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DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
costituzione a Roma, sotto il diretto controllo dei vertici della polizia di Stato, di un reparto celere speciale;
negli ultimi tempi gli ambienti politici della politica in Penisola Sorrentina a Castellammare di Stabia e nell'hinterland circostante sono finiti, al centro di gravissime vicende che hanno visto interessata la magistratura su molteplici fronti e sotto molteplici aspetti;
di fatto durante le operazioni di voto e di scrutinio delle elezioni politiche svoltesi durante lo scorso mese di maggio, tanto in Penisola Sorrentina, quanto nella zona stabiese, sono state riscontrate molteplici gravissime ed inquietanti anomalie;
proprio facendo riferimento a queste anomalie, i candidati del centro-sinistra, Aniello Di Nardo e Salvatore Vozza, hanno avuto modo di formulare articolati ricorsi esposti alla Giunta per le elezioni di Camera e Senato; negli appena citati ricordi, si fa riferimento ad anomalie varie nella manifestazione del voto e nella composizione degli uffici elettorali;
di fatto i pur gravi, circostanziati ed allarmanti rilievi mossi dai locali candidati del centrosinistra sono risultati essere di ben poca cosa rispetto a quanto venuto alla luce pochi giorni dopo per effetto di vari interventi della magistratura, ed apparenti fatti posti in essere prima della consultazione elettorale;
proprio l'autorità giudiziaria, infatti, ha disposto misura interdittiva nei confronti di Catello Cascone (candidato locale nelle liste di Democrazia Europea) perché indagato per collusioni con il dan camorristico dei Cesarano che, avrebbe, tra l'altro condizionato il risultato elettorale in suo favore;
a pochi giorni di distanza, inoltre, altri inquirenti, evidentemente per altro procedimento, hanno accertato il coinvolgimento di Mauro Paparo Filomarino nella cosiddetta «spy story napoletana» che ha preso le mosse circa i loschi traffici orditi dal finanziere Renato D'Andria»;
risulta che il Paparo Filomarino (indagato per traffico di anabolizzanti) abbia collaborato alla campagna elettorale del giudice Bobbio candidato per la «Casa delle Libertà» nel collegio senatoriale della Penisola Sorrentina», di Gragnano e di Castellammare di Stabia;
interrogato sulla vicenda, lo stesso senatore Bobbio avrebbe candidamente dichiarato agli organi giudiziari di «cadere dalle nuvole nello scoprire che il Paparo Filomarino fosse sottoposto a indagini»;
ilquadro delle vicende che vedono interessato il Paparo Filomarino, in ogni caso ancor più grave se si considera il collegamento con l'inchiesta che vede coinvolto l'imprenditore D'Andria che riguarda anche l'illecita acquisizione se non addirittura la formazione di notitiae criminis destinate ad essere utilizzate per esercitare poteri intimidatori (quando non veri e propri ricatti) perfino nei confronti di esponenti delle forze dell'ordine e della magistratura stessa -:
quali provvedimenti siano stati adottati preventivamente dal Ministero dell'interno per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio nelle elezioni politiche del 13 maggio 2001, con particolare riferimento ai comuni della penisola Sorrentina, di Castellammare di Stabia e limitrofi per le quali ad oggi risulta giacente presso l'Autorità giudiziaria competente regolare denuncia d'irregolarità nonché ricorsi depositati presso la Giunta delle elezioni di Camera e Senato;
se la Magistratura, vista la gravità della vicenda, ha tempestivamente avviato le opportune indagini per verificare il corretto svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio e se siano state accertate eventuali responsabilità.
