - e mi sono ricordata che si tratta di una sanzione che il nostro codice prevede esclusivamente per casi specifici e particolarmente gravi, violazioni particolarmente gravi: intercettazioni telefoniche...

PRESIDENTE. Grazie onorevole Finocchiaro.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.1, Pisapia 12.14 e Bonito 12.19, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 486
Votanti 483
Astenuti 3
Maggioranza 242
Hanno votato
221
Hanno votato
no262)

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.2 e Fanfani 12.10, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 487
Votanti 485
Astenuti 2
Maggioranza 243
Hanno votato
218
Hanno votato
no267)

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.3 e Bonito 12.20, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 477
Astenuti 3
Maggioranza 239
Hanno votato
214
Hanno votato
no263)

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Boato 12.4 e Mantini 12.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Kessler. Ne ha facoltà.

GIOVANNI KESSLER. Signor Presidente, gli emendamenti che stiamo per votare rappresentano una proposta di mediazione, secondo me, accettabilissima. Con questi emendamenti si vogliono salvare tutti diritti di difesa. Se manca il timbro e se il timbro è essenziale per i diritti di difesa la prova è inutilizzabile e può essere regolarizzata in un momento successivo ma il decorso del tempo non può essere computato ai fini della prescrizione del reato, non deve andare, cioè, a favore dell'imputato e non deve favorire la scarcerazione di delinquenti. È una norma che, salvando il diritto alla difesa, permette una difesa dal crimine. Non si vede il motivo per cui non possa essere approvata.

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Il collega Kessler sa che in Commissione la maggioranza si è fatta carico di esaudire questa esigenza con un emendamento che discuteremo tra poco. Per tutti i casi in cui vi sia necessità, da parte dell'organo inquirente, di rinnovare una rogatoria perché gli atti precedentemente acquisiti non hanno i crismi della legittimità, abbiamo previsto, con un emendamento presentato dalla maggioranza, che i termini di custodia cautelare, ai sensi dell'articolo 304 del codice di procedura penale, vengano congelati. Non soltanto; abbiamo anche previsto che il termine della prescrizione venga sospeso per un anno per consentire all'autorità giudiziaria di rinnovare gli atti. Questo, peraltro, esaudisce anche un criterio garantista nei confronti dell'imputato perché sarà l'imputato a scegliere se desidera utilizzare questo sistema oppure che gli atti acquisiti vengano comunque utilizzati e andare avanti.

GIOVANNI KESSLER. Ma se sono inutilizzabili!

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Quindi, io credo che da questo punto di vista la risposta sia già nell'emendamento della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Violante. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Vorrei solo dire, onorevole Fragalà, che non è così. Se lei legge l'emendamento, che non so se ha sottoscritto, esso lascia all'autorità giudiziaria la discrezionalità di rinnovare i termini di custodia cautelare o sospendere la prescrizione. Quindi, non solo non è vero che è un meccanismo automatico ma, con questo emendamento, voi aprite un ulteriore conflitto tra sistema politico e autorità giudiziaria - come avete fatto negli ultimi sei o sette anni - creando dei problemi molto gravi di rapporto tra imputato e giudice, perché nel momento in cui il giudice rifiuterà o concederà all'imputato eccellente la sospensione della prescrizione o della custodia cautelare, si aprirà uno scontro di carattere politico.
Questa è la ragione per cui tale problema non è risolto dal suo intervento. Avete cercato di risolvere un problema posto da un errore, un abuso o comunque un qualcosa che non condividiamo, scaricando sulla magistratura la responsabilità della scelta. L'errore l'avete fatto voi! Diverso sarebbe stato se fosse stato automatico,


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ma il prolungamento dei termini non è automatico, bensì è affidato alla discrezionalità dei giudici. Quindi la libertà dei cittadini è affidata alla pura discrezionalità dei giudici.

ALFREDO BIONDI. E non è così forse?

LUCIANO VIOLANTE. E questo è grave! Perché lei, onorevole Biondi, sa benissimo che non c'è niente di peggio, in condizioni del genere, che affidare alla pura discrezionalità la libertà delle persone.

ALFREDO BIONDI. È per questo che mi sono fatto un nome!

LUCIANO VIOLANTE. Questo è ciò che avete fatto questa volta. Non c'entra dunque assolutamente nulla il discorso svolto dall'onorevole Fragalà (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e della Margherita, DL-l'Ulivo).

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Fragalà, lei ha appena parlato. Non posso darle due volte la parola.

VINCENZO FRAGALÀ, Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Signor Presidente, allora quello che devo dire lo dirò dopo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.4 e Mantini 12.18, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 484
Votanti 479
Astenuti 5
Maggioranza 240
Hanno votato
215
Hanno votato
no 264).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.5 e Pisapia 12.15, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 468
Votanti 466
Astenuti 2
Maggioranza 234
Hanno votato
213
Hanno votato
no 253).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.6 e Pisapia 12.16, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

GIULIANO PISAPIA. Signor Presidente, avevo chiesto di parlare ma ormai siamo in votazione... Non fa niente.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 484
Votanti 481
Astenuti 3
Maggioranza 241
Hanno votato
216
Hanno votato
no 265).

