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PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri, signora Boniver, ha facoltà di MARGHERITA BONIVER, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, il Governo italiano, sebbene non rappresentato da un ministro alla sessione speciale sull'AIDS dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York il 25-27 giugno del 2001, non ha affatto sottovalutato l'importanza di tale avvenimento, di cui ha seguito le fasi preparatorie e lo svolgimento in stretto collegamento con i partner dell'Unione europea. Poiché l'evento si è svolto a ridosso dell'insediamento del nuovo Governo, non è stato materialmente possibile né assicurare la presenza del ministro degli affari esteri né di quello della salute.
conosciuta in quanto nostro interlocutore per i programmi della cooperazione italiana in Uganda.
PRESIDENTE. L'onorevole Melandri ha facoltà di GIOVANNA MELANDRI. Signor Presidente, signora sottosegretario, ebbi personalmente occasione di interrogare il ministro Ruggiero sui motivi dell'assenza del Governo italiano alla sessione straordinaria delle Nazioni Unite a New York sull'AIDS, di giugno, e ricordo che mi rispose che il ministro e i sottosegretari erano impegnati in altre attività, essendo piena la loro agenda. Bene, anzi male, malissimo.
drammi in cui vivono milioni di persone che oggi aspettano, con ansia, risposte efficaci a problemi strazianti come la fame nel mondo, il debito dei paesi poveri, la lotta all'AIDS.
In merito alla posizione circa l'avversione di alcuni rappresentanti dei paesi islamici a considerare persone omosessuali tra le più vulnerabili, occorre segnalare che il testo finale della dichiarazione di impegno sull'AIDS, approvata per consenso dalla sessione speciale dell'Assemblea generale, contiene formule di compromesso senza le quali sarebbe stato impossibile raggiungere il consenso generale necessario. I capitoli su AIDS e diritti umani e sulla riduzione della vulnerabilità sono stati oggetto di negoziato sino alla chiusura della sessione speciale delle Nazioni Unite (UNGASS). Le soluzioni adottate hanno costituito l'oggetto di uno stretto coordinamento in sede comunitaria, guidato dalla presidenza svedese dell'Unione europea, che ha vegliato affinché la posizione comune espressa dal Consiglio europeo in materia venisse il più possibile salvaguardata. Il vertice G8 di Genova ha fornito la cornice per il lancio del fondo globale per la lotta contro l'AIDS, la malaria e la tubercolosi. L'iniziativa costituisce la concretizzazione di un impegno che i paesi del G8 avevano assunto in occasione del precedente vertice di Okinawa e che si è realizzato grazie all'impulso della presidenza italiana ed al sostegno ricevuto dal Segretario generale delle Nazioni unite Kofi Annan (talché essa figura nella dichiarazione di impegni dell'assemblea speciale delle Nazioni Unite sull'AIDS di New York, l'UNGASS).
Sul piano formale, il fondo è un'iniziativa autonoma di partenariato pubblico-privata, cui già aderiscono 28 Stati (tutti i G8, nove paesi europei non G8, il Brasile, la Cina, l'India, il Mali, il Mozambico, la Nigeria, il Senegal, il Sud Africa, la Tailandia, Trinidad e Tobago, l'Uganda), organismi internazionali (come la Commissione europea, la Banca Mondiale, l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta contro l'AIDS) e associazioni private (World economic forum, Global alliance for vaccines and immunization).
L'Italia si è impegnata a contribuire al fondo con 200 milioni di dollari, su un totale di 1,3 miliardi di dollari circa promessi dai G8 (inclusa la Commissione europea).
Nello scorso mese di luglio, il gruppo di partecipanti ha deciso la costituzione di un gruppo di lavoro provvisorio (di cui l'Italia fa parte), incaricato di definire le regole del funzionamento del fondo, completando il suo mandato entro il 15 dicembre 2001. La nomina del presidente del gruppo di lavoro è stata delegata al Segretario generale delle Nazioni Unite, che ha scelto, sulla base dei nominativi proposti dai partecipanti, quello del ministro della sanità dell'Uganda, Kiyonga, personalità
Nel mese di agosto si è costituito anche il segretariato tecnico con sede a Bruxelles, incaricato di preparare le decisioni tecniche che il gruppo di lavoro provvisorio dovrà adottare. Un funzionario della cooperazione italiana fa parte del segretariato tecnico dal 3 settembre di quest'anno.