(3-00149)
la linea ferroviaria Ionica vive da anni una situazione di enorme precarietà;
numerose stazioni ferroviarie (Corigliano, Rossano, Trebisacce, eccetera) sono state da tempo dismesse e solo l'intervento sussidiario di alcune amministrazioni comunali è riuscito a sottrarre dal degrado e dall'abbandono le relative aree;
vi sono comuni che non possono sostenere l'onere dell'affitto dei locali dismessi e del relativo recupero;
l'unico treno con requisiti di modernità è rappresentato dall'Intercity Crotone-Milano che finora ha svolto un buon servizio per l'utenza, ma che - recentemente - (come preannunciato da qualche mese da Trenitalia Spa) con la variazione di orario intervenuta ha creato disagio nei comuni di Mirto, Rossano, Corigliano, Sibari, Trebisacce, Policoro, Metaponto (vedasi petizione inviata il 23 aprile 2001 al Presidente del Consiglio Amato e a Trenitalia Spa); i cui cittadini (viaggiatori e pendolari) in conseguenza del nuovo orario, raggiungono ora il posto di lavoro nelle province pugliesi con un ritardo di circa 3 ore;
lo stesso dicasi per quegli utenti che per esigenze sanitarie, di lavoro eccetera, non possono raggiungere in tempo utile città come Bologna o Milano;
ancora, a risentirne sono gli operatori turistici che - stante la perdurante precarietà dei collegamenti e atteso quanto sopra - vedono diminuire le presenze -:
quale sia la politica del Governo (volta a determinare un'inversione di rotta rispetto al passato) finalizzata ad un effettivo ammodernamento della linea ferroviaria Ionica (allo stato in completo abbandono) e se sia nei piani dell'esecutivo procedere in tal senso;
quali iniziative intenda predisporre affinché Trenitalia Spa ripristini sul persorso Crotone-Milano il precedente orario di partenza dell'Intercity al fine di eliminare i disagi che le recenti variazioni hanno arrecato alle popolazioni interessate.
(4-00428)
un quotidiano nazionale in data 26 luglio 2001 ha riportato la notizia della
il succitato reparto sarebbe denominato: VII nucleo primo reparto celere; il reparto avrebbe sede a Ponte Galeria e sarebbe stato inviato in missione a Genova a protezione del G8;
si tratterebbe di uomini scelti - sulla base di caratteristiche del tutto peculiari - quattro mesi fa, fra i reparti speciali dallo stesso capo della Polizia;
la scelta di questi agenti sarebbe avvenuta tramite dei test psico-attitudinali: fonti interne alla Polizia, infatti, avrebbero segnalato che i suddetti test servivano a capire gli orientamenti politici dei soggetti, con la volontà palese di creare una vera e propria «centuria»;
le immagini trasmesse dalle televisioni nazionali e non, hanno raccontato il blitz effettuato dalla Polizia nella scuola Diaz della città di Genova;
lo stesso quotidiano nazionale in una intervista ad un poliziotto ha raccontato di come si è svolta l'operazione. Difatti, nella intervista si legge che: «...all'operazione non hanno partecipato i reparti regolari della Polizia. Le riprese televisive davano questa impressione, ma noi siamo stati chiamati a cose avvenute solo per proteggere i nuclei speciali che avevano fatto il blitz. Erano nuclei con ordini avuti direttamente da Roma. Con i nuclei c'erano solo i funzionari della Digos di Genova, che nei giorni del G8, come tutto l'apparato, non prendeva ordini dalla Questura di Genova, ma dal Viminale...»;
nella stessa intervista si precisa che non si trattava del reparto Nocs della Polizia;
da ultimo, nell'intervista si racconta che: «...c'erano nella Polizia, nei diversi livelli gerarchici e operativi, delle sopite spinte autoritarie, che si sono risvegliate in occasione del G8. Qualcuno ha pensato che ormai aveva la licenza morale e politica di fare cose vietate dalla Costituzione e in assoluto contrasto con la professionalità di chi lavora in Polizia...» -:
se i fatti suddescritti corrispondano a verità;
in caso affermativo, se la costituzione di questo reparto «speciale» e la sua operatività concreta nelle note vicende di Genova sia compatibile con il nostro ordinamento costituzionale;
quali siano stati i motivi della costituzione del succitato reparto «speciale», con quali compiti e quale ruolo ha avuto nelle giornate del 19 e del 20 luglio a Genova.
(4-00435)