Ringrazio l'onorevole Pisapia per la comprensione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici


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emendamenti Boato 12.7 e Fanfani 12.11, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 482
Votanti 480
Astenuti 2
Maggioranza 241
Hanno votato
214
Hanno votato
no 266).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Boato 12.8 e Pisapia 12.17.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonito. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BONITO. Signor Presidente, abbiamo l'occasione di verificare chi è in buona fede e chi, invece, in mala fede, perché, cari colleghi, si ottiene un bellissimo risultato; quello di cui ci stiamo occupando io lo chiamo «il comma Previti».
Il relatore ci ha intrattenuto sulla lode del timbro, dicendo che è assolutamente necessario perché senza timbro non avremmo l'autenticità dei documenti e senza quest'autenticità i processi sarebbero ingiusti. Ebbene, qui si stabilisce il seguente principio: Previti ha risposto ad un interrogatorio in cui gli hanno messo sotto il naso le fotocopie dei conti svizzeri da cui risultano tutti i miliardi che lui ha preso nell'ambito del processo IMI-SIR. L'onorevole Previti ha detto che era vero, che si trattava del suo conto, che erano fotocopie che riguardavano il suo conto e che era vero che aveva preso quei miliardi. Ha inoltre aggiunto che era, come è, un avvocato e che, siccome Rovelli gli aveva dato un mandato, li aveva dati a certe persone, senza però indicarne i nomi proprio perché avvocato.
Con questo comma che cosa si fa? Anche queste dichiarazioni con cui si è riconosciuta l'autenticità del documento, in quanto Previti ha detto che sì, si trattava del suo conto, che quelle erano le cifre ed i soldi - ebbene - non contano nulla. Onorevole Fragalà, chi è ora in malafede (Vivi e prolungati applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-Minoranze linguistiche, che si levano in piedi e scandiscono: «vergogna, vergogna»)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevoli Sinisi, cui ricordo che ha a disposizione un minuto. Ne ha facoltà.
Colleghi, solo per chiarezza tra di noi, contingentiamo anche il tempo degli applausi, altrimenti i conti non tornano! Prego, onorevole Sinisi.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, non posso che ribadire ciò che ha detto l'onorevole Bonito. Cerco di ripeterlo con un contenuto tecnico che sarebbe di aiuto per ciò che stiamo dicendo. Con questo non soltanto si dichiara inutilizzabile una prova, ma si dichiara anche la morte definitiva di una prova. Ciò che è inutilizzabile secondo questa norma, non sarà mai più nemmeno presentabile.
Ciò certamente non esiste nel nostro ordinamento né in nessun altro ordinamento del mondo. Penso che ciò possa in qualche misura indurre ciascuno di noi a ritenere che tale norma non possa essere approvata. È una norma indecente che consentirà ai criminali - e non soltanto all'onorevole Previti - di sfuggire in maniera inesorabile dalle maglie della giustizia...

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vorrei dire una cosa. Come Presidente della Camera sono stato ripreso sia per l'intervento dell'onorevole Bonito, sia per il suo, onorevole Sinisi. Voi sapete che rispetto tutti; sono «tirato» un po' di qua e un po' di là; talvolta mi applaude una parte e talvolta un'altra, ma questa è anche una cosa fisiologica. Tuttavia, su un punto


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voglio essere inflessibile: non possiamo, sulla base di atti processuali, conosciuti o meno da qualcuno...

GIOVANNA GRIGNAFFINI. Ci sono atti parlamentari!

PRESIDENTE. ...celebrare processi paralleli che facciano riferimento a persone o a colleghi parlamentari (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale, del CCD-CDU Biancofiore e Misto-Nuovo PSI). Vedo che anche i parlamentari dell'opposizione, che coltivano quel rispetto verso le istituzioni che dovrebbe essere patrimonio comune, fanno cenno di assenso a quanto sto dicendo; pertanto, vi prego di fare riferimento a fattispecie generiche e non a persone o parlamentari. Ciò non mi sembra corretto (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale, del CCD-CDU Biancofiore e Misto-Nuovo PSI).

GIOVANNI KESSLER. È un processo pubblico!

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, le do pienamente ragione e se in merito a ciò vi è stato un equivoco, me ne scuso.
Signor Presidente, in quest'aula si sta celebrando una porzione del processo (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale) ed è ciò che è inaccettabile e che ci induce a fare riferimenti specifici a quello che sta accadendo nel nostro paese (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-minoranze linguistiche).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boato 12.8 e Pisapia 12.17,non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 470
Astenuti 4
Maggioranza 236
Hanno votato
215
Hanno votato
no255)

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mantini 12.13, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 473
Astenuti 3
Maggioranza 237
Hanno votato
218
Hanno votato
no255)

Sono preclusi gli emendamenti Boato 12.9 e Fanfani 12.12.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 473
Votanti 470
Astenuti 3
Maggioranza 236
Hanno votato
253
Hanno votato
no217)

ROSY BINDI. Bravi!

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