Il calendario dei lavori del gruppo, predisposto dal presidente Kiyonga, prevede tre riunioni tra l'inizio di ottobre e la metà di dicembre. Le prime due riunioni faranno il punto sullo stato di avanzamento nella definizione delle regole procedurali, che saranno approvate nella riunione finale di dicembre. Le riunioni del gruppo di lavoro saranno intercalate da alcuni separati eventi per la consultazione dei paesi beneficiari, delle ONG e del settore privato. Sono in fase di avvio i contatti per il coinvolgimento delle ONG italiane nelle attività del fondo sin dalla fase preliminare.
Non mi ritengo soddisfatta della sua risposta perché credo che, se il Governo italiano fosse stato presente alla sessione straordinaria delle Nazioni Unite di New York, a giugno, avrebbe compreso che la somma ritenuta necessaria per la costituzione di questo fondo - pari a circa nove miliardi e non ad un miliardo e trecento milioni, come stabilito dalla dichiarazione finale di Genova - era il minimo che il mondo occidentale e sviluppato potesse fare. Non si può quindi, in nessun modo, considerare un successo - come invece lei lo ha definito - il risultato conseguito a Genova, cioè lo stanziamento di una somma pari a poco più di un nono di quanto considerato necessario.
Il nostro giudizio è che sia mancata una leadership chiara e che a Genova sia stato fatto soltanto un timidissimo tentativo. Noi consideriamo modesti, e in alcuni casi perfino negativi, molti dei risultati del recente vertice di Genova, innanzitutto nel metodo: una gestione politica molto superficiale dell'ultimo mese e mezzo di preparazione; non una parola da parte del Governo per spiegare agli italiani con quali proposte politiche concrete il Governo italiano si presentava al vertice; il problema della povertà e degli squilibri della distribuzione delle risorse del pianeta considerati come uno spiacevole inconveniente piuttosto che come uno dei drammi su cui impegnare il Governo; per tacere, ovviamente, dell'organizzazione dell'ordine pubblico, ma questo non è l'oggetto dell'interrogazione al nostro esame.
Il fallimento di Genova si misura anche - ed è per questo che il nesso con l'Assemblea di New York è importante - con la distanza che corre tra la richiesta avanzata dall'ONU e la risposta data dal G8. Dunque, ancora di più, per tale ragione, l'assenza del Governo italiano a New York, che lei oggi ha confermato, è stata grave. Come si può pretendere di dare risposte ai problemi concreti che affliggono centinaia di milioni di persone se ci si dimentica di ascoltare la loro voce? Su questo fallimento e su questa insensibilità credo che il Governo debba spiegazioni al Parlamento e, prima di tutto, ai cittadini italiani.
L'interrogazione che stiamo discutendo è stata scritta, naturalmente, molto tempo prima dei tragici avvenimenti dell'11 settembre, tuttavia, devo dire, signora sottosegretario, che la lotta al terrorismo, a questo terrorismo vile e brutale che con la mano destra uccide e con la mano sinistra specula sui mercati finanziari, non può, in alcun modo, far venir meno l'impegno del nostro Governo per la soluzione dei
Il G8 resta una sede di straordinaria importanza ma le Nazioni Unite sono l'organismo democratico e veramente paritario a cui delegare alcune di queste responsabilità. È per questo che, l'aver trascurato la preparazione politica dell'appuntamento di Genova sul punto specifico della strategia globale di lotta per la riduzione delle grandi malattie che devastano il mondo, disertando la sessione straordinaria delle Nazioni Unite sull'AIDS, credo continui ad essere una macchia del suo Governo.